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'Se un uomo non ha il coraggio di difendere le proprie idee, o non valgono nulla le idee o non vale nulla l'uomo' (Ezra W.Pound)

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l’ipotesi

Baronissi. Elezioni comunali: Anna Petta respinge sul nascere l’ipotesi di confronti pubblici ‘pilotati’

La Candidata Sindaco Anna Petta: “Diciamo no a confronti pubblici pilotati; “Libertà, equità e trasparenza sono questi i principi irrinunciabili per un vero dibattito democratico.

Come candidata Sindaco e come coalizione non parteciperemo al confronto promosso da Memoria in Movimento, che ha ricevuto adesioni da ANPI – Valle dell’Irno, Comitato Civico “I Care”, Link Fisciano – Studenti Indipendenti.

La nostra decisione si basa sul fatto che tale confronto è organizzato da candidati presenti nelle liste dei nostri competitor, dai loro supporter.

Riteniamo che il dibattito pubblico e politico debba essere libero da condizionamenti, personalismi e tentativi di strumentalizzazione. I cittadini devono essere liberi di scegliere basandosi sui programmi e sulle idee, in totale autonomia». Sono le parole di Anna Petta.

«Ricordiamo inoltre che, ai sensi della par condicio, ogni confronto deve essere orchestrato su un terreno di equità e trasparenza assoluta per tutti i candidati coinvolti.

Questo non è solo un dovere formale, ma una garanzia essenziale per il diritto all’informazione dei cittadini, assicurando che ogni voce abbia l’opportunità di essere ascoltata e valutata in modo obiettivo. Non tollereremo alcuna forma di manipolazione o di parzialità mascherata da giornalismo, né ci siederemo a tavoli in cui le domande sono confezionate su misura per destabilizzare o mettere in difficoltà alcuni candidati. La nostra determinazione a difendere un confronto equo e imparziale è ferrea, poiché crediamo che solo in un contesto di parità si possa giungere a una comprensione autentica delle proposte e dei valori di ogni candidato.». Afferma Anna Petta, Candidata a Sindaco di Baronissi.

Libertà, equità, trasparenza e democrazia del dibattito pubblico sono per noi principi irrinunciabili e imprescindibili. Solo in questo modo si può garantire un confronto sano e costruttivo, che rispetti i diritti di tutti i candidati e degli elettori”. spiega Petta.

Trovo quasi divertente che alcuni candidati stiano spingendo per un confronto pubblico a pochi giorni dalla chiusura elettorale. A differenza di chi è sceso in campo solo all’ultimo minuto, io sono in campo da tempo.

Concludo dicendo che ogni sera, senza eccezioni, ci confrontiamo vigorosamente con i cittadini di Baronissi nelle piazze della nostra città.

Crediamo fermamente che solo insieme possiamo plasmare il futuro di Baronissi. La nostra campagna elettorale è interamente dedicata a un futuro prospero e sostenibile per Baronissi, perché crediamo nel potere della collaborazione e della partecipazione attiva dei cittadini”. A dirlo è la Candidata Sindaco al Comune di Baronissi Anna Petta.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Salerno, Avellino, Potenza. MPS: l’assemblea dei lavoratori approva l’ipotesi di rinnovo contratto

Un’importante assemblea dei lavoratori bancari di Mps si è tenuta martedì presso i locali del Cinema San Demetrio a Salerno, per le province di Salerno – Avellino e Potenza: approvata l’ipotesi di rinnovo contrattuale con il 98,20% di favorevoli.
Assemblea unitaria in Mps per le sigle Fabi – Fisac Cgil e Uilca in modalità duplice: in presenza e online, per consentire la massima partecipazione, considerata l’estensione territoriale delle tre province coinvolte.
Molto soddisfacente la partecipazione dei lavoratori e il risultato raggiunto dall’assemblea.
Il rinnovo contrattuale siglato è eccezionale se calato nel contesto storico di riferimento e strategico nei suoi contenuti, pone le basi per gestire il cambiamento e ridurre i rischi occupazionali e di desertificazione bancaria” e “Non bisogna credere che l’aumento economico ottenuto sia stato semplice da farci riconoscere. Inflazione e profitti delle banche hanno avuto sicuramente un effetto leva sulla trattativa. Siamo così riusciti a recuperare dignità salariale” sono le parole rispettivamente di Angela Senatore e Antonio Napoletano, rappresentanti sindacali FABI.
“Il rinnovo è merito anche dalla forte rappresentatività nel settore da parte dei sindacati“ ha aggiunto Leonardo Pietrafesa (FIsac Cgil).
Le rappresentanti Ulica Iannuzzi, Forte e Battipaglia hanno pure posto l’accento sulla centralità delle tutele in materia di politiche commerciali, inclusione, parità di genere ricordando la centralità dell’inserimento nel testo del contratto dell’accordo sulle politiche commerciali e la valenza sociale, oltre che di settore, di detto accordo.
Infine l’assemblea si è conclusa con un dibattito fra i presenti e la votazione finale, ampiamente positiva.
(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Ucraina. L’ipotesi del negoziato

Dopo oltre 550 giorni di guerra sanguinosa e distruttrice senza vie d’uscita, sembra che qualcosa si muova concretamente verso una qualche forma di negoziato. Da sempre questo era ritenuto dipendere dalla volontà dell’Ucraina (riconosciuta dalla Nato come imprescindibile, mentre Mosca accusa da sempre Kiev di non volerlo, si sa… alle proprie condizioni). La recente intervista di Zelensky sembra aprire uno spiraglio: parla della sospensione della legge marziale nel Paese (proclamata dalla data dell’aggressione russa), di elezioni parlamentari e presidenziali entro il 2024 (forte del consenso di cui gode, ancora vicino al 90%) e – questa la vera novità – di una possibile soluzione diplomatica sulla Crimea, risultando sempre più complicata quella militare. Di fatto, da molti mesi c’è stallo sul fronte e, anche se Kiev compie qualche atto dimostrativo in Crimea e in territorio russo, in realtà la controffensiva ristagna costando anche un alto numero di perdite umane, mentre la Russia stessa non sa come procedere poiché sarebbe impopolare una nuova mobilitazione per rastrellare truppe. Gli esperti occidentali hanno sempre ritenuto difficile, anzi improbabile, la “liberazione” militare della Crimea e, nonostante i proclami anche il leader ucraino la riteneva estremamente ardua. Da non dimenticare che esiste un trattato del 2010 tra Ucraina e Russia che prevede la concessione della base di Sebastopoli alla Confederazione fino al 2042!… Il 29 agosto scorso, nella giornata della memoria dei caduti, il presidente ucraino ha ancora una volta esaltato il valore dei suoi eroi promettendo che saranno tutti vendicati. Ma sembra stia gradatamente svestendo i panni del comandante per rivestire quelli del politico, anche se dovrà incontrare ostacoli in una larga fascia del Paese, specie tra i militari. Fanno da contorno a queste novità altri eventi recenti. Forte della lezione impartita agli oppositori e “traditori” con la fine annunciata del capo della Wagner, Putin si presenta più solido nello scenario internazionale, tanto da accettare un incontro con il turco Erdogan a Soci in settembre e l’invito in Cina per ottobre. Intanto sbraita sempre più forte il vicepresidente del consiglio di sicurezza russo Medvedev che minaccia l’Apocalisse (con il relativo ricorso al nucleare tattico) se la Nato si lascerà coinvolgere negli attacchi in Crimea, poiché, secondo lui lo scopo di Kiev sarebbe proprio quello di spingere l’Occidente ad un conflitto estremo con la Russia. Da Mosca apprezzano invece le parole del papa ai giovani cattolici russi riuniti a S. Pietroburgo definendo il papa “equilibrato” e confermando il dialogo in corso. Anche se è evidente che le parole a braccio di Francesco non intendevano certo esaltare (come l’avrebbe accusato Kiev) l’imperialismo russo, ma solo evocare e additare l’eredità culturale e spirituale della Russia. Sta di fatto che, ora, le pressioni sottotraccia dell’Occidente e gli scarsi risultati sul campo, stanno costringendo a più miti consigli la leadership ucraina, che pure avrebbe diritto di rivendicare (e riconquistare) i territori illegalmente sottratti dallo strapotere di Mosca. Tempo sprecato, dunque, fino ad ora Sicuramente una strage che si poteva evitare o almeno ridurre di intensità distruttrice di vite e di città. Se l’alternativa fosse stata cadere proni ai piedi di Putin certo non poteva essere accettata. Un’alternativa ragionevole sarebbe stata dialogare subito, ma nessuno voleva farlo se non alle proprie condizioni. Eppure la guerra deve finire. Non potrà finire che con il negoziato, pena una strage ancora più spietata che lascerà ulteriori lutti e macerie sul campo.

(Fonte: AgenSIR – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

LA POLIZIA DI STATO DI REGGIO EMILIA ARRESTA 30ENNE DOPO 50 MINUTI DI INSEGUIMENTO: A SUO CARICO L’IPOTESI DI REATO DI TENTATO OMICIDIO E RESISTENZA A P.U. – Questura di Reggio Emilia

LA POLIZIA DI STATO DI REGGIO EMILIA ARRESTA 30ENNE DOPO 50 MINUTI DI INSEGUIMENTO: A SUO CARICO L’IPOTESI DI REATO DI TENTATO OMICIDIO E RESISTENZA A P.U.

Alle ore 02.05 del 18.06.2023 giungeva alla linea del 113 la chiamata da parte di una donna residente in zona Canali che segnalava la presenza di un uomo molesto che insisteva per entrare nella propria casa. Giunti immediatamente sul posto gli operatori delle Volanti identificavano la donna, una 41enne residente a Reggio Emilia, e individuavano e fermavano l’uomo, un 30enne residente a Campegine, in evidente stato di alterazione psico-fisico dovuto all’abuso di sostanze alcoliche. La donna affermava di conoscere l’uomo e che avevano trascorso insieme la serata ma che l’uomo si era mostrato molesto e la donna gli aveva chiesto di allontanarsi ma il 30enne aveva insistito per entrare in casa della donna.  Gli operatori delle Volanti convincevano l’uomo ad allontanarsi dalla dimora della donna e, dopo aver accertato che la stessa non avesse bisogno di assistenza medico-sanitaria, la invitavano a ricontattare la linea di emergenza del 113 se si fosse ripresentato. Tuttavia, sostavano al di fuori della casa della donna per il tempo necessario ad accertarsi che si fosse effettivamente allontanato.

Alle successive ore 02:50, una pattuglia delle Volanti si portava nuovamente presso l’indirizzo della donna poiché il 30enne si era ripresentato bussando insistentemente al campanello chiedendo di entrare. Tuttavia, all’arrivo della Volante l’uomo si era già allontanato.

Nello stesso frangente, un’altra pattuglia delle Volanti transitando in zona, si avvedeva di una Fiat punto di colore bianco che compieva manovre azzardate e pericolose. Pertanto, venivano attivati i dispositivi luminosi e sonori di segnalazione al fine di fermare l’autovettura e procedere al controllo ma l’autista, al fine di evitare il controllo, si dava a precipitosa fuga.

Dal controllo della targa della Fiat Punto si accertava che il veicolo era intestato al 30enne resosi responsabile della condotta molesta in zona Canali.

La Fiat Punto percorreva diverse vie della città, giungendo poi in via Inghilterra e via Gorizia, effettuava un’inversione contromano in rotonda. Anche le altre pattuglie delle Volanti si portavano sul posto cercando di intercettare l’autovettura in fuga, e successivamente anche una pattuglia della radiomobile dell’Arma dei Carabinieri si metteva all’inseguimento.

L’autovettura, dopo aver imboccato via Inghilterra, effettuava nuovamente un’inversione imboccando poi via Chopin e, giunto alla rotonda con via Keplero/via Dalmazia, ritornava in direzione via Gorizia.

Nel tragitto di ritorno, alla rotonda Via Keplero/Via Dalmazia una pattuglia delle Volanti, provava nuovamente ad intimare l’alt al veicolo in fuga, ma l’autista, noncurante dell’ordinativo ricevuto, non solo continuava la sua corsa, ma – compiendo una manovra per aggiustare la direzione – accelerava e si dirigeva verso gli operatori per cercare di colpirli. Non riusciva nel suo intento solo per merito delle manovre evasive messe in atto dagli operatori che riuscivano a togliersi in tempo dalla traiettoria. 

La Fiat Punto riprendeva la sua fuga cercando di distanziare la Volante posta al suo inseguimento e continuava la sua andatura pericolosa concretizzando così un serio pericolo per gli altri utenti che si vedevano costretti a delle manovre improvvisate e difficili al fine di evitare un impatto con l’auto in fuga.

Giunta alla rotonda di Calerno imboccava via Mons. O. A. Romero, via Bertona, via Cocconi per poi arrivare nel centro di Campegine (RE), mantenendo la sua pericolosa andatura.

Dopo aver vagato nel centro cittadino, vistosi chiuso dalle pattuglie presenti, imboccava una strada che terminava nella zona industriale di Campegine (RE) ove si era posizionata una pattuglia dei Carabinieri del NORM di Reggio Emilia. Nonostante la loro presenza, la Fiat Punto continuava la sua marcia dirigendosi verso i due militari costringendoli così a spostarsi dalla sua traiettoria per non essere investiti.

Alle ore 03:55 circa, dopo più di 50 minuti di inseguimento, una delle Volanti, al fine di arrestare la corsa del veicolo in fuga, attivava uno sbarramento di sicurezza, ponendo il veicolo in modo da sbarrare la strada con i sistemi sonori e visivi in dotazione in funzione. L’uomo alla guida del veicolo tentava nuovamente di eludere il blocco e investire gli operatori di Polizia, tuttavia la manovra elusiva lo costringeva ad oltrepassare il confine della strada e terminare la sua folle corsa nel campo adiacente la strada.

Terminata la corsa, si provava a far uscire dal veicolo l’autista che però, appena ripresa un po’ di lucidità, si aggrappava al volante rifiutando di uscire e reagiva all’arresto scalciando in direzione dei presenti e mettendo in atto atteggiamenti aggressivi. Una volta fatto uscire dal veicolo si accertava che l’uomo alla guida era il 30enne che aveva posto in essere la condotta molesta in zona Canali nel precedente intervento delle 02.05.

Sebbene non vi erano evidenti lesioni per l’uomo alla guida, veniva richiesto l’intervento dei sanitari che lo trasportavano in Pronto Soccorso per i controlli di routine.

Al termine dei necessari accertamenti, il 30enne, con precedenti per reati contro la persona e il patrimonio, nonché per porto di armi e/o oggetti atti ad offendere, veniva tratto in arresto per l’ipotesi di reato di tentato omicidio aggravato continuato (artt. 575 – 576 nr.5 bis – 56 – 81 c.p.) e resistenza a P.U. (art. 337 e 583 quater c.p.) e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa di giudizio. Inoltre, veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria per l’ipotesi di reato di danneggiamento aggravato (artt. 635 e 625 nr. 7 c.p.)

(Fonte: Polizia di Stato – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)