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'Se un uomo non ha il coraggio di difendere le proprie idee, o non valgono nulla le idee o non vale nulla l'uomo' (Ezra W.Pound)

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Attualità

Notizie, di cronaca o altro genere, di attualità al momento della pubblicazione.

S. Leucio del Sannio (BN). Madonna di Fatima: il 13 Maggio la Festività presso la Cappella a lei dedicata

Il 13 maggio la Chiesa celebra la Festività della Beata Vergine Maria di Fatima. Dall’apparizione di Fatima, in Portogallo, nel 1917, la Vergine si manifestò per sei volte ai tre pastorelli, Lucia, Francesco e Giacinta.

La Parrocchia San Leucio Vescovo di San Leucio del Sannio, guidata dal Parroco Don Michele Villani, per l’occasione celebrerà Martedì 13 Maggio 2025, la Solennità con la Santa Messa alla Cappella Nostra Signora del Santo Rosario di Fatima, in Via Ariarella/Piano Alfieri, in San Leucio del Sannio (Bn), preceduta da una Fiaccolata.

Alle ore 19.30 la Fiaccolata partirà dalla Piazza Chiesa, alla presenza del Parroco e del popolo devoto, proseguendo per le strade del territorio, all’arrivo alle ore 20.00 Celebrazione Eucaristica Solenne.

La devozione ai Santi e l’amore per Dio, per il popolo di San Leucio è un legame costante e forte di fede, di comunità e preghiera, tra le diverse generazioni dai giovani agli anziani, così come lo è la devozione per la Madonna di Fatima, che ha portato al concittadino Franco Iannace a costruire due anni fa, in concordia con i dettami della Chiesa, questo luogo dedicato alla Madonna, una bellissima Cappella in aperta campagna.

Da allora, la Cappellina dedicata alla Madonna di Fatima, è diventata sempre più un punto di incontro e un luogo di preghiera e silenziosa meditazione.

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Isernia-Riardo. Grande esibizione dell’orchestra sinfonica del Molise con il mito New Trolls

Presso l’Auditorium di Isernia, è terminata con grande apprezzamento e alla presenza di numerosissime persone l’esibizione musicale dell’Orchestra sinfonica del Molise con il mito New Trolls, diretta dal Maestro Ivano Caiazza di Riardo, che ha curato anche gli arrangiamenti.

(Alessandro Bonafiglia – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)

San Giovanni e Paolo, frazione dimenticata da Dio e dagli uomini: ‘tabula rasa’ da Peppone e Don Camillo

Caiazzo. ‘Maggio dei Libri’: sabato 10 il primo appuntamento settimanale con la lettura

Primo appuntamento con la lettura proposto sabato 10 maggio dall’associazione “Storica del Caiatino” e reso noto tramite Facebook dal sindaco Stefano Giaquinto:

✨ *Il Maggio dei Libri 2025* è ufficialmente iniziato! ✨
Ieri pomeriggio si è svolto il primo appuntamento di questa iniziativa promossa dall’ #Associazione #Storica del #Caiatino*, con il patrocinio del Comune di Caiazzo – Città che Legge, associazioni e realtà locali.
Un sentito grazie a tutti coloro che hanno partecipato!
Il *Vice Presidente del Consiglio Comunale, #Vito #De #Filio*, ha portato i saluti dell’Amministrazione, sottolineando l’importanza della cultura e della lettura per la crescita della nostra comunità.
“Unisciti, per scoprire il piacere della lettura e per contribuire alla crescita culturale della nostra città!
Prossimo appuntamento 16 maggio.
Caiazzo 11 maggio 2025 – Il Sindaco e l’Amministrazione Comunale
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Messina. La Scuola Media ‘Mazzini’ ricorda Aldo Moro a 47 anni dalla sua scomparsa

Una pagina di memoria e civiltà: in occasione del 47° anniversario della tragica scomparsa dell’On. Prof. Aldo Moro, la Scuola Media “G. Mazzini” di Messina ha organizzato una significativa cerimonia commemorativa, trasformando il cortile dell’istituto in un autentico spazio di riflessione civile.

L’iniziativa, fortemente voluta dal Dirigente Scolastico e sostenuta da un gruppo di docenti, ha coinvolto gli alunni delle classi terze, guidati dalle professoresse Campanella e Marchese, in un percorso di approfondimento sulla figura dello statista e padre costituente.

Attraverso letture e riflessioni condivise, gli studenti hanno reso omaggio ad Aldo Moro, ricordandone il pensiero politico, il ruolo fondamentale nella costruzione democratica del Paese e il sacrificio imposto dalla drammatica stagione del terrorismo italiano.

La memoria di Aldo Moro, uomo del dialogo e dell’equilibrio, continua a rappresentare un monito e un impegno per le nuove generazioni, affinché valori come la giustizia, la coesione sociale e il rispetto delle istituzioni siano sempre alla base del futuro del Paese.

Al termine della commemorazione, gli studenti della scuola hanno annunciato la volontà di scrivere una lettera al Sindaco della Città, proponendo l’installazione di un bassorilievo dedicato ad Aldo Moro all’interno del Parco a lui intitolato, sito in Viale Regina Margherita e già dedicato alla sua memoria il 9 maggio 1988.

Questa iniziativa non è solo un momento di celebrazione, ma rappresenta un vero e proprio esercizio di cittadinanza attiva, per trasformare la memoria in un impegno concreto e per rendere la scuola un presidio di legalità e consapevolezza storica.

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S. Nicola la Strada. Deteneva stupefacenti e attrezzi da spaccio: arrestato sorvegliato speciale

Era sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di permanenza in casa (dalle 21.00 alle 07.00) il 25enne che, nella serata di venerdì, è stato arrestato dai carabinieri della sezione Radiomobile della Compagnia di Caserta per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Poco dopo le ore 21.00 i carabinieri, giunti presso la sua abitazione per controllare che stesse rispettando le prescrizioni imposte, hanno notato su una mensola posta all’ingresso un bilancino di precisione con accanto vari ritagli di buste in cellophane idonee al confezionamento dello stupefacente.

Ne è quindi scaturita una perquisizione domiciliare a seguito della quale i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato gr. 2,9 di cocaina, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento.

Dichiarato in stato di arresto è stato quindi posto a domiciliari.

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Capua. ‘É la fine’: domenica 11 al Palazzo Fazio lo spettacolo di ‘Cantieri Idee Teatro Airots’ di Napoli

FaziOpenTheater 2024 – 2025 – Teatri d’Innovazione – Ricerca – Formazione Rassegna Internazionale di Teatro – Danza – Arti Performative. Settima Edizione, Palazzo Fazio, via Seminario – 10 (centro storico) CAPUA (CE).

Direzione artistica Antonio IAVAZZO Organizzazione Generale Gianni ARCIPRETE    18^ SPETTACOLO – SEZIONE TEATRI D’INNOVAZIONE – DOMENICA 11 MAGGIO 2025 – Ore 19.00 Sala Teatro di Palazzo Fazio, via Seminario – 10 (centro storico) CAPUA (CE)  Cantieri Idee Teatro “Airots” di Napoli Presenta E’ LA FINE. DRAMMATURGIA Emanuele IOVINO REGIA – CONSULENZA DRAMMATURGICA Giuliana PISANO. INTERPRETE Emanuele IOVINO. ASSISTENTE ALLA REGIA Gennaro MONFORTE.

BIGLIETTI– Intero (per tutti): € 12

Info – contatti – prenotazioni Antonio Iavazzo (Direzione Artistica) 3389924524 –  info@antonioiavazzo.itGianni Arciprete (Organizzazione Generale) 3343638451 – gianniarciprete@libero.it

NOTE

“È la Fine!” narra la crisi di un trentenne, un momento di svolta che ogni individuo affronta nel corso della propria vita. La crisi, lontana dall’essere un fatto negativo, è presentata come una parte fondamentale dall’esperienza umana, necessaria per la crescita e lo sviluppo personale. Attraverso la lotta per superare i propri limiti, il protagonista si impegna in una vera e propria azione teatrale. Ogni scena e ogni dialogo sono concepiti come azioni che spingono il protagonista verso la sua implacabile trasformazione. L’uso del corpo e del movimento sono sostenuti da musiche, quelle di un tempo non molto lontano, e dal rumore del mare riprodotto da un timido tamburello. In scena il protagonista, Gigi, si muove come un palloncino che vola nello spazio, ma che è ben legato alla terra; il filo che lo tiene legato alla realtà è l’oggetto che lui fa vivere in tutti i modi possibili, tranne nel modo in cui questo oggetto è stato concepito: una chitarra. In proscenio impera un pesce grande e colorato; sarà vissuto da Gigi come un semplice oggetto di contemplazione, un riflesso di se stesso, delle sue aspirazioni e della sua voglia di una sempre maggiore e genuina libertà.   

conclusione della rappresentazione ci sarà l’opportunità, per gli spettatori che lo vorranno, di intrattenersi per un confronto e un dibattito relativi all’evento in programma e per una più vasta ricognizione/riflessione sullo stato dell’arte del teatro e della cultura in generale. Gli artisti  della compagnia.

COME RAGGIUNGERCI:  Con mezzi privati Da Napoli: Autostrada del Sole, uscita Santa Maria Capua Vetere – S. Angelo in Formis – Capua  Da Roma: Autostrada del Sole, uscita Capua, Parcheggio esterno al Teatro – Palazzo Fazio, via Seminario, Con mezzi pubblici Treni regionali: fermata staz. Ferroviaria di Capua (15 minuti a piedi dal teatro) Autobus : arrivo a Capua (5 minuti a piedi dal teatro).

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Marcianise. ‘Scrivi che ti passa!’: la commedia di Pinelli e Pauciullo sabato 17 al Consorzio Creativo

Il Consorzio Creativo di Marcianise, sito in via Romaniello n.9, si appresta ad ospitare sabato 17 maggio alle ore 20.30 un appuntamento imperdibile con “Scrivi, che ti passa!”, una spumeggiante commedia scritta e diretta da Domenico Pinelli e Ciro Pauciullo (nella foto). 

Lo spettacolo, presente nel cartellone NICE 25, la stagione di teatro indipendente, promette una serata all’insegna del divertimento e della leggerezza. Sul palco, un cast di talento che include volti noti del panorama teatrale e cinematografico: Domenico Pinelli (già visto ne “I fratelli De Filippo” e “Il Commissario Ricciardi”), Ciro Pauciullo (della Compagnia Biagio Izzo), Dino Porzio (apprezzato in “Fatman” e “Pesci Piccoli”), Adele Vitale (anch’essa della Compagnia Biagio Izzo) e Francesco Rivieccio (“Non dovevo essere io”, “Sciamissa”).

La direzione artistica di “NICE 25, stagione di teatro Indipendente” è curata dal Teatro dell’Ovo – Non solo Sipario. L’evento è reso possibile grazie al sostegno del media partner Caffè Procope e degli sponsor Studio dentistico Lina TartaglioneMetanosudCarito Assicurazioni Generali e Gold Dream Celiento.

Dettagli dell’evento:

  • Titolo: Scrivi, che ti passa!
  • Data: Sabato 17 maggio 2025
  • Ora: 20.30
  • Luogo: Consorzio Creativo, via Romaniello n.9, Marcianise (CE)

Info e ticket: 3339316627 – 3456129167.

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Recale si mobilita per i ‘referendum’ di giugno, nasce il comitato per ‘I 5 Si’: domenica prima ‘uscita’

I referendum dell’8 e 9 giugno prossimi danno una scrollata al sonnolento panorama politico recalese: si è infatti costituito negli scorsi giorni il Comitato “Recale 5 Sì”, frutto della volontà di un gruppo di cittadini di impegnarsi nella campagna referendaria.

Il primo appuntamento è programmato già per la mattina di domenica 11 maggio, con un volantinaggio per le strade della città, mentre nelle settimane successive sono previsti punti informativi e momenti di confronto pubblici per raggiungere quanti più elettori possibile.

Il voto ai referendum – commenta Giovanni Perreca, tra i giovani impegnati nell’iniziativa – è diverso e forse più significativo rispetto al voto politico: con il referendum i cittadini hanno direttamente la possibilità di abrogare norme che ritengono ingiuste, penalizzanti o semplicemente sbagliate. Ed è gravissimo che di fronte a questo grande potere affidato agli elettori si alzi il muro della disinformazione, del silenzio, dell’invito a restare a casa. Per questo vogliamo parlare con tutti, specialmente con i giovani, perché non vogliamo farci togliere di mano l’arma del voto”.

Il Comitato – aggiunge Michele Lasco – nasce per sostenere e per diffondere tra i nostri concittadini le ragioni dei quesiti referendari, che se approvati produrranno effetti concreti e immediati nella vita di milioni di italiani: non si può liquidare con un’alzata di spalle la necessità di più sicurezza sul lavoro, di tutele contro il precariato, di giustizia di fronte ai licenziamenti facili, di un accesso più equo alla cittadinanza per chi vive da anni in Italia. Contro l’informazione negata e il tentativo di farci dimenticare la scadenza elettorale, noi vogliamo discutere, informare con chiarezza, convincere. Il Comitato è aperto a tutti i cittadini e le cittadine che vogliono affrontare questa sfida, e che possono contattarci o tenersi informati anche attraverso la pagina Facebook “Recale 5 Sì” che raccoglierà tutti i nostri interventi”.

(Il Comitato “Recale 5 Sì” – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Capodrise. Il gruppo ‘Insieme’ denuncia: ‘Città ostaggio delle poltrone, rimettiamoci a lavorare’

Il vicesindaco di Capodrise Tommaso Fattopace, gli assessori Marcela Gigliano, Pasquale De Filippo e Vincenzo Rossetti, il presidente del Consiglio comunale Vincenzo Perri e le consigliere comunali Vincenza Abussi, Michelangela Topa e Federica Montebuglio del gruppo consiliare “Capodrise insieme”, in perfetta sintonia con le forze politiche che rappresentano, dichiarano: La crisi che sta paralizzando il Comune di Capodrise – affermano – non è imputabile alle forze politiche del gruppo consiliare “Capodrise insieme” (Partito democratico, Alleanza per Capodrise, Capodrise futura).

Ma è imputabile ad un atteggiamento incomprensibile assunto negli ultimi mesi da Siamo Capodrise, gruppo di riferimento del sindaco Nicola Cecere (nella  foto), e da ‘Per Capodrise sempre’.

Sono loro ad essersi staccati dal gruppo consiliare ‘Capodrise insieme’, sono loro ad aver messo in discussione l’accordo politico siglato il 19 marzo 2024, sono loro ad aver indotto Cecere alle dimissioni per ottenere un assessorato in più a discapito delle forze alleate.

Il Partito democratico, Alleanza per Capodrise, Capodrise futura – aggiungono – in tutte le riunioni avute con il sindaco e con le forze politiche hanno sempre ribadito la fiducia in Nicola Cecere e lo hanno sempre esortato a governare.

Pur di far rientrare la crisi e stemperare qualche fisiologica incomprensione personale, ci siamo dichiarati persino disponibili a ragionare sui nomi degli assessori e a valutare qualche cambio, nel rispetto del patto che abbiamo siglato e sul quale abbiamo avuto la fiducia dei cittadini e fermo restando i rapporti di forza tra le varie componenti della maggioranza.

Le critiche che, in tempi non sospetti, abbiamo mosso al sindaco sono sempre state critiche di merito e di metodo: assenza di confronto, scarsa collegialità nelle decisioni, mancata attuazione del programma di governo, troppa ingerenza di funzionari e dipendenti nelle scelte politiche.

Per tutta risposta, Cecere si è dimesso, ha messo in discussione lo stesso accordo nel quale è sancita la sua candidatura, ha assecondato la sete di poltrone del suo gruppo, ha esortato i consiglieri di maggioranza a liberarsi dalle forze politiche che li hanno candidati e sostenuti. E cosa ancora più grave: sta dialogando con l’opposizione per sovvertire, con una manovra di palazzo, la volontà popolare. Basterebbe molto meno per giustificare una mozione di sfiducia!

Eppure – concludono –, “Capodrise insieme” ribadisce, ancora una volta, la propria disponibilità al dialogo, purché Siamo Capodrise e Per Capodrise sempre facciano un bagno di umiltà e il sindaco svesta i panni della vittima e si metta finalmente a lavorare. Per agevolare una riflessione collettiva e risolutiva, fino al 15 maggio, gli assessori del Pd, di Alleanza per Capodrise e Capodrise futura si asterranno dal partecipare ai lavori della giunta”.

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Casertavecchia. ‘Music’al borgo’: Mistero ed altre rappresentazioni musicali nel DUomo

Music’al Borgo… un progetto dell’Associazione Anna Jervolino per Comunalia 2025… dall’epoca medievale con il dramma sacro “la Rappresentazione del Mistero”, perfettamente ambientato presso il Duomo di Casertavecchia, al ‘700 con la musica degli autori napoletani che risuonavano nelle stanze della Reggia Vanvitelliana e oltre, alla contemporaneità delle percussioni, trasposizione sonora del sound della città contemporanea… Ingresso libero.

La Rappresentazione del Mistero, Il dramma liturgico, Storie sacre in musica dal X al XIII secolo: Sabato 10 maggio ore 20.00, Duomo Casertavecchia, Compagnia Ad Parnassum di Londra; Maria-Lisa Geyer regista e costumi; Riccardo Parravicini direttore musicale.

“…la rappresentazione si articola in cinque azioni sceniche intercalate da letture tratte dall’Inferno di Dante. All’inizio il Dies Irae in processione, lo Sponsus, il Cant de la Sibilla, il Quem quaeritis e una selezione da Ordo Virtutum di Hildegard von Bingen. L’argomento è di carattere escatologico, i testi sono basati sulle previsioni del giudizio finale e sulla necessità di vigilare in attesa del momento fatale; le letture servono a collegare il senso generale della rappresentazione che va dall’oscurità del Dies Irae al trionfo dell’Anima in Ordo Virtutum. I personaggi sono quattro donne due uomini cantanti e un attore…”

Una Giornata Medievale… L’UMANA COMMEDIA – Il Decameron nei luoghi di Pasolini-

Inoltre, il 10 e 11 maggio ci sarà un viaggio tra le storie del Decameron a cura della Mansarda/Teatro dell’Orco: giochi medievali, musica medievale curata dai Guardiani Dell’Oca , una suggestiva mostra del costume a cura di Arti Di Grazia e rievocazioni storiche curate dai Cavalieri del Giglio , il tutto immerso nell’atmosfera senza tempo del borgo.

Spettacoli itineranti nel borgo da Piazza Vescovado e piazzale Antistante al Castello: Sabato 10 maggio: Pomeriggio> dalle 17:30 (partenze ogni 20 min, ultima alle 19:30): Domenica 11 maggio: Mattina> 11:00 (partenze ogni 20 min, ultima alle 12:30); Pomeriggio> 17:30 (partenze ogni 20 min, ultima alle 19:30)

Splendori del ‘700 napoletano…e oltre: Sabato 31 maggio ore 20.00, Duomo Casertavecchia, Ensemble della Cappella Musicale Enrico Stewart; Romeo Ciuffa flauto, Simone El Oufir Pierini clavicembalo.

INFO: Associazione Anna Jervolino, Orchestra da Camera di Caserta, www.autunnomusicale.com –
info@autunnomusicale.com .

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Benevento. Cia Campania accende i riflettori sulla difesa e la gestione del territorio

L’agricoltura è l’ultimo baluardo per la difesa e la gestione del territorio. Questa la sintesi del workshop organizzato da Cia Campania all’interno di Campanialleva 2025, moderato dal giornalista Vittorio Vallone, che ha visto la partecipazione del professor Francesco Maria Guadagno e del dottor Angelo Marino, Presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Benevento.

A chiudere i lavori Carmine Fusco, Presidente Cia Benevento.

E’ stato evidenziato che il rapporto fra agricoltura e difesa del suolo è sempre più imprescindibile. I cambiamenti climatici e le relative conseguenze ambientali hanno reso il tema della difesa del suolo una priorità per l’Italia di cui è l’ora di prendere atto. Una funzione cruciale e strategica nella difesa del suolo la assume l’attività dell’uomo che si pratica attraverso la cura dei boschi da un lato e l’agricoltura dall’altro.

È stato quindi estremamente significativo che il tema della difesa del suolo sia stato affrontato dalla CIA visto che l’agricoltura è l’ultimo baluardo per la difesa del territorio. Tra le proposte quella di riportare l’agricoltura in quelle terre abbandonate, con un programma di lungo termine e di aiuti verso i giovani, ricominciare a ripristinare una cura del territorio fin dalle zone alte. Quindi l’agricoltura è sempre più la difesa principale per l’intero territorio, difesa dal dissesto idrogeologico, incendi, e molto altro.

(Antonio Iesce – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore) 

Campania. De Luca nostalgico dei tempi della pandemia, Piccerillo (Lega) interroga il Governatore

La Regione fermi subito le ingiunzioni per le multe Covid, sono illegittime e vessatorie”.

Nonostante con il Decreto “milleproroghe” approvato lo scorso febbraio il Governo abbia annullato le sanzioni legate all’obbligo vaccinale anti-Covid, la Regione Campania continua a inviare ingiunzioni di pagamento per violazioni risalenti a cinque anni fa, quando si era nel pieno della Pandemia da Coronavirus. A denunciarlo è la Consigliera regionale della Lega, Antonella Piccerillo, che ha presentato un’interrogazione al Presidente della Giunta, Vincenzo De Luca.

«In un momento in cui il Governo italiano ha scelto, con grande buon senso, di chiudere una delle pagine più controverse dell’emergenza pandemica, la Regione Campania continua inspiegabilmente a perseguitare i propri cittadini con richieste di pagamento che arrivano fino a 600 euro. Si tratta di multe già dichiarate illegittime da numerosi giudici in tutta Italia. Dopo che in Campania, più che altrove, abbiamo vissuto mesi di restrizioni arbitrarie, spesso comunicate con toni grotteschi e ordinanze improvvisate e ai limiti della schizofrenia, ora si pretende che i Campani paghino per aver preso una boccata d’aria senza un cane al guinzaglio o aver fatto la spesa nel comune vicino» – afferma il Consigliere regionale di centrodestra Piccerillo.

La Giunta De Luca si sta comportando in totale difformità rispetto alla volontà del Governo e prova a fare cassa con i proventi di multe risalenti a 5 anni fa e ai limiti della caduta in prescrizione. In tal modo costringe i cittadini a sostenere spese legali per ricorsi che sicuramente vinceranno.

«È una forma di accanimento amministrativo che non ha alcuna giustificazione. Il Presidente De Luca mostra nostalgia del potere assoluto esercitato durante la pandemia. Ma i Campani non vogliono più essere i suoi sudditi e lo dimostreranno con il loro voto alle prossime elezioni regionali. E non si può continuare a vessarli con provvedimenti ai limiti della prescrizione. È ora di chiudere una volta per tutte questa stagione buia della democrazia italiana durante la quale le privazioni delle libertà individuali non avevano, spesso, alcun fondamento scientifico e venivano applicate sull’onda della paura; non esattamente il modello di governo che applicheremo noi del centrodestra».

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Salerno. Fonderie ‘Pisano’: Italia condannata dalla Suprema Corte di Strasburgo

Con una storica sentenza emessa il 6 Maggio, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato lo Stato italiano per non aver tutelato i cittadini esposti per anni all’inquinamento prodotto dalle fonderie Pisano.

I ricorrenti sono circa 150 cittadini, con il sostegno dell’associazione “Salute e Vita”, assistiti dallo Studio Legale Saccucci, nelle persone degli Avvocati Andrea Saccucci e Roberta Greco.

La Corte ha riconosciuto una violazione dell’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, rilevando che lo Stato italiano non ha adottato misure efficaci per proteggere i residenti dagli effetti nocivi derivanti dalle emissioni dell’impianto industriale.

Questa sentenza finalmente ristabilisce la verità storica e la cristallizza con una ricostruzione puntuale della vicenda Pisano così come abbiamo testimoniato in tutti questi anni.

Per anni l’impianto ha operato in condizioni che hanno comportato emissioni oltre i limiti di legge, carenze nei sistemi di monitoraggio e smaltimento rifiuti.

Nonostante lo studio SPES abbia evidenziato nei residenti livelli elevati di metalli pesanti e una maggiore incidenza di malattie respiratorie, cardiovascolari e neurologiche tra i residenti in prossimità dell’impianto, le autorità non hanno considerato adeguatamente l’esposizione prolungata della popolazione agli inquinanti.

La Corte ha poi finalmente escluso ogni responsabilità dei ricorrenti per aver scelto di vivere in quella zona: le abitazioni erano pienamente conformi alle norme urbanistiche, e lo stesso Comune di Salerno, già nel 2006, aveva dichiarato l’incompatibilità dell’impianto con l’area urbana, prevedendone il trasferimento mai realizzato.

Nonostante l’associazione “Salute e Vita” abbia intrapreso numerose azioni legali, secondo la Corte, il sistema giuridico nazionale non ha fornito una protezione adeguata, anche a causa di pene troppo lievi per i reati ambientali e tempi di prescrizione brevi.

La Corte ha disposto pertanto il rimborso delle spese legali, il riconoscimento della violazione dei diritti umani, ritenuto in sé una forma di riparazione morale e l’obbligo per lo Stato italiano, sotto la supervisione del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, di porre fine alla violazione, tramite interventi ambientali efficaci o il trasferimento dell’impianto, come già previsto dal piano urbanistico del 2006.

Questa sentenza rappresenta una vittoria importante per i diritti dei cittadini e per l’ambiente e per questo ringraziamo sentitamente i legali dello Studio Saccucci, ma la nostra battaglia non si ferma qui. Chiediamo che lo Stato italiano attui subito le misure necessarie per garantire un futuro sano e vivibile a tutta la comunità.

Anche in questa nuova fase della lotta saremo assistiti dagli Avvocati Saccucci e Greco, che tra qualche settimana saranno a Salerno non solo per un per relazionare pubblicamente sulla sentenza, ma anche per cominciare a lavorare alle prossime azioni da mettere in campo.

Sulla sentenza si sono espressi gli storici portavoce dell’Associazione, come Massimo Calce: “La notizia della pubblicazione della sentenza è stata del tutto inaspettata, ma visti i tempi celeri della corte europea mi rendo conto che per chi vede anche giuridicamente dall’esterno la situazione è del tutto chiara. Ma io e la mia famiglia ci siamo chiesti che peccato abbiamo fatto in questa vita per sopportare le pene di questo girone infernale che è stato vivere accanto alla fonderia.

Dobbiamo ringraziare soltanto il sostegno della fede e di pochi amici che fino alla fine insieme a noi ci hanno creduto. Forse hanno creduto che non ce l’avremmo fatta o che forse non ce la facciamo più. Ma credetemi fin quando avremo fiato lotteremo per il rispetto della sacralità della vita, per la giustizia e per la verità”. La Signora Anna Risi ha dichiarato di essersi commossa leggendo la sentenza. Nonostante il dolore straziante per la perdita della figlia all’età di 19 anni e del marito, pochi anni dopo, la signora Anna non ha smesso di lottare per far emergere la verità e dare giustizia a chi non c’è più.

Il presidente dell’Associazione, Lorenzo Forte sottolinea che “la sentenza non fa che confermare quello che da sempre abbiamo sostenuto e cioè che le Fonderie hanno reso la valle dell’Irno un inferno con la complicità di tante istituzioni come la Regione Campania, il Comune di Salerno, l’ASL, l’ARPAC, il TAR. In queste ore abbiamo ricevuto tante manifestazioni di solidarietà, ma anche l’ennesima dimostrazione di disinteresse e disprezzo da parte del sindaco di Salerno che non si vergogna di dichiarare di non aver ancora avuto modo di procurarsi la sentenza. Ebbene sarà nostra cura inviargliela! Non meno penosa è la reazione del presidente della Regione Campania, fautore del PUC del 2006 da sindaco di Salerno, campione di ambiguità nel 2020 quando alternava dichiarazioni allarmanti sulla fonderia con il rinnovo dell’AIA per altri 12 anni, che oggi in piena dissociazione di personalità plaude alla sentenza. Ci aspettiamo da Napoli e De Luca un provvedimento di chiusura immediata, così come chiederemo nelle prossime azioni legali con il supporto dello studio legale Saccucci insieme agli avvocati Torluccio e Lanocita, che da sempre ci sostengono”.

La sentenza ha confermato le verità che noi da sempre affermiamo”, conclude Lanocita,”ha svelato un dato, ovvero l’insalubrità di questo opificio ed il dato è che è intollerabile che questi rimanga lì a funzionare.

Ricordiamo il tavolo tecnico ideato dal Comune di Salerno, la cui forte perplessità nasceva innanzitutto dal fatto che un indagato – qual’era appunto il sindaco Vincenzo Napoli – presidiasse un tavolo che avrebbe portato a conclusioni utili a giustificare l’operato dello stesso primo cittadino sul quale indagava la Procura, ma che nulla aveva di tecnico ed era prettamente politico ed in mala fede, laddove c’era già certezza dello Studio SPES e degli studi epidemiologici.

Chiedemmo pertanto alle opposizioni di boicottarlo, cosa che non avvenne; è stato dato pertanto valore a quel tavolo, ma siamo contenti che oggi abbiamo voltato pagina e che l’opposizione sia qui con noi. Oggi contestiamo più che mai qualsiasi tavolo.

Oggi c’è un’unica soluzione: si continua a parlare di delocalizzazione, ma la delocalizzazione non è un elicottero che arriva, prende la fabbrica e la sposta. Delocalizzare significa che quella fabbrica non è adeguata in quel territorio, sia come fabbrica sia come conformazione territoriale, quindi quando si parla di delocalizzazione si dice che, prima di tutto, deve cessare immediatamente la funzione: non vi è quindi alcuna differenza tra delocalizzazione e chiusura.

La sentenza della Corte europea dei Diritti dell’Uomo ha bacchettato un poco tutti. Sembrerebbe che l’unica Istituzione che si salvi sia l’ARPAC, ma non è così, perché poi alla fine la sentenza stabilisce una verità che noi abbiamo gridato in Consiglio di Stato: quando l’ARPAC fa i suoi report dicendo che l’attività dell’industria sta nei limiti stabiliti dalla legge, innanzitutto sono controlli effettuati quando lo stabilimento ha l’attività produttiva al minimo, ma poi si tratta di parametri applicati negli stabilimenti delle aree industriali e non quelli, i cui limiti imposti sono molto più bassi, delle aree residenziali, agricole e commerciali, che caratterizzano appunto la zona di Fratte.

L’inquinamento consentito, in area industriale, è più alto rispetto ad un’area urbanizzata, ma in base al Piano Urbanistico Comunale di Salerno, approvato nel 2006, l’area in cui ricadono le Fonderie Pisano non è più industriale ma residenziale. Tuttavia, nei controlli, sono stati applicati i parametri che sono propri dell’area industriale: questo stabilimento si ritrova pertanto a superare la soglia dell’inquinamento consentito ed a svolgere comunque la sua attività.

Così come il Consiglio di Stato, ha errato nelle sentenze anche il Tribunale Amministrativo Regionale di Salerno, che però ha il merito di aver sbloccato dai cassetti lo Studio SPES. Per lungo tempo l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno ha confermato la volontà di non rendere pubblico lo studio nella sua interezza, sostenendo addirittura fosse secretato, finché non facemmo partire la diffida per ottenere i documenti non rilasciati.

Detto questo, la sentenza conferma il nesso causale tra l’attività dell’opificio e le varie patologie che possono essere collegate ai miasmi. Conferma il dato che questa è una struttura antica, vecchia, che lavora ancora con il carbon cook, che significa cromo, mercurio nell’aria, altro che forni elettrici o l’applicazione delle BAT, “Best Available Technologies”, ovvero le migliori tecnologie in grado di garantire bassi livelli di emissioni di inquinanti.

La sentenza dice poi che c’è una fortissima responsabilità del Presidente della Regione di Campania Vincenzo De Luca, il quale dice che vuole chiudere, ma non chiude, che quando è stata fatta la verifica nel 2012, perché già quella era stata considerata inefficace, è stata fatta una nuova verifica e, nonostante la stessa Regione avesse chiesto un intervento che fosse di modifica sostanziale dell’intera industria, la proprietà Pisano, con una semplice pulizia del piazzale, vetri nuovi ed un’imbiancata, ha ottenuto l’AIA, l’Autorizzazione Integrata Ambientale, nel 2020, per altri dodici anni, senza essere sottoposti alla verifica della VIA, la Valutazione d’Impatto Ambientale. Su questo la sentenza è chiara: questo progetto minimo non era adeguato e quindi non è adeguata l’AIA che è stata rilasciata, perché non prevede le misure necessarie per contenere il fenomeno dell’impatto sulla salute pubblica dei cittadini.

La nostra diffida, pertanto, richiama soltanto i passaggi della sentenza, perché parla la sentenza per noi: è ora che il Sindaco di Salerno faccia finalmente il suo dovere ed emetta un’ordinanza contingibile ed urgente per porre fine al disastro ambientale in corso nella Valle dell’Irno. È giunto il momento di agire con determinazione per tutelare la salute e la vita delle persone, mettendo fine immediatamente alle conseguenze dannose dell’operato delle Fonderie Pisano“.

(Associazione “Salute e Vita” – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Salerno. ‘Caro energia’, Visconti (Ficei): bene Orsini, intervenire per contrastare gli aumenti

Il presidente dei consorzi industriali: Tra le possibili soluzioni le comunità energetiche come a Buccino.

Il vero nemico della competitività si chiama caro energia. Non è un’emergenza momentanea, non è un fastidio collaterale. È la prima causa di sofferenza per le imprese italiane, il punto debole che rischia di far saltare l’intero sistema industriale, come ha giustamente ribadito il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, oggi a Firenze”.

A dirlo è Antonio Visconti, presidente Ficei (la federazione italiana dei consorzi industriali, nella foto) e numero uno dell’Asi di Salerno.

Da anni si rincorrono bonus e decreti-tampone, ma nessuno ha ancora avuto il coraggio di affrontare il problema alla radice – prosegue –. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: aziende costrette a operare con margini ridicoli, filiere produttive strozzate dai rincari, competitività falcidiata rispetto ai concorrenti esteri. Chi continua a far girare le macchine lo fa spesso in perdita, o con sacrifici fuori scala. E non è eroismo: è disperazione mascherata da resilienza. Serve un cambio di paradigma, non un altro palliativo”.

Il tempo dei rattoppi è finito. Se davvero si vuole sostenere l’economia reale, bisogna dotarsi di strumenti nuovi. Come ad esempio le comunità energetiche – prosegue Visconti –. Luoghi in cui produzione e approvvigionamento siano integrati, efficienti, autonomi.

Sistemi che garantiscano stabilità nei costi e certezza nelle forniture, come già abbiamo avuto modo di sperimentare a Buccino, in provincia di Salerno. È qui che si gioca la partita della sopravvivenza industriale. E solo una visione moderna e decentralizzata – conclude il presidente Ficei – può mettere l’Italia e il Sud nelle condizioni di competere davvero”.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Il ‘Mago di Arcella’ non esiste più’: ‘azzerato’ prima dai mali senili, poi dalla burocrazia

Se ne stava lì, Antonio Battista. Con la sua barba incolta, le mani tremolanti, la voce fioca come il respiro di chi ha l’anima logorata.

Lo chiamavano il “Mago di Arcella” — e lo era davvero, ma di quella magia tragica che negli ultimi tempi si consumava nel buio della mente, nei corridoi asettici delle ASL, nel disfacimento progressivo del corpo.

Era il 1994 quando il Centro di Salute Mentale della USL n. 4 di Avellino lo prese in carico.

Aveva già perso la memoria da due anni. Non ricordava i nomi, né i giorni, né il senso delle cose. Si svegliava nella notte col cuore in gola, gli occhi asciutti e le guance bagnate. Piangeva. E nessuno capiva perché.

“Personalità nevrotica”, scrissero. “Ansia. Amnesia. Stato ansioso-depressivo in paziente con amnesia senile”. Poi venne la diagnosi del 2008.

L’ASL di Baiano scriveva: “agitazione con ansia in paziente con amnesia senile”.

A chiunque avesse occhi per leggere, era chiaro: Antonio stava svanendo, lentamente, come un’eco che si spegne nella nebbia.

Nel frattempo, il corpo si ribellava. Il cancro alla vescica nel 2003, la chemioterapia, la ricostruzione vescicale, l’astenia, l’incontinenza. Non camminava più senza un accompagnatore. I piedi gonfi, il linfedema alla gamba destra, la sedia che lo accompagnava ovunque.

E mentre il tempo gli toglieva i nervi e la memoria, lo Stato italiano — che pure lo aveva riconosciuto invalido civile al 100% con necessità di assistenza continua — permetteva che, nell’ottobre del 2009, si redigesse una scheda testamentaria a suo nome, battuta a macchina da alcuni dei suoi figli, presumibilmente.

Lui, che pochi mesi prima, a novembre 2009, veniva ancora classificato con “disturbo dell’adattamento con reazione mista ansioso-depressiva”.

Lo chiamo testamento, sì. Ma è davvero tale un atto scritto a macchina e consegnato a un notaio da un uomo che non distingue il giorno dalla notte, che ha dimenticato i volti, le strade, forse anche sé stesso?

Chi può ritenere valido il volere di un uomo che da sedici anni è in cura per disordini cognitivi, per patologie che divorano la memoria e l’identità come topi affamati?

Chi? Io dico: nessuno. Nessuno in buona fede. Questa non è una storia di eredità. È la storia di un’Italia che dimentica i suoi deboli. Che li usa, li sfrutta, li piega.

È la storia di un vecchio mago che non sapeva più far sparire nulla — nemmeno il dolore. Nemmeno le mani che gli facevano firmare.

(di Lorena Fantauzzi – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)