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'Se un uomo non ha il coraggio di difendere le proprie idee, o non valgono nulla le idee o non vale nulla l'uomo' (Ezra W.Pound)

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Carinaro. Impaziente al posto di blocco, deteneva hashish e coltello a serramanico: denunciato 25enne

Il 25enne di Teverola, già noto alle forze dell’ordine per la commissione di reati in materia di stupefacenti, era alla guida di una Peugeot 208 quando, domenica mattina, nel piccolo centro di Carinaro, nel casertano, è stato fermato per un controllo dai carabinieri della Stazione di Gricignano di Aversa.

Subito mostratosi nervoso e particolarmente intollerante al controllo da parte dei militari impegnati nel posto di blocco, dopo essere stato identificato, è stato sottoposto a perquisizione personale e veicolare.

Sono bastati pochi minuti ai carabinieri per scoprire la causa del suo nervosismo e rinvenire, occultati nella tasca anteriore destra dei suoi pantaloni, un coltello a serramanico della lunghezza di 16 centimetri e alcune dosi di hashish.

L’arma e lo stupefacente rinvenuti sono stati immediatamente sequestrati.

Il 25nne, accompagnato in caserma, dopo le formalità di rito, è stato denunciato in stato di libertà e dovrà rispondere di porto di armi od oggetti atti ad offendere e detenzione di sostanze stupefacenti.

Contestualmente è stato segnalato alla Prefettura di Caserta per la relativa sanzione amministrativa.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Teverola. Danneggia le auto e pretende soldi da chi li preleva: 26enne fermato con lo spray al peperoncino

È stato fermato dai carabinieri con lo spray al peperoncino in dotazione il 26enne ghanese che nella serata di venerdì, in via Roma, a Teverola, nel casertano, ha prima danneggiato due autovetture e poi molestato gli utenti del bancomat dai quali pretendeva il denaro appena prelevato.

A chiedere aiuto ai militari attraverso il numero di emergenza “112” sono stati alcuni cittadini che, preoccupati per la situazione di pericolo venutasi a creare, hanno subito riferito all’operatore della centrale operativa della Compagnia Carabinieri di Aversa quanto stava accadendo nei pressi della filiale della Banca Intesa San Paolo di Teverola.

Il 26enne, sceso pochi istanti prima da un autobus proprio in via Roma, aveva prima infranto i finestrini di due autovetture parcheggiate all’esterno dell’istituto di credito e poi si era diretto verso lo sportello bancomat dove alcuni utenti stavano effettuato dei prelievi di denaro contante.

All’arrivo dei militari dell’Arma il ghanese, che non aveva intenzione di desistere dal suo intento, si è subito scagliato contro i militari, minacciandoli.

A qual punto, al fine di garantire l’incolumità e la sicurezza sia dei cittadini presenti che del 26enne, in evidente stato di alterazione psicofisica, i militari dell’Arma hanno fatto uso del dispositivo spray “oleoresin capsicum”, in dotazione, che ha consentito di bloccare il 26enne in sicurezza senza ledere alla sua salute e di condurlo in caserma.

L’uomo, denunciato in stato di libertà, dovrà rispondere di danneggiamento, tentata estorsione e resistenza a pubblico ufficiale.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Aversa, Teverola, S. Marcellino. Dolciumi per l’Epifania sequestrati dai Carabinieri in vari negozi perché irregolari

Nel corso di una specifica campagna di controlli volta a verificare la regolarità della commercializzazione dei prodotti dolciari dell’Epifania destinati a riempire le calze dei bambini, i militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Marcianise hanno sottoposto a verifica, nella zona dell’agro-aversano, diversi esercizi commerciali.

In tre rivendite hanno accertato gravi irregolarità in materia di etichettatura per le quali hanno dovuto procedere a sequestro amministrativo di diversi quantitativi di prodotti alimentari esposti per la vendita nonché a sanzionare i titolari delle attività commerciali.

In particolare, presso esercenti alimentari siti nei comuni di: San Marcellino, Teverola ed Aversa, hanno sottoposto a sequestro amministrativo oltre 100 Kg di barrette di cioccolato prive di etichettatura, ovvero commercializzate senza dare le dovute informazioni ai consumatori in relazione a: ingredienti, lotto di produzione, data di scadenza, tabella nutrizionale, allergeni e peso netto.

I tre titolari delle attività commerciali irregolari sono stati, altresì, sanzionati per un importo di euro 8000 cadauno.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Teverola: Stato di agitazione alla DSS, la segreteria Cisal: ‘Disconosciamo accordi anomali’

La Sinalv Cisal Caserta ha proclamato lo stato di agitazione nei siti lavorativi dove opera la società DSS Security di Teverola.

Da tempo” comunica il Segretario Provinciale Luca Tortora “abbiamo chiesto un incontro all’azienda per discutere di problematiche quali ferie e permessi che a quanto ci comunicano gli addetti risultano scalati senza che siano stati realmente fruiti; inesatta risulta anche l’applicazione delle maggiorazioni relative al lavoro notturno e straordinario.

Contravvenendo alle pacifiche consuetudini che regolano le relazioni azienda-sindacato, ci è stato negato il confronto. La società, comunica il sindacalista, ha messo nero su bianco ‘’che nessuna prerogativa sindacale potrà mai riconoscersi” alla Sinalv Cisal, ponendo così un termine temporale infinito ed irricevibile che non risulta né può essere contemplato dalle regole democratiche del paese e che confligge con la libertà di associarsi del singolo cittadino.

“Sarà opportuno che la Dss Security riveda le proprie posizioni” conclude Tortora “e che allacci immediatamente rapporti all’insegna della collaborazione”.

Sulla questione è intervenuto anche il Segretario Generale della Cisal Caserta, Ferdinando Palumbo (a destra nella foto con Tortora), precisando che il sindacato di Via Unità Italiana si pone come baluardo nella difesa dei lavoratori e del rispetto delle regole.

Per questi motivi” ha precisato Palumbo” nei prossimi giorni scriverò a Itl ed a tutte le aziende del settore precisando che sarà disconosciuto qualsivoglia accordo che non abbia contemplato il mio assenso personale, quello del segretario Tortora e quello della segreteria nazionale di categoria”.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Teverola. Auto intere e parti di altre auto rubate, scoperte in un’officina: due persone denunciate

Era l’11 novembre scorso quando i carabinieri della Stazione di Trentola Ducenta, grazie al segnale lanciato dal sistema di antifurto satellitare, hanno rinvenuto, in una delle traverse di via San Lorenzo di Teverola, un’autovettura RAV 4 denunciata rubata. L’auto, all’atto del ritrovamento, era parcheggiata sul marciapiede con targhe contraffatte.

Ritenendo quella traversa senza uscita un luogo ideale dove parcheggiare vetture oggetto di furto i carabinieri della citata Stazione, nella serata del 13 novembre, hanno deciso di ritornarci per verificare se fossero state parcheggiate altre auto rubate.

Nell’imboccare la strada la pattuglia ha notato uscire da un garage, ivi ubicato, un’autovettura Peugeot 3008 con a bordo due persone, un 59enne di Villa di Briano e un 51enne di Villa Literno, a loro note per i pregressi precedenti per ricettazione e riciclaggio.

Bloccati e perquisiti sono stati trovati in possesso di una busta contenete 5 stancil in lamiera riportanti numeri di telai, due giravite, due telecomandi per cancello elettronico e 9 chiavi non sagomate utilizzate per l’apertura di emergenza dei veicoli.

Durante la perquisizione i carabinieri hanno rinvenuto anche un mazzo di chiavi che poi hanno accertato aprire proprio il garage dal quale era stata vista poco prima uscire la Peugeot 3008.

Una volta all’interno di quel garage (di circa 200 metri quadrati) i carabinieri hanno trovato parcheggiate tre Toyota RAV 4, risultate rubate, nonché una LEXUS e una Fiat Panda di dubbia provenienza e sulle quali sono in corso le opportune verifiche.

Inoltre sono state rinvenute e sequestrate anche diverse targhe italiane e straniere.

Il 59enne e il 51enne sono stati quindi denunciati per riciclaggio in concorso.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Teverola. Rapina fallita ai danni di un imprenditore e dei propri figli: arrestato aversano 33enne

Nell’ambito di un’attività di indagine diretta da questa Procura della Repubblica, mercoledì 13 novembre 2024,  personale della Stazione Carabinieri di Teverola ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli Nord, nei confronti di un soggetto, di anni 33, residente in Aversa.

Le indagini, condotte tra i mesi di giugno e novembre 2024, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti del predetto, sottoposto alle indagini per aver partecipato ad una rapina avvenuta in data 11 giugno 2024 in Teverola ai danni di un imprenditore e dei suoi due figli.

L’imprenditore veniva raggiunto in strada da due soggetti, travisati in volto con maschere ed armati di un fucile, quest’ultimo accertato essere provento di un furto in abitazione, mentre si accingeva a versare in banca una considerevole somma di denaro poco prima prelevata presso un esercizio commerciale.

La reazione delle vittime e quella di un utente della strada consentivano di evitare che gli aggressori si
impossessassero del denaro, riuscendo solo a sottrarre degli effetti personali, per poi darsi alla fuga inizialmente a piedi e, successivamente, a bordo di un veicolo su cui vi era almeno un complice, in attesa in una strada limitrofa.

Sul posto, i rapinatori abbandonavano un ulteriore veicolo, utilizzato per avvicinarsi alle vittime, accertato essere stato noleggiato. Sullo stesso venivano apposte targhe appartenenti ad altra vettura, risultate essere oggetto di smarrimento.

L’attività investigativa — svolta anche attraverso l’utilizzo di intercettazioni telefoniche ed ambientali,
l’acquisizione di tabulati telefonici, l’escussione di testimoni, l’acquisizione e l’analisi di immagini estrapolate
dai sistemi di videosorveglianza, nonché attraverso l’analisi del contenuto di un telefono cellulare abbandonato
dai rapinatori in fuga all’interno del veicolo rimasto sul luogo ove è stato commesso il fatto — hanno consentito
di acquisire un solido quadro indiziario a carico del soggetto destinatario del provvedimento cautelare.

In particolare, le impronte del predetto sono state rinvenute all’interno del succitato veicolo e numerosi sono risultati i contatti tra l’utenza telefonica del soggetto e quella presente nel telefono rinvenuto, sottoposto
a sequestro, contatti immediatamente antecedenti l’evento delittuoso.

Quest’ultimo apparecchio telefonico è risultato appartenere ad altro soggetto, sottoposto a fermo di indiziato di delitto nel mese di giugno 2024 ed oggi sottoposto a custodia cautelare per il medesimo reato.

Sono in corso ulteriori attività di indagine tese ad individuare altri soggetti coinvolti nella commissione dell’evento delittuoso.

(PROCURA DELLA REPUBBLICA Presso il Tribunale di Napoli Nord, IL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA
Dott.ssa Maria Antonietta Troncone – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Teverola. Abusi edilizi e corruzione: otto misure cautelari per amministratori, imprenditori e politici

Martedì 12 novembre 2024, nell’ambito di attività di indagine diretta da questa Procura della Repubblica, i Carabinieri di Aversa hanno dato esecuzione a un provvedimento che ha disposto l’applicazione di otto
misure cautelari personali, di cui quattro arresti domiciliari e quattro divieti di dimora nel Comune di Teverola.

Il provvedimento è stato emesso nei confronti di professionisti, imprenditori e amministratori pubblici del Comune di Teverola, ritenuti gravemente indiziati in relazione a diverse ipotesi di corruzione e di abusi edilizi.

L’attività di indagine, svolta per diversi anni e rivelatasi particolarmente proficua sin dalle sue prime battute, è stata eseguita mediante l’utilizzo di intercettazioni telefoniche ed ambientali, associate a servizi di ‘osservazione e pedinamento e si è giovata di rilevanti acquisizioni di atti e documenti presso il Comune di Teverola.

Nell’arco temporale in cui si sono svolte le indagini, è emerso come gli amministratori al vertice del Comune di Teverola hanno asservito la loro funzione agli interessi privati, ponendo in essere condotte contrarie ai loro doveri di ufficio e/o assecondando le richieste dei privati in cambio di denaro e di altre diverse utilità.

È stato accertato, infatti, che alcuni atti amministrativi, e precisamente permessi a costruire, sono stati rilasciati a seguito di numerosi contatti tra gli amministratori e i beneficiari, spesso con l’intermediazione di tecnici comunque pienamente coinvolti e consapevoli della illiceità delle loro condotte.

Sono state, inoltre, ricostruite condotte corruttive che vedevano coinvolti l’allora primo cittadino, alcuni componenti della Giunta e del Consiglio Comunale e vari imprenditori e privati cittadini e sono stati individuati precisamente gli atti amministrativi oggetto dell’interesse dei corruttori.

Le vicende corruttive descritte nell’ordinanza cautelare emergevano nitidamente dalle operazioni di intercettazione eseguite sull’utenza e all’interno del veicolo di uno degli indagati, già Sindaco di Teverola dal 2005 al 2015, poi divenuto consigliere comunale di minoranza dell’amministrazione dell’epoca.

Lo stesso pianificava una rilevante attività di speculazione edilizia presso una vasta area agricola ‘ubicata nel territorio comunale di Teverola, divenuta edificabile attraverso la rivisitazione del piano urbanistico comunale approvato in Consiglio Comunale.

L’indagato, con importanti cariche amministrative, ricoprendo la duplice vesie all’epoca dei fatti sia di consigliere comunale di minoranza che di imprenditore di fatto della società che doveva realizzare il complesso edilizio, nella piena consapevolezza dell’illiceità dell’intero progetto edificatorio di cui è stato, unitamente ad altre figure, il principale ideatore, fungeva da mediatore tra il lproprietario dei terreni agricoli oggetto dei permesèi di costruire e figure apicali della giunta comunale come il Sindaco e l’assessore ai lavori pubblici.

Questi ultimi, dietro l’accettazione della promessa di una consistente somma di denaro, operavano al fine di far ottenere i titoli edilizi al proprietario dei terreni, grazie all’interessamento del Responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale da loro stessi chiamato a ricoprire l’incarico nella compagine amministrativa comunale.

Le indagini eseguite rappresentavano un contesto a dir poco inquietante ed una attività amministrativa illecita protrattasi per lungo tempo in cui i rapporti tra pubblico e privato erano saldamente finalizzati ad ottenere vaàntaggi, nella costante violazione delle leggi che disciplinano l’azione amministrativa.

L’attività d’ifidagine eseguita nell’anno 2023, infatti, consentiva di accertare – un- contesto, se possibile, ancor più grave rispetto ai fatti accertati precedentemente nel triennio 2019/2021, confermando la totale gestione della macchina amministrativa da parte di soggetti esterni, con la complicità del Sindaco, risultato materialmente al soldo di tutto l’entourage politico/imprenditoriale gravitante nell’orbita dei soggetti indagati.

L’allora Sindaco, in particolare, a seguito di elargizioni di denaro contante e di altre utilità eseguite su sue spasmodiche richieste, abdicava al ruolo di primo cittadino, demandando le sue funzioni ad un consigliere
comunale di opposizione, poi dimessosi nel gennaio del 2022, che determinava tutte le scelte strategiche, economiche e amministrative del Comune di Teverola, plasmandole in funzione dei propri esclusivi interessi
economici, anche grazie, tra l’altro, al pieno controllo dell’intera giunta comunale.

Ne è prova il ruolo centrale, da semplice segretario del suo partito senza cariche amministrative, svolto nella procedura di nomina pilotata dei vari dirigenti d’area negli uffici comunali strategici, tutti asserviti al suo
volere, con conseguente rimozione di quelle figure in qualche modo avverse o invise.

Il ruolo ricoperto dagli indagati non investiti formalmente di funzioni amministrative era così noto da divenire unaffidabile e necessario punto di riferimento dei cittadini teverolesi che, per ottenere i permessi, provvedevano a elargire, sempre con le medesime modalità, somme di denaro al Sindaco che operava con la complicità del consigliere comunale di minoranza già dimessosi.

Significativa, inoltre, è la circostanza per cui gli indagati sono riusciti a portare avanti il proprio progetto criminoso in un arco temporale lungo, che ha visto avvicendarsi due amministrazioni comunali, nonostante gli stessi abbiano ricoperto nel tempo cariche diverse: a seguito delle elezioni svoltesi nel giugno 2024, infatti, quello che nelle prime fasi delle indagini era stato Sindaco del Comune di Teverola, veniva rieletto quale consigliere e nominato Vicesindaco, il precedente assessore ai Lavori Pubblici, veniva eletto consigliere comunale in quota minoranza, ed infine, un ex consigliere di minoranza veniva rieletto consigliere comunale in quota maggioranza.

Questi ultimi, lo scorso ottobre, rassegnavano le proprie dimissioni a seguito di interrogatorio da parte del GIP del Tribunale di Napoli Nord conseguente la richiesta di applicazione di misure cautelari a loro carico avanzata dalla Procura della Repubblica.

Contestualmente alla esecuzione delle misure cautelari personali, i Carabinieri del Nucleo investigativo del Gruppo di Aversa hanno dato esecuzione anche al decreto di sequestro preventivo, emesso dal GIP su richiesta di questa Procura della Repubblica, dell’intera struttura immobiliare, Parco Iris, di edilizia insediativa di tipo abitativo, in località Madama Vincenza in parte ancora da realizzare e le unità immobiliari oggetto di compravendita, nonché al sequestro preventivo del fabbricato per civile abitazione in via F.Ili Bandiera, entrambi nel Comune di Teverola.

Si precisa che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e gli odierni indagati sono
da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva e che la misura cautelare è stata adottata anche a seguito del
vaglio degli interrogatori preventivi degli indagati medesimi.

Per accedere al video della brillante operazione, cliccare sulla foto oppure sul seguente link:

(PROCURA DELLA REPUBBLICA Presso il Tribunale di Napoli Nord IL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA
Dott.ssa Maria Antonietta Troncone – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Teverola. Carabinieri trucidati dai nazisti: il comandante regionale dell’Arma alla commemorazione dell’eccidio

Nella mattinata di venerdì 13 settembre presso il cimitero di Teverola, il Generale di Divisione Canio Giuseppe La Gala, comandante della Legione Carabinieri Campania, alla presenza del Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Edmondo Cirielli, dell’Onorevole Gerolamo Cangiano, del Sindaco della città di Teverola Gennaro Caserta, del Prefetto di Caserta Giuseppe Castaldo, del Vescovo della diocesi di Aversa, S.E. Rev. Mons. Antonio Spinillo, del Comandante Provinciale Carabinieri di Caserta Colonnello Manuel Scarso, di numerose autorità civili e militari e di una scolaresca del locale Istituto Comprensivo Statale “G. Ungaretti”, ha commemorato l’ottantunesmo anniversario dell’eccidio di 14 carabinieri e due civili trucidati per mano dei nazisti.

In ricordo di questi eroi l‘alto Ufficiale ha deposto, unitamente al Vice Ministro Cirielli e al Sindaco, sul monumento a loro dedicato, una corona di alloro dell’Arma dei Carabinieri.

Presenti anche i familiari di alcuni militari caduti.

Era il 12 settembre 1943 quando 14 Carabinieri, dopo aver difeso il Palazzo dei telefoni di Napoli, si barricarono nella caserma Napoli-Porto dove opposero una strenua resistenza fino a doversi arrendere, avendo terminato le munizioni.

Dichiarati prigionieri di guerra furono condotti in Teverola (CE) dove, la mattina del 13 settembre, furono trucidati con colpi di mitragliatrice.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Teverola-Carinaro-Caserta. Smantellata presunta ‘gang camorristica’, oltre 40 arresti: Conferenza Stampa a Napoli

I Carabinieri del Comando Provinciale di Caserta, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare a carico di oltre 40 persone, indiziate di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, intestazione fittizia di beni, riciclaggio, autoriciclaggio, detenzione di armi, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.

Tra gli arrestati anche l’elemento di spicco di un gruppo camorristico operante nella provincia di Caserta.

I dettagli dell’operazione verranno illustrati dal Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Napoli, dottor Nicola Gratteri, e dal Comandante Provinciale Carabinieri di Caserta, Colonnello Manuel Scarso (nella foto), in una conferenza stampa che si terrà dalle ore 10.30 di martedì presso l’ufficio di Procura di Napoli.

Nel corso della mattinata di martedì 3 settembre, i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Caserta, hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misura cautelare, emessa dal GIP presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 42 persone (32 in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 7 al divieto di dimora nella regione campania), ritenute gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, intestazione fittizia di beni, riciclaggio, autoriciclaggio, detenzione di armi, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.

La complessa attività investigativa, svolta dal 2021 al 2023, incentrata sui territori dei Comuni di Teverola e Carinaro ha permesso, attraverso attività di intercettazioni telefoniche e ambientali, l’analisi dei tabulati e i servizi di osservazione e pedinamento, di accertare come un esponente di spicco di un gruppo camorristico operante sul quel territorio, tornato in libertà dopo 19 anni di detenzione, abbia avviato una serie di attività criminali volte a riaffermare il “diritto” di gestire le attività illecite sui territori dei citati due comuni, senza sottostare alle fazioni del clan dei casalesi nella cui area di “competenza” ricadono proprio i predetti comuni.

Il complesso quadro indiziario ha, in particolare, posto in evidenza il coinvolgimento degli odierni indagati nella prosecuzione dell’attività delinquenziale del gruppo di appartenenza.

Le attività illecite accertate consistevano sia nelle estorsioni in danno di imprenditori e titolari di esercizi commerciali che nell’imposizione di istituti di vigilanza privata ad attività commerciali presenti sul territorio e di slot-machine presso bar, locali e sale slot, la cui fornitura era devoluta a società a loro riconducibili o compiacenti.

Nel corso dell’attività investigativa è stato anche accertato il tentativo di imporre i servizi di onoranze funebri.

I metodi adoperati s’incentravano sulla capacità di intimidazione scaturente dalla consapevolezza della pervasività di un potere spregiudicato a cui prestare acquiescenza: un sistema, in altre parole del tutto alternativo al complesso di regole disciplinanti la comune convivenza e che ripete la sua forza dalle capacità “militari”, ivi compresa quella di resistere anche ai pubblici poteri ed alla forza della legge, in ciò essendo agevolato dal clima di omertà che, purtroppo, ancora aleggia in parte degli imprenditori per timore di subire atti ritorsivi contro i propri esercizi commerciali ovvero contro la propria persona o quella dei propri cari.

Il sodalizio criminale disponeva di armi che servivano sia quale strumento efficace di intimidazione che per dirimere controversie all’interno dei circuiti criminali.

E’ anche diffusamente emerso come l’associazione traeva buona parte dei suoi introiti illeciti dalla compravendita di una svariata quantità e qualità di sostanze stupefacenti, quasi in regime di monopolio riuscendo, nel breve tempo, a saturare di sostanza stupefacente del tipo cocaina, hashish e marijuana i territori di competenza. Assai numerosi erano gli assuntori che a questi si rivolgevano per acquistare, anche più volte al giorno, le diverse droghe. Sono stati registrati casi di acquirenti che, non rispettando i pagamenti (che erano consentiti anche attraverso POS portatili) e le scadenze pattuite, venivano poi resi vittime di pestaggi e privazioni di beni personali.

Contestualmente all’esecuzione dell’ordinanza di custodia, nei confronti di alcuni destinatari del provvedimento, è stato notificato un decreto di sequestro di alcuni beni mobili e quote societarie a loro riconducibili per un valore di oltre un milione di euro.

I provvedimenti eseguiti sono misure disposte in sede di indagini preliminari, avverso le quali sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari delle stesse sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunti innocenti fino a sentenza definitiva.

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Teverola. Acqua minerale esposta ai raggi solari: sequestrate 456 confezioni; deferito l’esercente

Militari appartenenti al Nucleo Carabinieri Forestale di Marcianise (CE), nel corso di un controllo presso un grossista di alimentari e bevande in comune di Teverola (CE) hanno accertato la commercializzazione di confezioni di acqua minerale, stoccate temporaneamente in un piazzale esterno limitrofo all’attività di rivendita, esposte alla insolazione diretta dei raggi solari.

Detta condotta è vietata dalla legge perché l’esposizione anche parziale di prodotti destinati al consumo umano alle condizioni atmosferiche esterne, tra cui l’impatto con i raggi solari e le conseguenti elevate temperature, possono determinare dei possibili fenomeni chimici di alterazione dei contenitori e di conseguenza del loro contenuto.

Pertanto, i predetti militari hanno proceduto al sequestro delle 456 confezioni di acqua minerale, di vari marchi societari, ed hanno deferito all’Autorità Giudiziaria, in stato di libertà, il legale rappresentante della società che gestisce la rivendita all’ingrosso di alimenti e bevande per il reato di detenzione in cattivo stato di conservazione di confezioni d’acqua minerali destinate alla vendita.

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Teverola (CE) – Sequestro di 456 confezioni di acque minerali lasciate esposte ai raggi solari

Militari appartenenti al Nucleo Carabinieri Forestale di Marcianise (CE), nel corso di un controllo presso un grossista di alimentari e bevande in Comune di Teverola (CE) hanno accertato la commercializzazione di confezioni di acqua minerale, stoccate temporaneamente in un piazzale esterno limitrofo all’attività di rivendita, esposte all’insolazione diretta dei raggi solari.
Detta condotta è vietata dalla legge perché l’esposizione anche parziale di prodotti destinati al consumo umano alle condizioni atmosferiche esterne, tra cui l’impatto con i raggi solari e le conseguenti elevate temperature, possono determinare dei possibili fenomeni chimici di alterazione dei contenitori e di conseguenza del loro contenuto.
Pertanto, i predetti militari hanno proceduto al sequestro delle 456 confezioni di acqua minerale, di vari marchi societari, ed hanno deferito all’Autorità Giudiziaria, in stato di libertà, il legale rappresentante della società che gestisce la rivendita all’ingrosso di alimenti e bevande per il reato di detenzione in cattivo stato di conservazione di confezioni d’acqua minerali destinate alla vendita.

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Teverola sostenibile, mozione contro l’autonomia differenziata

Comunicato

Oggi abbiamo depositato presso la Casa comunale una mozione contro l’Autonomia Differenziata, una legge che ’̀ .

La mozione, presentata in molti altri Comuni italiani, delle Amministrazioni comunali del Sud contro una legge che crea divisioni, aumenta le disuguaglianze e contribuisce al sottosviluppo della nostra regione.

:
– per gli effetti negativi della legge 86/2024 sull’autonomia regionale differenziata, che penalizzerà le regioni più deboli e rafforzerà quelle più ricche, rischiando di minare l’unità nazionale e i diritti dei cittadini.
– affinché l’autonomia differenziata non venga attuata prima della definizione e attuazione dei costi e fabbisogni standard e dei LEP su tutto il territorio nazionale, garantendo uguali diritti a tutti i cittadini.
– ’ a inoltrare il contenuto della mozione a tutti i livelli istituzionali come espressione della volontà della nostra comunità.
– l’adesione del Comune di Teverola a tutte le iniziative contro l’autonomia differenziata, comprese determinazioni, ricorsi e altre forme di opposizione.

L’autonomia differenziata deve essere abrogata perché aumenterà i divari territoriali e peggiorerà le disuguaglianze sociali, danneggiando l’intera collettività, in particolare lavoratori, pensionati, giovani e donne.

✍ ’ .
> Sarà possibile farlo ai banchetti che saranno prossimamente (indicheremo a breve luogo e date).

, ̀ ̀ :
1️⃣ Accedi al sito: https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/500020
2️⃣ Clicca sul pulsante e accedi con SPID, CIE o CNS.
3️⃣ Scorri l’elenco e clicca su “Contro l’autonomia differenziata. Una firma per l’Italia unita, libera, giusta” (numero iniziativa: 500020).
4️⃣ Premi su “sostieni iniziativa”, clicca su “continua” e di nuovo su “sostieni iniziativa”.

’ . ’ , ,

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Rapina alle Poste di Teverola, arrestati i responsabili

Teverola, 25luglio 2024 – Una mattinata di ordinaria amministrazione si è trasformata in un incubo per i dipendenti e i clienti dell’ufficio postale di Teverola. Intorno alle 9:30 giovedì , un gruppo di tre uomini armati ha fatto irruzione nell’edificio, seminando il panico tra i presenti e portando a termine una rapina che ha fruttato un ingente bottino.

Secondo le prime ricostruzioni, i rapinatori, con il volto coperto da maschere, sono entrati nell’ufficio postale situato in via Roma. Armati di pistole, hanno minacciato i dipendenti e i clienti, costringendoli a sdraiarsi a terra. La loro azione è stata rapida e coordinata: uno dei malviventi ha sorvegliato l’ingresso, mentre gli altri due hanno intimato al direttore dell’ufficio di consegnare il denaro contenuto nelle casse.

“È stato terribile. Uno di loro mi ha puntato una pistola in faccia e mi ha ordinato di non muovermi,” ha raccontato un testimone oculare ancora sotto shock. “Tutto è successo in pochi minuti, ma mi sono sembrati interminabili.”

I rapinatori sono riusciti a fuggire con una somma di denaro pari  a 100.000 euro.

Sul posto sono immediatamente intervenuti i Carabinieri di Teverola, che hanno avviato le indagini per risalire ai responsabili, che sono poi stati arrestati.

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Teverola ‘Sostenibile’ accende i fari su via Manzoni e chiede l’adesione del Comune ad Anci

TEVEROLA – Il gruppo Teverola Sostenibile, rappresentato in Assise dai Consiglieri comunali Alfonso Fattore e Pasquale Buonpane, continua a lavorare con impegno, svolgendo un’opposizione critica e propositiva. Recentemente, il gruppo ha segnalato diverse situazioni critiche, tra cui il grave degrado di Via Manzoni. Come ricorderanno i cittadini, soprattutto i residenti, la strada è in condizioni di totale abbandono da circa 574 giorni, precisamente dal 15 dicembre 2022. Da allora, Teverola Sostenibile ha costantemente sollecitato l’amministrazione comunale per interventi risolutivi, senza mai ottenere risposte adeguate.

Finalmente, dopo numerosi solleciti, nella giornata di ieri è stato effettuato un primo intervento di pulizia, sebbene parziale, in Via Alessandro Manzoni. L’intervento effettuato non è sufficiente: permangono rifiuti e odori nauseanti, richiedendo un’ulteriore pulizia straordinaria, una sanificazione specifica e la necessità di ripristinare le cassette per la derattizzazione, in linea con il calendario degli interventi dell’ASL.

Quanto alla chiusura della strada, dopo numerose segnalazioni, sembra di apprendere, a seguito di un post diramato sui social, che in data 15 maggio 2024 c’è stato, su delega della Procura, un sopralluogo congiunto anche con uno degli eredi dell’immobile pericolante. Chiediamo che l’amministrazione, e su questo vigileremo anche noi, solleciti le autorità preposte affinché, consapevoli delle tempistiche delle attività svolte dalla competente Procura, venga eliminato un pericolo che provoca nocumento alla collettività. Nel corpo del post del gruppo di maggioranza Teverola Futura è stata evidenziata la data di chiusura della strada al 10/12/2022. Una correzione, legittima. Per amore di verità, però, è utile ricordare cronologicamente gli eventi: la relazione dello stato pericolante della strada a firma della Polizia Locale è stata acquisita a protocollo il 10 dicembre 2022 (n. 1893). L’Ordinanza che dispone il divieto di transito è la numero 32 del 13 dicembre 2022, acquisita al protocollo generale in data 15 dicembre 2022 (n. 15721). Successivamente, dopo 398 giorni, il 17 gennaio 2024, con Ordinanza n. 2 del settore dell’area tecnica, è stata disposta la messa in sicurezza del fabbricato.

Quanto alla chiusura della strada, solo dopo tante segnalazioni, solleciti sembra di apprendere, a seguito di un post diramato sui social, che in data 15 maggio 2024 c’è stato, su delega della Procura, un sopralluogo congiunto anche con uno degli eredi dell’immobile pericolante. Chiediamo che l’amministrazione, e su questo vigileremo anche noi, solleciti le autorità preposte affinché, consapevoli delle tempistiche delle attività svolte dalla competente Procura, venga eliminato un pericolo che provoca nocumento alla collettività. Ci riserviamo, a tal proposito, di chiedere una relazione sullo stato attuale dei fatti all’Ufficio competente per sincerarci della situazione attuale.

Parallelamente, grazie al lavoro dei tecnici e dei gruppi che compongono il comitato Teverola Sostenibile, è stata depositata una mozione per l’adesione del nostro Comune all’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani). Questa proposta rappresenta un’opportunità significativa di crescita sia per il Comune che per i giovani amministratori che lo rappresentano, considerando le innumerevoli attività che ANCI svolge quotidianamente a tutela dei Comuni e delle realtà locali, nonché per la formazione dei Dirigenti e degli Amministratori locali.

“Il nostro impegno è rivolto a garantire una gestione del territorio che risponda alle reali necessità della comunità – dichiara Alfonso Fattore, capogruppo di Teverola Sostenibile – Siamo convinti che un’opposizione critica e costruttiva possa fare la differenza. Continueremo a sollecitare l’amministrazione affinché le nostre proposte e le richieste dei cittadini siano prese in considerazione. Vedremo se i buoni propositi enunciati dal Sindaco sono soltanto parole oppure se è realmente il Sindaco rappresentativo dell’intera città, opposizione inclusa”.

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Teverola (CE) – Bloccati mentre cedevano sostanza stupefacente. Due arresti dei Carabinieri

Dovranno rispondere di spaccio e detenzione ai fini di spaccio, in concorso, i due giovani, un 19enne di Gricignano di Aversa (CE) e un 17enne di Teverola (CE) che, nel pomeriggio del 10 luglio, sono stati arrestati dai Carabinieri della Stazione di Teverola.
Costoro, giunti a bordo di un motociclo Honda SH in via Madonnelle del Comune di Aversa, sono stati notati avvicinarsi a un 48enne del posto al quale hanno consegnato un involucro, poi accertato contenere sostanza stupefacente del tipo crack per gr 0,43, ricevendo in cambio la somma di € 15.
Immediato l’intervento dei Carabinieri che li hanno bloccarti benché abbiano anche tentato di fuggire.
A seguito di perquisizione personale e veicolare, eseguita sul posto, i militari dell’Arma, all’interno del borsello portato a tracolla dal 19enne, hanno rinvenuto e sequestrato la somma contante di € 585, ritenuta di dubbia provenienza, nonché alcuni telefoni cellulari verosimilmente funzionali allo svolgimento dell’illecita attività.
La perquisizione, poi estesa anche presso le loro abitazione, ha consentito di rinvenire, nelle pertinenze dell’abitazione del 19enne, una borsa con all’interno kg 8,100 di sostanza stupefacente del tipo hashish, suddivisa in 16 panetti.
Arrestati, sono stati quindi tradotti rispettivamente il 19enne presso la Casa Circondariale di Santa Maria C. V. mentre il minore presso il centro di prima accoglienza di Napoli – Colli Aminei.

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