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Grande partecipazione all’inaugurazione del Bar Sociale “Caffè Basaglia” a Sessa Aurunca.   Oliviero: “Una opportunità di inclusione reale per i nostri ragazzi, affinché mai nessuno venga lasciato indietro”






Grande partecipazione all’inaugurazione del Bar Sociale “Caffè Basaglia” a Sessa Aurunca.
Oliviero: “Una opportunità di inclusione reale per i nostri ragazzi, affinché mai nessuno venga lasciato indietro”

Sessa Aurunca, 11 luglio 2024 – Questa mattina si è tenuta l’inaugurazione del bar sociale “Caffè Basaglia”, situato in via XXI Luglio civico 10. Il nuovo locale rappresenta un importante traguardo per l’inclusione sociale e lavorativa, essendo il primo bar inclusivo gestito dai ragazzi della cooperativa “Terra Magica”, guidata da Giuseppina Grella, e da Alessandro Pane legale rappresentante ed utente della cooperativa “Orme di Basaglia”.

Alla cerimonia del taglio del nastro hanno partecipato illustri rappresentanti delle istituzioni, tra cui il Presidente del Consiglio regionale della Campania, Gennaro Oliviero, il sindaco di Sessa Aurunca, Lorenzo Di Iorio, l’assessore Simona Pollano, e i consiglieri Ciro MarciglianoAnnalisa De CivitaBasilio VernileSimona Carpino e Francesco Gagliardo.

Il “Caffè Basaglia” nasce nell’ambito dei Progetti Terapeutico-Riabilitativi Individuali (PTRI) sostenuti da Budget di Salute (BdS). I giovani coinvolti sono utenti della cooperativa, affidati dalle Asl e dagli ambiti territoriali, per seguire un percorso di riabilitazione psichiatrica.

“Franco Basaglia è stato il promotore della legge che ha poi portato alla chiusura dei manicomi, sostenendo la reintegrazione sociale dell’individuo. In tal modo veniva dato valore alla persona vista non più come oggetto di cura ma soggetto umano, integrato, incluso nella società. Un importante passo in avanti che ha segnato una svolta nel mondo dell’assistenza ai pazienti psichiatrici. Oggi, con questa inaugurazione, segniamo un altro passo nel solco di Basaglia: uomini e donne inclusi nella società territoriale con opportunità reali di lavoro affinché mai nessuno venga lasciato solo”, ha affermato Oliviero.

“I progetti attivati sono finalizzati all’inserimento lavorativo. E la prima attività lavorativa a cui abbiamo pensato è stata proprio l’apertura del “Caffè Basaglia”. Il progetto trae ispirazione dalle teorie di Franco Basaglia, il celebre psichiatra che ha rivoluzionato la legge 180 sulla salute mentale in Italia, e ha dato origine alla cooperativa “Orme di Basaglia”, di cui il bar è una componente fondamentale”, ha spiegato Grella.

“I ragazzi lavoreranno come camerieri e baristi, occupandosi del servizio al tavolo e del lavoro al bancone. Per loro è previsto un vero e proprio contratto di lavoro, rendendo questa esperienza un’importante occasione di crescita professionale e personale. Si tratta non soltanto dunque di riabilitazione ma di inclusione vera e propria”, ha affermato Salvatore Granato, psicologo della cooperativa “Terra Magica”.

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Consiglio Regionale della Campania
Ufficio di Presidenza

Dott.ssa Maria Teresa Perrotta
0817783649
3441250648

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Sanità. Don Angelelli (Cei): “Rimettere la relazione al centro della cura. E nessuno resti indietro”

Si è concluso il 15 maggio a Verona il XXV Convegno nazionale di pastorale della salute sul tema “Non ho nessuno che mi immerga. Universalità e diritto di accesso alle cure” (7-15 maggio). Al centro dei lavori un focus sulle povertà sanitarie e la firma di un Manifesto da parte dei presidenti delle Federazioni degli ordini nazionali delle professioni sanitarie – 11 Federazioni, per un totale di 1,5 milioni di curanti – condiviso dall’Ufficio nazionale per la pastorale della salute Cei, per contrastare queste povertà e le disuguaglianze di accesso alle cure. All’indomani dell’evento il bilancio a caldo con don Massimo Angelelli, direttore del suddetto Ufficio, e le prospettive per il futuro, anche in vista del Giubileo 2025.

Foto Calvarese/SIR

Un elemento molto interessante è stata l’alleanza tra pastorale della salute e Federazioni degli ordini professionali, che ha portato alla sottoscrizione di un manifesto per un Ssn più equo, solidale, sostenibile e universale. Quali i prossimi sviluppi?
Siamo grati alle Federazioni per avere accettato l’invito della Cei a fare un focus sulle povertà sanitarie, tema di scottante attualità. Una bella esperienza di collaborazione e condivisione, che tuttavia è solo la prima tappa del percorso di avvicinamento al Giubileo 2025 che faremo insieme agli Ordini delle professioni sanitarie. Il prossimo appuntamento, il 15 novembre a Roma, avrà uno sguardo sui sistemi sanitari europei e vedrà un confronto con tre Paesi: Germania Francia e Spagna; infine il grande evento del Giubileo dei malati e del mondo della sanità (5-6 aprile 2025), dedicato ad un focus mondiale e all’approccio One Health per una salute globale.

A Verona la dottoressa Chris Brown, Head Who European Office for Investment for Health and Development, ha osservato che il nostro non è l’unico Paese a misurarsi con il tema della povertà sanitaria..
L’Italia ha ancora un ottimo servizio sanitario nazionale che può rispondere a molte esigenze; quello che dobbiamo combattere è però la tendenza a diventare un sistema per pochi.

La sfida è come mantenere universalistico il Ssn.

I 4,5 milioni di persone che rinunciano alle cure e gli oltre 40 miliardi di out of pocket sono un dato allarmante. Come vede il futuro del Ssn?
Siamo ad un punto di svolta. Nato con la legge 883 del 1978, in un contesto storico e sociale molto diverso da quello di oggi, il Servizio sanitario nazionale ha concluso i suoi primi 45 anni di vita, dopo il cambiamento epocale legato al Covid. La sfida è il suo aggiornamento mantenendone, come ho detto prima, la vocazione universalistica. Il problema però non è solo finanziario: ci sono i fondi del Pnrr e l’incremento del finanziamento alla sanità, 136 miliardi, è il più alto degli ultimi anni; ritengo che il nodo sia soprattutto organizzativo e gestionale. Occorre ripensare la rete dei servizi sul territorio, ridisegnare la filiera sanitaria e sociosanitaria. Il sistema centralizzato di hub per acuti non funziona se manca la rete di accompagnamento nei post acuti. Occorre inoltre investire di più sui professionisti e valorizzarli:

il Servizio sanitario nazionale è costituito soprattutto da persone che curano persone.

E’ sotto gli occhi di tutti il sottorganico di medici, infermieri e Oss…
Il tema dei medici sta arrivando a maturazione, probabilmente a partire dal 2027 ne avremo un numero sufficiente. Rimane invece cronica la carenza di infermieri, figure a contatto diretto con la cura, ed è il momento di ripensare anche la figura dell’operatore sociosanitario. Vi sono diversi progetti fermi in Parlamento; è tempo di potenziare questa figura: il cosiddetto “operatore sociosanitario specializzato” potrebbe giocare un ruolo strategico nel sistema di cura.

Oggi il paradigma di cura sembra più incentrato sull’erogazione di prestazioni che sulla persona.
L’attuale paradigma tecnocratico, legato alla convinzione (e all’illusione) che strumenti e tecnologia – compresa l’intelligenza artificiale – possano risolvere quello che non riesce a risolvere l’uomo, sta mostrando i suoi limiti, come anche il paradigma inteso come sistema di erogazione di servizi e non come relazione di cura.

Questo è il punto: la relazione di cura, la profonda differenza tra curare, essere curati, e “sentirsi” curati, cioè ascoltati e sostenuti.

E non è un optional. Il Ssn va ricollocato all’interno di questa prospettiva di maggiore prossimità con i sofferenti, altrimenti non ne usciamo.

Foto Giovanna Pasqualin/SIR

Ieri mons. Redaelli, presidente della Commissione episcopale per il servizio della carità e la salute, ha espresso l’auspicio che quanto sarà vissuto più intensamente durante il Giubileo divenga la normalità dell’azione pastorale della Chiesa, e vi ha esortato a dare vita ad una sorta di pastorale della salute della porta accanto. Come vi sentite interpellati?
Mons. Redaelli ci ha incoraggiati a proseguire un cammino già da noi intrapreso con il potenziamento del ruolo dei ministri straordinari della Comunione come ministri di comunione tra comunità cristiana e case dei malati. Il suo pensiero ci sprona ad andare avanti sulla strada di una pastorale sempre più integrata con il territorio, e questo interpella anche i nostri confratelli parroci per disegnare insieme un’azione pastorale di prossimità, come ci ha sempre chiesto Papa Francesco: uscire dai nostri luoghi e andare là dove c’è bisogno di annuncio del Vangelo e di testimonianza di cura.

Autonomia differenziata: secondo molti osservatori non farà che ampliare le disuguaglianze tra Nord e Sud portando al collasso la sanità di queste ultime regioni, mentre al Nord si profilerà un rischio sovraccarico da mobilità sanitaria.
Un rischio reale perché al Centro e al Sud manca una sanità di base in grado di garantire una qualità minima di servizi. Se non riusciremo a potenziarli aumenterà certamente la mobilità verso il Nord con enormi costi aggiuntivi per le famiglie anche in termini di trasporti, alloggi, assistenza. E’ urgente supplire alle carenze del Centro-Sud e per questo

non c’è bisogno dell’autonomia differenziata, ma occorre applicare i criteri dei Lea che non vengono garantiti;

tutta una serie di servizi vanno verificati e potenziati, altrimenti non partiranno mai.

La sfida non è raggiungere performance eccezionali, ma parametrare il tutto affinché nessuno resti indietro.

Che messaggio di speranza lascia il convegno di Verona
La nostra preoccupazione è che nessuno rimanga solo ad affrontare l’esperienza della sofferenza e della malattia. Dobbiamo costruire una grande rete di solidarietà di comunità cristiane che si mobilitino sul territorio per farsi prossime ai sofferenti. Sappiamo che la cosa peggiore è affrontare la malattia in solitudine, ma se c’è una rete di supporto e fraternità, anche per le cose semplici, tutto diventa più accettabile.

“Con i sofferenti, pellegrini di speranza” è il tema del vostro 26° Convegno nazionale, in programma a Roma dal 12 al 14 maggio 2025.
Un tema che è la nostra mission, quella che tentiamo di realizzare ogni giorno su tutto il territorio grazie alla rete di sostegno delle pastorali della salute diocesane.

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La metà di tutte le riserve auree mondiali – comprese quelle italiane – è nelle mani di Londra o di New York. Alle banche centrali dei vari paesi del mondo che le chiedono indietro si risponde in genere di no.






LUNEDÌ 13 MAGGIO 2024
Clamoroso

La metà di tutte le riserve auree mondiali – comprese quelle italiane – è nelle mani di Londra o di New York. Alle banche centrali dei vari paesi del mondo che le chiedono indietro si risponde in genere di no.

In prima pagina
• Duro scontro interno al governo. Giorgetti deve rimpinguare le casse dello Stato disastrate dal Superbonus e vuole far pagare qualcosa anche alle banche. Forza Italia insorge: Tajani minaccia di votare no quando si arriverà in Parlamento
• L’Eurofestival è stato vinto da un cantante non-binario. Si chiama Nemo Mettler, 24 anni, svizzero, si esibisce con la gonna. Vannacci ha commentato: «Il mondo al contrario è sempre più nauseante»
• La Apple sta trattando con Open AI per integrare le funzioni di ChatGPT sul prossimo sistema operativo dell’iPhone. La vecchia Siri andrà in pensione
• In Ucraina i russi stanno attaccando su tutta la linea. La fanteria russa sta avanzando in massa, in un rapporto di 10 a 1 con gli ucraini. Oltre 4 mila civili hanno lasciato le loro case
• I pro-Palestina hanno manifestato in tutta Italia. A Milano, davanti al Politecnico. A Roma, da piazza Vittorio fino alla Sapienza. A Torino alcuni hanno tentato di entrare al Salone del Libro, sono stati respinti dagli agenti di polizia con scudi e manganelli
• Il governo tira dritto sulla riforma della giustizia e sull’autorità di sorveglianza delle squadre di calcio. Ora è allo studio anche di un’agenzia di sorveglianza sulle liste di attesa negli ospedali
• Secondo i sondaggi alle europee andrà a votare meno del 40% degli elettori
• In Val di Fiemme un uomo di trent’anni ha lanciato un’accetta da boscaiolo contro una donna, avvocato, nota professionista del foro di Trento. È finito ai domiciliari
• Il poliziotto accoltellato da un magrebino a Lambrate ha ricevuto una visita dei parenti. Dovrà stare in terapia intensiva ancora per una settimana
• A Salemi, in Sicilia, un operaio addetto alla manutenzione di una pala eolica ha perso l’equilibrio ed è caduto di sotto. Volo di 50 metri. Morto sfracellato
• Fedez è stato denunciato per rissa per via della lite con Cristiano Iovino. Coinvolti ci sarebbero gli ultras del Milan e una giovane marchesina molto simile a Chiara Ferragni
• Greta Thunberg è stata arrestata a Malmö per via delle proteste pro-Palestina. Portava una kefiah
• In Cecenia d’ora in poi le opere «musicali, vocali e coreografiche» dovranno avere un tempo compreso tra 80 e 116 battiti al minuto (bpm). Saranno vietate le canzoni troppo lente o troppo veloci
• Atalanta Roma è finita 2 a 1, la Juve ha pareggiato a fatica con la Salernitana, l’Hellas ha pareggiato con il Torino, il Sassuolo ha perso con il Genoa per un autogol di Kumbulla
• Il Bologna andrà in Champions League. Grande festa in piazza Maggiore
• La nona tappa del Giro, da Avezzano a Napoli, l’ha vinta Olav Kooij, battendo in volata la maglia ciclamino Jonathan Milan. Pogacar sempre in rosa. Soffre di allergia ai pollini, ma è comunque imbattibile
• Novak Djokovic, 37 anni, esce di scena al terzo turno degli Internazionali d’Italia. A Sinner manca pochissimo per diventare n. 1 al mondo
• La tennista Camilla Giorgi si è ritirata dall’attività agonistica. Risulta introvabile dalla Guardia da Finanza. Deve milioni di euro al Fisco
• È morto Luciano Di Bacco, fotografo di Dagospia. Da quasi due mesi era ricoverato al Campus Bio-medico. Aveva 68 anni
• Se ne è andato anche Roger Corman, regista americano, noto per aver diretto decine di film a basso costo (i cosiddetti B-movies). Sua opera più famosa La piccola bottega degli orrori. Lanciò Jack Nicholson e Robert De Niro. Aveva 98 anni

Titoli
Corriere della Sera: Nuove accuse, Toti in bilico
la Repubblica: Sanità, i traffici di Toti
La Stampa: Scurati: Italia, deriva illiberale
Il Sole 24 Ore: Lavori in casa / Rischio caos / tra stretta ai bonus / e regole per il 2025
Il Messaggero: «Non solo Meloni-Schlein / duello tv con tutti i leader»
Il Giornale: «Così Giorgia cambierà anche l’Europa»
Leggo: Russia, offensiva totale
Libero: L’offensiva delle toghe rosse
Qn: Superbonus e sugar tax, cosa cambia
Il Fatto: Il patto per la mazzetta a Toti / in diretta sulla candid camera
La Verità: Il sindacalista in odor di mafia / faceva il paladino della legalità
Il Mattino: Il tesoro d’Arabia a Napoli
il Quotidiano del Sud: Il Sud non è un Paese per madri e minori
Domani: I fondi di Spinelli anche al sindaco / «Prima vince Bucci, meglio è…»

IN TERZA PAGINA
Beppe Severgnini elenca cinque motivi per cui il Salone del Libro di Torino, che pure gli sta nel cuore, riesce a rovinargli il fegato. Il Sole 24 Ore spiega punto per punto perché lo spalmacrediti di Giorgetti, secondo loro, non funziona. La Lucarelli massacra ancora una volta Fedez e Chiara Ferragni. Per finire: Marco Calabresi racconta la sconfitta di Nadal al Foro Italico
IN QUARTA PAGINA
Maurizio Molinari fa il punto sul grande viaggio di Xi Jinping in Europa. Dice che la Cina, soprattutto, vuole rescindere il legame tra il Vecchio Continente e gli Stati Uniti 
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Gioia Sannitica. Elezioni comunali: ‘Meglio fare un passo indietro che esserci per forza e a tutti i costi’

È il momento di rispondere a fake news che sistematicamente, ad ogni vigilia di una campagna elettorale, spingono a ideare o a fantasticare sulle decisioni e posizioni di chiunque.

In questi mesi abbiamo dialogato con tutti, chiarendo quale fosse la nostra idea caratterizzata da rinnovamento e responsabilità. Ma sono prevalse le solite vecchie logiche, che hanno visto sempre la solita aggregazione ‘contro’.

Vista la legittima perseveranza degli attuali aspiranti candidati a Sindaco con la stessa perseveranza teniamo a ribadire che non siamo disposti a nessuna forma di accordo.

Anzi ribadiamo che è il momento di cambiare le logiche d’ingaggio del fare politica. Consapevoli dei tempi ristretti per la presentazione di una lista elettorale non saremo presenti in nessun modo alla competizione.

Però sicuramente cercheremo di lavorare alla costruzione di un gruppo che sarà presente nei prossimi cinque anni alla vita amministrativa cercando di unire forze nuove e giovani che vogliono veramente cambiare le sorti del nostro paese.

Queste, infatti sono le ragioni per le quali, mio malgrado, ho dovuto lasciare agli amici con cui abbiamo avviato il percorso di ‘Uniamo Gioia’ le sorti dell’amministrazione cittadina degli ultimi due anni; le prospettive di 5 anni orsono sono state interamente disattese e, unicamente per rimanere fedele al mio stesso incarico e alla mia voglia di cambiare le prospettive di crescita della nostra Gioia, non ho potuto fare altro che lasciare ad altri l’amministrazione ordinaria.

(Alessandro Landolfi, Maria Rosaria Franco, Pina Pascale, Sansone Graziano, Rosario Reveglia – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Troppa puzza per un WC traboccante e l’aereo ritorna indietro: da giocare i numeri al lotto!

Un volo della “United” in viaggio verso San Francisco, in California, è stato costretto ad un atterraggio di emergenza nell’aeroporto di Francoforte. Il motivo? Un’incredibile puzza di escrementi che proveniva dal wc.

I motivi per tentare un atterraggio di emergenza sono svariati. Si pensa subito ad una sciagura, ad un attentato o ad un guasto, ma quello che è successo sul volo UA-59 della United del Boeing 777-300, targato N2243U, del 29 marzo, diretto verso gli Stati Uniti, ha davvero qualcosa di incredibile. Il pilota ha riscontrato l’impossibilità di continuare il viaggio e ordinato un atterraggio di emergenza nell’aeroporto di Francoforte sul Meno (Germania) da cui era partito.

Il motivo è stata la nauseante puzza di escrementi che proveniva dalla toilette diventata insopportabile per i passeggeri. La puzza era talmente disgustosa ed intensa da rendere impossibile il proseguo del viaggio.

Il personale a bordo, dopo avere esaminato il maleodorante problema, non è stato in grado di risolverlo e così, dopo 30 minuti di volo, mentre era in rotta a FL300 sul Mare del Nord a circa 70 miglia a nord-ovest di Amsterdam (Paesi Bassi) è arrivato lo sconcertante annuncio del pilota.

Uno dei servizi igienici è traboccato e la ‘zuppa’ si è riversata nella cabina, associata al relativo odore. La puzza è talmente forte che siamo costretti a fare marcia indietro”, così il pilota dell’aereo ha spiegato ai passeggeri il ritorno all’aeroporto di partenza. L’aereo ha fatto marcia indietro ed è tornato all’aeroporto di Francoforte sul Meno. La United si è prontamente scusata con i passeggeri di questa situazione imbarazzante.

E’ la prima volta nella storia, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti“, che un aereo compie un atterraggio di emergenza a causa dell’odore di cacca.

Probabilmente nei prossimi voli le compagnie inviteranno i passeggeri ad andare in bagno prima di salire a bordo. La compagnia aerea ha riferito che l’aereo è tornato a Francoforte a causa di un problema di manutenzione in uno dei servizi igienici.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Assegno di Inclusione, Acli e Patronato Acli: ‘Un passo indietro rispetto al Reddito di Cittadinanza’

L’Assegno di Inclusione rappresenta un passo indietro nella lotta al contrasto alla povertà che continua ad aumentare: i poveri assoluti oggi in Italia sono intorno ai 6 milioni. – ha dichiarato il Presidente nazionale delle ACLI, Emiliano Manfredonia – Il Reddito di Cittadinanza, una misura non perfetta che sicuramente aveva bisogno di correzioni, era di fatto universale e ha aiutato, in un momento complicato, milioni di cittadini.

L’ADI, secondo l’analisi fornita dall’Ufficio parlamentare di bilancio, porterebbe alla diminuzione delle risorse di circa 2 miliardi e il 58% delle famiglie che percepivano il Rdc, pari a circa 800mila persone, resteranno senza alcun sostegno economico.

Anche per questo motivo oggi è necessario rendere finalmente strutturali le politiche di contrasto alla povertà, – ha concluso Manfredonia – con una presa in carico reale delle persone in difficoltà e con la creazione di infrastrutture di welfare permanenti.

 

L’Assegno di Inclusione (Adi), il nuovo strumento di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale che sostituisce il Reddito di cittadinanza, si può richiedere a partire da oggi 18 dicembre. Per le domande presentate dal 18 dicembre al 31 gennaio 2024, e completate con la sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale (PAD) entro lo stesso mese, la decorrenza del beneficio sarà riconosciuta da gennaio 2024.

Questa apertura è stata effettuata dall’INPS su pressione dei Patronati e delle Parti Sociali per evitare una ‘corsa alla domanda’ entro la fine dell’anno, quando i tempi erano troppo stretti per dare a tutti la possibilità di inviarla” ha dichiarato il Presidente nazionale del Patronato, Paolo Ricotti – Metteremo a disposizione l’intera rete territoriale delle nostre sedi, invitando tutti da ora, comunque a non attendere gli ultimi giorni di gennaio 2024”.

La nuova prestazione economica è rivolta ai nuclei familiari che includono almeno una persona disabile, minori, over 60 o in condizioni di svantaggio. Stando alle prime stime dell’Inps, la misura riguarda oltre 737mila nuclei familiari. Di queste, 348.100 hanno al proprio interno un minore, 215.800 una persona disabile, 341.700 un anziano.

La domanda può essere presentata sul sito dell’INPS, tramite SPID o attraverso i Patronati e, dal 1° gennaio 2024, anche attraverso i Caf. Una volta compilata e inviata la domanda di Assegno di Inclusione, si dovrà procedere contestualmente all’iscrizione alla piattaforma SIISL (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa) e alla successiva sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale (PAD) del nucleo familiare. Il beneficio economico viene erogato attraverso uno strumento di pagamento elettronico ricaricabile, denominato Carta di Inclusione.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Truffa scoperta dalla GdF all’Abetaia di Casagiove.  “Una ecografia ai testicoli fatta alle donne? – La Corte dei Conti rivuole indietro 2 milioni di euro – di Ferdinando Terlizzi






 

 

 

Truffa scoperta dalla GdF all’Abetaia di Casagiove.  “Una ecografia ai testicoli fatta alle donne? – La Corte dei Conti rivuole indietro 2 milioni di euro – di Ferdinando Terlizzi

 

 

 

Ecocolordoppler testicolare per pazienti di sesso femminile”. Una ecografia ai testicoli fatta alle donne? «Si tratta di un peculiare esame riferibile unicamente a soggetti di sesso maschile», scrive la Guardia di finanza rispetto a 13 casi scoperti indagando sull’Istituto per lo studio e la cura del Diabete di Casagiove.

Per i finanzieri sarebbero «prestazioni inesistenti». E rientrano nel calderone di esami diagnostici e visite specialistiche in eccesso, contestati dal 2017 al 2020 all’istituto casertano. Un danno erariale alle casse dell’Asl di 1,8 milioni per 4 anni: a processo davanti alla Corte dei conti, oltre al centro privato e alla sua direttrice, altri 6 tra ex dirigenti e funzionari dell’Asl di Caserta che si sono alternati in quegli anni.

Sono stati calcolati, si legge nell’atto di citazione firmato dai sostituti procuratori Michele Ferrante e Mauro Senatore, «sforamenti che vanno dalle tre alle dieci volte la capacità operativa massima del cen- tro» come numero di prestazioni eseguibili in base al personale, ai macchinari e alle caratteristiche della struttura.

In udienza il pm Senatore attacca: «Abbiamo registrato numeri da supermarket, da catena di montaggio in quel centro, che materialmente non potevano essere realizzati. Se un cardiologo deve fare 4 prestazioni in una ora e invece ne fa 40, qual è la qualità del servizio reso?».

 

Dopo le denunce, dati sospetti e blitz della Finanza, si è arrivati nel 2021 alla revoca del rapporto tra la Regione e quell’istituto: «Il modus operandi del centro si connotava come palese tentativo di indebito arricchimento in danno della Asl».

Nei mesi scorsi è scattato un sequestro di somme ai danni dell’istituto. Sono saltati fuori persino visite ed esami eseguiti in «un giorno festivo e in assenza di medici specialisti».

È agli atti dell’indagine che «i picchi più intensi di eccedenza riguarda- no in prevalenza talune categorie di prestazioni specialistiche – neu- rologia, oculistica, chirurgia vascolare – anziché quelle della branca principale di diabetologia (comprendente principalmente visite diabetologiche “pure”)».

Per i magistrati sarebbe la prova di «un contegno non solo opportunistico, ma di ben dubbia fedeltà e correttezza sul piano dei rapporti tanto con l’utenza finale, quanto con l’azienda sanitaria pubblica».

 

Dai controlli nel 2020 su un «campione di 4 pazienti» che sarebbero stati in cura presso l’istituto, è emerso che «in un caso non si reperiva la cartella clinica nell’archivio informatico del centro, in tutti i restanti casi non si trovavano referti corrispondenti alle diverse prestazioni per le quali era stato richiesto il pagamento all’Asl e che, pertanto, dove- vano ritenersi non effettuate».

Ora rischiano di dover risarcire l’azienda sanitaria pubblica, oltre al centro privato e alla sua direttrice sanitaria Marina Battaglia, anche gli ex manager dell’Asl di Caserta colpevoli di non aver vigilato: Mario De Biasio, Amedeo Blasotti, Arcangelo Correra, e i funzionari Ida Delli Carri, Fulvio Marchese, Michele Giuseppe Tari.

 

È scontro in aula tra accusa e difese. Ed è una fotografia dei rapporti tra la sanità pubblica e quella privata in Regione. «Mai può essere messa in discussione la qualità delle prestazioni rese», dichiara in udienza l’avvocato Arturo Testa che difende l’istituto: «Gli esami sono stati effettuati sempre correttamente. E se non li avesse eseguiti l’istituto, i pazienti si sarebbero recati da altri centri accreditati».

 

Dura la replica del pm Senatore: «La capacità operativa massima di un centro privato è qualità. È la capacità di un macchinario di non poter andare oltre certi limiti”.

 

 

Fonte: La Repubblica – Domenica 26 nov.23

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40 euro per riavere indietro il proprio cellulare rubato fuori da Santa Maria Novella. La Polizia di Stato si presenta all’appuntamento insieme alla vittima: arrestato 48enne romeno con l’accusa di tentata estorsione – Questura di Firenze

Nei giorni scorsi la Polizia di Stato ha arrestato nei pressi della Stazione Santa Maria Novella un cittadino romeno di 48 anni con l’accusa di tentata estorsione.

L’episodio, che ha portato il 48enne in manette, sarebbe cominciato nella tarda serata di sabato con la sparizione del telefonino che il legittimo proprietario, un giovane cittadino straniero, avrebbe poggiato sulle scalinate di via Alamanni, mentre stava mangiando un panino fuori dalla stazione.

Appena quest’ultimo si sarebbe accorto che il suo smartphone mancava all’appello sarebbe andato a cercarlo ovunque, fino a quando non ha incrociato un suo connazionale.

A questo punto ha raccontato di aver fatto squillare il suo apparecchio utilizzando il telefono dell’amico. Con sua grande sorpresa, dall’altra parte della cornetta, ha risposto uno sconosciuto che gli avrebbe chiesto, senza troppi indugi, 40 euro se avesse voluto riavere indietro il maltolto.

La vittima, di quello che sembrava essere a tutti gli effetti un tentativo di estorsione, senza altrettanta esitazione si è rivolto alla Polizia di Stato, raccontando tutto l’accaduto ad una pattuglia della Polizia Ferroviaria in stazione.

Gli agenti si sono subito organizzati, appostandosi intorno al luogo dove il malintenzionato aveva già organizzato lo scambio.   

Dopo qualche minuto si sarebbe presentato in sella ad una bicicletta proprio il cittadino romeno che, minacciosamente, avrebbe intimato al padrone del cellulare rubato di consegnargli il denaro.

I poliziotti sono subito entrati in azione circondandolo. Lo smartphone è stato poi riconsegnato dallo stesso arrestato e poco dopo la parte lesa dall’intera vicenda ne è potuta rientrare in possesso.

Nei confronti dell’indagato, al momento denunciato anche per il reato di ricettazione, il Tribunale di Firenze ne ha convalidato la misura precautelare e disposto, in attesa del processo, quella cautelare dell’obbligo quotidiano di presentazione ad un ufficio di polizia.

(Fonte: Polizia di Stato – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Un viaggio indietro nel tempo al Centro Commerciale Campania dal 16 settembre il Festival Vintage

Un viaggio indietro nel tempo che condurrà i nostalgici degli anni ’60,’70 e ’80 a scoprire curiosità e oggetti vintage portandosi a casa un pezzo di storia. L’appuntamento è dal 16 settembre al 1° ottobre al Centro Commerciale Campania di Marcianise, in provincia di Caserta, con un’esperienza indimenticabile che sarà l’occasione per ridare vita ai prodotti di un tempo. Ci saranno spettacoli con momenti dedicati a canti e balli e due storici Photobooth in cui scattare selfie e ricevere meravigliose Polaroid. L’ingresso al Festival Vintage è libero. Il sabato e la domenica dalle 15.30 alle 18.30 previsti spettacoli cantati e ballati, mentre per tutta la settimana le postazioni Photobooth saranno attive alle 10.30, 13.30, 15.00 e 19.00 in piazza Campania, mentre lo show è fissato nell’are Fontana.

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(Fonte: DeaNotizie – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)