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brucellosi bufalina

Caserta. Coldiretti: ‘Disinfezione delle stalle, così combattiamo la brucellosi’, invito a difesa del settore bufalino

Prosegue il percorso di eradicazione della brucellosi bufalina, e Coldiretti Campania, assieme alla federazione di Coldiretti Caserta, ribadiscono all’unisono l’importanza di adottare tutte le misure previste per prevenire nuovi focolai, a cominciare dalla disinfezione accurata degli allevamenti.

Il nostro impegno nella lotta contro la brucellosi bufalina non si ferma – sottolinea Salvatore Loffreda, direttore di Coldiretti Campania – e a tale proposito, a seguito dell’incontro con il commissario di Governo D’Alterio, è diventato indispensabile seguire le indicazioni del Piano di Eradicazione, con particolare attenzione alla disinfezione delle stalle, come previsto dal decreto ministeriale del 2 maggio 2024“.

Oltre al divieto di fecondazione naturale e artificiale negli allevamenti infetti, il decreto impone una “disinfezione straordinaria” degli allevamenti coinvolti. Per ottenere lo status di indenne, gli allevatori devono seguire un “protocollo di disinfezione” che dovrà essere esaminato e validato dal Servizio Veterinario dell’ASL, che, durante le operazioni, garantirà la corretta esecuzione delle attività.

Le difficoltà legate all’esecuzione di queste misure sono ben note, ma non possiamo permettere che la brucellosi continui a minacciare la nostra filiera bufalina – afferma Ettore Bellelli, presidente di Coldiretti Campania. – È fondamentale che tutti gli allevatori rispettino le norme di bio-sicurezza, evitando la movimentazione non autorizzata degli animali e isolando chi si oppone all’applicazione delle linee guida. Questi comportamenti non solo mettono a rischio la propria azienda, ma anche l’intero comparto”.

Il settore bufalino è di vitale importanza per la provincia di Caserta, un territorio dove l’allevamento di bufale rappresenta una delle principali risorse economiche e culturali, con una produzione di latte bufalino di altissima qualità, che dà vita alla famosa mozzarella di bufala DOP.

Coldiretti Caserta, consapevole del valore strategico di questa filiera, sta lavorando alacremente per supportare gli allevatori casertani nell’affrontare la brucellosi bufalina, offrendo loro assistenza e orientamento per attuare correttamente tutte le misure di prevenzione e risanamento“, ha spiegato il direttore della federazione casertana, Giuseppe Miselli.

La Coldiretti invita quindi gli allevatori a collaborare con le autorità sanitarie per garantire il successo delle operazioni.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Campania. Brucellosi bufalina, ‘dritta’ di Coldiretti per prevenirla: basta disinfestare le stalle

Il percorso di eradicazione della brucellosi bufalina nella Regione Campania passa anche attraverso una cura maggiore dell’igiene degli allevamenti, ecco perché è sempre più indispensabile seguire le linee guida del Ministero della Salute per la prevenzione di nuovi focolai.
Non più tardi di una settimana fa abbiamo incontrato il commissario di Governo D’Alterio che ha invitato tutti noi a seguire tutte le indicazioni del Piano di Eradicazione per abbattere il numero di focolai attivi. Ecco perché la Coldiretti Campania invita a eseguire quanto previsto dal decreto del Ministero della Salute 02/05/2024, in particolare eseguendo accurate disinfezioni delle stalle dopo il superamento dei focolai” spiega il direttore di Coldiretti Campania Salvatore Loffreda (a destra nella foto).
Tra le misure introdotte, oltre al divieto di fecondazione naturale e artificiale presso gli allevamenti infetti, è obbligatoria anche la “disinfezione straordinaria” degli allevamenti infetti. Per avere lo status di indenne occorre avviare un “protocollo di disinfezione” previsto nell’allegato 1/d del regolamento stesso. Percorso che dovrà essere esaminato e validato dal Servizio Veterinario dell’ASL, che, all’atto delle operazioni, sarà costantemente presente in allevamento per certificare la corretta esecuzione delle attività.
Un decreto che, al pari del divieto di fecondazione naturale e artificiale degli allevamenti infetti, ha creato molti malumori tra gli allevatori bufalini del territorio, per le conseguenze derivanti dalle notevoli difficoltà di eseguire la disinfezione straordinaria, soprattutto per gli stabilimenti in cui sono presenti gli animali.
Applicare una accurata disinfezione delle stalle dopo l’abbattimento dei capi infetti e rispettare le norme di bio-sicurezza negli allevamenti, evitando la movimentazione di animali senza i controlli previsti dalla normativa vigente, sono passi fondamentali per prevenire l’insorgere di nuovi focolai. Occorre isolare immediatamente quanti si oppongono all’applicazione di queste linee guida. Questi soggetti oltre a mettere in pericolo il proprio allevamento rischiano di creare danni anche agli altri allevatori della zona” aggiunge il presidente di Coldiretti Campania Ettore Bellelli (a sinistra nella foto).
(Roberto Esse – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Pastorano. Proficuo incontro organizzato da Coldiretti per debellare finalmente la brucellosi bufalina

La lotta contro la brucellosi bufalina passa attraverso la prevenzione e la cooperazione tra istituzioni e allevatori.
Questo il messaggio del Commissario Straordinario Nazionale per l’Eradicazione della Brucellosi e della TBC Bufalina, Nicola D’Alterio, intervenuto a un incontro organizzato da Coldiretti Campania a Pastorano.
L’evento ha visto la partecipazione di numerosi allevatori bufalini, con l’obiettivo di sensibilizzare sulla gestione della malattia e le azioni da intraprendere per ridurre l’incidenza nei territori.
Durante il suo intervento, D’Alterio ha sottolineato l’importanza del ruolo degli allevatori nella lotta alla brucellosi: “La sconfitta della brucellosi è possibile grazie agli allevatori. Non servono supereroi, basta applicare correttamente le leggi e mantenere alta la guardia“, ha dichiarato il Commissario, facendo riferimento alla riduzione dell’incidenza della malattia, passata dal 20% al 9%, pur restando lontani dall’obiettivo del 2% fissato per il 2009.
L’incontro è stato anche l’occasione per il Direttore di Coldiretti Campania, Salvatore Loffreda, di ribadire l’importanza della cooperazione con tutti gli attori coinvolti: “Siamo pronti al dialogo con le istituzioni, gli allevatori e gli organi di controllo. Serve maggiore attenzione ai servizi veterinari per evitare il contagio nelle zone indenni“, ha dichiarato Loffreda, sottolineando l’importanza della sinergia tra tutti i soggetti coinvolti.
Il convegno ha visto anche l’intervento della componente scientifica, con Maria Ottaiano e Domenico Vecchio dell’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno di Portici, che hanno illustrato gli sviluppi della ricerca epidemiologica e le misure da adottare per monitorare e prevenire la diffusione della malattia.
La brucellosi, malattia infettiva che colpisce diverse specie animali, inclusi bovini e bufalini, è anche un rischio per la salute pubblica, dato che può essere trasmessa all’uomo. L’eradicazione della malattia è quindi essenziale per garantire la sicurezza alimentare e la salute della popolazione.
Il Presidente di Coldiretti Caserta, Enrico Amico, ha ricordato l’arrivo degli indennizzi per gli allevatori che hanno subito danni economici a causa della brucellosi, una richiesta di Coldiretti che è stata accolta positivamente dalla Giunta regionale della Campania.
L’incontro ha visto anche la partecipazione di rappresentanti di altre realtà di settore, tra cui il presidente dell’Anasb, Gabriele Di Vuolo, il presidente dell’Arac Davide Minicozzi, Marco Nobis consigliere del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop e presidente del Consorzio della Ricotta di Bufala Campana Dop, e Davide Letizia della Consulta Bufalina Coldiretti, che ricopre anche il ruolo di vicepresidente del citato consorzio Mozzarella Dop, importante attore della filiera alimentare, soprattutto per quanto riguarda la provincia di Caserta.
Le conclusioni sono state affidate al presidente di Coldiretti Campania, Ettore Bellelli, che ha ribadito l’importanza di un impegno condiviso per costruire un futuro migliore, salvaguardando la salute pubblica, la sanità degli animali e il reddito degli allevatori.
La lotta contro la brucellosi bufalina continua, con l’obiettivo di rendere la Campania e l’intera filiera zootecnica sempre più sicure e sostenibili.
(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Pastorano. Brucellosi bufalina: Il commissario d’Alterio e Coldiretti insieme per debellarla

Prevenzione e cooperazione per vincere la brucellosi. Questa la ricetta fornita dal commissario straordinario nazionale per l’eradicazione della brucellosi e della tbc bufalina Nicola D’Alterio intervenuto ad un affollato incontro con gli allevatori bufalini organizzato da Coldiretti Campania.

Durante l’evento di Pastorano D’Alterio ha sottolineato che: “La sconfitta della brucellosi è possibile grazie agli allevatori. Non servono Supereroi, basta applicare in maniera corretta quanto previsto dalla legge tenendo sempre alta la guardia per ridurre ulteriormente il dato attuale dell’incidenza”.

In questo scenario la Coldiretti Campania continua a fare la sua parte come spiega il direttore regionale Salvatore Loffreda che ha accolto il commissario di Governo al suo arrivo: “Siamo pronti al dialogo con tutti. Con le Istituzioni, con gli allevatori anche quelli che hanno preso strade diverse e con gli organi di controllo. Chiediamo maggiore attenzione ai servizi veterinari, ora più che mai occorre fare attenzione a non fare verificare fenomeni di contagio in zone indenni”.

Questo incontro rappresenta un passo significativo verso la sanità degli animali e la sicurezza degli alimenti prodotti dal loro latte. La collaborazione tra le Istituzioni e gli attori della filiera zootecnica è fondamentale per raggiungere l’obiettivo di un territorio libero da brucellosi, proteggendo non solo gli animali, ma anche l’intera filiera agroalimentare.

La parte scientifica è stata illustrata dagli interventi di Maria Ottaiano responsabile Uos epidemiologica ed analisi del rischio animale dell’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno di Portici che si occupa anche dell’osservatorio epidemiologico regionale e da Domenico Vecchio responsabile Usd produzioni zootecniche e benessere animale dell’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno di Portici.

La brucellosi è una malattia infettiva causata da batteri del genere Brucella, i quali possono interessare diverse specie animali, tra cui bovini e ovini, e possono essere trasmessi all’uomo, causando sintomi gravi e persistenti. L’eradicazione di questa patologia è vitale non solo per la protezione del patrimonio zootecnico, ma anche per garantire la sicurezza alimentare e la salute pubblica.

Fra pochi giorni -spiega il commissario D’Alterio- avremo i nuovi esami epidemiologici sulle zone che hanno focolai aperti. Abbiamo cominciato la lotta con l’incidenza pari a 20, adesso siamo a quota 9 ma siamo ancora lontani dal 2% dell’anno 2009. Facendo tutti la nostra parte ci possiamo riuscire”.

Ad aprire i lavori il presidente di Coldiretti Caserta Enrico Amico con un’importante fotografia del territorio: “Sono in arrivo anche gli indennizzi per il mancato reddito per gli allevatori che ne hanno diritto. La Regione Campania ha pubblicato l’elenco delle pratiche ammesse. Una richiesta di Coldiretti, accolta dalla Giunta regionale che ringraziamo per l’attenzione”.

In sala anche il presidente dell’Anasb Gabriele Di Vuolo, il presidente dell’Arac Davide Minicozzi e Marco Nobis consigliere del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop e presidente del Consorzio della Ricotta di Bufala Campana Dop e Davide Letizia della Consulta Bufalina Coldiretti.

Conclusioni affidate al presidente di Coldiretti Campania Ettore Bellelli: “La sfida è in corso, ma con il giusto impegno e la volontà di cooperare, è possibile costruire un futuro migliore salvaguardando la salute pubblica, degli allevamenti e, non ultimo, il reddito dell’intera filiera”.

(Roberto Esse – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

 

Campania. Brucellosi bufalina in calo: i numeri danno ragione ai suggerimenti di Coldiretti

La lotta alla brucellosi non va in vacanza. Resta alta la guardia della Coldiretti Campania sul controllo della qualità del latte di bufala e sui numeri della lotta alle epidemie che negli ultimi anni hanno creato danni all’intero comparto.
L’incontro di fine anno organizzato a Santa Lucia dall’Assessore all’Agricoltura Nicola Caputo, per fare il punto sul comparto bufalino, è l’occasione giusta per focalizzare l’attenzione sui dati della lotta alla brucellosi.
I numeri continuano a dare ragione alla Coldiretti” -spiega il direttore di Coldiretti Campania Salvatore Loffreda.
Le pratiche da noi suggerite dall’ormai lontano 2019 e fortunatamente recepite dalla Regione Campania hanno consentito di ridurre la prevalenza della brucellosi fino all’8,9% (con 25 focolai attivi).
Numeri che testimoniano la bontà della scelta di seguire delle indicazioni studiate per il bene di tutti gli allevatori bufalini della Campania La strada tracciata è quella giusta e non resta che continuare a seguirla tutti insieme nell’interesse del bene comune”.
Fra gli interventi fortemente caldeggiati dalla Coldiretti Campania c’è quello della manutenzione delle canalizzazioni di bonifica che si trovano nei pressi degli allevamenti bufalini. In passato sono state proprio queste delle vere e proprie corsie preferenziali per la trasmissione del contagio.
Secondo i dati dell’ultima rilevazione della rete afferente al Consorzio Generale di Bonifica del Bacino inferiore del Volturno, sono stati bonificati 65.940 metri sui 76.290 complessivi. Siamo ormai vicini al traguardo del 100%” aggiunge il presidente di Coldiretti Campania Ettore Bellelli.
La lotta alla Brucellosi non è l’unica priorità del comparto bufalino.
Per la Coldiretti Campania l’attenzione deve essere sempre alta anche sulla tracciabilità, sulla qualità e sul prezzo del latte. Operazioni finalizzate ad ottenere anche una contrattualistica più vantaggiosa per tutti ed al tempo stesso di continuare la lotta alle pratiche sleali, altro ostacolo che a più riprese gli allevatori si sono trovati a dover affrontare.
(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Campania. Coldiretti in prima linea contro la brucellosi bufalina e per migliorare la qualità del latte

Latte di bufala di alta qualità a costi convenienti per tutti e percentuali di brucellosi sempre più basse. Questi alcuni degli obiettivi sui quali la Coldiretti Campania mantiene alta l’attenzione.
Temi trattati anche nel corso del tavolo tecnico permanente voluto e convocato dall’assessore all’agricoltura della Regione Campania Nicola Caputo.
La Regione -spiega il direttore di Coldiretti Campania Salvatore Loffreda (nella foto qui accanto)- continua a recepire i nostri suggerimenti per risolvere le criticità che ancora affliggono il settore e per questo ringraziamo il presidente Vincenzo De Luca e l’assessorato competente. Sicuramente è stato positivo il percorso intrapreso dall’arrivo del commissario straordinario Luigi Cortellessa al quale va un sentito ringraziamento per l’attività svolta.
Un lavoro che ha portato a ridurre di oltre dieci punti la prevalenza della brucellosi ormai all’8,5% (con 45 focolai attivi). Numeri che testimoniano la bontà del lavoro fatto e che spronano a tenere la guardia sempre alta a tutela degli allevatori e dei trasformatori che consentono alla Mozzarella di Bufala di essere un alimento sempre più apprezzato dai consumatori di tutto il mondo”.
L’attenzione si è spostata sul latte bufalino con tre obiettivi da realizzare. Il primo punto sollecitato dalla Coldiretti e accettato dalla Regione Campania, prevede che le aziende devono continuare a utilizzare il sistema di tracciabilità. Questa è stata una delle conquiste più importanti fatta dal settore allevatoriale, un’azione che permette anche di tutelare le aziende da situazioni poco piacevoli. Tracciare il latte vuole dire avere un valore maggiore della produzione.
Il secondo punto sul quale secondo Coldiretti occorre lavorare è quello di garantire la produzione del latte nel periodo nel quale serve davvero. Quindi bisogna avviare un programma di destagionalizzazione degli animali in modo che la stessa produzione di latte si ottenga nei periodi nei quali c’è maggiore richiesta, ovvero nel periodo estivo, spostando i parti dal mese di settembre al mese di marzo.
In questo modo -sottolinea il direttore Loffreda- il latte si ottiene nei periodi estivi e non abbiamo il ricorso al congelamento che aggrava i costi di produzione dei caseifici e consente alle aziende di avere un prezzo minore. Invece la produzione garantisce un maggior prezzo e una maggiore redditività di produzione”.
Dall’altra parte bisogna lavorare anche sulla qualità del latte: “Dai dati ufficiali della Bdn (Banca Dati Nazionale) emerge che la consistenza aziendale dei capi bufalini è aumentata anche in Campania e questo ha comportato un aumento della produzione, questo incremento ha comportato la crescita del congelamento.
Per cui bisogna lavorare garantendo una produzione di qualità: guardando il grasso e le proteine che servono per la caseificazione ed anche attraverso la certificazione della provenienza da bufale di razza mediterranea, nate in Italia, come da disciplinare della Mozzarella di Bufala Campana Dop”.
Tutte operazioni finalizzate ad ottenere anche una contrattualistica più vantaggiosa per tutti: “Il terzo punto sul quale la Coldiretti Campania si sta battendo è quello di creare un contratto a prova di pratiche sleali e che garantisce una sia i produttori che i caseifici. La proposta di Coldiretti prevede che questi passaggi siano allegati al futuro contratto del latte di bufala che –conclude il direttore Loffreda- deve portare ad una maggiore prezzo e a una maggiore redditività per le aziende”.
(Roberto Esse – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Brucellosi. Giovedì al Parlamento Europeo conferenza stampa sulla ‘salvaguardia del Patrimonio bufalino’

Giovedì 23 marzo, a partire dalle ore 12, a Bruxelles, nella sala stampa del Parlamento Europeo, è in programma una conferenza stampa sul telicto tema della “Salvaguardia del Patrimonio Bufalino in provincia di Caserta”.

L’iniziativa si è resa necessaria a seguito del Piano di eradicazione della brucellosi e della Tbc, deliberato dalla Regione Campania, che ha comportato l’indiscriminato abbattimento di centinaia di migliaia di capi per sospetta brucellosi, il 98% dei quali risultati sani post mortem.

Nel corso della conferenza sarà illustrato il contenuto della petizione europea, presentata alla Commissione Petizioni del Parlamento Europeo, promossa dalle associazioni di categoria di tutela del patrimonio bufalino del Casertano e dall’europarlamentare del gruppo Greens/Efa e segretario del Movimento Equità territoriale Piernicola Pedicini.

Con l’onorevole Pedicini, interverranno il portavoce del Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino Gianni Fabbris, il presidente dell’Associazione di tutela della bufala mediterranea Adriano Noviello, e il referente dell’Associazione Lega Bufalina Pasquale D’Agostino.

Ai giornalisti interessati a seguire i lavori dall’Italia, sarà inviato il link per poter intervenire e prenotarsi per porre domande ai relatori.

(Giuseppe Porzio, Accredited Parliamentary Assistant – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Campania. Brucellosi bufalina, piano regionale: il coordinamento invoca un’indagine del Senato

Sempre più motivato, il Coordinamento Unitario in difesa del Patrimonio Bufalino ha chiesto al Senato l’istituzione di  una Commissione di Indagine sulla vicenda del Piano Regionale Campano anti BRC e TBC.

“Confidiamo che il Senato voglia offrire ai cittadini italiani un luogo trasparente per capire cosa sta accadendo e chiarire le troppe ombre sull’operato della task force e della Regione”.

 

Come annunciato nei giorni scorsi, in preparazione della manifestazione dell’11 marzo prossimo, in occasione del  Giorno della vergogna delle istituzioni, dopo aver programmato e diffuso l’invito a partecipare alla Conferenza stampa presso la Sala Stampa di Montecitorio che si terrà il 9 marzo, oggi il Coordinamento ha attivato il secondo dei passaggi qualificanti della prossima fase.

Gianni Fabbris ha inviato una richiesta al Presidente della Commissione Agricoltura del Senato (Sen. Luca De Carlo) e per conoscenza ai due vicepresidenti (Sen. Gisella Naturale e Sen. Giorgio Bergesio) per attivare un ciclo di Audizioni con l’obiettivo di accertare e documentare lo stato del Piano di eradicazione della BRC e della TBC Bufalina in Campania.

Nella richiesta, Fabbris ricorda che “ Il Senato, nella scorsa legislatura si è già occupato della vicenda avendo gestito e sviluppato un affare assegnato sul tema che ha portato nel luglio del 2020 ad adottare un atto di indirizzo al Governo. I parlamentari della scorsa legislatura si sono formati la loro opinione sulla base di dichiarazioni rese durante le audizioni che abbiamo letto e ascoltato con attenzione non potendo che rimanere sconcertati di quanto abbiamo dovuto prendere atto.

In particolare abbiamo rilevato come diverse dichiarazioni rese dagli esperti auditi che hanno scritto e gestito negli ultimi dodici anni il Piano Regionale sono in palese contrasto e contraddizione con i regolamenti e le direttive comunitarie, dichiarazioni che sono state rese in coerenza con le scelte da loro adottate a fondamento del Piano che essi stessi hanno gestito e su cui i Parlamentari si sono formati una opinione.

L’aver dichiarato, ad esempio, che la vaccinazione era inefficace e illegittima ha fuorviato il parere dei parlamentari che, infatti, hanno assunto questo dato nell’atto di indirizzo prodotto, non avendo nei fatti ascoltato voci discordanti.

Orbene questo assunto è palesemente un falso dal momento che non possiamo che rilevare tre circostanze oggettive che lo smentiscono.

Nella disciplina comunitaria la vaccinazione è consentita e disciplinata; la Regione Campania la ha già ampiamente usata con esito positivo avendola applicata su base volontaria anche ai capi adulti nel Piano che fu adottato fra il 2007 e il 2011 che portò la BRC in provincia di Caserta da una incidenza del 17% a meno dell’1%; non sono vere le dichiarazioni (rese agli atti dagli esperti auditi) che l’uso della vaccinazione avrebbe portato danni alle imprese ed al territorio

Fabbris sottolinea, poi, la circostanza più clamorosa che smentisce le dichiarazioni rese dai dirigenti della TASK Force regionale e che saranno pubblicate nei prossimi giorni in modo che nessuno possa avere dubbi sul tenore delle dichiarazioni rese e da chi sono state fatte:

Del resto, contrariamente a quanto previsto nell’atto di indirizzo e sostenuto dagli esperti della Regione Campania, il Piano adottato dalla Regione Campania con delibera dell’8 marzo 2022, dopo le nostre denunce e proposte, (pur senza darvi realmente corso) ha previsto la vaccinazione che ha incassato i pareri positivi del Ministero della Salute e della Commissione Europea.

Come è possibile che gli stessi esperti che hanno dichiarato che la vaccinazione è illegale, l’UE la vieta, le aziende ne avrebbero avuto un danno, hanno avallato e stanno gestendo un Piano che la prevede?

Fabbris ricorda quanto ha già avuto modo di porre ai parlamentari nella scorsa legislatura: “Siamo, anche rimasti sorpresi del fatto che le audizioni che si sono svolte nella scorsa legislatura abbiano coinvolto solo esperti e responsabili “d’accordo con le tesi che giustificano l’operato della Regione Campania negli ultimi dodici anni”, non avendo in realtà ascoltato voci di esperti che hanno espresso pareri discordanti.

E’ il caso (solo per citarne uno) delle posizioni espresse dal Prof. Vincenzo Caporale, uno dei massimi esperti internazionali in materia di BRC e TBC che ha diretto, in quanto direttore del Centro di Referenza Nazionale sulla Brucellosi, il Piano straordinario voluto dal Governo fra il 2007 e il 2011, allorquando, adottando una strategia ed un approccio sostanzialmente diverso da quello messo in pratica negli anni successivi gestiti dalla Task Force della Regione Campania.

Oppure (ancora) è il caso dell’Avvocato Antonio Sasso che ha prodotto una serie di circostanziate azioni di contrasto legale spesso e sempre più riconosciute come legittime nelle sedi giurisdizionali. Perché non sono stati auditi?”

La missiva con cui il portavoce del Coordinamento Unitario chiede la riapertura dell’indagine conoscitiva mostra tutta la consapevolezza e la maturità del Movimento degli allevatori: “Ci rendiamo conto che al momento delle attività della scorsa legislatura molti dei dati emersi successivamente non erano sufficientemente conosciuti o comunque non ancora adeguatamente documentati come, in realtà, è avvenuto grazie alle attività messe in campo dal Coordinamento Unitario in Difesa della Bufala e dai suoi componenti a partire dalla seconda metà del 2021”.

Consapevolezza che, oggi, grazie al lavoro del Coordinamento e delle molte critiche e denunce da più parti prodotte, nonchè all’attività di importanti inchieste giornalistiche, si è consolidata e che pretende un punto di verifica dell’azione della Regione Campania nella sede autorevole del Senato.

Fabbris, inviando la documentazione, ricorda che la Commissione Agricoltura del Senato, nella scorsa legislatura, aveva prodotto un orientamento all’unanimità in risposta alla sollecitazione indirizzata ai Parlamentari con cui il Coordinamento aveva interloquito (vedi la lettera allegata).

Tutti i gruppi in maniera unitaria avevano sottoscritto la richiesta di riaprire le audizioni perchè “…tenuto conto, altresì, che, a Marzo 2022 la Regione Campania ha adottato con delibera 104 del 2022 il Nuovo Piano di eradicazione della Brucellosi, della TBC e delle altre zoonosi e malattie animali, disponendo peraltro elementi di novità assoluta come la vaccinazione dei capi fra i 6 e i 9 mesi e l’autocontrollo da parte delle imprese, si evince come il quadro sia cambiato radicalmente.

Sia la vaccinazione che l’autocontrollo, infatti, erano stati fino a Gennaio scorso esclusi sia dalla Regione Campania che dagli esperti che questa Commissione aveva ascoltato, e sulle cui valutazioni si era formata una opinione riportata nelle risoluzioni e negli atti istituzionali.

Per tali ragioni, riteniamo non essere più procrastinabile la richiesta di un ulteriore approfondimento unitamente ad un aggiornamento dell’affare assegnato di cui sopra, coinvolgendo anche la Commissione sanità.

Oggi il Coordinamento torna a chiedere di istituire una nuova Commissione di Indagine per capire cosa sta accadendo e lo fa a pochi giorni dal “Giorno della vergogna delle istituzioni” confidando sul fatto che i parlamentari di questa legislatura vogliano contraddire il silenzio e l’ignavia che la Giunta Regione Campana ha fin qui dimostrato e decidano di offrire ai cittadini italiani la trasparenza di una vicenda che ha troppi lati oscuri.

Per maggiori approfondimenti e per scaricare il documento https://altragricoltura.net/articoli/chiesta-al-senato-lapertura-di-una-indagine-conoscitiva-sul-piano-di-eradicazione-campano/

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

 

Campania. Brucellosi bufalina, Pedicini denuncia: il piano regionale continua a rodurre un’inutile mattanza

pedicini-piernicola-21-615L’europarlamentare dopo il caso dell’allevatore colto da malore: “Viene il sospetto che si punti a colpire un territorio a vantaggio di altri.

L’allevatore del Casertano colto da malore dopo aver assistito inerme all’ennesima mattanza dei suoi vitelli, aveva chiesto che venisse rispettato un suo sacrosanto diritto previsto dalle normative europee. Ovvero che si procedesse alle controanalisi dei suoi capi risultati infetti da brucellosi. Un diritto che solo in Campania non viene riconosciuto.

È paradossale che proprio nel territorio dove i prodotti del latte di bufala costituiscono un marchio di eccellenza, si continuino ad applicare direttive comunitarie in un’interpretazione che ad oggi ha prodotto danni incalcolabili.

È un dato di fatto che su 140mila bufale abbattute per sospetta brucellosi o tbc bufalina, il 99% siano risultate perfettamente sane dalle analisi post mortem”.

Così l’europarlamentare del Gruppo Efa (Alleanza Libera Europea) e segretario del Movimento Equità Territoriale, Piernicola Pedicini.

Sorge il sospetto che ci sia una strategia tesa a ridurre la produzione della bufala in determinati territori che ne hanno fatto un volano per l’economia locale, a vantaggio di altri.

Non passano inosservati i dati fornitici dai funzionari della Commissione UE, nel corso di un incontro che abbiamo organizzato nelle scorse settimane nella sede del Parlamento Europeo a Bruxelles, secondo cui il numero dei capi nel Casertano ha subito una diminuzione del 6%, mentre nel Salernitano si sia registrato un incremento del 14%.

Non può esistere una gara tra Caserta e Salerno – sottolinea Pedicini – ma si deve lavorare per salvaguardare e rilanciare i prodotti di entrambi i territori.

All’allevatore colpito da malore, esprimo la mia più profonda vicinanza e mi auguro di poterlo incontrare al più presto, assicurandogli – conclude il parlamentare europeo – che non mi fermerò nella mia battaglia al fianco di un comparto che rappresenta una eccellenza del made in Campania e una fonte di sviluppo per il Sud e il Paese”.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Sparanise nell’area ‘cluster’ della brucellosi bufalina, insorge Grande (Ugl): ‘Ennesima sciagura’

L’inserimento di Sparanise e di ulteriori nuovi comuni nell’area cluster della Brucellosi desta non poche preoccupazioni”.

E’ quanto ha dichiarato mercoledì mattina la Vice Segretaria della Ugl Caserta, nonché responsabile zonale del comune di Sparanise Marianna Grande.

La nuova misura dimostra che quanto messo in campo sinora non ha sortito effetti positivi e che anzi il problema si è esteso; ammiriamo la plastica fotografia di un fallimento.

Temiamo” ha continuato la sindacalista “che la mattanza di capi bufalini possa continuare ed estendersi.

Dopo venti anni di lotte a tutela dei lavoratori della filiera del tabacco e gli ultimi dieci spesi a chiedere la bonifica dell’ex area Pozzi, piomba su di noi una nuova sciagura.

L’auspicio è che almeno il neo Ministro della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida accenda un riflettore sull’agro caleno divenuto oramai il crocevia di tutte le vertenze di settore della provincia.

(Ferdinando Palumbo, Segretario Provinciale UGL, Unione Territoriale del Lavoro, Caserta – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)