Teleradio-News ♥ qui mai spam o pubblicità molesta

'Se un uomo non ha il coraggio di difendere le proprie idee, o non valgono nulla le idee o non vale nulla l'uomo' (Ezra W.Pound)

Teleradio-News ♥ qui mai spam o pubblicità molesta

Autore: Teleradio News

Napoli. Un pezzo di storia napoletana: Enoteca ‘Don Mimì’ e la storia di Vittorio De Sica

Ho recentemente letto il vostro articolo sulle migliori enoteche di Napoli e volevo segnalarvi una perla che credo meriti di essere inclusa nella lista: l’Enoteca “Don Mimì dal 1939”, situata in Via Martiri d’Otranto 47, che racconta la storia un’istituzione napoletana che custodisce non solo una tradizione vinicola d’eccellenza, ma anche una profonda connessione con la storia cinematografica della città.
oplus_34

Nel cuore pulsante di Napoli, al civico 47 di via Martiri d’Otranto, c’è un’enoteca che racconta una storia ricca di tradizione e passione. Fondata nel 1939, è un luogo che ha visto crescere e trasformarsi non solo per la città, ma anche per chi ha avuto il coraggio di investirvi tutto il proprio impegno. Qui, tra le mura di una piccola bottega, inizia la storia di Domenico La Marca, un giovane di Nola che, a soli quattordici anni, decide di trasferirsi a Napoli per aiutare la sua famiglia. Con cinque fratelli più piccoli da accudire era necessario fare delle scelte e così si fa strada nell’enoteca dello zio, che diventa per lui una scuola di vita.

Col tempo, Domenico, affettuosamente conosciuto come Don Mimì, non solo diventa il gestore del negozio, ma anche il proprietario. Si dedica con passione alla selezione dei migliori vini, portando nella sua cantina il meglio del Vesuvio, dopo aver viaggiato in lungo e in largo per l’Italia, accumulando conoscenze e segreti sui vigneti e le annate.
Ma questa enoteca ha anche un legame speciale con la storia del cinema e della cultura. Nello stesso palazzo in cui Don Mimì aveva la sua attività, ha vissuto Vittorio De Sica, uno dei registi più amati e noti del cinema mondiale.
Il grande maestro del cinema italiano, in un passaggio della sua autobiografia, descriveva la sua infanzia a Napoli, in via Martiri d’Otranto, dove viveva con la famiglia. Quella strada, che all’epoca era un rione popolare, è il teatro di ricordi indimenticabili: il calore della cucina, il suono del canto triste dei parenti dei detenuti, i giochi spensierati e la malinconia di una Napoli che oggi non c’è più.
De Sica racconta di come da bambino osservava il fuoco che moriva nel camino di casa, delle risate e dei dispiaceri, ma anche delle piccole cose quotidiane che avrebbero ispirato il suo lavoro. La Napoli di inizio secolo, tra processioni, eruzioni e epidemie, è un ritratto di vita che si intreccia perfettamente con l’atmosfera di quell’enoteca, un luogo dove il vino e la memoria storica si mescolano in un abbraccio senza tempo.
L’enoteca di Don Mimì, che dal 1939 continua a raccontare la sua storia tra i vicoli di Napoli e dove il passato incontra il futuro, è ora gestita dal figlio di Don Mimì, Gennaro La Marca che porta con sé ogni insegnamento, ogni emozione e ogni segreto che il padre ha custodito gelosamente nel corso degli anni.
Le mura di quella cantina raccontano ancora oggi, attraverso le sue mani, il passato di una famiglia che ha saputo tramandare una storia fatta di amore per il buon vino e il rispetto per la memoria di un’epoca che continua a vivere nel presente.
Gennaro, con grande orgoglio, preserva ogni angolo di quella tradizione, facendo sì che l’enoteca Don Mimì resti un punto di riferimento per chi desidera non solo acquistare un buon vino, ma anche respirare l’atmosfera di una Napoli che non smette mai di raccontarsi.
Ma non è tutto: l’enoteca è diventata anche una meta ideale per chi cerca prodotti particolari e innovativi. Qui, infatti, è possibile scoprire una selezione di gin artigianalispiriti di alta classe e altre bevande ricercate che arricchiscono l’esperienza di chi entra in questo luogo ricco di tradizione.
Proponiamo ai nostri clienti anche eccellenze come il Piedirosso, un rosso vulcanico e sapido, perfetto compagno della cucina napoletana tradizionale, e il Lacryma Christi del Vesuvio, nelle sue versioni rosse, bianche e rosate, prodotto alle pendici del vulcano su terreni di origine lavica, carichi di storia e minerali. Tutti vini che parlano una lingua antica, fatta di gesti contadini e di terre che resistono.
In particolare, per chi è attento alla qualità degli ingredienti, Don Mimì offre anche una vasta scelta di vini senza solfiti, pensati per chi desidera un prodotto naturale, puro e privo di additivi. Ogni bottiglia è frutto di un’attenta selezione, che riflette il rispetto per la natura e per le tradizioni vinicole che hanno reso famoso questo angolo di Napoli.
L’enoteca Don Mimì dal 1939 oggi è un’istituzione storica della città, un luogo che continua a raccontare storie: quelle di chi ci lavora, di chi passa a comprare il vino, e di chi, come De Sica, ha lasciato una traccia indelebile nella città.
Un angolo di Napoli che resiste, testimone di un passato che si fa presente ogni volta che si stappa una bottiglia, ogni volta che si assapora un sorso di storia.”
Resto a disposizione per approfondimenti, foto storiche, interviste o per invitarvi di persona a visitarci.
Allego di seguito testimonianze storiche del vissuto di Vittorio De Sica in Via Martiri d’Otranto:
Vittorio De Sica e. sotto il regista durante le ri­ prese del film «Lo chia­ meremo Andrea» petts&eoli Si è suicidato Pontier mago del tango
archivio.unita.news
(Maria La Marca – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)

Sicilia. Sanità: il sindacato SINALP denuncia lo sgretolamento del sistema e invoca correttivi

Con una dura nota indirizzata alle varie autorità preposte, il sindacato Sinalp denuncia  ‘aziendalizzazione, la regionalizzazione e la privatizzazione di quel che rimane del Servizio Sanitario Nazionale e chiede un confronto con le parti sociali interessate.

Il Sistema Sanitario Pubblico Italiano -si legge- con scelte politiche, a volte scellerate, continua a sgretolarsi distruggendo quel che rimane del SSN.

In Sicilia apprendiamo dai mezzi di stampa che l’attuale Governo Schifani avrebbe preso in considerazione l’idea di premiare i manager delle ASP con aumenti di stipendio e indennità aggiuntive.

Ci chiediamo quali siano i meriti da premiare con un aumento di stipendio, visto che chi è in prima linea, Medici, infermieri, OSS, continuano a fronteggiare turni estenuanti, carenze croniche di personale, aggressioni fisiche e psicologiche, a fronte di retribuzioni spesso non commisurate alla responsabilità e allo stress quotidiano che subiscono.

Riteniamo che il paradosso è evidente, inaccettabile e va chiarito meglio.

Ci permettiamo di far notare che i manager nominati dalla politica, per come avviene nelle grandi imprese, vengono gratificati economicamente, mentre il Sistema Sanitario Nazionale, un tempo orgoglio del nostro Paese, continua a sgretolarsi, vittima, probabilmente, di una politica che ha trasformato gli ospedali in cabine elettorali utili solo a chi fa della politica la sua professione.

Nel frattempo apprendiamo dai mezzi d’informazione che all’ASP di Trapani i pazienti attendono più di nove mesi per conoscere l’esito dei referti istologici, e chiaramente in mancanza di questi esiti non possono curarsi e non sanno qual’è il livello di gravità della loro malattia, e nella provincia di Enna apprendiamo che ben 4.500 pazienti attendono dal 2024 un intervento chirurgico.

Ci chiediamo se queste vite si ritrovano sospese per incompetenza di qualcuno? per arroganza?, per incapacità di dare una giusta programmazione del lavoro da svolgere nelle ASP? per la mancanza di circa il 50% del personale sanitario?.

Per tutto ciò ci è concesso poter pensare che l’elargizione degli aumenti ai dirigenti serva solo a premiare la loro probabile incapacità gestionale?

Pur consapevoli che tale inefficienza gestionale e sanitaria sia il risultato di decenni di riforme Nazionali di fatto distruttive del SSN, ci chiediamo, ma gli Assessori ed i Dirigenti dell’Assessorato alla Salute Siciliano, i Dirigenti delle ASP Siciliane, e i Governi Siciliani, dove erano mentre si verificavano queste vergognose anomalie sulle spalle dei cittadini impossibilitati a potersi curare per l’inefficienza o peggio per l’incapacità del servizio sanitario regionale? Ed oggi si arriva anche a voler premiare chi probabilmente non ha saputo o voluto vigilare?

L’attuale Governo della Regione Siciliana, correttamente, dopo quanto successo, ha ritenuto necessario dare vita ad un’ispezione nelle ASP Siciliane costituendo una speciale Commissione tecnica per l’occasione. Ma di questa ispezione ad oggi non si ha alcuna notizia sul risultato ottenuto e sul suo contenuto.

Nessuno si è posto il problema che a causa dell’aumento dell’invecchiamento che va ad innestarsi a politiche Nazionali di riforma deleterie, oggi la Regione si ritrova senza il capitale umano necessario per sostenere una giusta programmazione della crescita di assistenza sanitaria, ed a causa di ciò riteniamo, e speriamo di sbagliarci, che la medicina di prossimità resterà una chimera.

Le Case e gli ospedali di Comunità, su cui tanto la Regione Siciliana stà puntando, rischiano di restare cattedrali nel deserto per una strutturale mancanza di personale sanitario, e ad oggi è mancato un giusto confronto con le parti sociali affinchè si possa ragionare su soluzioni in grado si risolvere e superare eventuali e probabili disfunzioni.

Su questo fronte è giusto evidenziare che a livello Nazionale nel 2024, gli over 65 rappresentano il 24,3% della popolazione, quindi circa 14,4 milioni di persone, mentre gli over 80 sono il 7,7%, quindi circa 4,5 milioni.

Di questi, ben oltre 11 milioni di over 65 convivono con almeno una malattia cronica, e più di 8 milioni con due o più patologie, e la Sicilia è perfettamente in linea con questi dati e queste percentuali parametrate chiaramente ad una popolazione siciliana di circa 4.9 milioni di persone.

Inoltre, secondo le previsioni ISTAT, entro il 2050 queste percentuali saliranno ulteriormente rispettivamente al 34,5% per gli over 65 e al 13,6% per gli over 80. Ancora non si vuol capire o non si ha la capacità di capire, che stiamo vivendo una trasformazione demografica imponente, che si tradurrà in un aumento esponenziale dei bisogni socio-assistenziali.

Bisogni, questi, grazie a riforme deleterie, passati in second’ordine rispetto all’ormai ambito pareggio di bilancio ed alle economie di scala inseguite dai manager della sanità, e imposti da deleterie riforme che si sono susseguite nel tempo.

E’ giusto evidenziare che la distruzione del SSN inizia con la ormai pluricriticata, ma mai abolita, riforma “Amato” Decr.Lgs. n. 502 del 1992, che ha aziendalizzato le allora USL, trasformandole in Aziende Sanitarie Locali ASL ed in Aziende Ospedaliere AO con autonomia gestionale ed economica.

Questa trasformazione ha introdotto logiche gestionali ed amministrative prettamente aziendali ed imprenditoriali con obiettivo primario di efficienza economica e non più di efficienza sanitaria e tutela, con presidi sanitari, del territorio.

Questa riforma ha dato il via alla mercificazione della sanità, con l’obiettivo prioritario del pareggio di bilancio anziché della salute pubblica degli italiani.

Sempre parlando di riforme distruttive della sanità pubblica, si evidenziano le diseguaglianze regionali e territoriali emerse grazie all’ulteriore picconata che il SSN ha ricevuto dall’assurda Riforma “Bindi” imposta con il Decreto Legislativo n. 229 del 1999 che ha introdotto il Federalismo Sanitario Regionale, sorpassando ideologicamente anche le battaglie della vecchia Lega.

Con questo Decreto, di fatto, scompare la Sanità Nazionale, e viene sostituita da tante Sanità quante sono le Regioni Italiane.

Probabilmente chi ha voluto questa riforma, consapevole di poter scatenare l’indignazione e la rivoluzione dei cittadini italiani per lo scippo subito, con il Decreto ha anche introdotto l’idilliaco “Piano Sanitario Nazionale (PSN)” che avrebbe, secondo i loro fautori” dovuto dettare gli standard minimi da rispettare in tutte le Regioni.

Ma questo PSN nei fatti non ha mai equilibrato le sperequazioni sanitarie esistenti da Regione a Regione, ma probabilmente le ha ulteriormente amplificate, dando vita al vergognoso fenomeno della migrazione sanitaria, che ha costretto i cittadini, in particolare quelli del sud italia, ad emigrare per potersi curare, con un ulteriore aggravio dei costi della sanità pubblica sulle Regioni del Sud e sui loro cittadini.

Altro colpo di ingegno della nostra politica è stato l’approvazione della Legge di Stabilità del 2012 (Monti-Fornero) che ha dato il via alla famosa Spending review ed al blocco del turnover.

Con questa terminologia anglosassone l’allora Governo Monti, dà il via ad un vergognoso taglio di 7 miliardi di euro al SSN in tre anni, costringendo le “Aziende Ospedaliere” al blocco delle assunzioni ed introducendo, di fatto, la regola non scritta che ad ogni 5 pensionamenti si assumesse solo un professionista sanitario.

Questo mancato turnover nel tempo ha generato a sua volta la carenza di personale sanitario ed il conseguente precariato ospedaliero e del burnout a causa dello stress da lavoro a cui vengono sottoposti i sanitari rimasti nel SSN, intuendone probabilmente la chiara volontà della legge Monti di far crescere le strutture sanitarie private.

Nel 2015 nasce la Riforma Madia che dà nuovo impulso all’aziendalizzazione delle strutture ospedaliere, rafforzando i poteri dei Dirigenti Generali di ASP ed Aziende Ospedaliere pubbliche a scapito della “guida” unitaria espressa dal politico di turno a capo dell’Ente.

In tal modo sono state incentivate le disuguaglianze già notevolmente sviluppate tra sistema pubblico e privato, e dando vita alla ormai famigerata frase “chi può paga il privato, chi non può subisce liste d’attesa infinite”

A tal proposito il Dr. Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe, il giorno della presentazione del Rapporto Salute ha dichiarato, senza mezzi termini, che i disagi quotidiani sui tempi di attesa e sui Pronto Soccorso affollati, dimostrano che la tenuta del SSN è ormai prossima al punto di non ritorno, che i princìpi fondanti di universalismo, equità e uguaglianza sono stati ormai traditi e che si sta lentamente sgretolando il diritto costituzionale alla tutela della salute, in particolare per le fasce socio-economiche più deboli, gli anziani e i fragili e per chi vive nel Mezzogiorno e nelle aree interne e disagiate».

Altro aspetto che ancora oggi parecchi importanti esponenti politici e dirigenziali probabilmente non hanno compreso o hanno sottovalutato, è l’importante collaborazione che deve avvenire tra il SSN o Regionale con le Associazioni del terzo settore impegnate nella sanità.

Il Sistema sanitario chiede sempre più spesso la collaborazione di queste associazioni, ma contestualmente i suoi Dirigenti, che ne dovrebbero firmare le convenzioni attuandone le direttive, probabilmente non ne comprendono l’importanza e l’utilità di questa collaborazione nel rispetto dei ruoli.

Già la Legge 833/1978, che ha Istituito del Servizio Sanitario Nazionale, con l’Art. 2 e con l’Art. 45 ha regolamentato la partecipazione delle associazioni e del volontariato nell’attività sanitaria e socio-sanitaria, anche se di fatto da sempre boicottata.

Mentre con il Codice del Terzo Settore, D.Lgs. 117/2017, ma già prima con la legge 266 del 1991, vengono normate con maggior chiarezza e divisione dei ruoli, le attività degli enti del Terzo Settore, comprese le Organizzazioni di Volontariato (ODV).

Gli Articoli chiave della legge del terzo settore riguardano l’Art. 56 che regolamenta la Collaborazione tra ODV e pubbliche amministrazioni, l’Art. 55 che dà il via alla co-programmazione e co-progettazione di attività di interesse generale tra ASP o aziende sanitarie con le Associazioni OdV, mentre l’Art. 57 prevede la concessione di beni pubblici in comodato gratuito alle OdV affinchè possano svolgere al meglio il loro sempre più importante ruolo di collaborazione e partenariato.

Per quanto evidenziato ci auguriamo che i nostri politici, abbiano almeno uno scatto d’orgoglio resistendo alle promesse di incarichi e poltrone, e si ricordino del perchè siano stati eletti.

La politica deve agire non per il bene delle proprie tasche, ma per rappresentare i cittadini, e lottare contro un sistema che da troppo tempo premia l’inefficienza dei soliti noti, e penalizza chi lavora con onestà.

Non possiamo più permetterci di essere complici di una politica che si nutre di clientele e opportunismi, dimenticando i territori ed i cittadini.

La mancanza di una reale rappresentanza territoriale della politica, causata da un sistema elettorale che premia chi è nominato nelle Segreterie Politiche e non chi rappresenta realmente il suo territorio, ha allontanato i cittadini dalla società civile.

Per tutto quanto sopra esposto chiediamo un incontro affinchè dal confronto richiesto si possa trovare una soluzione tecnico/organizzativa, e poter illustrare le proprie conclusioni per non completare la distruzione del SSN che tanto ci veniva invidiato.

(Le Segreterie Sinalp Sicilia, Zeromolestie Sinalp, AVO Palermo, Rete Sociale Attiva – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Termini Imerese (PA). ‘Medioevo: il Castello e le torri’: venerdì incontro per conoscere il passato della città

Nell’ambito del Seminario “Termini Imerese Storia di un territorio”, promosso da BCsicilia e Circolo Stesicoro, si terrà venerdì 16 maggio 2025 alle ore 17,30 presso il Circolo Stesicoro in Corso Umberto e Margherita, 68 a Termini Imerese, la quarta conferenza dal titolo “Medioevo: il Castello e le torri”.

Dopo la presentazione di Silvana Cipolla, Presidente Circolo Stesicoro, e di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale BCsicilia, è previsto l’intervento di Antonio Contino, Geologo e Storico del territorio.

Termini medievale era una tipica città costiera siciliana, murata e turrita, i cui abitanti avevano saputo sfruttare sapientemente le caratteristiche geologiche, geomorfologiche ed idrologiche del sito a fini difensivi, esaltando tutte le forme naturali del rilievo e del paesaggio che creavano condizioni di protezione e di barriera nei confronti di qualsivoglia potenziale nemico.

Infatti, al vertice della Rocca naturalmente fortificata, si ergevano le imponenti strutture castrensi, dominate dalla possente torre principale o mastio e che disponevano anche di una vasta piazza d’armi che, in caso di assedio, poteva agevolmente essere utilizzata dalla popolazione quale luogo di rifugio.

Il Castello, assiso su un promontorio che sino al 1873 si protendeva maggiormente sul mare rispetto ad oggi, era naturalmente difeso da alte balze rocciose che lo cingevano quasi da tutti i versanti, tranne per due valichi di accesso ubicati, rispettivamente, a meridione ed a settentrione, debitamente difesi da porte e strutture fortificate. Grazie alla sua collocazione altimetrica, la fortezza medievale poteva agilmente dominare un vastissimo orizzonte strategico che si apriva sull’intero ampio e lunato golfo di Termini Imerese, nonché su un vasto settore  costiero, collinare e montano (dai i Monti di Termini Imerese, Trabia e Bagheria ad O sino alle Madonie ad E).

La cinta muraria urbana circondava totalmente l’abitato (che si estendeva anche nell’area dell’attuale Serpentina Paolo Balsamo ed in quella dove sorge il teatro comunale all’aperto) ed era rafforzata da un sistema di torri sapientemente disposte in punti-chiave, la più imponente delle quali si ergeva a protezione della porta che si apriva sulla strada di collegamento tra Termini e Girgenti (odierna Agrigento) e che fu successivamente inglobata nel convento dei Padri Predicatori dell’Ordine di S. Domenico.

Del resto, gran parte delle torri civiche, a seguito dei successivi ampliamenti del perimetro murario, furono riutilizzate come torri campanarie ed incorporate in edifici ecclesiastici ed in tal modo, almeno in parte, si sono  conservate attraverso i secoli, superando eventi bellici, sismici e demolizioni, rimanendo spesso leggibili nel tessuto cittadino, mentre ampi tratti murari sono stati inglobati negli isolati o sono stati rasi al suolo.

 Ogni torre, se debitamente interpretata attraverso le fonti documentarie, le evidenze architettoniche ed archeologiche e gli aspetti geologico-geomorfologici del sito su cui insiste, può raccontarci tante storie particolari che, inserite in ragionato quadro complessivo, possono svelarci tanti aspetti inediti della storia di questa città pluristratificata che, per la sua posizione strategica e per essere stata “il granaio di Palermo”, fu particolarmente ambita anche nel Medioevo.

Antonio Contino, geologo, dottore di ricerca in Geologia, è esperto di Geologia Urbana e di Geomorfologia Antropogenica. I suoi attuali interessi di ricerca includono il rilevamento geologico, geomorfologico e idrogeologico, la caratterizzazione di serbatoi in rocce fratturate o in acquiferi multifalda, e lo studio dei cambiamenti climatici del passato, principalmente sulla base di fonti documentarie.

Nell’ambito dell’Università di Palermo come Stratigrafo, Geomorfologo e Idrogeologo ha partecipato a diversi progetti di ricerca, relativi a: studi sulla conurbazione di Palermo, cartografia geologica di base della Sicilia centro-occidentale.

Come Geoscienziato e geoesperto  ha partecipato a ricerche per l’esplorazione di idrocarburi nella Sicilia occidentale, per l’esplorazione geotermica per la ricerca idrogeologica. Nel campo della Climatologia Storica, ha collaborato a progetti internazionali di ricerca (Università di Berna) relativi allo studio degli effetti prodotti da eventi climatici estremi che hanno colpito l’Europa tra il tardo Medioevo e il primo Rinascimento.

Nell’ambito della geomorfogia antropogenica ha dettagliatamente studiato diversi esempi di forme antropiche, legate a strutture difensive ricadenti nel comprensorio Termini-Cefalù-Madonie, come le  fortificazioni castrensi di Termini Imerese e della Roccella (Campofelice di Roccella). Infine, è autore di oltre un centinaio di pubblicazioni, tra articoli scientifici e di divulgazione, comunicazioni a convegni, libri, report, spaziando dall’ambito delle Scienze della Terra, alla Storia dell’Arte, alla Linguistica, alla Storia del Comprensorio Termini-Cefalù-Madonie.

In foto il Castello di Termini Imerese (dipinto De Michele prima metà XIX sec.).

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

S. Martino Valle Caudina (AV). Noto pluri pregiudicato assolto grazie all’avvocato Fucci

Accogliendo le tesi dell’Avvocato Vittorio Fucci, il Giudice Monocratico del Tribunale di Avellino, dottoressa Eligiato, ha assolto il noto pluripregiudicato Gaetano Ronga, 29 anni di San Martino Valle Caudina, imputato del reato di violazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento nei confronti dell’ex moglie, reato aggravato dalla recidiva (aggravata) infraquinquiennale, che può portare ad aumento della pena fino alla metà.

In particolare il Ronga, secondo la Procura, più volte nel 2021 avrebbe violato la misura cautelare del divieto di avvicinamento impostagli nei confronti dell’ex moglie, essendosi recato più volte presso la sua abitazione sita in San Martino Valle Caudina.

La misura cautelare del divieto di avvicinamento, che, secondo la Procura, avrebbe violato, gli era stata applicata per il reato di maltrattamenti in famiglia aggravati dall’aver commesso i fatti contro il coniuge e dall’aver cagionato lesioni personali alla ex convivente in occasione del reato principale (maltrattamenti in famiglia).

Per la cronaca, l’uomo, nel processo principale (per maltrattamenti aggravati), era stato condannato alla pena di quattro anni di reclusione, mentre la Corte D’Appello, successivamente, ribaltò completamente la sentenza, assolvendo il Ronga e liberandolo, accogliendo le tesi dell’Avvocato Vittorio Fucci, subentrato nel grado di giudizio di appello (nel primo grado era difeso da un diverso legale).

Ed ora il Giudice Monocratico di Avellino, accogliendo le tesi dell’A vvocato Vittorio Fucci, ha assolto il Ronga anche in questo processo, connesso e conseguente al processo principale.

(News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)

Piana-Caiazzo. Autobus prende fuoco lungo la salita: scesi in tempo tutti i passeggeri provenienti da Caserta

Si deve probabilmente all’esperienza e al tempismo dell’autista se tutto si è risolto con un grande spavento collettvo, cioè senza danni per i numerosi passeggeri, per lo più studenti, stipati nell’autobus, appartenente a un’azienda privata, che nel pomeriggio di mercoledì ha preso fuoco mentre procedeva lungo la salita che da Piana di Monte Verna mena a Caiazzo, lungo la strada provinciale 336, ex Statale Sannitica, nei pressi del tornante detto “dei Cappuccini”.

Sicuramente provvidenziale la prontezza con cui il conducente, avvertendo l’acre sensazione del fumo  proveniente dal vano (posteriore) motore del mezzo, ha imediatamente fermato il veicolo, facendo così scendere tutti i viaggiatori prima che le fiamme, intanto sviluppatesi dal vano motore, si propagassero nell’abitacolo, per poi distruggere pressoché totalmente il veicolo, evidentemente forse sprovvisto di  un adeguato estintore, prima che, allertati dallo stesso conducente, sul posto giungessero i carabinieri dalla stazione di Ruviano, gli operatori del 118 da Caiazzo nonché i Vigili del Fuoco che infine hanno domato le fiamme.

Poco dopo un altro mezzo, inviato dalla stessa azienda, ha consentito il trasbordo dei viaggiatori e quindi la prosecuzione della corsa senza altri danni, mentre altri operatori si sono occupati di rimuovere dalla strada il grosso veicolo ormai distrutto, previa acquisizione da parte della Benemerita di ogni elemento utile alle indagini, mentre, ovviamente, intanto il traffico rimaneva bloccato in ambo i sensi di marcia.

(News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)

Aversa. A un anno dalla nuova amministrazione comunale, lunedì assemblea pubblica del Circolo PD

Dopo un anno dalle elezioni amministrative si può e si deve fare un bilancio, dare un primo giudizio su chi governa – e come – la città: quale progetto è stato messo in campo, quale idea di città, quale sistema di trasporto, di sviluppo, di servizi e in che direzione si va?

Saranno questi i temi di discussione dell’assemblea pubblica “Un anno dopo le elezioni. Aversa senza amministrazione”, che il Partito Democratico ha convocato per il prossimo lunedì 19 maggio alle ore 18.00, in piazza Don Peppe Diana.

L’evento è aperto alla partecipazione e agli interventi di iscritti, cittadini e delle forze di opposizione e di tutti coloro che intendano confrontarsi per portare un contributo e una riflessione sulla città per un nuovo progetto di città da costruire in vista di una futura alternativa.

L’evento si colloca in continuità con il primo ciclo di eventi sulle 5 priorità nazionali che il PD ha tenuto tra ottobre e febbraio scorso ed è propedeutico ad altri eventi che si terranno nelle prossime settimane, sui temi della città e quelli dei referendum.

L’assemblea e il dibattito di lunedì 19 maggio si chiuderanno con le conclusioni della Commissaria provinciale del PD, la senatrice Susanna Camusso.

(Eugenio Marino – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Caserta. Liceo ‘Giannone’ due volte protagonista nel weekend di festival per la scuola

Con “After Juliet”, premio della critica a Pulcinellamente, ed “Antigone” il Liceo Giannone di Caserta protagonista nel weekend di festival per la scuola.

Fine settimana intenso per studenti e docenti del Liceo “Pietro Giannone” di Caserta, protagonisti, con lo spettacolo “After Juliet” ed il cortometraggio “Antigone”, di due importanti festival dedicati al mondo della scuola.

“After Juliet” – adattamento dall’omonimo dramma della scozzese Sharman Macdonald – ha portato a casa il prestigioso premio della critica della venticinquesima edizione di “Pulcinellamente”, rassegna nazionale di teatro scuola, le cui premiazioni si sono svolte ieri mattina nella cornice del Teatro Lendi. Lo spettacolo, un ipotetico sequel della tragedia shakespeariana di “Romeo e Giulietta” curato dalle professoresse Grazia Fortunata Falco e Daniela Borrelli insieme ad Ilaria Delli Paoli, anima del Teatro Civico 14, nell’ambito delle attività del laboratorio di drammaturgia contemporanea del Liceo, ha incantato il pubblico dei giovanissimi presenti in sala con uno stile innovativo e coreografie coinvolgenti.

Il cortometraggio “Antigone” – realizzato dagli studenti del Liceo con la direzione scientifica di Gianrolando Scaringi  nell’ambito del Piano Nazionale di Educazione all’Immagine per le Scuole promosso dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito – è stato presentato, in selezione, sia nella sezione cinema di Pulcinellamente sia alla quinta edizione del Balóss Milan Junior Film Festival nella cornice della Cineteca Milano Mic, ospitata nelle sale della Civica Scuola di Cinema “Luchino Visconti” e della Sede Lombardia del Centro Sperimentale di Cinematografia. Il cortometraggio rilegge in chiave contemporanea l’omonima tragedia di Sofocle del quinto secolo avanti Cristo secondo uno stile crime-gangster che ne sottolinea gli importanti valori di giustizia e di riscatto del ruolo femminile.

Per tutte e due i progetti è stato fondamentale il lavoro di squadra e il desiderio di valorizzare i talenti delle studentesse e degli studenti, come sottolinea la dirigente scolastica Marina Campanile.  «Sia nel teatro che nella realizzazione del corto – ha dichiarato – diverse anime del nostro Liceo hanno avuto modo di confrontarsi e di crescere insieme, in un percorso di impegno e di responsabilità, che è stato importante  perché ha permesso a ragazze e ragazzi di età diverse e provenienti sia dalle sezioni del liceo classico, sia del liceo classico della comunicazione, e ancora del liceo scientifico, di lavorare in team facendo emergere sensibilità, emozioni, capacità, che nel tradizionale percorso scolastico forse sarebbero rimaste sotto traccia. I riconoscimenti sono senz’altro un incoraggiamento notevole per  le ragazze e i ragazzi che si sono cimentati sia come attrici ed attori, ma anche come ballerini nonché come  musicisti e tecnici del suono e delle luci e dal vivo e davanti alla macchina da presa, anche se il più alto valore pedagogico di questi progetti  risiede nella fiducia reciproca che si acquisisce nel corso degli incontri e nella possibilità di fare squadra insieme ai docenti di riferimento e agli esperti del settore, acquisendo in tal modo nuove competenze in un clima di grande serenità e disponibilità».

(Gianrolando Scaringi – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Caserta. L’intelligenza artificiale al servizio dell’agente immobiliare: corso formativo di Fimaa Confcommercio e WeUnit.it

Appuntamento giovedì 15 maggio alle ore 9,45 in via Renella.
‘Marketing 4.0 – L’intelligenza artificiale al servizio dell’agente immobiliare strategico’: questo il tema del nuovo incontro formativo promosso da Fimaa Confcommercio Caserta che si terrà giovedì 15 maggio a partire dalle ore 9,45 nella sede di via Renella.
Dopo il crescente successo delle precedenti sessioni, che hanno fatto registrare un numero sempre maggiore di adesioni, il collegio Fimaa ha deciso di accendere i riflettori su un argomento di grande interesse e attualità, destinato a influenzare in modo notevole la professione.
L’evento, organizzato in collaborazione con WeUnit Group Spa e Agente strategico, avrà come protagonista Joe Di Siena, uno dei trainer più riconosciuti in Italia in ambito digitale e co-founder della community Agente Strategico.
‘Oggi l’Intelligenza Artificiale – ha dichiarato Di Siena – non è più un futuro lontano, ma uno strumento concreto che può potenziare il lavoro quotidiano di ogni agente immobiliare. Il nostro obiettivo è fornire conoscenza applicabile, immediata, che aiuti i professionisti a distinguersi in un mercato sempre più competitivo’.
‘Siamo molto fieri e orgogliosi dei risultati che stanno registrando le nostre giornate formative – spiega Salvatore Aiezza, Presidente provinciale Fimaa – un successo dovuto senza ombra di dubbio anche alla partnership con WeUnit che continua a generare risultati straordinari. Questo nuovo appuntamento, come i precedenti, rappresenterà un’occasione imperdibile per scoprire strumenti, tecniche e strategie innovative che stanno rivoluzionando il nostro settore e che consentiranno agli agenti immobiliari di essere sempre più concorrenziali sul mercato del lavoro’.
Il corso si aprirà con i saluti istituzionali del presidente regionale Fimaa, Vincenzo De Falco, e del Direttore territoriale WeUnit Group, Gennaro Pellecchia.
‘Abbiamo voluto portare a Caserta – ha aggiunto Pellecchia – un appuntamento che sta già facendo la differenza in tante città italiane. WeUnit crede fermamente che affiancare gli agenti immobiliari con contenuti utili e innovativi sia la chiave per affrontare le nuove sfide del mercato’.
‘Portare il progetto Agente Strategico in collaborazione con FIMAA – ha concluso Vincenzo Romano, Co-founder di Agente Strategico – è per noi un modo concreto per contribuire all’evoluzione della figura dell’agente immobiliare’.
Iscrizione al link https://eventi.weunit.it/evento-caserta-2234 –
(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Caserta. Notte europea dei Musei e Giornata Internazionale dei Musei sabato alla Reggia

Il 17 maggio è la Notte dei Musei alla Reggia di Caserta: Biglietto al costo di 1 euro per il Palazzo reale e la Gran Galleria; Il 18 maggio Giornata Internazionale dei Musei con visita a Le Serre di Graefer.
Sabato 17 maggio è la Notte europea dei Musei alla Reggia di Caserta. Il Museo del Ministero della Cultura, Sito riconosciuto Patrimonio UNESCO, festeggia con un’apertura serale straordinaria degli Appartamenti reali e della Gran Galleria al costo simbolico, a partire dalle 19.30, di 1 euro.
Il Palazzo reale e la mostra “Metawork – Michelangelo Pistoletto alla Reggia di Caserta” saranno visitabili in continuità dalle 8.30 alle 22, con ultimo accesso alle 21.
La Notte europea dei Musei è un’iniziativa promossa dal Ministero della Cultura francese e patrocinata dall’UNESCO, dal Consiglio d’Europa e dall’ICOM, che si svolge in contemporanea in tutta Europa con l’obiettivo di incentivare e promuovere la conoscenza del patrimonio e dell’identità culturale nazionale ed europea.
La Reggia di Caserta, il 17 maggio, riserva ai suoi visitatori un programma suggestivo ed emozionante: spettacolo “Il sogno di Wittel” – ciclo “Lettere dal tempo” – a cura di ARB Dance Company, al Vestibolo superiore alle 17 e alle 19.30; performance di musica e danza “Echi di corte” a cura di Progetto Sonora e ARB Dance Company alle 20 nella Sala delle Guardie del Corpo e alle 21 nella sala di Alessandro. Il Sonora Wind Trio, composto da Antonio Troncone (flauto), Sabrina Vito (clarinetto) e Alfonso Valletta (fagotto), proporrà musica settecentesca e improvvisazioni in chiave moderna e contemporanea.
I biglietti della Reggia di Caserta per la Notte dei Musei al costo simbolico di 1 euro, per gli ingressi a partire dalle 19.30, saranno in vendita da mercoledì 14 maggio su TicketOne e in biglietteria in piazza Carlo di Borbone. Prima delle 19.30 il costo dei biglietti è quello ordinario. Restano valide gratuità come per legge. L’ingresso al Museo e la partecipazione alle iniziative sono inclusi nell’abbonamento ReggiaCard2025.  Il Parco reale e il Giardino Inglese saranno aperti secondo le modalità e gli orari ordinari https://reggiadicaserta.cultura.gov.it/orari/.
Domenica 18 maggio è la Giornata Internazionale dei Musei, iniziativa promossa dall’ICOM che sottolinea il ruolo trasformativo dei musei nella società. Il tema di quest’anno è “Il futuro dei musei nelle comunità in rapida evoluzione”, come i musei possono contribuire a un mondo che sta attraversando profondi cambiamenti sociali, tecnologici e ambientali.
Per l’occasione Le Serre di Graefer propongono un’edizione speciale di “Voci dalle Serre”. Un evento immersivo che trasforma la visita alle storiche Serre in un racconto dal vivo. Il pubblico sarà guidato da un esperto botanico che illustrerà gli aspetti scientifici e storici di questo angolo incantato della Reggia di Caserta. Nel frattempo, incursioni teatrali sorprenderanno i visitatori lungo il percorso: giardinieri, botanici, sovrani e servitori prenderanno voce per raccontare aneddoti, segreti e memorie legate alla vita del giardino e alla sua evoluzione nel tempo. Visita educativa: €15,00 a persona (bambini e bambine fino a 6 anni gratis). Orari disponibili 10.30-12:30-15:30. Per partecipare alla visita è necessario acquistare il biglietto/abbonamento di ingresso al Parco Reale. Disponibile in italiano. Prenotazione obbligatoria call center 06 399 67050 – info https://www.leserredigraefer.it/. I biglietti per l’ingresso al Museo il 18 maggio hanno costo ordinario.
In questo contesto, la Reggia di Caserta riafferma il proprio impegno a svolgere la missione museale contribuendo alla formazione del pensiero critico individuale e alla costruzione di una coscienza collettiva fondata sui valori condivisi di umanità, rispetto e cura dell’altro e del proprio ambiente di vita.
(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Ricordo toccante di Papa Giovanni Paolo II, 44 anni dopo l’attentato del 13 maggio 1981

Quarantaquattro anni dopo di san Giovanni Paolo II, in occasione del quarantennale dell’attentato.

Quei momenti sono incisi in maniera indelebile nella memoria e nel cuore.

I particolari sembra di riviverli in presa diretta.

Come se fossimo su quella jeep negli attimi immediatamente posteriori agli spari.

Il mio bel ricordo qualche mese prima. Grande papa!

N.B,: La bambina ritratta nella foto che viene baciata dal Papa è la nostra inviata Lorena Fantauzzi.

Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore) 

Guardia Sanframondi (BN) fra i tesori nascosti della guida ’35 Borghi imperdibili della Campania’

Tra i tesori nascosti della guida “35 Borghi imperdibili della Campania”, curata dalla giornalista Cristina Celli, spicca proprio Guardia Sanframondi.

Grande soddisfazione per Guardia Sanframondi, che si conferma meta di fascino e autenticità per l’inclusione nella guida “35 Borghi imperdibili della Campania”, scritta dalla giornalista Cristina Celli per Capricorno Edizioni e disponibile da metà maggio.

Con un’anteprima nazionale tenuta nella storica libreria Feltrinelli di piazza dei Martiri a Napoli, il volume è stato presentato con la partecipazione di numerosi esponenti del mondo politico e giornalistico anche per fare il punto sulle presenze da primato che qualche giorno fa hanno interessato non solo la città capoluogo di regione e Pompei.

L’occasione, quindi, per tracciare un bilancio di questa prima parte dell’anno in previsione dei prossimi mesi e per offrire una nuova esperienza di viaggio autentica e lontana dal turismo di massa.

Infatti, la guida, che fa parte di una collana nazionale dedicata ai borghi più belli d’Italia, accompagna e invita i lettori alla scoperta dei luoghi più autentici, incantevoli e spesso poco noti della Campania.

In un percorso tracciato con lo sguardo di chi unisce in maniera magica racconto e ricerca territoriale.

Rallentare, incontrare, riscoprire – ha argomentato l’autrice – il trend globale dei viaggi esperienziali, delle fughe dall’overtourism e della riscoperta dei luoghi minori ha investito la Campania con un’energia nuova.

In particolare, il modo di viaggiare, abitare e vivere il territorio sta diventando terreno di innovazione culturale e sociale. La mia guida nasce da un approccio partecipativo: istituzioni locali, Pro Loco, fotografi e abitanti sono stati coinvolti in ogni tappa del lavoro per aprire un confronto concreto sul turismo responsabile, sostenibile e territoriale”.

Il tutto a dimostrazione che anche in Campania stanno cambiando i servizi e le narrazioni di cittadine che diventano hub relazionali con spazi di co-abitazione temporanea, scambio intergenerazionale e dove la visita “mordi e fuggi” genera un desiderio di radicamento, di scambio, di immersione che porta a nuove visioni nel comparto del turismo.

Alla presentazione napoletana ha partecipato anche Antonio Iuliani, vice-presidente della Pro Loco Guardia Sanframondi.

La presenza in questa autorevole guida – ha detto – ci riempie di orgoglio e premia la nostra instancabile attività di promozione del nostro paese che, è noto, per bellezze, storia e tradizione non ha nulla da invidiare a tante località campane che registrano maggiori presenze.

Sin dal primo contatto con l’autrice Cristina Celli ci siamo impegnati per fornirle sia le notizie sia le foto, in modo da poter favorire il miglior risultato possibile in questa importante e qualificata vetrina.

D’altronde, tutto ciò rientra nelle nostre iniziative che da sempre portiamo avanti poiché convinti che i piccoli borghi, come la nostra comunità, hanno tutte le carte in regola per aspirare a diventare modelli allettanti di turismo dove la storia incontra la contemporaneità per nuovi viaggi di stile e di vita”.

(Sandro TacinelliPro Loco Guardia Sanframondi – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Torrecuso (BN). ‘Resto Qui: Barcamp-Giovani’: sabato il tavolo con esperti del settore turistico

Continuano le attività del progetto “Resto Qui – Barcamp Giovani: Cultura, Innovazione, Impresa” che ha come promotore il Comune di Torrecuso, con il sostegno della Regione Campania e del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale Obiettivi del Progetto, e come partner ‘Nuova Pro Loco Torricolus aps’, Forum dei Giovani Torrecuso, Associazione ‘Gramigna’, Studio Tolino e StartUp Europa Lab.

Durante il Barcamp, dopo un breve momento di accoglienza e un’attività icebreaker per rompere il ghiaccio tra i partecipanti, si terrà un panel ispirazionale con esperti del settore turistico.

L’appuntamento è per sabato 17 maggio alle ore 16:30 presso la Sala delle Nicchie di Torrecuso dove gli ospiti condivideranno le loro esperienze nel campo del turismo sostenibile, dell’accoglienza, della promozione territoriale e dell’innovazione nei servizi turistici. Saranno esplorate le opportunità per costruire imprese turistiche responsabili, autentiche e capaci di valorizzare il patrimonio locale.

Seguirà una sessione di brainstorming in piccoli gruppi, guidata dagli esperti, durante la quale i partecipanti si confronteranno su alcune delle principali sfide e potenzialità del turismo locale. I temi potranno includere: la creazione di esperienze di viaggio uniche, la promozione di itinerari alternativi, l’uso di tecnologie digitali nel turismo, la sinergia tra cultura, enogastronomia e territorio, e la sostenibilità ambientale. I gruppi lavoreranno su idee progettuali pratiche, utilizzando strumenti visivi come mappe concettuali, diagrammi o business model.

Ogni gruppo avrà poi l’opportunità di presentare la propria idea attraverso un breve pitch, evidenziando come il progetto possa contribuire allo sviluppo del turismo locale. Le presentazioni saranno accompagnate da feedback costruttivi da parte degli esperti, con spunti per migliorare e concretizzare le proposte.

Gli ospiti della giornata saranno: Stefano Cocca – Guida turistica e fondatore di Italy Roots Travel, esperto di turismo sostenibile; Maria Franchi – Imprenditrice locale; un rappresentante dell’Associazione Aglianico del Taburno – Valorizzazione enogastronomica e identità territoriale e Geppino Tolino – Consulente in finanza agevolata, per trasformare le idee in impresa.

L’evento si concluderà con una sintesi delle idee emerse e una riflessione condivisa sui possibili sviluppi futuri del turismo nel Sannio, in chiave sostenibile, innovativa e inclusiva. Si discuterà inoltre di come le giovani imprese turistiche possano inserirsi in un mercato in trasformazione, creando valore per le comunità locali e promuovendo un turismo di qualità.

L’obiettivo sarà quello di stimolare lo spirito imprenditoriale giovanile nel settore turistico, con particolare attenzione alla valorizzazione dei territori, all’innovazione dei servizi e alla creazione di nuove opportunità per le aree interne.

(Antonio Iesce – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore) 

Pompei. ‘Il mondo al contrario’: venerdì 16 il Generale Roberto Vannacci presenta il suo libro

Roberto Vannacci fa tappa il Campania: “Il mondo al contrario” al MaxiMall Pompei venerdì 16 maggio.
“Il mondo al contrario”, più che un libro è una corrente di pensiero o meglio ancora un movimento.
Quello fondato da Roberto Vannacci, generale dell’Esercito prestato alla politica e ora europarlamentare della Lega.
Il Vannacci pensiero fa tappa in Campania. Appuntamento a venerdì 16 maggio al Maximall Pompei, ore 17:00, presso il cinema teatro Nexus appena inaugurato.
Saranno presenti simpatizzanti e personalità del mondo politico e delle professioni.
Introduce il dibattito l’avvocato e commissario MIM Lello Di Capua, promotore dell’evento.
Intervengono Gianluca Cantalamessa, senatore della Lega, e Gianpiero Zinzi, coordinatore regionale del partito di Salvini.
(Daniele Di Martino – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore) 

Aeroporto Costa d’Amalfi e del Cilento. Molinaro (M5S): ‘Una svolta storica, ora servono collegamenti reali’

L’Assessora Iolanda Molinaro: “Ora pretendiamo risposte sui collegamenti per far decollare il Cilento”-

L’intitolazione dell’Aeroporto Internazionale di Salerno anche al Cilento non è solo un atto simbolico, è una svolta storica che segna il riscatto di un intero territorio. Finalmente il nostro nome entra nella carta d’identità di una delle infrastrutture strategiche del Sud.” Con queste parole Iolanda Molinaro, Assessora al Comune di Vallo della Lucania, commenta la decisione dell’ENAC di approvare la delibera che rinomina lo scalo di Salerno-Pontecagnano in “Aeroporto Internazionale Costa d’Amalfi e del Cilento”.

È il frutto di un lavoro lungo e determinato – prosegue Molinaro – portato avanti da figure come il compianto senatore Franco Castiello, che ha dedicato gli ultimi anni della sua vita a questa battaglia, insieme alla senatrice Felicia Gaudiano e al consigliere regionale Michele Cammarano. Grazie al loro impegno sono stati sbloccati fondi fondamentali per completare l’opera e oggi possiamo parlare di una struttura pronta a servire non solo la Costiera, ma anche il cuore del Cilento, il Vallo di Diano e gli Alburni”.

Determinante in questa fase finale anche l’intervento del senatore Antonio Iannone, grazie al quale è stato possibile aggiungere ufficialmente la denominazione “Cilento” al nome originario dell’aeroporto, riconoscendo così il valore strategico e identitario di un territorio troppo a lungo trascurato.

Abbiamo ottenuto il nome, adesso dobbiamo ottenere le connessioni. Non possiamo accontentarci di un’intitolazione senza infrastrutture reali. Al momento i collegamenti sono pochi e frammentari, affidati ad alcune linee su gomma che non bastano a garantire accessibilità né ai turisti né ai cittadini del nostro entroterra. Servono collegamenti diretti e funzionali tra l’aeroporto e i centri strategici del Cilento e del Vallo di Diano, come Vallo della Lucania e Polla. Serve una rete di trasporti pubblici che includa più fermate nei piccoli comuni lungo i percorsi, per permettere una copertura capillare e una mobilità davvero inclusiva”. A dirlo è il gruppo territoriale del Movimento 5 stelle di Vallo della Lucania.

Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni è un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale – sottolineano – ma l’assenza di collegamenti rapidi e accessibili continua a penalizzare la nostra capacità di attrazione. Se vogliamo che l’aeroporto diventi davvero il motore dello sviluppo turistico, economico e sociale del nostro territorio, dobbiamo investire subito in infrastrutture e servizi. Adesso dobbiamo pretendere risposte, non più rinvii. Questa – concludono – è la nostra occasione per far decollare davvero il Cilento”.

(Michele Cammarano – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Quarto (NA). ‘Ci siamo traditi tutti’: venerdì Maddalena Crepet presenta il suo libro a ‘Casa Mehari’

Un evento speciale per Quarto. Maddalena Crepet presenta il suo libro “Ci siamo traditi tutti”.

L’appuntamento è per venerdì 16 maggio (alle ore 18,30) nel bene confiscato Casa Mehari, in via Nicotera n. 8. Ingresso libero.

Con l’autrice interverranno: l’assessore alla cultura Raffaella De Vivo, il giornalista Ciro Biondi e Giorgio Carandente. Letture di Arturo Delogu. L’organizzazione generale è affidata a Luisa Perfetto dell’associazione “Artemide”.

Il romanzo – edito da Solferino libri nel 2024 – racconta una storia d’amore vissuta nel pieno degli anni di Piombo. Crepet fa rivivere con accuratezza una stagione di terrorismo, scontro politico, fermento sociale, accendendo uno sguardo partecipe anche sugli amori e i tradimenti, le speranze e gli orrori. Strappa la patina opaca del passato per indagare la verità di una gioventù tragicamente perduta eppure simile, negli slanci e nelle illusioni, a quella di ogni tempo. E restituisce la guerra civile italiana degli anni Settanta a tinte forti e inattese, come un’immagine restaurata che torna in vita per occhi nuovi e nuove riflessioni.

Maddalena Crepet è nata a Roma nel 1994. E’ laureata in Storia contemporanea con una tesi sul tentato omicidio del professor Sergio Lenci da parte della banda armata Prima Linea, avvenuto nel 1980. Ha frequentato il corso biennale Scrivere presso la Scuola Holden di Torino. Rientrata a Roma, lavora come ufficio stampa e consulente editoriale.

Nell’occasione sarà aperto al pubblico il bar solidale della cooperativa “La Quercia Rossa” con la collaborazione dei ragazzi de “La Bottega dei Semplici Pensieri”.

Casa Mehari è un bene del comune di Quarto confiscato alla criminalità organizzata. Si trova in via Nicotera n.8 (traversa di via Pozzillo, zona denominata la Macchia), a Quarto, area flegrea della Città Metropolitana di Napoli. L’ente locale ha dedicato la struttura a Giancarlo Siani, giornalista del quotidiano “Il Mattino”; Mehari è il nome del modello dell’auto Citroën su cui il giovane venne ucciso dalla camorra il 23 settembre del 1985. L’associazione temporanea di scopo è composta dall’associazione di volontariato “La Bottega dei Semplici Pensieri” (capofila dell’ats), la cooperativa “La Quercia Rossa”, l’associazione culturale “Artemide” e l’associazione di promozione sociale “Dialogos”. La struttura è stata inaugurata il 20 maggio 2022. 

393.5861941 – comunicazione@casamehari.it –  www.casamehari.it

(prof. Ciro Biondi – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore) 

Napoli. Fisioterapisti: corso sulle revisioni sistematiche concluso con grande profitto

Il Presidente dell’Ordine dei Fisioterapisti di Napoli, Paolo Esposito, nell’intervento di saluto ha sottolineato come “L’azione politica dell’Ordine cammini sempre di pari passo con lo sviluppo della ricerca scientifica nel nostro ambito di lavoro”.

Revisioni sistematiche passo dopo passo: dalla Ricerca alla Sintesi”: è questo il titolo dell’evento ECM riservato ai fisioterapisti e agli studenti universitari del corso di laurea in Fisioterapia che si è tenuto presso la sede dell’Ordine Interprovinciale dei Fisioterapisti di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta presieduto da Paolo Esposito. Il corso organizzato dall’OFI Napoli e dall’Associazione Italiana di Fisioterapisti, ha accompagnato i partecipanti in un viaggio alla scoperta del metodo scientifico su come si cerca, si analizza e si sintetizza l’enorme mole di dati disponibili, per trasformarla in decisioni cliniche migliori per la cura dei pazienti. Inoltre sono state poste le basi per imparare a leggere in modo critico la letteratura scientifica.

La Dott.ssa Marina Garofano, Referente AIFI della sezione territoriale Campania, ha spiegato nello specifico in cosa consistono le Revisioni sistematiche.

Le Revisioni sistematiche – ha dichiarato la dottoressa Garofano – sono uno strumento fondamentale per il professionista che si approccia a curare i pazienti in quanto sono una sorta di bussole in grado di guidare le decisioni terapeutiche verso delle scelte efficaci e sicure per i nostri pazienti. Quindi consentono ai professionisti e ai fisioterapisti di offrire le cure migliori possibile basate sulle evidenze”.

Luca Cuomo, Consigliere dell’OFI Napoli e Consigliere dell’AIFI, ha sottolineato la costante collaborazione tra OFI ed AIFI.

Continua – ha dichiarato il dott. Cuomo – la collaborazione tra l’OFI NA-AV-BN-CE ed AIFI Sezione territoriale Campania nell’erogazione di una formazione orientata agli aspetti scientifici della fisioterapia. Come OFI e come AIFI ci sentiamo investiti da tanti colleghi attivi sul territorio nella creazione di network globali e locali che sappiano dialogare tra loro e diffondere una vera cultura scientifica in fisioterapia”.

Paolo Esposito, Presidente dell’Ordine dei Fisioterapisti di Napoli, ha rimarcato come l’azione politica dell’Ordine debba sempre camminare di pari passo con quello che è lo sviluppo della ricerca scientifica nell’ambito di lavoro della fisioterapia.

“Oggi – ha dichiarato il dott. Esposito – abbiamo ospitato con piacere l’Associazione Italiana di Fisioterapisti per un momento importante di confronto, di formazione e di crescita sul tema della ricerca scientifica ed in modo particolare delle Revisioni sistematiche.

Un tema centrale e cruciale per quello che può essere lo sviluppo futuro della nostra professione. Naturalmente riteniamo fondamentale che l’azione politica dell’Ordine cammini sempre di pari passo con quello che è lo sviluppo della ricerca scientifica nel nostro ambito di lavoro”.

Per accedere al video servizio, cliccare sulla foto oppure sul seguente link:

(Gennaro Savio – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore) 

Napoli. Fondazione ‘Super Sud’, impegno del governo: inclusione e co-progettazione per far crescere i territori

Il Presidente Giovanni D’Avenia: “Siamo all’inizio di un percorso di corresponsabilità: solo insieme possiamo costruire comunità inclusive e sostenibili”.

Ministro Locatelli: “Il Terzo Settore è leva strategica per l’inclusione e lo sviluppo. Serve coinvolgerlo fin dalla progettazione”.

Si è aperta oggi, a Palazzo Ricca sede della Fondazione Banco di Napoli, la seconda edizione del Forum delle Comunità Attive e delle Reti Solidali, promosso dalla Fondazione Super Sud, con la partecipazione di istituzioni, esperti e realtà del terzo settore provenienti da tutta Italia. Il Forum continuerà anche domani, 14 maggio, e rappresenta un’importante piattaforma nazionale per riflettere e agire su rigenerazione urbana, innovazione sociale e partecipazione civica.

Siamo convinti che la rigenerazione urbana del Sud abbia bisogno prima di tutto di una strategia condivisa, non solo di fondi – ha dichiarato Giovanni D’Avenia, presidente della Fondazione Super Sud –. Serve un approccio collettivo per affrontare questioni urgenti come la solitudine degli anziani e l’emarginazione delle persone migranti. Il nostro obiettivo è costruire comunità attive basate su idee concrete e alleanze efficaci”.

Nel cuore del centro storico partenopeo, Napoli diventa per due giorni capitale del dialogo sociale. Il Forum è pensato come un laboratorio di co-progettazione, in cui si incontrano enti locali, cooperative, associazioni, cittadini attivi e rappresentanti del mondo accademico, per discutere di welfare generativo, spazi pubblici, inclusione e nuove forme di partecipazione.

Non basta ripensare gli spazi fisici. Serve un progetto integrato che combini riqualificazione urbanistica e politiche sociali robuste – ha spiegato Raffaele Sibilio, sociologo della Federico II –. È l’unica via per attivare un circolo virtuoso tra qualità urbana e sviluppo socio-economico”.

Un tema ricorrente nella giornata inaugurale è stato quello della fragilità del Terzo Settore nel Mezzogiorno, tra risorse limitate e calo di partecipazione.

Il volontariato in Campania ha subito un calo del 19%, superiore alla media nazionale – ha denunciato Giovanna De Rosa, direttrice del CSV Napoli –. Serve una risposta sistemica e politiche attive capaci di rafforzare il ruolo sociale delle organizzazioni non profit”.

Anche il divario tra Nord e Sud nelle risorse disponibili per la filantropia organizzata è stato al centro del dibattito.

In Campania operiamo con risorse ridotte rispetto alle grandi fondazioni del Nord – ha evidenziato Domenico Credendino, presidente della Fondazione Carisal –. Lo Stato deve intervenire per colmare questa disparità. Iniziative come quelle della Fondazione con il Sud sono utili, ma ancora insufficienti”.

Fondamentale, per tutti gli intervenuti, è il ruolo della coprogrammazione e della sussidiarietà orizzontale.

Una vera rigenerazione si realizza solo ricostruendo i legami sociali – ha detto Marco Gerardo Tribuzio, della Fondazione Banco di Napoli –. Il Terzo Settore deve essere messo nelle condizioni di agire sinergicamente con lo Stato, non in sua sostituzione”.

La visione dell’economia civile, come leva per un cambiamento duraturo, è stata rilanciata con forza.

Dobbiamo evitare che la sostenibilità resti solo una parola alla moda – ha ammonito Giulio Maggiore, presidente dell’Osservatorio Economia Civile della Campania –. Per il Sud, si tratta di un’occasione irripetibile di riscatto culturale e innovazione sociale”.

Presente anche il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, che ha sottolineato l’importanza dell’inclusione come elemento strutturale dello sviluppo.

Stiamo investendo nelle persone e nelle loro capacità. Progetti come il turismo accessibile o le periferie inclusive dimostrano che l’inclusione non è assistenzialismo, ma crescita concreta – ha affermato –. Coinvolgere il Terzo Settore già in fase di progettazione è fondamentale”.

Dal fronte parlamentare, è arrivato un monito sulla necessità di responsabilità e legalità.

Il Terzo Settore supplisce spesso all’assenza dello Stato – ha dichiarato il deputato Francesco Emilio Borrelli –. Ma serve più rigore. Chi ha di più deve dare di più. E chi sbaglia deve pagare, anche dentro la pubblica amministrazione”.

Il Forum continuerà domani con tavoli tematici e testimonianze dal territorio, per consolidare proposte concrete e rafforzare reti solidali tra istituzioni e cittadini.

Il nostro lavoro continua – ha concluso D’Avenia –. Non stiamo cercando soluzioni calate dall’alto, ma connessioni che nascano dal basso e trasformino i territori in luoghi di innovazione e giustizia sociale”.

(Nicola Arpaia – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)