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Alvignano. A piedi a Montevergine: rinnovata la tradizione che resiste da oltre un secolo

Anche quest’anno è partito da Alvignano, l’atteso pellegrinaggio a piedi, e giunto al noto Santuario di Montevergine, con sede nel comune di Mercogliano, in provincia di Avellino.

Il santuario di Montevergine è un complesso monastico mariano, monumento nazionale.

L’abbazia territoriale di Montevergine è una della sei abbazie territoriali italiane.

Al suo interno viene venerato il quadro della Madonna di Montevergine e si stima che ogni anno sia visitato da circa un milione e mezzo di pellegrini.

Il pellegrinaggio da Alvignano al Santuario di Montevergine è tradizione dal 1920, oltre un secolo.

“Oggi, è stato bello vedere ancora tanti pellegrini arrivare a piedi” – precisa il dott. Franco La Vecchia, “offrendo alla SS. Madonna di Montevergine lo sforzo fisico di un cammino fatto di preghiera e penitenza ed, una volta arrivati ai piedi della scala Santa, sentire quei canti tramandati negli anni ed i sentimenti che ognuno porta nel cuore con fede e devozione per la Madonna di Montevergine.

I complimenti e ringraziamenti vanno agli instancabili organizzatori ed ai sacerdoti don Alessandro e don Francesco dalla comunità Alvignanese“.

I nostri, complimenti della redazione, anche al sempre attento dottore La Vecchia!

(Anna Aiossa – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)

Da Caiazzo a Montevergine. Pellegrinaggio a piedi: un atto di fede che non può fermarsi

Il pellegrinaggio a piedi da Caiazzo a Montevergine ha origini antiche ed era molto sentito dalla cittadinanza caiatina, tanto che, prima della guerra, i gruppi che partivano erano due; fino ai primi anni ’60 lo organizzava Lorenzo Mastroianni e vi partecipavano tra gli altri il figlio Raffaele e Gino Mirto, allora decenne, che mi ha raccontato questi ricordi.

Proprio sulla scorta di quell’esperienza vissuta da bambino, circa 25 anni, fa Gino Mirto e Raffaele Mastroianni pensarono di riprendere il pellegrinaggio coadiuvati da Giuseppe Cristillo, Stefano Ciaramella e Rosa Bruno.

L’ultimo di questi pellegrinaggi organizzato da Gino risale al 2017; i due anni successivi ad occuparsene è stato Pierino Rolli.

La pandemia ha imposto all’evento uno stop che dura da quattro anni.

Per tradizione il pellegrinaggio partiva l’ultimo venerdì di luglio, data rimasta immutata negli anni.

Intorno alle ore 15,30 ci si riuniva in piazza Santo Stefano e ci si recava in Cattedrale per la benedizione dei pellegrini da parte del parroco (per tantissimi anni è stato don Antonio Chichierchia) per poi partire, con un antico gagliardetto in testa, per il cammino religioso.

Oltre ai caiatini partecipavano a questo pellegrinaggio persone provenienti da Ruviano, Alvignanello, Piana di Monte Verna e due gruppi: uno da Limatola e uno da Sant’Agata dei Goti, che si riunivano ai pellegrini nel momento in cui il corteo passava per quei luoghi.

E’ stato un evento che ha coinvolto mediamente 70-80 persone con un picco di 110 in un anno.

Scendendo per via Monte, che porta a Cesarano, i pellegrini, costeggiando la fontana “della Fistola”, si dirigevano a est della frazione percorrendo la strada che da Cesarano porta a Squille e attraversavano il fiume sul ponte di Limatola.

In questa località si faceva una sosta di 10 minuti per ricompattarsi. Il percorso continuava poi per la località Cantinelle, verso Sant’Agata dei Goti: 3-4 chilometri prima di entrare in quest’ultimo abitato si faceva una sosta di 15-20 minuti.

A Sant’Agata c’era la sosta serale; in precedenza i pellegrini venivano ospitati dalle suore mentre negli ultimi anni in locali scolastici messi a disposizione dal Comune.

Vi si arrivava intorno alle 22:30, si cenava per poi riposare fino all’una di notte, quando si riprendeva il cammino prendendo la strada per Moiano.

Giunti in quel luogo si faceva una sosta di mezz’ora e si ripartiva per Bucciano, dove c’era una sosta più lunga pari a circa 1 – 1,5 ore, prima di prendere la strada per Montesarchio, dove si arrivava tra le 5,30 e le 6 del mattino del sabato.

La tappa successiva era San Martino Valle Caudina, dove si giungeva alle ore 9,30-10 e si faceva una sosta di 1,30-2 ore, per poi ripartire per Pannarano, luogo in cui si giungeva tra le ore 12,30-13, quando c’era una sosta lunga per il pranzo e il riposo, che durava fino alle ore 17-17,30, in base alle condizioni meteorologiche.

Il pellegrinaggio riprendeva quindi in direzione Pietrastornina e poi Sant’Angelo a Scala, dove si cenava per poi proseguire verso Summonte ma, lungo il tragitto, c’è una curva da cui si vede il Santuario, dove ci si fermava non appena si vedevano le luci del Santuario e, tutti in ginocchio, si recitava il Pater Noster e si ringraziava la Madonna per essere giunti fino a quel punto.

Si giungeva infine a Ospedaletto s’Alpinolo. luogo in cui era programmata l’ultima sosta notturna.

L’appuntamento per la salita verso il Santuario era di buon’ora, alle 6 della domenica, dalla piazzetta di Ospedaletto.

Alle 7, dopo essersi ricongiunti con i familiari provenienti da Caiazzo con le auto, tutti a piedi i pellegrini prendevano la salita verso il Santuario, facendo una prima sosta a metà strada, nel luogo in cui si trova la “sedia della Madonna”, dove tutti recitavano le consuete, tradizionali  orazioni.

I pellegrini giunti in autobus, poichè impossibilitati a farlo a piedi, invece, raggiungevano direttamente la Basilica.

Ripresa la salita, il gruppo arrivava alla Via Crucis dove, divisi in due file, i pellegrini partecipavano attivamente alla omonima funzione religiosa per poi giungere alla Scala Santa, che veniva percorsa in ginocchio da tutti, continuando, sempre in ginocchio, fino all’interno dell’antica Basilica, per fermarsi davanti al quadro della Madonna.

Il tempo successivo veniva impiegato nelle confessioni e nel pranzo.

Nel pomeriggio veniva celebrata la Messa dal parroco di Caiazzo, giunto con i pellegrini in autobus, e quindi si tornava tutti indietro con lo stesso mezzo o con le auto che avevano seguito il pellegrinaggio a piedi per poi raggiungere il Santuario.

A Caiazzo i pellegrini si ritrovavano al  largo Foro Boario, da dove ripartiva la processione di ritorno fino alla Cattedrale: durante tale ultimo tragitto le campane le suonavano a festa per accompagnare questo momento.

In Cattedrale c’era la benedizione con cui terminava questa tre giorni di fede.

Ringrazio Gino Mirto per il grande contributo datomi nel descrivere il percorso e per i suoi ricordi personali oltre che per le tante foto fornite sia attuali (scattate da Rosano Orchitano, che parimenti ringrazio), che di un tempo.

Dal suo racconto emerge la fede che sta alla base del pellegrinaggio, fede che non fa sentire la fatica, che non può non esserci dopo aver percorso tanti chilometri a piedi.

C’è da augurarsi che questo atto di fede, che per tanti anni ha accompagnato il popolo caiatinom venga ripristinato perché le tradizioni vanno mantenute e perché questa in particolare fa solo bene al corpo e all’anima.

Cliccare di seguito per “slideshow”:

(Michele Russo – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)

 

FEDE E TRADIZIONE / UN RITO DI RINGRAZIAMENTO PER LO SCAMPATO PERICOLO DELLA GUERRA 15/18 / IN CAMMINO CON MARIA DA PIEDIMONTE MATESE, SI RINNOVA IL VOTO ALLA MADONNA DI MONTEVERGINE





IN CAMMINO CON MARIA DA PIEDIMONTE MATESE, SI RINNOVA IL VOTO ALLA MADONNA DI MONTEVERGINE

Si parte mercoledì 9 agosto da Piedimonte Matese, attesa per l’esperienza di fede e devozione

ALTO CASERTANO – “In Cammino con Maria da Piedimonte Matese”, è denominato così il tradizionale pellegrinaggio a piedi con destinazione Montevergine che si svolgerà nei giorni 9-10-11 e 12 agosto 2023. Aperto a tutti i fedeli con partenza mercoledì 9 agosto da Piedimonte Matese, il cammino verso Mamma Schiavona che attraverserà le 3 province (Caserta, Benevento e Avellino), sarà preceduto alle ore 16:00, nella Chiesa Collegiata Ave Gratia Plena, da una Celebrazione Eucaristica. Giunti al Santuario irpino, salendo la storica e maestosa scala, i fedeli faranno ingresso nella maestosa e suggestiva chiesa venerdì 11 agosto intonando l’antichissimo canto-preghiera in dialetto, che così recita: “Simm arrivat allù prim rar la Maronn ci ha dato la mano; gli uochhi tuoi ci fanno  splendor, mamma bella all’Altar Maggior”.

 Seguirà, alle ore 10:30, la Santa Messa presieduta dall’Abate di Montevergine Padre Riccardo Luca e dal parroco don Armando Visone, nonché dai sacerdoti convenuti per la celebrazione.

Grazie al pellegrinaggio, che affonda le proprie radici nell’antichità, i fedeli rinnoveranno il voto espresso dai fondatori del pellegrinaggio, Giangiuseppe Fontanella di Piedimonte d’Alife allora, e Giuseppe Mone di Alvignano, i quali tornarono indenni dalla Guerra del 1915/18 e tennero fede alla promessa fatta alla Madonna di Montevergine, ovvero quella di raggiungere a piedi il Santuario perché miracolati dalla guerra. L’esperienza di fede targata 2023 si concluderà sabato 12 agosto con una visita al Santuario dedicato a Santa Filomena del Cardinale di Mugnano del Cardinale. Il rientro nell’Alto Casertano si svolgerà per quanti parteciperanno in modalità autonoma.

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Da Piedimonte Matese in cammino con Maria: si rinnova il voto alla Madonna di Montevergine

Si parte mercoledì 9 agosto da Piedimonte Matese: attesa per l’esperienza di fede e devozione.

“In Cammino con Maria da Piedimonte Matese”: è denominato così il tradizionale pellegrinaggio a piedi con destinazione Montevergine che si svolgerà nei giorni 9-10-11 e 12 agosto 2023.

Aperto a tutti i fedeli con partenza mercoledì 9 agosto da Piedimonte Matese, il cammino verso Mamma Schiavona, che attraverserà tre province (Caserta, Benevento e Avellino), sarà preceduto alle ore 16:00, nella Chiesa Collegiata Ave Gratia Plena, da una Celebrazione Eucaristica.

Giunti al Santuario irpino, salendo la storica e maestosa scala, i fedeli faranno ingresso nella maestosa e suggestiva chiesa venerdì 11 agosto intonando l’antichissimo canto-preghiera in dialetto, che così recita: “Simm arrivat allù prim rar la Maronn ci ha dato la mano; gli uochhi tuoi ci fanno splendor, mamma bella all’Altar Maggior”.

Seguirà, alle ore 10:30, la Santa Messa presieduta dall’Abate di Montevergine Padre Riccardo Luca e dal parroco don Armando Visone, nonché dai sacerdoti convenuti per la celebrazione.

Grazie al pellegrinaggio, che affonda le proprie radici nell’antichità, i fedeli rinnoveranno il voto espresso dai fondatori del pellegrinaggio, Giangiuseppe Fontanella di Piedimonte d’Alife allora, e Giuseppe Mone di Alvignano, i quali tornarono indenni dalla Guerra del 1915/18 e tennero fede alla promessa fatta alla Madonna di Montevergine, ovvero quella di raggiungere a piedi il Santuario perché miracolati dalla guerra.

L’esperienza di fede targata 2023 si concluderà sabato 12 agosto con una visita al Santuario dedicato a Santa Filomena del Cardinale di Mugnano del Cardinale.

Il rientro nell’Alto Casertano si svolgerà per quanti parteciperanno in modalità autonoma.

(Federica Landolfi – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Da Piedimonte Matese a Montevergine a piedi: pellegrinaggio dal 9 all’11 agosto: iscrizioni aperte

Un atto di fede lungo 105 anni che partirà il 9 e si concluderà l’11 agosto 2023.

Tra i pellegrinaggi che annualmente si svolgono a piedi verso Montevergine quello di Piedimonte Matese, insieme al gemello di Alvignano, è il più longevo e continuativo finora individuato.

Secondo la tradizione fu istituito nel 1918 da Giovangiuseppe Fontanella che, ritornato indenne dalla grande guerr,a aveva fatto voto, congiuntamente a Giuseppe Mone di Alvignano, entrambi nello stesso reparto ed unici superstiti dello stesso, di andare a piedi a Montevergine ove fosse tornato vivo dalla guerra. E così fece.

Non è invece veritiera la leggenda che si racconta ad Alvignano, ma non a Piedimonte, che vede il Fontanella morire subito dopo essere rientrato dal pellegrinaggio: egli morì a Piedimonte Matese il 25 dicembre 1966.

Fino al 1977 il pellegrinaggio era unico: i due gruppi, partiti uno da Piedimonte Matese e l’altro da Alvignano percorrendo strade diverse, si ricongiungevano ad Amorosi e da lì tutti insieme, in un unico pellegrinaggio, raggiungevano il santuario di Montevergine per onorare il voto fatto dai fondatori dell’evento.

Del percorso fatto dai pellegrini di Alvignano abbiamo già dato nota: qui ci soffermiamo sul percorso e sulle particolarità del pellegrinaggio che parte ancora oggi da Piedimonte Matese.

Il giorno stabilito per la partenza è il mercoledì dopo la prima domenica di agosto, che quest’anno cade il nove, ed è la data storica, dall’origine del pellegrinaggio che un tempo vedeva anche la partenza dei pellegrini da Alvignano.

A Piedimonte ci si raduna presso la chiesa Ave Gratia Plena e alle ore 16 si assiste alla concelebrazione eucaristica e alla benedizione del pellegrino e della croce che, seppur restaurata anni fa, è ancora quella originale utilizzata da Giovangiuseppe Fontanella nel primo pellegrinaggio.

Il corteo parte quindi alla volta di San Potito dove arriva intorno alle 17,30 nella chiesa dell’Ascensione: qui i pellegrini che partono da San Potito e si aggiungono agli altri hanno nel frattempo partecipato alla concelebrazione eucaristica e una volta giunti quelli da Piedimonte Matese tutti ricevono in quella chiesa la benedizione da parte del parroco locale.

Al termine di questa manifestazione si riparte alla volta di Gioia Sannitica. Si fa una sosta di circa 15 minuti alla località fontana del Fico presso il cimitero di Auduni, frazione di Gioia Sannitica, perché in quella località c’è una fontana dove in antico, dalle origini del pellegrinaggio, ci si fermava per bere e questa tradizione si è voluta mantenere anche oggi.

Qui si aggiungono i pellegrini di Gioia Sannitica. Si riparte, quindi, alla volta di Faicchio, dove, sul ponte sito dopo il centro abitato, si fa una ulteriore sosta di 15 minuti e si riparte.

Fino a circa venti anni fa il percorso prevedeva l’arrivo della tappa successiva nel centro di san Salvatore Telesino; oggi, per risparmiare un po’ di strada, il corteo, giunto nei pressi del cimitero di san Salvatore, devia verso Amorosi senza arrivare più in centro.

L’arrivo ad Amorosi è intorno alle 23,30 – 24; qui si consuma la cena e si riparte alla volta di Melizzano dove si sosta per il riposo notturno.

Fino a 25 anni fa si dormiva in chiesa, come in tutti i luoghi di sosta del pellegrinaggio, poi con le nuove regole canoniche non essendo stato più possibile è il Comune che si fa carico di ospitare i pellegrini in una struttura pubblica.

Alle 4,30 del mattino il gruppo, a cui si uniscono i pellegrini di Melizzano,  riparte prendendo una strada periferica del comune di Ponte alla volta di Bucciano, dove si arriva verso le 8,30 del mattino, nei pressi del cimitero, e si fa una sosta di circa mezz’ora per la colazione.

Un tempo Bucciano era il luogo di sosta per il pranzo e per un più lungo riposo: si ripartiva da lì verso le 15 del pomeriggio. Oggi, invece, il cammino riprende per Montesarchio dove si arriva verso le 10,30 del mattino e dove ci si ferma per il pranzo. Si riparte verso le 16,30-17 del pomeriggio.

Le tappe successive sono san Martino Valle Caudina, dove si giunge verso le 19, e Pannarano, dove si giunge tra le 20 e le 20,30 della sera. Dopo una sosta di 30 minuti si riparte alla volta di Pietra Stornina dove si arriva tra le 23,30 e le 24 della notte.

Qui, nei locali messi a disposizione dal Comune, si cena e si riposa fino alle 4,30 del mattino successivo, quando si riprende a camminare alla volta di Sant’Angelo A Scala.

Superato questo luogo si giunge a Summonte dove si arriva verso le 6 del mattino. Qui avviene il primo momento particolare: “la scoperta del monte”.

Si vedono infatti le luci dei fari del Santuario di Montevergine; allora ci si mette tutti in ginocchio e si fa “l’atto di affidamento alla Madonna di Montevergine”. Poi si riprende a camminare.

Alle 7 del mattino si giunge a Ospedaletto d’Alpinolo e da lì ci si avvia lungo il sentiero della montagna che sale al Santuario di Montevergine. Percorso un tratto, a metà del primo tratto,  si trova una pietra a forma di sedia dove la tradizione vuole che la Madonna si fermò per riposarsi; questo rito viene ripetuto dai pellegrini man mano che salgono.

Si giunge quindi, tra le 8 e le 8,30 del mattino, all’inizio del percorso della via crucis: qui si fa una sosta per fare colazione  e per ricompattarsi e, con un sacerdote venuto dai luoghi di partenza del pellegrinaggio, ha inizio il rito della via crucis animata dai pellegrini, che termina nel piazzale antistante al Santuario, dove si giunge per le 9 del mattino.

A questo punto i pellegrini si organizzano in due file che, come da tradizione, sono composte prima dagli uomini e a seguire dalle donne e in ginocchio si salgono le scale che portano all’antica Basilica dove è posta l’effige della Madonna.

Quindi ci si sposta nella nuova Basilica dove c’è la concelebrazione eucaristica dedicata ai pellegrini presieduta dall’abate di Montevergine e concelebrata dai sacerdoti che hanno raggiunto il Santuario con i pellegrini venuti in autobus.

Al termine si pranza tutti nella Casa del Pellegrino.

Fino a circa dieci anni fa il pellegrinaggio continuava poi, sempre a piedi, verso Mugnano del Cardinale al Santuario di Santa Filomena.

Si narra che una donna di Piedimonte Matese che non riceveva notizie da anni del figlio emigrato in America chiese la grazia a Santa Filomena e, tornata dal pellegrinaggio, trovò a casa una lettera del figlio che dopo tre anni di silenzio gli scriveva che stava bene. Da qui la devozione alla Santa e il prosieguo del pellegrinaggio verso il Santuario a lei dedicato. Ovviamente siamo nel campo dei racconti che però come sappiamo spesso nascondono la verità.

Non conosciamo da quale data il pellegrinaggio da Montevergine proseguì per Mugnano del Cardinale, certo è che per un lungo periodo esso è stato in vita.

Anche oggi alcuni fedeli, terminato il percorso di Montevergine, si spostano al Santuario di Santa Filomena ma lo fanno in auto.

Il ritorno nei luoghi di partenza avviene con le auto giunte al Santuario di Montevergine o, per chi lo ha prenotato, con l’autobus che conduce in pellegrinaggio quelli che non possono fare il percorso a piedi.

Ringrazio Mauro Riccio, che da trent’anni è pellegrino a piedi e dal 2008 è l’organizzatore del pellegrinaggio che parte da Piedimonte Matese alla volta di Montevergine, per le informazioni fornitemi utili a descriverlo, spero compiutamente.

(Michele Russo – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Da Alvignano a Montevergine a piedi: aperto a tutti quest’anno lo storico pellegrinaggio

Lunedì 7 agosto partirà da Alvignano il pellegrinaggio a piedi per Montevergine: indipendentemente dal comune di provenienza, chiunque sia interessato può partecipare.

È una bella occasione per guardarsi dentro o per una lunga passeggiata di trekking (ricordiamoci di San Paolo sulla via di Damasco).

La partecipazione, infatti, è libera: basta contattare con qualche giorno di preavviso Emanuele Piccinini  (327 068 0021) o Raffaele Mongillo (338 989 9917) e sottoscrivere un “modulo di responsabilità”.

Bisognerà però indossare: scarpe comode usate, abbigliamento da viaggio a piedi ed un cappellino, non dimenticando una borraccia per l’acqua, che sarà possibile riempire lungo il tragitto.

Il bagaglio, contenete asciugamani, biancheria e abiti di ricambio, sacco a pelo o coperta e cuscino, sarà trasportato da un furgone che seguirà i camminatori.

Per la prima sera la cena sarà a sacco mentre gli altri giorni è consigliabile acquistare le vettovaglie nei luoghi di sosta per evitare che si deteriorino durante il viaggio.

La quota di partecipazione è di 10 euro a persona, necesssarie per coprire le spese vive di pulizia dei locali in cui ci si ferma a dormire; il modesto residuo sarà offerto in dono al santuario.

Il ritorno avverrà in autobus offerto dal Comune di Alvignano.

Lasciamoci tentare da questa esperienza particolarmente significativa.

(Michele Russo News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)