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Napoli. ‘Sei personaggi in cerca d’autore’: da giovedì 25 al Teatro Nuovo l’opera ‘rivisitata’ di Pirandello

Da giovedì 25 aprile: Paolo Spezzaferri porta in scena “Sei personaggi in cerca d’autore” di Luigi Pirandello, al Teatro Nuovo di Napoli

Giovedì 25 e venerdì 26 aprile 2024 al Teatro Nuovo di Napoli “Gli Ipocriti” Melina Balsamo presenta: Sei personaggi in cerca d’autore, di Luigi Pirandello, con: Paolo Spezzaferri, Tina Femiano, Marilia Testa, Luca Lombardi, Francesco Savastano, Pietro Juliano, Luigi Esposito, Germana Di Marino, Francesca Fedeli, Peppe Carosella, Guglielmo Capasso; elaborazione e regia di Paolo Spezzaferri (nella foto in basso).

In un teatro, dove un regista e i suoi attori stanno provando una commedia da mettere in scena, improvvisamente irrompono sei personaggi e, tra lo stupore e l’incredulità dei teatranti, dicono di essere in cerca d’un autore che li ha prima inventati e poi abbandonati lasciando, così, la loro storia irrisolta.

I personaggi di questa oscura e ambigua famiglia composta da padre, madre, figlia, figlio, un giovinetto e una bambina, iniziano a raccontare, con una allucinata furia dilaniatrice, il loro dramma ricco di passioni contrastanti e vicendevoli sopraffazioni.

Il regista, incuriositosi e sempre più interessato, propone ai suoi attori di interpretare il dramma di questa famiglia che, però, diventerà sempre più insofferente nel vedere imprigionate negli schemi e nelle convenzioni del linguaggio scenico le proprie vicende.

In una sorta di gioco di “teatro nel teatro”, Pirandello sviluppa un misto di tragico e di comico, di fantastico e di realistico con i grossolani e vani tentativi dei teatranti di riprodurre nella finzione scenica il dramma di questi “personaggi” che, però, paradossalmente, sono consapevoli che la loro unica fonte di salvezza per uscire da questo “limbo” è quella di rappresentarlo.

Pirandello risolve così, con un pathos forse mai più raggiunto, l’eterno contrasto tra la fissità dell’arte e il caotico e continuo mutare della vita.

In linea con l’opera di Pirandello, l’allestimento mette in risalto uno dei messaggi principali dell’opera: il rapporto tra realtà e finzione, tra il vivere la scena e il recitare la vita, in cui ha ruolo fondamentale l’identità dell’uomo-attore, mostrata al prossimo nelle sue infinite maschere e celata allo stesso interprete.

Sei personaggi in cerca d’autoredi Luigi Pirandello, 25 ˃ 26 aprile 2024 – Teatro Nuovo, Via Montecalvario 16, Napoli.

Inizio spettacoli ore 19.00

info 0814976267 email botteghino@teatronuovonapoli.it

(Raimondo Adamo – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Caserta. Tu Sei Speciale Così Come Sei’ da Fratelli d’Italia per la ‘Giornata del Fiocchetto Lilla’

“Tu Sei Speciale Così Come Sei”: Il coordinamento provinciale FDI Caserta lancia Campagna per la Giornata del Fiocchetto Lilla. Nella Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, dedicata alla lotta contro i disturbi alimentari, il Coordinamento Provinciale FDI di Caserta, guidato dall’onorevole Gimmi Cangiano, ha dato vita a una potente campagna di sensibilizzazione dal nome evocativo: “Tu sei speciale così come sei”.

Con queste parole, semplici ma cariche di significato, FDI non solo sottolinea l’importanza della giornata ma si impegna attivamente a diffondere consapevolezza su temi di nutrizione e alimentazione.

In un messaggio di solidarietà verso chi affronta quotidianamente la lotta contro i disturbi alimentari, la campagna ricorda l’importanza del supporto emotivo, della comprensione e dell’accettazione incondizionata.

Non sottovalutiamo il potere di un sostegno verbale, di un gesto, di una parola di conforto“, sottolinea l’iniziativa, evidenziando la natura sia fisica che emotiva di queste battaglie.

Il sostegno istituzionale non è mancato, con il Sottosegretario di Stato alla salute, On. Marcello Gemmato, che ha espresso il suo apprezzamento e incoraggiamento per la causa.

Il suo impegno non solo valorizza la campagna ma rafforza il messaggio di unità e supporto comunitario.

L’iniziativa ha visto la partecipazione di numerose personalità, tra cui l’on Gimmi Cangiano, l’on. Marco Cerreto, la senatrice Giovanna Petrenga, il consigliere regionale Alfonso Piscitelli, Alessandra Vigliotti, Lucia Cerullo, Vincenzo Tarabuso, Mattia Atzori e Diego della vecchia Francesca Cicchella, dimostrando un ampio sostegno alla causa.

Nella Giornata del Fiocchetto Lilla, FDI Caserta e i suoi sostenitori invitano a riflettere sull’unicità e il valore di ogni individuo, promuovendo un messaggio di speranza e inclusione: ognuno è speciale, esattamente così come è.

(Lucia Cerullo – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Torino. ‘Sei la mia pornostar’. Professore di religione denunciato dalle studentesse, ma forse son solo molestie

Atteggiamenti sessuali espliciti nei confronti delle proprie studentesse.

Sono proprio le vittime a denunciare e a accusare il loro professore di religione per le molestie sessuali ricevute.

Ora il docente di Torino è finito a processo dopo una serie di indagine della Procura e al procedimento giudiziario che si è aperto ora davanti ai giudici del tribunale di Torino.

I fatti contestati al docente risalgono ad alcuni anni fa. Secondo le studentesse, per anni l’uomo avrebbe adottato comportamenti non consoni, rivolgendosi alle ragazze con frasi volgari, spinte e a sfondo sessuale.

Secondo il loro racconto, il docente – over cinquanta – le avrebbe fatto continuamente con apprezzamenti sul loro aspetto fisico, arrivando infine a frasi decisamente fuori luogo per il suo ruolo e il contesto scolastico.

Fanpage riporta le frasi del docente, esclamazioni come «Come sei bella» e «Tu, con il décolleté molto bello».

Ma una su tutte, riportata dall’accusa, è forse quella che scandalizza di più «sei la mia piccola pornostar».

Le studentesse hanno rivelato di fatti avvenuti fra il 2018 e il 2021, anche durante la didattica a distanza per la pandemia.

Secondo alcune studentesse, sei delle quali ora parte civile in tribunale, l’uomo non si sarebbe fermato e in alcune occasioni avrebbe anche allungato le mani ad esempio stringendo le ragazze ai fianchi e accarezzando la schiena o le cosce.

Accuse che avevano fatto scattare la sospensione dall’insegnamento da parte della preside e ora anche il processo, ma non accettate completamente dai pm.

Dopo le indagini infatti, il PM ha chiesto di derubricare il reato di violenza sessuale in molestie e il tribunale si è riservato di decidere alla fine dell’istruttoria.

Il Professore dal suo canto rigetta ogni accusa e parla di semplici atteggiamenti amichevoli con le studentesse, di essere stato frainteso e che le sue frasi nulla avevano a che vedere con il sesso.

(Fonte: DeaNotizie – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Sacro Cuore di Gesù, “ora so chi sei, ‘sei’ Amore”

Dio ha amato con cuore d’uomo (Gaudium et Spes, 22).

Una frase di cui probabilmente non capiremo mai fino in fondo il significato. Noi, figli di certa dittatura della razionalità, dimentichiamo talvolta che di troppa testa si muore. Solo un cuore che ama è capace di capire l’altro dal di dentro e non semplicemente gettando lo sguardo sulle corazze esterne.

“Ora so chi sei”, amaramente sussurrava Catullo, avvolto dalla tristezza di un tradimento. La stessa frase, con ben altra vibrazione interiore, può affermare ogni devoto del Sacro Cuore di Gesù.

Ora so chi sei, quando il sacerdote solleva l’ostia consacrata, sopra quell’altare su cui è ricapitolato il mondo intero, poco dopo aver pronunciato quelle graffianti parole: “Nella notte in cui fu tradito…”.

Ora so chi sei, quando contemplo quel tuo cuore, avvolto da un fuoco capace di trasformare ogni elemento.

Ora so chi sei, quando scorgo le spine cingere il tuo cuore e non solo il tuo capo.

So chi sei, non semplicemente perché ho visto e ho capito, ma perché sono stato visto e capito.

Ho conosciuto che non semplicemente tu ami. Tu “sei” Amore.

Accostarsi al Sacro Cuore di Gesù non è celebrare una vuota devozione, ubriacandosi di parole frutto di stantia ritualità.

È lasciarsi infiammare da quel fuoco vivo.

È lasciarsi amare fino a provare dolore, come per San Filippo Neri, trafitti dal dardo di Santa Teresa.

È stare in silenzio e contemplare fin dove si è spinto quel Dio, al punto da donarci Suo Figlio, mite e umile di cuore, pronto a ristorare le nostre vite, prosciugate dai troppi compromessi.

È sperimentare che quando si ama veramente si è anche pronti a soffrire, a lasciarsi avvolgere dalla stretta di spine che graffiano e feriscono, come troppe volte sono parole e gesti di chi è divorato dall’ansia del difendersi, carnefice perché vittima inconsapevole di sé.

Dio non ci chiede più di salire sul monte. Ne è sceso Lui, a noi si è avvicinato, tremendamente solidale con l’esistenza di ogni uomo e di ogni donna, chiunque sia, qualunque siano le scelte della sua vita. Dio si fa amore vicino, amore comunicato da un cuore d’uomo, accessibile, comprensibile, imitabile.

Dio non converte con la forza correttiva, ma con il sangue versato per amore, con il suo battito che prende il ritmo del nostro povero cuore, e così dona rifugio, conforto, ristoro.

Ed infine, senza che ce ne accorgiamo, con quella delicatezza che solo un poeta è capace di tratteggiare, ci cambia dal di dentro. Non perché ha forgiato la nostra volontà, ma perché ci ha amato con tutto se stesso.

Ora so chi sei. Perché mi hai amato. E quindi scelgo: consegno tutto di me, mente, volontà e cuore. Perché imparare da Te è lasciarmi amare.

(Fonte: AgenSIR – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Sparanise – Conclusa la “sei giorni teatrale” della rappresentazione della commedia “CANI e GATTI”

Ieri, domenica 21 maggio 2023, si è conclusa la “sei giorni teatrale”, 12, 13, 14, 19, 20 e 21 maggio, rappresentazione di “CANI e GATTI” da parte della Compagnia Teatrale “Amici del Teatro” di Francolise (CE), lavoro teatrale di un prologo e due atti liberamente tratto da Eduardo De Filippo dalla commedia “Cane e gatte” di Eduardo Scarpetta.
Le rappresentazioni hanno avuto quale palcoscenico l’accogliente e funzionale sala teatrale dell’Istituto “Padre Giovanni Semeria” di Sparanise, ubicato in Via Martiri XXII Ottobre, gestito in passato dalle suore della Sacra Famiglia di Bergamo ed attualmente dalle suore Pie Operaie dell’immacolata.
La commedia rappresentata fa parte della grande tradizione napoletana e si è giovata di un cast di interpreti di elevato spessore tecnico-artistico ed è doveroso evidenziare la maestria artistica dell’attore-regista Giuseppe (Peppino) Simeone e la valentia espressiva e partecipativa di Veronica Fragnoli (in scena coniugi).
CANI e GATTI è stata rappresentata la prima volta nel 1901 e il testo racconta, con riuscito umorismo e sagace ironia, “il piano” ideato e posto in essere dalla coppia di coniugi che sono costretti, loro malgrado, a fingersi in chiassosa lite per mostrare alla figlia, sposata di recente e sempre in conflitto col marito, quanto sia dannoso e pericoloso litigare a causa dell’eccessiva gelosia.
La critica da sempre è concorde nel ritenere che la commedia “CANI e GATTI” è uno spettacolo leggero e piacevole che pone l’accento sui sentimenti e sulle problematiche del rapporto di coppia arricchendoli con i paradossi che fanno parte della vita quotidiana tramite personaggi caricaturali e giochi di parole resi impareggiabili dalla cadenza partenopea.
L’azione si svolge in un non precisato quartiere di Napoli dei primi anni del ‘900 e la narrazione è densa di un crescendo di situazioni comiche e ambigue, con colpi di scena che coinvolgono tutti i protagonisti fino all’epilogo nella più classica tradizione del grande maestro Eduardo Scarpetta. È una rappresentazione che nel corso del suo “divenire” diventa sempre più divertente ed umoristica fino al finale dove apparentemente i rapporti si ricompongono e l’armonia familiare torna sovrana.
La commedia è oggetto anche di trattazione filmica e arriva negli anni ’50 del secolo scorso nelle più importanti sale cinematografiche e si avvale dell’interpretazione di Umberto Spadaro e Titina De Filippo e successivamente, nel 1970, va in scena, per la prima volta, al Teatro Eliseo di Roma, quando Eduardo De Filippo ne presenta un adattamento comprimendolo da tre a due atti.
La Compagnia “Amici del Teatro” di Francolise è riuscita, confermano e irrobustendo ulteriormente le capacità e le competenze acquisite in tanti anni di meritoria attività teatrale, a proporre uno spettacolo che ha sollecitato lo spettatore a ritenere e considerare i limiti dell’essere umano con un sorriso invece che con la rabbia e il risentimento, e l’ha portato a distrarsi e, nel contempo, a riflettere, ma sempre con leggerezza, sulle dinamiche non rare nella vita di ogni giorno.
Senza alcuna esitazione si può affermare e sostenere che la Compagnia “Amici del Teatro” di Francolise è meritoriamente degna di rappresentare il variegato “mondo” teatrale napoletano e di far rivivere un mondo senza tempo quale proposto in passato dai fratelli Petito, da Nino Taranto, dai fratelli De Filippo, Massimo Troisi e attualmente da Antonio Casagrande e da Massimo Ranieri.
Si riporta, per la sua significatività, quanto saggiamente riportato dai responsabili della Compagnia teatrale sul retro della locandina che socializza la “sei giorni teatrale” 2023 “… Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle ‘i’ piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti … (Pablo Neruda)”.

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(Fonte: DeaNotizie – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)