Teleradio-News ♥ qui mai spam o pubblicità molesta

'Se un uomo non ha il coraggio di difendere le proprie idee, o non valgono nulla le idee o non vale nulla l'uomo' (Ezra W.Pound)

Teleradio-News ♥ qui mai spam o pubblicità molesta

Lavoro & Sindacato

Notizie o altro comunque inerente il comparto lavorativo e sindacale.

Marcianise. Sabato incontro fra aziende e mondo scolastico promosso dai Rotary Club

Centro Orafo Oromare: i Rotary Club casertani promuovono le eccellenze imprenditoriali con un incontro tra aziende artigiane, mondo accademico e della scuola.

Sabato prossimo 17 maggio, a partire dalle ore 9:30, presso il Centro Orafo Oromare di Marcianise, Polo della manifattura orafo-gioielliera campana, si terrà il convegno dal titolo “L’arte orafa-gioielliera campana: un prezioso artigianato da salvaguardare e divulgare”, promosso dai Club Rotary della provincia di Caserta. L’evento, organizzato in collaborazione con il Centro Oromare, GemTech e CNA Artigiani Imprenditori d’Italia Campania, sarà aperto anche al mondo accademico e scolastico e si propone come un’importante occasione di dialogo tra imprese, istituzioni e comunità educativa.

Ad aprire i lavori sarà Gennaro Mincione, Amministratore Delegato del Centro Oromare, con un intervento dal titolo “L’artigianato 4.0 – dalla tradizione all’innovazione”. A seguire, Nicola Fabozzi, dirigente della Casa del Made in Italy della Campania presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, offrirà una riflessione sull’evoluzione del settore artigianale.

Successivamente, Fabio Anatriello, past president del Rotary Club Capua Antica e Nova e coordinatore del Progetto Eccellenze del Territorio, illustrerà l’iniziativa rotariana, seguita dai saluti istituzionali di Luigi Fabozzi, presidente del Rotary Club Caserta Reggia, a nome di tutti i club promotori.

Il programma prevede, inoltre, gli interventi di Romualdo Pettorino, presidente degli Orafi CNA Campania, e di Francesco Sequino, referente Gem-Tech e docente IGI, che approfondiranno il tema delle imprese orafe e della formazione nel settore. Al termine delle relazioni, si terrà un dibattito aperto al mondo accademico e scolastico invitato a partecipare. Numerosi i dirigenti scolastici delle scuole secondarie superiori che saranno presenti alla manifestazione.

L’iniziativa fa parte del progetto rotariano “Eccellenze del Territorio”, guidato da Fabio Anatriello insieme a Matilde Corbo e Noemi Taccarelli, responsabile della comunicazione. Il progetto ha coinvolto i presidenti dei Club Rotary della provincia di Caserta: Pasquale Liotti (Caserta Terra di Lavoro 1954), Gabriella Montanaro (Caserta Luigi Vanvitelli), Luigi Fabozzi (Caserta Reggia), Giuseppe Valente (Capua Antica e Nova), Gaetano Barbarano (Marcianise Ager Felix Campanus), Biagio Di Tora (Sessa Aurunca), Antonietta Costantini (Piedimonte Matese, Alto Casertano) e Carlo Maria Palmiero (Aversa Terra Normanna).

Dopo il successo dell’edizione precedente, dedicata alle eccellenze del settore agricolo casertano, il progetto quest’anno pone l’accento sulle realtà commerciali-industriali locali, con l’obiettivo di valorizzare aziende che rappresentino modelli virtuosi dal punto di vista economico, sociale, solidale e ambientale. Particolare attenzione è riservata alla creazione di connessioni tra il mondo imprenditoriale e il contesto scolastico-accademico, per promuovere una maggiore integrazione tra la formazione ed il mercato del lavoro.

L’incontro rappresenta un momento di confronto costruttivo e di riflessione sulle prospettive future dell’artigianato campano, con l’auspicio di rafforzare la collaborazione tra imprese, istituzioni e comunità educativa.

(Gabriella Montanaro – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Sorrento (NA). Coldiretti, il presidente Prandini da venerdì al forum internazionale ‘Verso Sud’

Il presidente di Coldiretti Ettore Prandini a Sorrento per il forum internazionale Verso Sud: l’agricoltura come strumento di cooperazione e sviluppo.

Il presidente di Coldiretti Ettore Prandini venerdì a Sorrento per partecipare al forum internazionale del Mediterraneo “Verso Sud: la strategia europea per una nuova stagione geopolitica economica e socio-culturale del Mediterraneo”.
L’evento si snoda su due giorni (venerdì 16 e sabato 17 maggio) nella suggestiva location del Grand Hotel Excelsior Vittoria di Sorrento ed è curato dalla piattaforma pubblico-privata a carattere internazionale che TEHA Group – The European House Ambrosetti ha lanciato in collaborazione e con il patrocinio della Presidenza del Consiglio, con la finalità di riunire, in un unico think tank, le migliori imprese, istituzioni, rappresentanti dell’accademia e della ricerca, per costruire, valorizzare e comunicare una nuova idea di Sud e di Paese, fortemente proiettata sul Mediterraneo.
Il programma prevede l’intervento di Ettore Prandini alle 11.45 con Marco Minniti (Presidente, Fondazione Med-Or / President, Foundation Med-Or). Sono previsti interventi delle Istituzioni del Mediterraneo: Luis Planas Puchades (Ministro dell’Agricoltura, Pesca e Alimentazione, Spagna),  Maria Panayiotou (Ministro dell’Agricoltura, Sviluppo Rurale e Ambiente, Cipro) e Francesco Lollobrigida (Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Italia).
Sarà presentata anche la quarta edizione del Libro Bianco “Verso Sud”.
(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Napoli. ‘America’s Cup’, Marrone (Confapi): ‘occasione storica per il rilancio del territorio’

Il presidente della sezione di Napoli: “Opportunità per investimenti, creare occupazione e valorizzare eccellenze”.

Accogliamo con entusiasmo e grande soddisfazione la notizia che Napoli ospiterà la 38esima edizione dell’America’s Cup nel 2027. È un risultato straordinario che testimonia il ritorno del Mezzogiorno al centro delle dinamiche internazionali e rappresenta un’occasione unica per attrarre investimenti, valorizzare il territorio e rilanciare l’economia campana”.

Così Raffaele Marrone, presidente di Confapi Napoli e responsabile nazionale Zes di Confapi, commenta l’annuncio del presidente del Consiglio Giorgia Meloni sulla scelta del capoluogo partenopeo come sede della più prestigiosa competizione velica al mondo.

La Coppa America  – prosegue Marrone – non è solo uno degli eventi sportivi più seguiti a livello globale, ma anche una straordinaria piattaforma per promuovere la nostra città, il comparto turistico, l’artigianato, la cantieristica e la blue economy. Napoli ha tutto per essere protagonista: una storia millenaria, una costa suggestiva, un tessuto imprenditoriale resiliente e un patrimonio culturale e umano che il mondo ci invidia”.

Richiamando le parole della presidente Meloni, Marrone sottolinea: “Come ha giustamente ricordato il premier, il mare è parte essenziale della nostra identità e una risorsa strategica per il nostro sistema economico. La scelta di Napoli non è soltanto un riconoscimento simbolico, ma un atto concreto di fiducia nelle capacità del Sud e dei suoi imprenditori. È una sfida che dobbiamo raccogliere con orgoglio e visione”.

Secondo il presidente di Confapi Napoli, l’impatto dell’America’s Cup andrà ben oltre il 2027: “Sarà un acceleratore per le opere di riqualificazione urbana, come quelle previste a Bagnoli, e stimolerà la crescita occupazionale e la nascita di nuove imprese. Napoli e la Campania hanno bisogno di eventi come questo per dimostrare, una volta per tutte, che non esistono territori marginali, ma solo territori che aspettano opportunità reali per esprimere il loro valore. Confapi Napoli è pronta a fare la propria parte, coinvolgendo le piccole e medie imprese del territorio in un percorso condiviso di innovazione, accoglienza e sviluppo sostenibile”.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Napoli. ‘Orientalife 2025’: CNA Orafi Campania con istituzioni e scuola per indirizzare i giovani

Orienta Life 2025, la scuola che orienta per la vita, dando la possibilità alle nuove generazioni di capire il mondo del lavoro e di adeguarsi alle esigenze dell’industria 5.0.

É stato un percorso importante – spiega Romualdo Pettorino, presidente CNA Orafi Campania – finalizzato non solo a far conoscere ai giovani l’arte orafa e l’artigianato d’eccellenza in generale, ma anche e soprattutto una modalità condivisa di indirizzamento delle nuove generazioni agli antichi mestieri, oggi attuali più che mai”. 

L’evento conclusivo che si è svolto al Palazzo Reale di Napoli, ha dato l’opportunità a CNA di contribuire in maniera importante al discorso formativo, perchè la formazione è e resta la base di ogni futuro lavorativo. “Formazione oggi è uguale a specializzazione in un mondo sempre più orientato alla tecnologia e con le sfide dell’Intelligenza Artificiale – ha commentato il presidente Pettorino; – per questo siamo grati ad Angela Orabona, dirigente del Miur che ci ha voluti all’evento, come anche alla Scuola Capofila il liceo Artistico ‘San Leucio’ di Caserta e la sua dirigente scolastica  Immacolata Nespoli con la quale abbiamo lavorato fianco a fianco insieme alle altre 12 scuole nelle quali gli artigiani di CNA Campania Nord sono stati”. 

Un grazie sentito all’Assessore regionale alla scuola Lucia Fortini per la sua sensibilità sull’artigianato d’eccellenza come mercato ideale del lavoro per tanti giovani, insieme al Direttore dell’Ufficio Scolastico regionale Ettore Acerra che si è detto vicino al nostro lavoro e alla nostra missione in relazione alle future generazioni”.  

Un plauso e un ringraziamento anche ai maestri artigiani che hanno partecipato agli incontri con i ragazzi: Gustavo Renna, Guido Monticelli, Generoso De Sieno, Vincenzo Geltrude, Walter Cicellini, Roberto Petrillo, i fratelli Garofalo, Dario Gargiulo e Roberto Longobardi, in rappresentanza di quell’artigianato d’eccellenza di cui il made in Italy va fiero”. 

Il presidente di CNA Orafi Campania Pettorino ha poi concluso: “Continueremo a lavorare, nel nostro piccolo, ed in sinergia con la filiera artigiana e con le istituzioni, affinché i giovani possano avere garanzie tangibili per un futuro meno complicato rispetto ai tempi che viviamo”.

(Rosario Lavorgna – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Napoli.’ Pane, nutrimento per eccellenza…’: incontro formativo gratuito dell’Ordine dei Giornalisti

Incontro di formazione gratuito dell’Ordine dei Giornalisti della Campania e dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Donnaregina” di Napoli Pane, nutrimento per eccellenza, tra sacro e quotidianità che avrà luogo il prossimo venerdì 16 maggio alle ore 16 presso le aule della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale sezione San Tommaso, a Napoli, in viale Colli Aminei 2.
Per iscriverti gratuitamente al corso in Piattaforma CLICCA QUI: FORMAZIONE GIORNALISTI
Per raggiungerci: ISSR “DONNAREGINA” – AMPIO PARCHEGGIO INTERNO GRATUITO!
 
Cibo, media e norme alimentari nel contesto del Mediterraneo. Un approccio interculturale – 2

I partecipanti potranno acquisire i CREDITI richiesti dall’Ordine dei Giornalisti per la formazione e l’aggiornamento professionale.

Coloro che ne faranno richiesta potranno ottenere anche un attestato di partecipazione rilasciato dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Donnaregina” di Napoli.
(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Sicilia. Sanità: il sindacato SINALP denuncia lo sgretolamento del sistema e invoca correttivi

Con una dura nota indirizzata alle varie autorità preposte, il sindacato Sinalp denuncia  ‘aziendalizzazione, la regionalizzazione e la privatizzazione di quel che rimane del Servizio Sanitario Nazionale e chiede un confronto con le parti sociali interessate.

Il Sistema Sanitario Pubblico Italiano -si legge- con scelte politiche, a volte scellerate, continua a sgretolarsi distruggendo quel che rimane del SSN.

In Sicilia apprendiamo dai mezzi di stampa che l’attuale Governo Schifani avrebbe preso in considerazione l’idea di premiare i manager delle ASP con aumenti di stipendio e indennità aggiuntive.

Ci chiediamo quali siano i meriti da premiare con un aumento di stipendio, visto che chi è in prima linea, Medici, infermieri, OSS, continuano a fronteggiare turni estenuanti, carenze croniche di personale, aggressioni fisiche e psicologiche, a fronte di retribuzioni spesso non commisurate alla responsabilità e allo stress quotidiano che subiscono.

Riteniamo che il paradosso è evidente, inaccettabile e va chiarito meglio.

Ci permettiamo di far notare che i manager nominati dalla politica, per come avviene nelle grandi imprese, vengono gratificati economicamente, mentre il Sistema Sanitario Nazionale, un tempo orgoglio del nostro Paese, continua a sgretolarsi, vittima, probabilmente, di una politica che ha trasformato gli ospedali in cabine elettorali utili solo a chi fa della politica la sua professione.

Nel frattempo apprendiamo dai mezzi d’informazione che all’ASP di Trapani i pazienti attendono più di nove mesi per conoscere l’esito dei referti istologici, e chiaramente in mancanza di questi esiti non possono curarsi e non sanno qual’è il livello di gravità della loro malattia, e nella provincia di Enna apprendiamo che ben 4.500 pazienti attendono dal 2024 un intervento chirurgico.

Ci chiediamo se queste vite si ritrovano sospese per incompetenza di qualcuno? per arroganza?, per incapacità di dare una giusta programmazione del lavoro da svolgere nelle ASP? per la mancanza di circa il 50% del personale sanitario?.

Per tutto ciò ci è concesso poter pensare che l’elargizione degli aumenti ai dirigenti serva solo a premiare la loro probabile incapacità gestionale?

Pur consapevoli che tale inefficienza gestionale e sanitaria sia il risultato di decenni di riforme Nazionali di fatto distruttive del SSN, ci chiediamo, ma gli Assessori ed i Dirigenti dell’Assessorato alla Salute Siciliano, i Dirigenti delle ASP Siciliane, e i Governi Siciliani, dove erano mentre si verificavano queste vergognose anomalie sulle spalle dei cittadini impossibilitati a potersi curare per l’inefficienza o peggio per l’incapacità del servizio sanitario regionale? Ed oggi si arriva anche a voler premiare chi probabilmente non ha saputo o voluto vigilare?

L’attuale Governo della Regione Siciliana, correttamente, dopo quanto successo, ha ritenuto necessario dare vita ad un’ispezione nelle ASP Siciliane costituendo una speciale Commissione tecnica per l’occasione. Ma di questa ispezione ad oggi non si ha alcuna notizia sul risultato ottenuto e sul suo contenuto.

Nessuno si è posto il problema che a causa dell’aumento dell’invecchiamento che va ad innestarsi a politiche Nazionali di riforma deleterie, oggi la Regione si ritrova senza il capitale umano necessario per sostenere una giusta programmazione della crescita di assistenza sanitaria, ed a causa di ciò riteniamo, e speriamo di sbagliarci, che la medicina di prossimità resterà una chimera.

Le Case e gli ospedali di Comunità, su cui tanto la Regione Siciliana stà puntando, rischiano di restare cattedrali nel deserto per una strutturale mancanza di personale sanitario, e ad oggi è mancato un giusto confronto con le parti sociali affinchè si possa ragionare su soluzioni in grado si risolvere e superare eventuali e probabili disfunzioni.

Su questo fronte è giusto evidenziare che a livello Nazionale nel 2024, gli over 65 rappresentano il 24,3% della popolazione, quindi circa 14,4 milioni di persone, mentre gli over 80 sono il 7,7%, quindi circa 4,5 milioni.

Di questi, ben oltre 11 milioni di over 65 convivono con almeno una malattia cronica, e più di 8 milioni con due o più patologie, e la Sicilia è perfettamente in linea con questi dati e queste percentuali parametrate chiaramente ad una popolazione siciliana di circa 4.9 milioni di persone.

Inoltre, secondo le previsioni ISTAT, entro il 2050 queste percentuali saliranno ulteriormente rispettivamente al 34,5% per gli over 65 e al 13,6% per gli over 80. Ancora non si vuol capire o non si ha la capacità di capire, che stiamo vivendo una trasformazione demografica imponente, che si tradurrà in un aumento esponenziale dei bisogni socio-assistenziali.

Bisogni, questi, grazie a riforme deleterie, passati in second’ordine rispetto all’ormai ambito pareggio di bilancio ed alle economie di scala inseguite dai manager della sanità, e imposti da deleterie riforme che si sono susseguite nel tempo.

E’ giusto evidenziare che la distruzione del SSN inizia con la ormai pluricriticata, ma mai abolita, riforma “Amato” Decr.Lgs. n. 502 del 1992, che ha aziendalizzato le allora USL, trasformandole in Aziende Sanitarie Locali ASL ed in Aziende Ospedaliere AO con autonomia gestionale ed economica.

Questa trasformazione ha introdotto logiche gestionali ed amministrative prettamente aziendali ed imprenditoriali con obiettivo primario di efficienza economica e non più di efficienza sanitaria e tutela, con presidi sanitari, del territorio.

Questa riforma ha dato il via alla mercificazione della sanità, con l’obiettivo prioritario del pareggio di bilancio anziché della salute pubblica degli italiani.

Sempre parlando di riforme distruttive della sanità pubblica, si evidenziano le diseguaglianze regionali e territoriali emerse grazie all’ulteriore picconata che il SSN ha ricevuto dall’assurda Riforma “Bindi” imposta con il Decreto Legislativo n. 229 del 1999 che ha introdotto il Federalismo Sanitario Regionale, sorpassando ideologicamente anche le battaglie della vecchia Lega.

Con questo Decreto, di fatto, scompare la Sanità Nazionale, e viene sostituita da tante Sanità quante sono le Regioni Italiane.

Probabilmente chi ha voluto questa riforma, consapevole di poter scatenare l’indignazione e la rivoluzione dei cittadini italiani per lo scippo subito, con il Decreto ha anche introdotto l’idilliaco “Piano Sanitario Nazionale (PSN)” che avrebbe, secondo i loro fautori” dovuto dettare gli standard minimi da rispettare in tutte le Regioni.

Ma questo PSN nei fatti non ha mai equilibrato le sperequazioni sanitarie esistenti da Regione a Regione, ma probabilmente le ha ulteriormente amplificate, dando vita al vergognoso fenomeno della migrazione sanitaria, che ha costretto i cittadini, in particolare quelli del sud italia, ad emigrare per potersi curare, con un ulteriore aggravio dei costi della sanità pubblica sulle Regioni del Sud e sui loro cittadini.

Altro colpo di ingegno della nostra politica è stato l’approvazione della Legge di Stabilità del 2012 (Monti-Fornero) che ha dato il via alla famosa Spending review ed al blocco del turnover.

Con questa terminologia anglosassone l’allora Governo Monti, dà il via ad un vergognoso taglio di 7 miliardi di euro al SSN in tre anni, costringendo le “Aziende Ospedaliere” al blocco delle assunzioni ed introducendo, di fatto, la regola non scritta che ad ogni 5 pensionamenti si assumesse solo un professionista sanitario.

Questo mancato turnover nel tempo ha generato a sua volta la carenza di personale sanitario ed il conseguente precariato ospedaliero e del burnout a causa dello stress da lavoro a cui vengono sottoposti i sanitari rimasti nel SSN, intuendone probabilmente la chiara volontà della legge Monti di far crescere le strutture sanitarie private.

Nel 2015 nasce la Riforma Madia che dà nuovo impulso all’aziendalizzazione delle strutture ospedaliere, rafforzando i poteri dei Dirigenti Generali di ASP ed Aziende Ospedaliere pubbliche a scapito della “guida” unitaria espressa dal politico di turno a capo dell’Ente.

In tal modo sono state incentivate le disuguaglianze già notevolmente sviluppate tra sistema pubblico e privato, e dando vita alla ormai famigerata frase “chi può paga il privato, chi non può subisce liste d’attesa infinite”

A tal proposito il Dr. Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe, il giorno della presentazione del Rapporto Salute ha dichiarato, senza mezzi termini, che i disagi quotidiani sui tempi di attesa e sui Pronto Soccorso affollati, dimostrano che la tenuta del SSN è ormai prossima al punto di non ritorno, che i princìpi fondanti di universalismo, equità e uguaglianza sono stati ormai traditi e che si sta lentamente sgretolando il diritto costituzionale alla tutela della salute, in particolare per le fasce socio-economiche più deboli, gli anziani e i fragili e per chi vive nel Mezzogiorno e nelle aree interne e disagiate».

Altro aspetto che ancora oggi parecchi importanti esponenti politici e dirigenziali probabilmente non hanno compreso o hanno sottovalutato, è l’importante collaborazione che deve avvenire tra il SSN o Regionale con le Associazioni del terzo settore impegnate nella sanità.

Il Sistema sanitario chiede sempre più spesso la collaborazione di queste associazioni, ma contestualmente i suoi Dirigenti, che ne dovrebbero firmare le convenzioni attuandone le direttive, probabilmente non ne comprendono l’importanza e l’utilità di questa collaborazione nel rispetto dei ruoli.

Già la Legge 833/1978, che ha Istituito del Servizio Sanitario Nazionale, con l’Art. 2 e con l’Art. 45 ha regolamentato la partecipazione delle associazioni e del volontariato nell’attività sanitaria e socio-sanitaria, anche se di fatto da sempre boicottata.

Mentre con il Codice del Terzo Settore, D.Lgs. 117/2017, ma già prima con la legge 266 del 1991, vengono normate con maggior chiarezza e divisione dei ruoli, le attività degli enti del Terzo Settore, comprese le Organizzazioni di Volontariato (ODV).

Gli Articoli chiave della legge del terzo settore riguardano l’Art. 56 che regolamenta la Collaborazione tra ODV e pubbliche amministrazioni, l’Art. 55 che dà il via alla co-programmazione e co-progettazione di attività di interesse generale tra ASP o aziende sanitarie con le Associazioni OdV, mentre l’Art. 57 prevede la concessione di beni pubblici in comodato gratuito alle OdV affinchè possano svolgere al meglio il loro sempre più importante ruolo di collaborazione e partenariato.

Per quanto evidenziato ci auguriamo che i nostri politici, abbiano almeno uno scatto d’orgoglio resistendo alle promesse di incarichi e poltrone, e si ricordino del perchè siano stati eletti.

La politica deve agire non per il bene delle proprie tasche, ma per rappresentare i cittadini, e lottare contro un sistema che da troppo tempo premia l’inefficienza dei soliti noti, e penalizza chi lavora con onestà.

Non possiamo più permetterci di essere complici di una politica che si nutre di clientele e opportunismi, dimenticando i territori ed i cittadini.

La mancanza di una reale rappresentanza territoriale della politica, causata da un sistema elettorale che premia chi è nominato nelle Segreterie Politiche e non chi rappresenta realmente il suo territorio, ha allontanato i cittadini dalla società civile.

Per tutto quanto sopra esposto chiediamo un incontro affinchè dal confronto richiesto si possa trovare una soluzione tecnico/organizzativa, e poter illustrare le proprie conclusioni per non completare la distruzione del SSN che tanto ci veniva invidiato.

(Le Segreterie Sinalp Sicilia, Zeromolestie Sinalp, AVO Palermo, Rete Sociale Attiva – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Caserta. L’intelligenza artificiale al servizio dell’agente immobiliare: corso formativo di Fimaa Confcommercio e WeUnit.it

Appuntamento giovedì 15 maggio alle ore 9,45 in via Renella.
‘Marketing 4.0 – L’intelligenza artificiale al servizio dell’agente immobiliare strategico’: questo il tema del nuovo incontro formativo promosso da Fimaa Confcommercio Caserta che si terrà giovedì 15 maggio a partire dalle ore 9,45 nella sede di via Renella.
Dopo il crescente successo delle precedenti sessioni, che hanno fatto registrare un numero sempre maggiore di adesioni, il collegio Fimaa ha deciso di accendere i riflettori su un argomento di grande interesse e attualità, destinato a influenzare in modo notevole la professione.
L’evento, organizzato in collaborazione con WeUnit Group Spa e Agente strategico, avrà come protagonista Joe Di Siena, uno dei trainer più riconosciuti in Italia in ambito digitale e co-founder della community Agente Strategico.
‘Oggi l’Intelligenza Artificiale – ha dichiarato Di Siena – non è più un futuro lontano, ma uno strumento concreto che può potenziare il lavoro quotidiano di ogni agente immobiliare. Il nostro obiettivo è fornire conoscenza applicabile, immediata, che aiuti i professionisti a distinguersi in un mercato sempre più competitivo’.
‘Siamo molto fieri e orgogliosi dei risultati che stanno registrando le nostre giornate formative – spiega Salvatore Aiezza, Presidente provinciale Fimaa – un successo dovuto senza ombra di dubbio anche alla partnership con WeUnit che continua a generare risultati straordinari. Questo nuovo appuntamento, come i precedenti, rappresenterà un’occasione imperdibile per scoprire strumenti, tecniche e strategie innovative che stanno rivoluzionando il nostro settore e che consentiranno agli agenti immobiliari di essere sempre più concorrenziali sul mercato del lavoro’.
Il corso si aprirà con i saluti istituzionali del presidente regionale Fimaa, Vincenzo De Falco, e del Direttore territoriale WeUnit Group, Gennaro Pellecchia.
‘Abbiamo voluto portare a Caserta – ha aggiunto Pellecchia – un appuntamento che sta già facendo la differenza in tante città italiane. WeUnit crede fermamente che affiancare gli agenti immobiliari con contenuti utili e innovativi sia la chiave per affrontare le nuove sfide del mercato’.
‘Portare il progetto Agente Strategico in collaborazione con FIMAA – ha concluso Vincenzo Romano, Co-founder di Agente Strategico – è per noi un modo concreto per contribuire all’evoluzione della figura dell’agente immobiliare’.
Iscrizione al link https://eventi.weunit.it/evento-caserta-2234 –
(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Napoli. Fisioterapisti: corso sulle revisioni sistematiche concluso con grande profitto

Il Presidente dell’Ordine dei Fisioterapisti di Napoli, Paolo Esposito, nell’intervento di saluto ha sottolineato come “L’azione politica dell’Ordine cammini sempre di pari passo con lo sviluppo della ricerca scientifica nel nostro ambito di lavoro”.

Revisioni sistematiche passo dopo passo: dalla Ricerca alla Sintesi”: è questo il titolo dell’evento ECM riservato ai fisioterapisti e agli studenti universitari del corso di laurea in Fisioterapia che si è tenuto presso la sede dell’Ordine Interprovinciale dei Fisioterapisti di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta presieduto da Paolo Esposito. Il corso organizzato dall’OFI Napoli e dall’Associazione Italiana di Fisioterapisti, ha accompagnato i partecipanti in un viaggio alla scoperta del metodo scientifico su come si cerca, si analizza e si sintetizza l’enorme mole di dati disponibili, per trasformarla in decisioni cliniche migliori per la cura dei pazienti. Inoltre sono state poste le basi per imparare a leggere in modo critico la letteratura scientifica.

La Dott.ssa Marina Garofano, Referente AIFI della sezione territoriale Campania, ha spiegato nello specifico in cosa consistono le Revisioni sistematiche.

Le Revisioni sistematiche – ha dichiarato la dottoressa Garofano – sono uno strumento fondamentale per il professionista che si approccia a curare i pazienti in quanto sono una sorta di bussole in grado di guidare le decisioni terapeutiche verso delle scelte efficaci e sicure per i nostri pazienti. Quindi consentono ai professionisti e ai fisioterapisti di offrire le cure migliori possibile basate sulle evidenze”.

Luca Cuomo, Consigliere dell’OFI Napoli e Consigliere dell’AIFI, ha sottolineato la costante collaborazione tra OFI ed AIFI.

Continua – ha dichiarato il dott. Cuomo – la collaborazione tra l’OFI NA-AV-BN-CE ed AIFI Sezione territoriale Campania nell’erogazione di una formazione orientata agli aspetti scientifici della fisioterapia. Come OFI e come AIFI ci sentiamo investiti da tanti colleghi attivi sul territorio nella creazione di network globali e locali che sappiano dialogare tra loro e diffondere una vera cultura scientifica in fisioterapia”.

Paolo Esposito, Presidente dell’Ordine dei Fisioterapisti di Napoli, ha rimarcato come l’azione politica dell’Ordine debba sempre camminare di pari passo con quello che è lo sviluppo della ricerca scientifica nell’ambito di lavoro della fisioterapia.

“Oggi – ha dichiarato il dott. Esposito – abbiamo ospitato con piacere l’Associazione Italiana di Fisioterapisti per un momento importante di confronto, di formazione e di crescita sul tema della ricerca scientifica ed in modo particolare delle Revisioni sistematiche.

Un tema centrale e cruciale per quello che può essere lo sviluppo futuro della nostra professione. Naturalmente riteniamo fondamentale che l’azione politica dell’Ordine cammini sempre di pari passo con quello che è lo sviluppo della ricerca scientifica nel nostro ambito di lavoro”.

Per accedere al video servizio, cliccare sulla foto oppure sul seguente link:

(Gennaro Savio – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore) 

Campania. Occupazione femminile: Coldiretti al Tavolo regionale permanente sulla condizione

C’è anche la Coldiretti Campania fra le sostenitrici del tavolo regionale permanente sulla condizione dell’occupazione femminile.
La proposta è stata presentata in un incontro tenuto nella sede del Consiglio della Regione Campania cui hanno partecipato anche altri rappresentanti del mondo sindacale, datoriale, della cooperazione e delle associazioni.
Siamo a disposizione del tavolo voluto dalla Regione Campania per mettere la nostra esperienza a disposizione degli altri settori. Se oltre alle norme ci fosse anche un adeguamento economico per il lavoro femminile l’iniziativa sarebbe ancora più forte. Un dato importante che la provincia di Avellino è la prima in Italia ad avere più attività imprenditoriali al femminile” spiega il direttore di Coldiretti Campania Salvatore Loffreda, presente all’incontro con numerose esponenti del mondo Coldiretti Donne.
A presentare l’iniziativa la vicepresidente del Consiglio Regionale della Campania Loredana Raia: “Abbiamo previsto l’istituzione di un Tavolo permanente sulla condizione occupazionale delle donne in Campania. Una proposta urgente, che vedrà tutti gli attori, gli stakeholders protagonisti perché abbiamo la necessità di continuare, come abbiamo fatto in questi dieci anni in Regione Campania, sulla implementazione delle politiche di genere che siano sempre più efficaci per migliorare la condizione occupazionale delle donne in Campania“.
A prendere la parola, fra gli altri, la presidente di Coldiretti Napoli Valentina Stinga: “La legge di orientamento in agricoltura ci ha permesso di creare un’economia circolare. Oggi riusciamo ad occuparci delle aziende, della casa e di tutto quello che interessa la nostra vita. Le donne dell’agricoltura possiamo essere un ottimo esempio. Ben venga anche il regolamentare diritti e doveri se questo non accade in maniera automatica”.
Con la Coldiretti hanno preso parte all’incontro: Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confindustria, Confcommercio, Confcooperative, Confapi, Legacoop, Cia, Confagricoltura, Copagri, Sviluppo Lavoro Italia, Commissione Pari Opportunità, Consulta femminile, Consigliera di Parità, Confesercenti, Ordine Consulenti del lavoro, Ordine commercialisti, presidente III Commissione permanente.
(Roberto Esse – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore) 

Codici: il consumo consapevole può fare la differenza: dagli acquisti alle recensioni, tante azioni possono incidere

Nuova iniziativa dell’associazione “Codici” sul consumo consapevole.

L’associazione Codici richiama l’attenzione sul consumo consapevole e sulla possibilità di fare la differenza nella ricerca di un mondo sostenibile. Siamo abituati a pensare che consumare sia inevitabile, ma in realtà non tutto quello che desideriamo ci serve davvero.

Rinunciare ad un acquisto superfluo è una scelta silenziosa, ma potente. Significa ridurre la domanda, alleggerire la produzione ed evitare rifiuti futuri. Acquistare online, ad esempio, è comodo, fare un reso sembra una soluzione semplice. C’è, però, un aspetto che spesso viene ignorato o sottovalutato. Una parte significativa dei prodotti restituiti non viene rimessa in vendita, ma viene distrutta. Tra logistica complessa e costi di controllo, per molte aziende gestire il reso costa più che eliminarlo.

Il danno è evidente se pensiamo ai prodotti elettronici. Crescono più in fretta di qualunque altro tipo di scarto e lo smaltimento è complesso, spesso tossico e raramente sostenibile. Dare nuova vita a ciò che non viene utilizzato, vendendolo, donandolo o riciclandolo correttamente, è un gesto semplice, che fa bene a tutti. Anche scrivere una recensione può sembrare un gesto banale, ma non è così. Segnalare un prodotto davvero sostenibile aiuta quel tipo di consumo a crescere. Denunciare un acquisto che di green ha solo il claim protegge altri da compiere una scelta sbagliata.

Da qui l’invito dell’associazione Codici ad un consumo consapevole. Le nostre scelte quotidiane, anche quelle che possono sembrare invisibili, possono contribuire a costruire un futuro sostenibile.

Questo comunicato stampa rientra nell’ambito del progetto LE.S.S. LEarn Sustainable circular economy Strategies! MLPS – Iniziative e progetti di rilevanza nazionale ai sensi dell’art. 72 del D Lgs 3 luglio 2017, n. 117 – ANNO 2023 – Avviso N.2/2023.

(Francesco Serangeli – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Caserta. Spreco alimentare, focus di Fipe Confcommercio: sul tavolo dati, ripercussioni e proposte

Tra i relatori rappresentati di Caritas, Wwf, Camera di Commercio e App Too good to go.
Il 10% della popolazione della provincia di Caserta vive in una condizione di povertà assoluta mentre il 50% ha difficoltà a raggiungere la fine del mese. Di contro aumentano gli sprechi di cibo.
Sia nel consumo domestico che nel settore della ristorazione e della produzione. Con punte che raggiungono il 43%. Sono alcuni dei dati emersi questa mattina in occasione della sessione di studi dal titolo ‘Nutrire il futuro: strategie condivise per ridurre lo spreco alimentare’ promossa da Fipe Confcommercio che si è svolta alla Camera di Commercio e che ha fatto registrare una serie di interventi altamente qualificati.
Ad aprire i lavori il presidente dell’Ente Camerale, Tommaso De Simone: ‘Era doveroso fare una riflessione sullo spreco alimentare partendo da ristoratori, pizzerie e negozianti e coinvolgendo varie parti in causa, come Caritas e Camera di commercio. Il messaggio è corale: insieme possiamo ridurre gli sprechi in linea con le direttive che ci impone la Comunità europea. Politiche come quella dell’utilizzo del doggy bag o dell’App Too good to go, che permette l’inserimento di prodotti in un circuito virtuoso, può non solo soddisfare l’esigenza di domanda di cibo, ma anche ridurre gli sprechi e, dunque, salvare il nostro pianeta’. ‘Da ristoratore godo di un osservatorio privilegiato – ha aggiunto Massimo Di Porzio, presidente di Fipe Confcommercio Campania – perché posso monitorare le abitudini alimentari e soprattutto le differenze culturali.
Il primo messaggio da diffondere, soprattutto tra i giovani consumatori, è che il cibo è prezioso e non va sprecato. Al contempo serve un impegno forte di produttori e ristoratori a individuare i modi e gli strumenti giusti per recuperare le eccedenze’. ‘Un terzo del cibo nel mondo viene sprecato – precisa Fabio Del Prete, presidente dei Giovani imprenditori Confcommercio Campania – con un impatto sull’economia di circa 9 miliardi di euro. Il 43% degli sprechi si consuma tra le pareti domestiche, il 37% è responsabilità della filiera produttiva mentre il 15% investe il comparto della ristorazione. Si tratta di dati che impongono una riflessione comune e che devono spingere ad una consapevolezza collettiva’.
Una consapevolezza ancora troppo poco diffusa, secondo Giuseppe Russo, presidente di Fipe Confcommercio Caserta e di Fipe Giovani Campania: ‘Soltanto il 15,5% dei clienti – spiega – ha l’abitudine di portarsi a casa il cibo ordinato ma non consumato, la restante parte invece preferisce lasciarli nel piatto per imbarazzo, scomodità oppure indifferenza verso il problema. E ciò malgrado due ristoratori su tre affermino di essere attrezzati per gestire questo tipo di asporto. C’è però da sottolineare che esiste un 22% di clienti che sceglie il locale proprio per la sua adesione a questa iniziativa etica.
Ma al di là dei motivi solidali, per le attività impegnate in questi progetti a impatto sociale c’è anche un beneficio economico perché possono usufruire di detrazioni fiscali e al tempo stesso, avvalendosi di soluzioni digitali, come l’App Too good to go, possono trasformare una potenziale perdita (quella del cibo invenduto destinato a finire in pattumiera) in una opportunità economica (accettando la vendita per asporto a prezzi scontati a chi ne fa richiesta attraverso la app)’.
Ha sollecitato tutti a incoraggiare un circuito virtuoso, don Carmine Schiavone, delegato regionale Caritas, che nel suo intervento ha ricordato le iniziative portate avanti anche in provincia di Caserta, attraverso le parrocchie, dai 104 sportelli della Caritas diocesana. ‘Le persone si rivolgono a noi per la spesa, le bollette, l’emergenza abitativa e non solo. Negli ultimi anni ormai stiamo sopperendo alle carenze delle istituzioni con mense, dormitori e ambulatori. Ci siamo dotati di personale e pulmini con i quali facciamo da spola tra i ristoranti e le mense. In questo modo riduciamo gli sprechi, recuperiamo le eccedenze e sosteniamo le persone in difficoltà’.
A sottolineare l’impatto dello spreco di cibo sull’ambiente è stato Raffaele Lauria, delegato Wwf Italia Ets per la Campania, che ha invitato i presenti a lavorare sulla formazione delle nuove generazioni affinché non commettano gli stessi errori delle precedenti: ‘Non può esserci giustizia sociale – ha detto – se non c’è attenzione alla tutela ambientale. E al riguardo, oltre a ricordare che il tema è stato inserito dalle Nazioni Unite nell’Agenda 2030, come obiettivo per raggiungere la sostenibilità alimentare, ridurre l’impatto ambientale e combattere la fame, vorrei ricordare due articoli della Costituzione, il 9 e il 41.
Il primo stabilisce che la Repubblica promuove, tra le altre cose, la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi. Il 41 sancisce che l’iniziativa economica privata è libera ma che non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno all’ambiente’. In chiusura la testimonianza di Pierluigi Simmini e Cristian Taddei, rispettivamente Head of sales e Senior sales di ‘Too good to go’, un’azienda a impatto sociale con la missione di responsabilizzare tutti a combattere lo spreco di cibo.
‘In provincia di Caserta – annunciano – abbiamo già salvato oltre 150mila pasti grazie ad una rete di circa 200 partner aderenti’. Poi i dati legati alle eccedenze: ‘Lo spreco alimentare è responsabile del 10% delle emissioni di gas serra – hanno concluso – ridurre gli sprechi pertanto rappresenta la soluzione numero uno per contrastare gli effetti del cambiamento climatico.
Basti pensare che ciascuna ‘Surprise bag’, equivalente ad un chilo di cibo, evita l’emissione in atmosfera di 2,5 Kg di Co2, gli utilizzi non necessari di 810 litri di acqua e minore consumo di suolo per circa 2,5 mq ogni anno’.
In sala anche gli studenti dell’Istituto Salesiano diretto da don Antonio D’Angelo, accompagnati dal professor Samy El Sayed, che, incuriositi dal tema, hanno rivolto una serie di interessanti domande ai relatori.
(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Campania. Ecoreati, Visconti (Ficei): concorrenza sleale per imprese legali; danno per il sistema Pmi

«I dati emersi nel bilancio Legambiente-Libera confermano che la lotta agli ecoreati è non solo un dovere civile, ma anche un’esigenza economica per tutelare le imprese che operano nel rispetto delle regole. Il nostro sistema industriale ha bisogno di legalità, trasparenza e certezza del diritto per attrarre investimenti e crescere.

Le ecomafie rappresentano una concorrenza sleale che danneggia sia l’ambiente sia il tessuto produttivo sano. Per questo sosteniamo pienamente l’implementazione della direttiva europea sulla tutela penale dell’ambiente e chiediamo che venga accompagnata da strumenti di semplificazione per le imprese oneste e di repressione dura per chi inquina e sottrae risorse alla collettività».

A dirlo è Antonio Visconti, presidente Ficei (Federazione dei consorzi industriali) e numero uno dell’Asi di Salerno.

«Questi dati drammatici, soprattutto per quel che riguarda la Campania, impongono una riflessione non solo repressiva, ma anche preventiva. È evidente che, oltre alle sanzioni, serva una politica industriale che promuova la rigenerazione delle aree compromesse e incentivi l’adozione di tecnologie pulite».

Per Visconti, «i consorzi industriali sono pronti a essere protagonisti di un patto per la legalità ambientale che premi chi investe nella sostenibilità e nella bonifica, trasformando i territori più colpiti in laboratori di innovazione e green economy. Solo così possiamo trasformare la lotta all’ecomafia in una leva per creare occupazione di qualità e sviluppo equilibrato».

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Napoli. ‘Qualitas’ al ‘WMD Event’ per sostenere l’accelerazione della manifattura digitale nel mezzogiorno

Dal 22 al 24 maggio a Napoli la software house mostrerà gli ultimi sviluppi della suite NET@PRO per il controllo dati di fabbrica in ottica 5.0.

In programma anche la presentazione della QBox, l’hardware innovativo realizzato in collaborazione con Mitsubishi Electric che rende smart anche i macchinari non 4.0.

Gasparin (CEO Qualitas): «Continuiamo a investire in un’area strategica per la crescita del sistema Paese, con un modello verticalizzato sul tessuto locale».

La trasformazione tecnologica della manifattura del mezzogiorno passa da Napoli. Qualitas, software house italiana specializzata in soluzioni per l’ottimizzazione dei processi produttivi e presente con una sede proprio a Napoli dal 2021, sarà protagonista del WMD Event 2025, la più importante fiera industriale del sud Italia, giunta alla sesta edizione e in programma dal 22 al 24 maggio al polo fieristico della Mostra d’Oltremare.

All’interno del proprio spazio espositivo (Padiglione 1- Stand C2), l’azienda presenterà gli ultimi sviluppi di NET@PRO, cuore pulsante delle fabbriche intelligenti di ultimissima generazione. Nato come primo sistema MES italiano, NET@PRO si è evoluto oggi come suite completa per l’analisi evoluta dei dati di fabbrica: pensato per garantire tracciabilità, efficienza e controllo in tempo reale, rappresenta uno strumento fondamentale per chi vuole affrontare con successo le sfide dell’industria 4.0 e 5.0.

Il progetto QBox con Mitsubishi Electric

La grande novità proposta nella cornice espositiva partenopea è rappresentata però da Qbox, l’innovativo hardware che rende la produzione industriale aderente al paradigma 4.0 anche senza cambiare macchinari. Un sistema progettato in collaborazione con Mitsubishi Electric – tra i maggiori player mondiali nella componentistica per smart automation – che funziona come hub centrale di raccolta dati: ponendosi come ponte tra le macchine e i sistemi gestionali dell’azienda, QBox raccoglie i dati “da campo” trasformandoli in informazioni utili per il monitoraggio delle performance, l’ottimizzazione dei costi e la gestione dei consumi energetici in produzione. Gli impulsi elettrici registrati, oltre a segnalare all’istante eventuali anomalie nel processo, possono essere inviati alla suite software NET@PRO di Qualitas per elaborazioni più evolute già in tempo reale.

Progetto pilota in Parmon

Il progetto pilota di QBox è stato avviato con successo in Parmon, azienda catanese specializzata nei beni monouso per l’igiene della persona, che già dopo l’integrazione di NET@PRO aveva raggiunto un aumento di efficienza del 15%. La collaborazione e lo studio sul campo con Mitsubishi Electric hanno permesso di ottenere un ecosistema caratterizzato da un’installazione rapida e senza cablaggi complessi, riducendo i tempi e i costi di implementazione.

«Abbiamo scelto di investire con decisione nel Mezzogiorno perché lo riteniamo un’area strategica per la crescita del sistema Paese – commenta Sergio Gasparin, CEO di Qualitas –. Nel 2021 abbiamo aperto la nostra sede di Napoli come avamposto verso sud: a distanza di un solo anno, la sede partenopea era già cresciuta così tanto da richiedere uno spazio più ampio. È un segnale forte: c’è una domanda reale di innovazione da parte delle imprese del territorio e noi vogliamo rispondere con strumenti concreti. NET@PRO e QBox sono pensati proprio per questo: dare vita a un ecosistema verticale, flessibile, capace di adattarsi a settori diversi – dall’agroalimentare alla meccanica, dal farmaceutico al settore plastico – e offrire soluzioni accessibili anche in contesti produttivi complessi o meno avanzati. In un momento in cui gli investimenti sono frenati dall’incertezza economica e da incentivi ancora poco incisivi, puntare su soluzioni modulari, scalabili e con un alto ritorno operativo è la chiave per ripartire».

«QBox è stata un autentico colpo di genio da parte di Qualitas – spiega Michele Merola, direttore di stabilimento Parmon -. Il sistema ha risposto perfettamente alle nostre esigenze, e l’azienda ha lavorato davvero a stretto contatto sia nello sviluppo sia nella formazione del nostro personale. Prima la suite NET@PRO veniva alimentata in modo disomogeneo, consentendoci in molti casi solo analisi stand alone. Oggi invece abbiamo una rilevazione dati completa e continua, che ci fornisce informazioni preziose per ottimizzare produzione ed efficienza. Il sistema è facile da implementare e molto intuitivo, e siamo ora completamente operativi su tutte le linee».

«La collaborazione con Mitsubishi Electric Italia – afferma Laura De Zio, Sales & Marketing Director di Qualitas Spa – segnerà un nuovo entusiasmante capitolo per Qualitas. Mitsubishi Electric è uno dei principali player nel mercato dell’automazione industriale e di processo con un ampio portfolio di soluzioni avanzate. Questa collaborazione ci porterà a investire in soluzioni capaci di rispondere in modo mirato alle esigenze di mercati complessi e settori diversi, accomunati dalla necessità di migliorare redditività e efficienza, sfruttando il know-how e l’esperienza di Mitsubishi Electric come anche la sua presenza sul territorio italiano. Saremo quindi sempre più vicini ai nostri clienti e partner con soluzioni di elettronica industriale, cablaggio e raccolta dati di campo in modalità efficace ed accessibile».

Per maggiori informazioni: www.qualitas.it – marketing@qualitas.it

Qualitas

Fondata a Vicenza nel 1986, Qualitas oggi è software partner per le aziende del settore manifatturiero. Offre consulenza digitale per l’industria 4.0 e 5.0 ed è in grado di ottimizzare la produzione e migliorarne i risultati grazie alla suite proprietaria NET@PRO, primo sistema MES italiano introdotto nel mercato nel 1996. I punti di forza di NET@PRO sono un know-how unico, un’architettura proprietaria preconfigurata e facile da personalizzare, ma soprattutto una verticalizzazione del prodotto in più di 20 settori industriali. L’azienda è tra i quattro founder che nel 2019 hanno dato vita a Impresoft Group, uno dei più importanti poli ICT italiani sostenuto finanziariamente dal fondo di private equity Clessidra, composto da quattro Competence Center: Business Solutions, Smart Manufacturing, Customer First e Enabling Technologies & Security con oltre 3mila clienti e 200 milioni di euro di fatturato. Qualitas conta 110 dipendenti e un fatturato superiore ai 10 milioni di euro. Oltre headquarter di Vicenza, conta sul territorio nazionale anche le sedi di Milano, Torino, Roma, Cesena, Foligno e Napoli.
Mitsubishi Electric

Con oltre 100 anni di esperienza nella fornitura di prodotti affidabili e di alta qualità, Mitsubishi Electric Corporation è riconosciuta quale azienda leader a livello mondiale nella produzione, nel marketing e nella commercializzazione di apparecchiature elettriche ed elettroniche utilizzate nell’informatica e nelle telecomunicazioni, nella ricerca spaziale e comunicazioni satellitari, nell’elettronica di consumo, nella tecnologia per applicazioni industriali, nell’energia, nei trasporti e nelle costruzioni. Nell’area EMEA è presente dal 1969 con venti filiali: Regno Unito, Germania, Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Paesi Bassi, Svezia, Irlanda, Repubblica Ceca, Belgio, Russia, Polonia, Slovacchia, Turchia, Emirati Arabi Uniti, Norvegia, Ungheria, Romania e Grecia. La filiale italiana, costituita nel 1985, opera con tre divisioni commerciali: Climatizzazione – climatizzazione per ambienti residenziali, commerciali e industriali, riscaldamento, deumidificazione e trattamento aria; Automazione Industriale e Meccatronica – apparecchi e sistemi per l’automazione industriale; Automotive – sistemi e componenti per il controllo dei dispositivi di auto e moto veicoli. Viene inoltre supportata la vendita per i Semiconduttori – componentistica elettronica. Mitsubishi Electric arricchisce la società con la tecnologia nello spirito del suo corporate statement “Changes for the Better”.

MITSUBISHI ELECTRIC – FACTORY AUTOMATION
it.mitsubishielectric.com/fa – mitsubishielectric.marketingfa@it.mee.com –

(CNA Campania NordComunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Castellabate (SA). ‘Polo Fieristico M.M.T.’: a fine mese due giorni dedicati al ‘movimento terra’

Primo polo fieristico di macchine movimento terra: il 31 maggio e 1° giugno a Castellabate l’evento “Polo Fieristico M.M.T.”
Nasce nel Cilento un evento dedicato al mondo delle macchine movimento terra: si chiama “Polo Fieristico M.M.T.” e rappresenta il primo appuntamento del genere nel territorio, pensato per operatori del settore, appassionati e famiglie. L’iniziativa è promossa dall’Associazione Giovani Annunziata, con il patrocinio del Comune di Castellabate, e si svolgerà nei giorni 31 maggio e 1° giugno 2025, a partire dalle ore 9:30, presso la zona industriale Annunziata di Castellabate (SA).
La manifestazione offrirà un ricco programma che comprende: uno spazio espositivo dedicato alle aziende del comparto meccanico e agricolo, campo prova e area test di abilità (riservati a personale qualificato) e, infine, un’area food per i visitatori.
L’iniziativa nasce con l’obiettivo di valorizzare il territorio attraverso un appuntamento espositivo specializzato, capace di attrarre operatori e visitatori anche da fuori regione, offrendo momenti di confronto tecnico, promozione commerciale e intrattenimento. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con Fabbrocino Beverage&Food e con Agri & Diesel srl dei Fratelli Ciardo, e con il contributo di numerose aziende locali e nazionali leader nel settore. L’evento sarà condotto da Enrico Nicoletta.
“Un evento unico nel suo genere per il Cilento – sottolineano gli organizzatori – che coniuga innovazione, opportunità lavorative e sviluppo industriale in un’area strategica. Siamo orgogliosi di aver creato una manifestazione che guarda al futuro, ma parte da radici solide, fatte di competenze e collaborazione tra imprese. Un ringraziamento speciale va alla Fabbrocino Beverage&Food che ha messo a disposizione l’area che ospiterà l’evento”.
L’ingresso è gratuito e aperto a tutti. Per informazioni e aggiornamenti è possibile seguire le pagine social dell’Associazione Giovani Annunziata. Hanno aderito al primo evento le seguenti aziende: Tecno-Agraria, La Formica Edile, Edil Bianco, 2Effe, Officine Meccaniche Villano Oreste, Newservice, Agrocilento, I&P Enterprise, Agri&Diesel, FRC Macchine Industriali, Motori e Macchine Agricole Vassallo&C., Ciongoli, Comi, Tea Impianti, Sorgente Mario, R.E.C.D.E. e Sa.Cos prefabbricati.
(Antonio Vuolo – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore) 

Benevento. Cia Campania accende i riflettori sulla difesa e la gestione del territorio

L’agricoltura è l’ultimo baluardo per la difesa e la gestione del territorio. Questa la sintesi del workshop organizzato da Cia Campania all’interno di Campanialleva 2025, moderato dal giornalista Vittorio Vallone, che ha visto la partecipazione del professor Francesco Maria Guadagno e del dottor Angelo Marino, Presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Benevento.

A chiudere i lavori Carmine Fusco, Presidente Cia Benevento.

E’ stato evidenziato che il rapporto fra agricoltura e difesa del suolo è sempre più imprescindibile. I cambiamenti climatici e le relative conseguenze ambientali hanno reso il tema della difesa del suolo una priorità per l’Italia di cui è l’ora di prendere atto. Una funzione cruciale e strategica nella difesa del suolo la assume l’attività dell’uomo che si pratica attraverso la cura dei boschi da un lato e l’agricoltura dall’altro.

È stato quindi estremamente significativo che il tema della difesa del suolo sia stato affrontato dalla CIA visto che l’agricoltura è l’ultimo baluardo per la difesa del territorio. Tra le proposte quella di riportare l’agricoltura in quelle terre abbandonate, con un programma di lungo termine e di aiuti verso i giovani, ricominciare a ripristinare una cura del territorio fin dalle zone alte. Quindi l’agricoltura è sempre più la difesa principale per l’intero territorio, difesa dal dissesto idrogeologico, incendi, e molto altro.

(Antonio Iesce – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore) 

Salerno. Fonderie ‘Pisano’: Italia condannata dalla Suprema Corte di Strasburgo

Con una storica sentenza emessa il 6 Maggio, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato lo Stato italiano per non aver tutelato i cittadini esposti per anni all’inquinamento prodotto dalle fonderie Pisano.

I ricorrenti sono circa 150 cittadini, con il sostegno dell’associazione “Salute e Vita”, assistiti dallo Studio Legale Saccucci, nelle persone degli Avvocati Andrea Saccucci e Roberta Greco.

La Corte ha riconosciuto una violazione dell’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, rilevando che lo Stato italiano non ha adottato misure efficaci per proteggere i residenti dagli effetti nocivi derivanti dalle emissioni dell’impianto industriale.

Questa sentenza finalmente ristabilisce la verità storica e la cristallizza con una ricostruzione puntuale della vicenda Pisano così come abbiamo testimoniato in tutti questi anni.

Per anni l’impianto ha operato in condizioni che hanno comportato emissioni oltre i limiti di legge, carenze nei sistemi di monitoraggio e smaltimento rifiuti.

Nonostante lo studio SPES abbia evidenziato nei residenti livelli elevati di metalli pesanti e una maggiore incidenza di malattie respiratorie, cardiovascolari e neurologiche tra i residenti in prossimità dell’impianto, le autorità non hanno considerato adeguatamente l’esposizione prolungata della popolazione agli inquinanti.

La Corte ha poi finalmente escluso ogni responsabilità dei ricorrenti per aver scelto di vivere in quella zona: le abitazioni erano pienamente conformi alle norme urbanistiche, e lo stesso Comune di Salerno, già nel 2006, aveva dichiarato l’incompatibilità dell’impianto con l’area urbana, prevedendone il trasferimento mai realizzato.

Nonostante l’associazione “Salute e Vita” abbia intrapreso numerose azioni legali, secondo la Corte, il sistema giuridico nazionale non ha fornito una protezione adeguata, anche a causa di pene troppo lievi per i reati ambientali e tempi di prescrizione brevi.

La Corte ha disposto pertanto il rimborso delle spese legali, il riconoscimento della violazione dei diritti umani, ritenuto in sé una forma di riparazione morale e l’obbligo per lo Stato italiano, sotto la supervisione del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, di porre fine alla violazione, tramite interventi ambientali efficaci o il trasferimento dell’impianto, come già previsto dal piano urbanistico del 2006.

Questa sentenza rappresenta una vittoria importante per i diritti dei cittadini e per l’ambiente e per questo ringraziamo sentitamente i legali dello Studio Saccucci, ma la nostra battaglia non si ferma qui. Chiediamo che lo Stato italiano attui subito le misure necessarie per garantire un futuro sano e vivibile a tutta la comunità.

Anche in questa nuova fase della lotta saremo assistiti dagli Avvocati Saccucci e Greco, che tra qualche settimana saranno a Salerno non solo per un per relazionare pubblicamente sulla sentenza, ma anche per cominciare a lavorare alle prossime azioni da mettere in campo.

Sulla sentenza si sono espressi gli storici portavoce dell’Associazione, come Massimo Calce: “La notizia della pubblicazione della sentenza è stata del tutto inaspettata, ma visti i tempi celeri della corte europea mi rendo conto che per chi vede anche giuridicamente dall’esterno la situazione è del tutto chiara. Ma io e la mia famiglia ci siamo chiesti che peccato abbiamo fatto in questa vita per sopportare le pene di questo girone infernale che è stato vivere accanto alla fonderia.

Dobbiamo ringraziare soltanto il sostegno della fede e di pochi amici che fino alla fine insieme a noi ci hanno creduto. Forse hanno creduto che non ce l’avremmo fatta o che forse non ce la facciamo più. Ma credetemi fin quando avremo fiato lotteremo per il rispetto della sacralità della vita, per la giustizia e per la verità”. La Signora Anna Risi ha dichiarato di essersi commossa leggendo la sentenza. Nonostante il dolore straziante per la perdita della figlia all’età di 19 anni e del marito, pochi anni dopo, la signora Anna non ha smesso di lottare per far emergere la verità e dare giustizia a chi non c’è più.

Il presidente dell’Associazione, Lorenzo Forte sottolinea che “la sentenza non fa che confermare quello che da sempre abbiamo sostenuto e cioè che le Fonderie hanno reso la valle dell’Irno un inferno con la complicità di tante istituzioni come la Regione Campania, il Comune di Salerno, l’ASL, l’ARPAC, il TAR. In queste ore abbiamo ricevuto tante manifestazioni di solidarietà, ma anche l’ennesima dimostrazione di disinteresse e disprezzo da parte del sindaco di Salerno che non si vergogna di dichiarare di non aver ancora avuto modo di procurarsi la sentenza. Ebbene sarà nostra cura inviargliela! Non meno penosa è la reazione del presidente della Regione Campania, fautore del PUC del 2006 da sindaco di Salerno, campione di ambiguità nel 2020 quando alternava dichiarazioni allarmanti sulla fonderia con il rinnovo dell’AIA per altri 12 anni, che oggi in piena dissociazione di personalità plaude alla sentenza. Ci aspettiamo da Napoli e De Luca un provvedimento di chiusura immediata, così come chiederemo nelle prossime azioni legali con il supporto dello studio legale Saccucci insieme agli avvocati Torluccio e Lanocita, che da sempre ci sostengono”.

La sentenza ha confermato le verità che noi da sempre affermiamo”, conclude Lanocita,”ha svelato un dato, ovvero l’insalubrità di questo opificio ed il dato è che è intollerabile che questi rimanga lì a funzionare.

Ricordiamo il tavolo tecnico ideato dal Comune di Salerno, la cui forte perplessità nasceva innanzitutto dal fatto che un indagato – qual’era appunto il sindaco Vincenzo Napoli – presidiasse un tavolo che avrebbe portato a conclusioni utili a giustificare l’operato dello stesso primo cittadino sul quale indagava la Procura, ma che nulla aveva di tecnico ed era prettamente politico ed in mala fede, laddove c’era già certezza dello Studio SPES e degli studi epidemiologici.

Chiedemmo pertanto alle opposizioni di boicottarlo, cosa che non avvenne; è stato dato pertanto valore a quel tavolo, ma siamo contenti che oggi abbiamo voltato pagina e che l’opposizione sia qui con noi. Oggi contestiamo più che mai qualsiasi tavolo.

Oggi c’è un’unica soluzione: si continua a parlare di delocalizzazione, ma la delocalizzazione non è un elicottero che arriva, prende la fabbrica e la sposta. Delocalizzare significa che quella fabbrica non è adeguata in quel territorio, sia come fabbrica sia come conformazione territoriale, quindi quando si parla di delocalizzazione si dice che, prima di tutto, deve cessare immediatamente la funzione: non vi è quindi alcuna differenza tra delocalizzazione e chiusura.

La sentenza della Corte europea dei Diritti dell’Uomo ha bacchettato un poco tutti. Sembrerebbe che l’unica Istituzione che si salvi sia l’ARPAC, ma non è così, perché poi alla fine la sentenza stabilisce una verità che noi abbiamo gridato in Consiglio di Stato: quando l’ARPAC fa i suoi report dicendo che l’attività dell’industria sta nei limiti stabiliti dalla legge, innanzitutto sono controlli effettuati quando lo stabilimento ha l’attività produttiva al minimo, ma poi si tratta di parametri applicati negli stabilimenti delle aree industriali e non quelli, i cui limiti imposti sono molto più bassi, delle aree residenziali, agricole e commerciali, che caratterizzano appunto la zona di Fratte.

L’inquinamento consentito, in area industriale, è più alto rispetto ad un’area urbanizzata, ma in base al Piano Urbanistico Comunale di Salerno, approvato nel 2006, l’area in cui ricadono le Fonderie Pisano non è più industriale ma residenziale. Tuttavia, nei controlli, sono stati applicati i parametri che sono propri dell’area industriale: questo stabilimento si ritrova pertanto a superare la soglia dell’inquinamento consentito ed a svolgere comunque la sua attività.

Così come il Consiglio di Stato, ha errato nelle sentenze anche il Tribunale Amministrativo Regionale di Salerno, che però ha il merito di aver sbloccato dai cassetti lo Studio SPES. Per lungo tempo l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno ha confermato la volontà di non rendere pubblico lo studio nella sua interezza, sostenendo addirittura fosse secretato, finché non facemmo partire la diffida per ottenere i documenti non rilasciati.

Detto questo, la sentenza conferma il nesso causale tra l’attività dell’opificio e le varie patologie che possono essere collegate ai miasmi. Conferma il dato che questa è una struttura antica, vecchia, che lavora ancora con il carbon cook, che significa cromo, mercurio nell’aria, altro che forni elettrici o l’applicazione delle BAT, “Best Available Technologies”, ovvero le migliori tecnologie in grado di garantire bassi livelli di emissioni di inquinanti.

La sentenza dice poi che c’è una fortissima responsabilità del Presidente della Regione di Campania Vincenzo De Luca, il quale dice che vuole chiudere, ma non chiude, che quando è stata fatta la verifica nel 2012, perché già quella era stata considerata inefficace, è stata fatta una nuova verifica e, nonostante la stessa Regione avesse chiesto un intervento che fosse di modifica sostanziale dell’intera industria, la proprietà Pisano, con una semplice pulizia del piazzale, vetri nuovi ed un’imbiancata, ha ottenuto l’AIA, l’Autorizzazione Integrata Ambientale, nel 2020, per altri dodici anni, senza essere sottoposti alla verifica della VIA, la Valutazione d’Impatto Ambientale. Su questo la sentenza è chiara: questo progetto minimo non era adeguato e quindi non è adeguata l’AIA che è stata rilasciata, perché non prevede le misure necessarie per contenere il fenomeno dell’impatto sulla salute pubblica dei cittadini.

La nostra diffida, pertanto, richiama soltanto i passaggi della sentenza, perché parla la sentenza per noi: è ora che il Sindaco di Salerno faccia finalmente il suo dovere ed emetta un’ordinanza contingibile ed urgente per porre fine al disastro ambientale in corso nella Valle dell’Irno. È giunto il momento di agire con determinazione per tutelare la salute e la vita delle persone, mettendo fine immediatamente alle conseguenze dannose dell’operato delle Fonderie Pisano“.

(Associazione “Salute e Vita” – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Salerno. ‘Caro energia’, Visconti (Ficei): bene Orsini, intervenire per contrastare gli aumenti

Il presidente dei consorzi industriali: Tra le possibili soluzioni le comunità energetiche come a Buccino.

Il vero nemico della competitività si chiama caro energia. Non è un’emergenza momentanea, non è un fastidio collaterale. È la prima causa di sofferenza per le imprese italiane, il punto debole che rischia di far saltare l’intero sistema industriale, come ha giustamente ribadito il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, oggi a Firenze”.

A dirlo è Antonio Visconti, presidente Ficei (la federazione italiana dei consorzi industriali, nella foto) e numero uno dell’Asi di Salerno.

Da anni si rincorrono bonus e decreti-tampone, ma nessuno ha ancora avuto il coraggio di affrontare il problema alla radice – prosegue –. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: aziende costrette a operare con margini ridicoli, filiere produttive strozzate dai rincari, competitività falcidiata rispetto ai concorrenti esteri. Chi continua a far girare le macchine lo fa spesso in perdita, o con sacrifici fuori scala. E non è eroismo: è disperazione mascherata da resilienza. Serve un cambio di paradigma, non un altro palliativo”.

Il tempo dei rattoppi è finito. Se davvero si vuole sostenere l’economia reale, bisogna dotarsi di strumenti nuovi. Come ad esempio le comunità energetiche – prosegue Visconti –. Luoghi in cui produzione e approvvigionamento siano integrati, efficienti, autonomi.

Sistemi che garantiscano stabilità nei costi e certezza nelle forniture, come già abbiamo avuto modo di sperimentare a Buccino, in provincia di Salerno. È qui che si gioca la partita della sopravvivenza industriale. E solo una visione moderna e decentralizzata – conclude il presidente Ficei – può mettere l’Italia e il Sud nelle condizioni di competere davvero”.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)