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'Se un uomo non ha il coraggio di difendere le proprie idee, o non valgono nulla le idee o non vale nulla l'uomo' (Ezra W.Pound)

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chiacchiere

Baronissi. Elezioni comunali, Anna Petta: non chiacchiere ma fatti, che qui tutti possono constatare

La Candidata Sindaco Anna Petta: “Basta propaganda e passerelle fondate su una retorica elettorale. Stop agli slogan senza fondamento e agli stereotipi di un Sud retrogrado. Servono azioni concrete. Invito tutti gli esponenti del Governo a venire a toccare con mano la realtà del nostro territorio.

Si sblocchino i fondi FSC. All’immagine falsata lanciata dai palchi che sviliscono Baronissi, noi rispondiamo con i fatti.

Negli ultimi giorni, il territorio di Baronissi è stato invaso da una sfilata elettorale di vari rappresentanti della politica nazionale, giunti per sostenere uno dei miei competitor elettorali e promettere nuove infrastrutture per il nostro comune.

È opportuno ricordare a questi illustri visitatori che, prima di parlare di nuove opere, si dovrebbero sbloccare i fondi FSC, che, nonostante una sentenza favorevole del Consiglio di Stato, continuano a essere negati alla nostra regione.

Questa inazione mette in pericolo numerosi progetti comunali e spinge molti comuni verso il rischio di default o l’impossibilità di completare progetti cruciali. Invece di fare propaganda politica, dovrebbero concentrarsi sullo sblocco dei 6 miliardi di euro destinati ai cittadini campani.

Tutto il resto sono stereotipi. Da oltre un anno la Campania sta combattendo per sbloccare i fondi di sviluppo e coesione.

Abbiamo ottenuto vittorie legali sia al Tar Campania che al Consiglio di Stato, ma nonostante questo, ancora non si decide di siglare l’accordo di coesione che la Regione Campania ha inviato a Roma l’11 ottobre 2023. È tempo di agire e mantenere le promesse fatte ai cittadini” esordisce la candidata a Sindaco Anna Petta.

Recentemente, alcuni esponenti apicali hanno osato descrivere e giudicare Baronissi come una città sporca e insicura. Non tolleriamo queste affermazioni. Baronissi ha assunto il ruolo di Comune capofila di un vasto territorio e attira nuovi residenti grazie ai suoi servizi, alla qualità della vita, al verde e agli eventi.

Baronissi è una città dove la qualità della vita è al primo posto. La nostra città non solo attrae residenti, ma anche investitori. Qui sta per nascere il più grande polo di ricerca biomedicale del Sud Italia nella nuovissima area della Città della Medicina, che collegherà ancora di più la nostra città all’Università. Baronissi attira turisti e visitatori grazie alle bellezze dei nostri parchi, dei nostri monumenti e alla nostra ricca offerta culturale. Nei fine settimana, i giardini e i parchi, con i loro impianti e le loro attrazioni, sono sempre affollati” afferma la candidata Anna Petta.

Baronissi è leader nella raccolta differenziata, tra i primi comuni in Italia ad averla sperimentata. Oggi siamo premiati e riconosciuti come “Comune Free d’Italia”, con percentuali di raccolta differenziata superiore all’83%.

Siamo sede dell’Università di Medicina e di un futuro polo medicale. Siamo la città dell’outdoor, dei bambini, del fitness a cielo aperto, e siamo orgogliosamente riconosciuti come “Città che Legge”, ospitando il più importante Festival per la letteratura per ragazzi del Sud Italia.

Siamo la città dello sport, con campi gratuiti di calcetto e street basket, che offrono ai giovani spazi sicuri per attività ricreative. La nostra è una città del sociale, il primo comune ad aver istituito con fondi propri le borse lavoro per inoccupati, offrendo una speranza e un’opportunità concreta a chi è in difficoltà. Siamo la città delle opere pubbliche, con quasi cinquanta milioni di finanziamenti nazionali e regionali intercettati in dieci anni. E, non meno importante, siamo la città delle scuole completamente rinnovate e sismicamente sicure, garantendo ai nostri ragazzi un ambiente educativo sicuro e moderno”: sono le parole di Anna Petta.

Baronissi è molto più di quello che viene descritto da chi conosce poco o nulla del nostro territorio. Ed oggi abbiamo messo in campo un programma ancora più articolato per migliorare ancora di più le nostre straordinarie perfomance e creare ulteriori occasioni di sviluppo.

Invito coloro che si permettono di fare dichiarazioni infondate a visitare e conoscere veramente la nostra città prima di parlare. Solo così potranno rendersi conto di cosa significa vivere e amministrare in un luogo che mette sempre al centro il benessere dei suoi cittadini”: a dirlo è la Candidata Sindaco al Comune di Baronissi Anna Petta.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

A Maddaloni apre ‘Pizza Ebbasta’: pizzaiolo no stile influencer, poche chiacchiere, solo gusto e sapore

Pizza Ebbasta: l’essenza del Sapore della pizza a Maddaloni: Salvatore Picillo, accende i forni della tradizione in città

Maddaloni (Caserta) –  Un nuovo capitolo culinario si apre a Maddaloni con l’inaugurazione di “Pizza Ebbasta”, aperto il 3 novembre: un tempio dedicato alla celebrazione della vera pizza napoletana, guidato dalle mani esperte del pizzaiolo Salvatore Picillo. La vera risposta all’esibizionismo da social dove tutto sembra gourmet.

In un’epoca in cui i pizzaioli sono influencer, Salvatore, con i suoi 18 anni di esperienza e un talento indiscusso nel lievitare la perfezione, sceglie la strada del “poche chiacchiere”. “Pizza Ebbasta” non è solo il nome della sua pizzeria da asporto; è una filosofia, un invito a tornare all’autenticità, dove non servono fronzoli per impressionare.



Salvatore, o “Salvo” come lo chiamano gli amici, è un ragazzo del posto, cresciuto fra le mani in pasta e i forni a legna del quartiere. Lui parla poco, perché, come in una vera love story italiana, lascia che sia la sua pizza a fare la conversazione. Con un sorriso timido e una passione che trasuda da ogni poro, Salvatore è l’emblema del pizzaiolo perbene, quel gran lavoratore che conosce ogni segreto dell’impasto perfetto e che ha fatto della sua vita un inno al pomodoro e alla mozzarella.

Il segreto di Salvatore? “La semplicità”, dice mentre inforna una margherita che sembra fluttuare sul pala. “Ogni pizza è una promessa mantenuta”, aggiunge, e chi l’ha assaggiata sa che non è retorica.

“Pizza Ebbasta” è la risposta alla moda del gourmet complicato. Qui non troverete pizze con ingredienti esotici o impasti rivoluzionari, ma la rassicurante certezza di una pizza che sa di casa, di quelle cene in famiglia e delle serate fra amici.

L’articolo A Maddaloni apre ‘Pizza Ebbasta’: pizzaiolo no stile influencer, poche chiacchiere, solo gusto e sapore proviene da Terra&Gusto.

(Fonte: Terra e Gusto – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Caiazzo. Monte Carmignano, ‘guinnes delle chiacchiere’ per qualche ‘faccia di bronzo’? impietoso Sangiovanni

Ci vuole una faccia di bronzo a farsi immortalare e deporre una corona di alloro, accanto all’unico segno dell’eccidio: una croce e una targa, collocate (nel 1992) dai fedeli della parrocchia di San Giovanni e Paolo, retta dal compianto, Don Gerardo Fava.
Le istituzioni, in 80 anni, non hanno messo un solo chiodo sul luogo del massacro.
Neanche un segnale conforme, per evidenziare – come DOVUTO – il pericolo di crolli, sempre più incombente per chi visita i luoghi!
Il borgomastro di Ochtendung, sa che il sindaco Giaquinto, non ha messo nemmeno quella croce?
Da decenni parla, o ciarla, di Parco della memoria!
Si: memoria persa! 😱 Vergogna!
(Giuseppe Sangiovanni – News archiviata in #TeleradioNews ? il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)

Caiazzo. Si riconferma dei ‘senza’ la prima frazione: chiosco ancora chiuso: neanche più chiacchiere?

Chiosco ancora chiuso! Repetita juvant: porte ancora sbarrate, a 67 giorni dalle elezioni amministrative.

Durante il comizio, la candidata, poi eletta e insigita di delega per la frazione nonostante gli esigui consensi, aveva promesso con enfasi l’immediata apertura del chiosco.
Sono stufa di sentire dire che il paese è morto: appena dopo le elezioni mi attiverò per la riapertura del chiosco, per consentire agli anziani di avere un luogo di ritrovo, per fare una partita a carte, per socializzare, sorbire un caffè. Il paese non è morto, è addormentato, e io lo risveglierò“!
Questa la sintesi dell’intervento della delegata alla frazione, Rosetta De Rosa (collocata anni fa dallo scrivente nella trasmissione di Raidue “I Fatti Vostri”, per la storia della cicoria caiatina).
Perché a distanza di oltre due mesi, il chiosco rimane ancora chiuso?
Si deve riunire il Consiglio di Amministrazione della Fiat, per aprire il chiosco?
Sarà affidato al gestore precedente o dal cilindro deve uscire qualche colomba con nido adiacente?
Si era saputo che all’intellighènzia caiazzana era sfuggita un’incombenza fondamentale, indispensabile per rendere legalmente fruibile la struttura, peraltro intanto utilizzata: sappiamo tutti per quale ragione,
tuttavia, pur di rivederla aperta, stavolta senza abusi, avevamo finto di non sapere, ma vivaddio anche al più sprovveduto azzeccagarbugli sarebbe bastata qualche ora per depositare gli atti di accatastamento!
Costruito su fogliame e terreno argilloso, squarciatosi clamorosamente dopo poco tempo: spesi altri 45 mila euro e dulcis in fundo non accatastato? Lo stesso ingegnere dei loculi stretti, fiduciario di chi?
Nel 2005 si inaugura in pompa magna la piazzetta e il fantomatico ufficio anagrafe (diventato chiosco: senza cambio di destinazione d’uso?).
Dopo poco tempo, chiuso il chiosco, squarciatosi clamorosamente: pericolante, inagibile e interdetto al    pubblico.
Inquietante il cedimento strutturale. Nuovo cantiere e nuovi interventi per il recupero del chiosco-bar, per un importo complessivo di 45.500 euro.
L’opposizione tentò di sapere, fare chiarezza sulla vicenda, ma la perizia geologica, non vide mai la luce!
Verosimilmente il cedimento strutturale fu determinato dalla carenza di stabili fondamenta in cemento armato, atteso che il terreno sul quale posava il manufatto era di tipo argilloso.
Il responsabile dell’ufficio tecnico che progettò all’epoca, lo stesso dei nuovi lavori? Lo stesso dei loculi cimiteriali striminziti? Il progettista, l’impresa costruttrice, l’ingegnere responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale, il direttore dei lavori, il sindaco (che sempre geometra è), il collaudatore, non si resero conto che le fondamenta, che si stavano realizzando, non erano idonee a sopportare il peso della struttura, su quel tipo di terreno di riporto, vegetale ed argilloso?
Chi ha pagato per questo errore, costato altri 45 mila euro?
L’anno scorso il chiosco è stato dato in gestione a un gruppo chiamato “Gli amici della Piazzetta?Mediante un regolare bando?
Come mai, dal mese di ottobre 2022, il chiosco è stato chiuso e rimane tuttora chiuso?
Come mai non è stato aperto neanche per la festa patronale dei Santi Giovanni e Paolo?
Domande che meritano una risposta dagli amministratori, almeno da qualcuno non coinvolto in prima persona, volendo darne per scontata la buona fede; muoia Sansone se poi dovesse permanere il silenzio.
(Giuseppe Sangiovanni – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)

Caiazzo ‘Apiario’ per monitorare l’ambiente: dopo due anni quali risultati, oltre le solite chiacchiere?

Nuovo “carico” di Giuseppe Sangiovanni, “giornalista-killer” di sindaci chiacchieroni, distratti, incapaci o, peggio, in malafede, che stavolta cava dal cilindro delle sue idee solo due foto, ma probatorie dell’evidente pateracchio, ennesimo “targato” Giaquinto, scoperto dal nostro.

Dopo oltre due anni dal pomposo proclama comunale, rilevabile dalla prima foto, infatti, per quanto è dato sapere

Apiario per monitorare l’ambiente: quali i risultati?

Il 13 maggio 2021, il Comune di Caiazzo informava i cittadini di aver installato un Apiario, con Api mellifera ligustica.

Il tutto su impulso dell’allora Assessore con delega all’agricoltura, Teresa Fasulo, con tanto di delibera di giunta.

Quale lo scopo? Monitorare la salubrità dell’ambiente.

Salubrità, secondo cotanta intellighenzia, da misurare in un comprensorio sano, senza l’ombra di uno stabilimento.

Progetto che prevedeva giornate formative per le scuole primarie e secondarie, corsi di formazione e donare una parte del miele ricavato, alle famiglie più disagiate.

Ci sono state giornate formative e corsi di formazione?

Alle famiglie bisognose il miele 🍯 è stato donato?

Dopo due anni, quali sono i risultati del monitoraggio?

Le 9 arnie con le api mancanti, rispetto al 2021 (erano 14, come si evince dalle foto), dove sono finite? Volatilizzate?🤗

O forse accantonate, con tutto il miele, magari per donarle al solito giornalista impiccione, sperando che lo divorino?

Caso conclamato per il quale una mancata risposta equivale a palese ammissione di colpevolezza…

(Giuseppe Sangiovanni – News integrata, archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)