Alife. Vice sindaco salva dal fuoco un antico torrione, un ristorante e varie aziende agricole
Intervento provvidenziale sabato mattina del vice sindaco Alfonso Simonelli a tutela del Torrione di Alife, minacciato dalle fiamme sprigionatesi in pochi minuti dal ciglio lungo la strada provinciale 331 Alife-Quattroventi.
Alla vista dell’incendio che si stava rapidamente propagando alla periferia della città, nell’area dove è ubicato il mausoleo di origini romane, con il serio rischio di attecchire anche il vicino ed omonimo ristorante ed alcune aziende agricole che sono nella zona, Simonelli, che è anche vice presidente del Consorzio di Bonifica de Sannio Alifano, non ci ha pensato due volte e si è messo alla guida del trattore di sua proprietà e, dopo essersi portato all’interno del terreno prospiciente il Torrione, di proprietà della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle province di Caserta e Benevento ma finora mai manutenuto nè ripulito dalla folta vegetazione, ha subito messo in sicurezza il monumento creando intorno ad esso delle piste tagliafuoco.
Quindi, lo stesso intervento lo ha eseguito tra l’incendio ormai divampato e la proprietà del ristorante Il Torrione ed i campi delle vicine aziende agricole, laddove era custoditi decine di balloni di fieno che avrebbero potuto prendere fuoco ed andare distrutti nel giro di qualche minuto.
Sul posto, dopo pochi minuti perché allertati dallo stesso Simonelli, si sono portate anche le squadre del servizio Antincendio della Comunità Montana del Matese e i Carabinieri reparto Forestale di Piedimonte Matese che hanno provveduto a spegnere il rogo e a domare le alte fiamme.
“Nelle prossime ore -dichiara il vice sindaco Simonelli- come Comune intimeremo alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle province di Caserta e Benevento di provvedere ad borsa alla pulizia dell’intera area circostante il Torrione di Alife e, successivamente, alla sua periodica manutenzione e cura perché non è possibile lasciare nel degrado più assoluto un bene archeologico così importante che, nel tempo, è stato solo depredato, come nel caso delle centinaia di monetine d’oro, e mai valorizzato”.
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