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‘Dove è finita la democrazia americana?’: Guadagnuolo presenta la sua nuova opera d’arte

America 2024 – L’artista Francesco Guadagnuolo ha accolto l’invito all’incontro culturale di E.S.S.E. con un’opera pittorica dal titolo: “Dove è finita la democrazia americana?” così presenta il suo contributo artistico con il recente attentato all’ex Presidente americano Donald Trump, un soggetto che ha travolto l’immaginario collettivo statunitense e mondiale ed è diventato processo creativo nella composizione del Guadagnuolo.

Un avvenimento, l’interessante manifestazione organizzata nella giornata del 29 luglio 2024, da E.S.S.E. a Roma in via della Greca, 5 (Bocca della verità) per la presentazione di nuovi progetti che ha visto la partecipazione di politici, artisti, intellettuali, manager, dirigenti, giornalisti, imprenditori, che trova nell’esposizione del M° Guadagnuolo l’articolata e complessa composizione di questa nuova opera pittorica così particolarmente attuale per tutto il mondo politico.

Guadagnuolo, com’è sua consuetudine, è tra i primi ad intercettare, come in questo caso, l’attentato a Donald Trump, una percezione realisticamente influente, al di là dei risultati che potrà avere sulla campagna elettorale.

La democrazia americana è intossicata da tempo, soprattutto per quello che riguarda le elezioni politiche e istituzionali.

Ad oggi l’aggressività politica è un argomento complicato e alquanto discutibile, ma è d’importanza vitale per il futuro degli Stati Uniti e non solo, per rendersi conto delle ragioni che la procurano per essere eventualmente fronteggiata per la salvaguardia della democrazia.

I tentativi criminosi negli Stati Uniti sono eredi delle crisi democratiche, avvertirono il culmine più intrinseco, con l’incursione del 6 gennaio 2021 a Capitol Hill. I sostenitori di Trump non approvarono il risultato della Presidenza Biden e in quella giornata c’è stato un cambiamento che ha influenzato perennemente le vicende della democrazia statunitense.

Situazione alquanto pericolosa per la violenza scaturita in quel momento con morti e feriti che hanno condizionato la comprensione negli U.S.A. a livello mondiale, provocando controversie per la stabilità e la salvaguardia della Nazione. Uno stato elettorale incandescente che non si era mai vissuto prima.

Mentre il recente attentato a Trump ha avvertito un’influenza sintomatica sulla politica e sulla società statunitense condizionando forse anche le elezioni politiche. Dopo il tentativo criminoso, parecchi governanti hanno cercato di sollecitare un cambiamento di rotta sulle agitazioni ed un ragguardevole rispetto della disputa sul piano politico e soprattutto nel dibattito verbale, non sembra questo sollecitare sia accaduto.

In Italia abbiamo colloquiato con l’artista Guadagnuolo che lavora nell’ambito culturale tra Roma e New York autore dell’opera “Dove è finita la democrazia americana?”:

«Alle drammatiche notizie che arrivano, il clima negli Stati Uniti non è dei migliori. Al centro ho rappresentato una mano che può essere letta in vari modi. La mano trattiene un foulard con la scritta: dove è finita la democrazia americana?

Come me lo chiedo io, penso se lo chiedano in tanti. Sappiamo che da sempre la violenza è esistita nel corso della storia delle vicende umane che poi, secondo i casi, diventa decisiva all’interno delle cosiddette democrazie, in questo caso parliamo di quella americana pensando nei suoi momenti di crisi, che sono stati causati negli anni, da scontri razziali, sociali e politici.

La mia opera pittorica racconta due passaggi cruciali, uno è l’assalto del 6 gennaio 2021 a Capitol Hill e l’altro l’attentato all’ex Presidente Trump del 13 luglio 2024. L’attacco del 6 gennaio è stato annoverato come un caso insolito, dunque, storiografico mai accaduto prima alla più rilevante democrazia del pianeta. Sottostante all’opera si nota l’attentato alla vita di Trump, dove abbiamo visto l’ex Presidente rialzarsi con del sangue ancora sul volto, alzare il pugno e urlare per tre volte la frase “fight!” (lottare!).

Osservando l’opera è divisa in due, con due luminosità diverse ci riportano in due diversi scenari temporali, pregni d’inquietudine politica. Non c’è geometria prospettica, perché mi sono servito di differenti rilevatori spaziali, una sorta di prospettiva aerea da consentire di fondare la percezione di lontananza e vicinanza fissando un tempo sospeso tra passato e presente.

La lontananza, la parte alta, è data dall’assalto anti-democratico a Capitol Hill, mentre la vicinanza, la parte bassa, è data dall’attentato a Trump. Ho scelto la tecnica del collage la quale mi ha aiutato a concepire questa composizione spaziale trans-reale dove un tempo passato diventa presente e un tempo presente diventa passato. Tale archetipo di aggressioni agita per lo più la speranza nelle istituzioni e nella struttura democratica dello Stato.

Creano disgregazioni profonde e peggiorano la crisi nelle società. Ai lati la folla riprende con tablet e cellulari in collegamento con altre persone. Vi sono poi le immagini di Putin e Netanyahu indicatori delle due guerre in corso che non sappiamo come andranno a finire, che seguite nel mondo con ansia potrebbero portare ad un conflitto globale. Si notano le prime pagine di alcuni quotidiani italiani che descrivono i fatti. Al centro, in alto, la statua della Libertà con un cielo tempestoso, inneggia il vero spirito degli ideali di libertà e di giustizia di una vera democrazia che sembrano aver perduto gli americani in mezzo alla divisione del Campidoglio».

Un’opera quella di Guadagnuolo che ci mostra in maniera tangibile il clima di tensione che sta vivendo l’America, questo non fa altro che influenzare tutto il mondo. Una riflessione sulla storia contemporanea che l’artista vive in prima persona attraverso la sua arte riuscendo a raccontare con occhio critico l’animo delle coscienze umane.
Attraverso le sue opere Guadagnuolo comunica sensazioni potenti – oppressione, angoscia e terrore – che riflettono i contrasti e le difficoltà del nostro tempo.

La sua sensibilità gli permette di approfondire questioni globali, catturando l’essenza della nostra esistenza. La sua sensibilità agli eventi mondiali e il suo impegno nell’affrontare fanno di lui una figura significativa nell’arte contemporanea.

Tra le opere memorabili di Guadagnuolo, per rimanere in territorio americano, sono i simulacri dell’Undici Settembre, l’attentato alle Torri gemelle che hanno aperto purtroppo nel dramma il Terzo Millennio. Queste tematiche universali sono affrontate con profondità e sensibilità, invitando lo spettatore a riflettere sulle vicissitudini e sulla condizione umana e sociale del vivere civile. La democrazia, in ogni caso, rimane un tema cruciale per il futuro degli Stati Uniti e del mondo intero.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

La Stampa D’Arte

 Una straordinaria occasione per esplorare la bellezza e la storia attraverso la stampa d’arte

POMPEI | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Il Museo Temporaneo d’Impresa in piazza Bartolo Longo, ospiterà La Stampa D’Artela mostra, esposizione organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune nell’ambito delle iniziative a sfondo culturale proposte in linea con la candidatura a Capitale della Cultura 2027 e curata dal professor Domenico D’Acunzo, appassionato collezionista di stampe d’arte e bronzi della scuola napoletana.

L’inaugurazione avrà luogo lunedì 29 luglio alle ore 18 e la mostra proseguirà fino al 31 luglio, a ingresso libero dalle ore 18 alle 22.

La Stampa d’Arte – la mostra sarà un viaggio affascinante attraverso litografie e incisioni ad acquaforte, puntasecca, bulino di artisti italiani ed europei, da Salvator Rosa a Callot Lorraine, passando per Bartolomeo Pinelli, Giambattista Piranesi e Richard Earlom.

Queste opere, ricercate per la loro bellezza intrinseca, rappresentano una miscela di arte e storia che attraverso le varie tecniche e gli sviluppi storici, rappresentano un’importante testimonianza della creatività umana.

Domenico D’Acunzo ha selezionato personalmente le opere esposte, frutto di un’attenta e appassionata ricerca. I visitatori potranno ammirare sia opere iconiche sia sconosciute, caratterizzate da scene fantastiche e intricate, che catturano la vastità della natura e la fugacità della vita attraverso immagini di boschi, vasti panorami, paesaggi rupestri e torrenti impetuosi, rovine fatiscenti, enormi nuvole fluttuanti.

La mia passione per il collezionismo – racconta D’Acunzo – risale a una ventina di anni fa. Ho iniziato a mettere insieme oggetti d’arte varia per avere qualcosa di bello in casa. Le immagini e le figure hanno sempre avuto una mia predilezione; ricordo che da ragazzo avevo dei poster con immagini dei miei hobby preferiti. Nel tempo, dai poster sono passato alle stampe d’arte.

Il curatore Domenico D’Acunzo ha anche scritto un libro didattico, Breve Storia della Stampa d’Arte, per avvicinare i ragazzi delle scuole secondarie a quest’arte considerata dai più di minore importanza. Il libro parte dalla xilografia, la più antica incisione su legno, fino ad arrivare alla più moderna tecnica della fotocalcografia.

Il mio breve manuale didattico – continua D’Acunzo- nasceva con l’intento di presentare, in primo luogo, agli studenti della Secondaria l’arte della stampa, un settore poco esplorato nelle scuole, dimenticato e quasi scomparso dagli interessi artistici degli adulti, addirittura sconosciuto a molti. Compito di un docente è divulgare affinché nasca interesse, quello per le arti tutte, che per troppo tempo sono state trascurate, mentre esse rappresentano il mezzo più significativo che abbiamo per crescere e migliorare come esseri umani.

Vi invitiamo a partecipare a questa straordinaria occasione per esplorare la bellezza e la storia delle stampe d’arte.

 

 

 

L’articolo La Stampa D’Arte proviene da Lo Speakers Corner.

(Fonte: LoSpeakersCorner – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

OGGI A CASERTA Arriva a Caserta l’Atlante dell’Arte Contemporanea edito da Giunti nel 2024.A presentarlo Enzo Battarra, critico d’arte e assessore alla cultura del Comune di Caserta, l’artista Rino Telaro e lo storico dell’arte Gennaro Accurso.






Arriva a Caserta l’Atlante dell’Arte Contemporanea edito da Giunti nel 2024.

Dopo le straordinarie presentazioni a Firenze e a New York, il ponderoso volume sarà il protagonista OGGI alle 18 nella libreria Giunti al Punto di Caserta in piazza Matteotti.

A presentarlo Enzo Battarra, critico d’arte e assessore alla cultura del Comune di Caserta, l’artista Rino Telaro e lo storico dell’arte Gennaro Accurso.

La presenza tra i relatori di Rino Telaro, artista di forte valenza europea, è legata al fatto che sia lui l’unico artista casertano presente nell’Atlante con numerose pagine in due sezioni, quella internazionale e quella campana.

Proprio in questi giorni è in corso a Caserta una sua ampia mostra retrospettiva alla Training House, una ex palestra in via Ferrarecce. Titolo dell’esposizione è “Carpe Diem”, un invito a cogliere l’attimo, a vivere pienamente la propria esperienza di vita. Il finissage è previsto per domenica 7 luglio alle 19:30.

L’Atlante dell’Arte Contemporanea di Giunti Editore viene incontro al lettore come un’antologia ragionata, da anni strumento privilegiato per collezionisti, galleristi, mercanti e appassionati, i quali, consultandone gli aggiornamenti annuali e i puntuali approfondimenti, affinano la facoltà di orientarsi con sicurezza nel complesso mondo delle arti visive. Questo numero speciale ha inoltre il merito di presentare una selezione di proposte al grande pubblico non solo europeo, ma anche statunitense.

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

La ex centrale nucleare del Garigliano in comune di Sessa Aurunca non ospiterà opere d’arte terremotate






L’IDEA DI FRANCESCHINI

Beni culturali nelle centrali nucleari: salta il piano del Pnrr per bonificarle

I TRE SITI SI SFILANO – I fondi dimezzati a 140 mln. Ora si prova con le ex caserme ma soldi a rischio dopo tre anni persi

DI LEONARDO BISON 
2 LUGLIO 2024

Le ex centrali nucleari del Garigliano (Caserta), Caorso (Piacenza) e Bosco Marengo (Alessandria) non ospiteranno depositi temporanei per opere d’arte terremotate. Non dovrebbe stupire: chi può pensare di infilare depositi di beni culturali in siti nucleari in corso di bonifica E invece, fino alla settimana scorsa, il Pnrr italiano prevedeva proprio quello: 300 milioni stanziati nei primi progetti, voluti dall’ex ministro Dario Franceschini, scesi a 140 l’anno scorso, quando già una delle 3 centrali (Caorso) era stata sostituita da una caserma dismessa a Palmanova (Udine). Giovedì scorso il Ministero della Cultura ha ufficializzato anche l’uscita dal progetto delle ultime due centrali rimaste, Bosco Marengo e Garigliano: Sogin, la società partecipata pubblica che gestisce le ex centrali, il 19 febbraio ha comunicato al MiC la non fattibilità degli interventi nei tempi del Pnrr. Il MiC, in fretta e furia, ha trovato altre due caserme da infilare nel progetto per non perdere i soldi: lo stabile della zona ex Paip 1 a Matera, e la Caserma Gamerra a Venaria Reale (Torino).

Alla fine l’Italia avrà i 5 megadepositi per beni culturali immaginati nel 2021 dall’ex ministro, ma, uscite di scena le centrali nucleari, i soldi necessari saranno molto meno dei 300 milioni preventivati (l’ultimo riparto fondi parla di 140 milioni). Con stanziamenti importanti concentrati in pochi luoghi, nonostante quasi tutti i territori italiani abbiano spazi insufficienti per le emergenze: 50 milioni per la caserma Cerimant a Roma, 30 per Palmanova, 20 milioni per le Casermette di Camerino, Matera e Venaria Reale. da spendere entro il 2026.

La vicenda del progetto è emblematica. Nel marzo 2021 Franceschini, presentando l’idea, parlava di “centrali già dismesse e già bonificate”. Non era vero: tutte e tre richiedevano complessi lavori di bonifica e decommissioning, forse il vero obiettivo del progetto. Non si capiva nemmeno come fossero state scelte le centrali, lontante da aree sismiche. Nel primo progetto, peraltro, c’erano 4 dei 5 siti individuati concentrati tra Caserta e l’Emilia, nessuno a Nord-Est o più a Sud, e non era chiaro chi avrebbe curato i depositi nelle centrali, dato che Sogin non si occupa di beni culturali.

Nel settembre 2022 la prima esclusione, la centrale di Caorso non è adatta, non c’è fattibilità, entra Palmanova. A marzo 2023, dopo continui colloqui con Sogin, i fondi per il progetto passano da 300 a 140 milioni: solo spazi limitati delle due centrali rimanenti potranno essere convertiti in tempo. Col passare dei mesi (da agosto 2023 Sogin, dopo un anno di commissariamento, ha un nuovo amministratore delegato) diventa chiaro che anche i progetti a Garigliano e Bosco Marengo sono inattuabili, con buona pace degli annunci stampa. Al Garigliano oggi procedono rapidi i lavori per il nuovo deposito temporaneo per rifiuti radioattivi a bassa e media attività provenienti dallo smantellamento della centrale, comunica Sogin. Mentre i 160 milioni recuperati – finora – dal MiC finanzieranno l’adeguamento sismico di luoghi di culto, torri e campanili. Pare abbia senso, eppure tre anni sono stati persi: ora si farà tutto in emergenza, entro il 2026. Forse.

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

‘Sbarco in Normandia’: dopo 80 anni, l’opera d’arte di Guadagnuolo per invocare la Pace nel Mondo

Sono aperte le celebrazioni in Francia guidate da Presidente Emmanuel Macron per gli 80 anni del D-Day, lo Sbarco alleato in Normandia del 6 giugno 1944, avvenimento di valore mondiale con la presenza del Presidente americano, Joe Biden e il Presidente della Repubblica italiano Sergio Mattarella.

Saranno presenti anche il Cancelliere tedesco Olaf Scholz e il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ospite ad un avvenimento che Macron desidera sia fortemente basato, sul pensiero comune di Pace, dei Paesi occidentali nella difesa dell’Ucraina aggredita dalla Russia.

Anche la Gran Bretagna commemora lo Sbarco, con Re Carlo III e la regina Camilla a Portsmouth, Inghilterra meridionale, da cui si mise in mare la grande flotta indirizzata verso le spiagge francesi per la liberazione dai nazisti.

Perfino l’arte contemporanea vuole celebrare gli 80 anni dello sbarco in Normandia e lo fa con il maggiore rappresentante del Transrealismo italiano Francesco Guadagnuolo, un artista che da sempre si è occupato di politica internazionale e dei fatti del mondo, tanto da essere stato chiamato al Senato della Repubblica, come artista per l’Intergruppo Parlamentari per il Giubileo del 2000 impiegando il suo operato sulle sfide che il Mondo dovrà ancora affrontare.

L’artista ha realizzato l’opera (olio su tela) di grandi dimensioni: “Gli ottant’anni dello Sbarco in Normandia”, che richiama Pace in Europa e nel Mondo con un messaggio di divulgazione che diventa, attraverso l’arte, significato di umana libertà per un mondo senza più guerre.

Guadagnuolo si ispira, al 6 giugno 1944: il D-Day. Le spiagge della Normandia divengono arena di uno dei conflitti più sanguinosi che la storia conosca. Lo sbarco alleato è per l’Europa l’avvio della fine della seconda guerra mondiale, la rinascita dopo l’oscuro periodo del nazismo.

L’opera pittorica esprime la sensazione che il tempo si sia fermato a quella giornata di giugno, vive un’atmosfera sospesa. Un casco di un soldato americano, la targa dell’accaduto, i fiori per ricordare i tanti giovani soldati morti per le nostre liberazioni.

All’artista sono bastati tre elementi: un elmo, dei fiori, ed una targa celebrativa per comprendere le dimensioni dei drammatici eventi.

Nello sfondo le più belle spiagge del mondo, in un tramonto di luci che variano dai gialli/rossi/violetti/blu come sciabolate con una luna trasparente traslucida come se volesse nascondersi dal quel cielo che visse momenti così drammatici ma luminoso dagli ultimi raggi solari per dirci: Pace, Pace, Pace, per ancora evocare quei diritti internazionali che conosciamo di cui tutti dovremmo prenderne atto per il nostro futuro.

Nell’affascinante veduta dipinta da Guadagnuolo tutto sembra pacato con un insieme di simboli per non dimenticare.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Si inaugura la mostra d’arte in memoria di padre Giorgio Ascione

Domenica 2 giugno 2024 alle ore 17.30 al Convento Francescano di Santa Maria Capua Vetere si inaugura la mostra d’arte in memoria di Padre Giorgio Ascione, Frate francescano scomparso cinque anni fa all’età di 79 anni a Santa Maria Capua Vetere. Padre Giorgio è stato artista a tutto tondo essendo pittore, scultore, ceramista e restauratore. Ha realizzato diverse opere nei conventi della Campania e del Lazio come le vetrate per le Chiese di San Francesco a Fondi e della Madonna dell’Arco a Miano, il rosone della Chiesa di Casanova di Carinola, sculture in cemento per i conventi di Torre del Greco, Fondi e Ischia. Altre opere sono evidenti nei conventi di Piedimonte Matese e Santa Lucia a Monte. Il Frate francescano, al secolo Ugo, ha anche realizzato le urne che contengono le spoglie di Padre Ludovico da Casoria e del Beato Modestino di Frattamaggiore. Nella Chiesa dedicata a Santa Maria delle Grazie nella Città sammaritana ha realizzato l’altare maggiore. La mostra, allestita nella Sala San Francesco e visitabile fino al 9 giugno 2024, sarà inaugurata alla presenza del Ministro Provinciale dei Frati Minori di Napoli e Caserta, Padre Carlo Maria d’Amodio e Padre Vincenzo Palumbo, Guardiano del convento sammaritano. Il Coro Parrocchiale “Perfetta Letizia” offrirà un omaggio musicale.

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(Fonte: DeaNotizie – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Caiazzo. ‘Visioni d’Arte’: giovedì al palazzo Mazziotti la presentazione di due interessanti libri

Giovedì 16 maggio il dott. Di Rienzo e il giudice Scalzone presentano “Atropo” e “Preso dal tempo perduto”.

Giovedì 16 maggio 2024, nell’ambito della Collettiva “Visioni d’Arte”, che si tiene a Caiazzo all’interno dell’antico palazzo Mazziotti, due eventi altamente ludico-culturali: alle 17.30 ci sarà la presentazione del libro del dott. Antonio Di Rienzo “Atropo”, alle 19.00 sarà presentato il racconto noir di Vincenzo Scalzone, giudice onorario del Tribunale di Napoli.

Chi è Antonio Di Rienzo

Nato nel 1952 a Santa Maria Capua Vetere ove risiede tuttora. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Napoli. E’ stato fondatore e presidente di molti sodalizi culturali. Accademico di –San Marco per le lettere: Sezione poesia ed accademico di Santa Teodora.

Ha partecipato a numerosi concorsi nazionali e internazionali classificandosi sempre tra le prime posizioni. Nel 1998 è stato insignito del titolo di Academicus Ordinarius Classis Scientiarum Naturae per l’attività scientifico-letteraria.

E’ socio fondatore dell’ambulatorio della Carità. E’, inoltre, impegnato da oltre quarant’anni nel capo delle lettere, avendo all’attivo oltre 600 poesie in lingua ed in vernacolo, brevi romanzi, saggi e sceneggiature per film. Cinque poesie sono state inserite, nel 1993, nell’antologia “Poeti e rimatori del Novecento”, edita dalla Silver Press di Genova. Nel 2021, per i caratteri della Edizioni “Saletta Dell’Uva” ha pubblicato una raccolta di liriche dal titolo “Il lago dei Sogni”. Dialoga con l’autore la giornalista Laura Ferrante.

Vincenzo A. Scalzone

Originario di Casal di Principe, sposato e vive ad Aversa. E’ giudice onorario del Tribunale di Napoli appassionato di scrittura creativa. Coltiva la sua passione che lo accompagna da sempre, insieme a quella di giornalismo, soprattutto quello di inchiesta. Sportivo, ha praticato pallavolo. Ha sempre avuto uno sguardo attento sulla realtà che gli ha dato l’ispirazione per tante sue storie. Domani presenterà il suo terzo volume: Preso dal tempo sospeso. Le Letture sono a cura dell’attore teatrale Tommaso Tuccillo. Dialoga con l’autore Laura Ferrante, giornalista.

(Laura Ferrante – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Caiazzo. Visioni d’Arte: grande successo venerdì per l’inaugurazione della mostra al palazzo Mazziotti

Si è tenuta venerdì 10 maggio 2024, all’interno della sala espositiva del suggestivo palazzo Mazziotti, il vernissage della collettiva Visioni d’Arte dell’ass. Terra del Sole, curata dalla giornalista Laura Ferrante e Gianni Crisci. Un altro successo targato Terra del Sole.

La mostra ha visto la presenza numerosa di un pubblico interessato e di un parterre di relatori di spessore. Dopo i saluti del sindaco Stefano Giaquinto, che ha anche illustrato il progetto della sua candidatura a Città della Cultura 2027, ha preso la parola il critico d’arte dott. Ferdinando Creta che, con grande competenza, ha catturato la sala con la sua competente conoscenza dell’arte, spaziando tra passato e presente per portare il suo personale contributo agli artisti espositori.

Prima ancora, vi è stata letta la lettera che il parlamentare dott. Marco Cerreto ha inviato all’attenzione del pubblico per giustificare la sua assenza dovuta a impegni politici a Roma; l’onorevole Cerreto poi, in collegamento telefonico, ha fatto i suoi personali saluti alla platea, al sindaco e ringraziato gli organizzatori “perché fanno un lavoro importante di promozione dell’arte e sono felice che nella mia terra ci sia tanto fermento”.

Ha chiuso la conferenza, presentata egregiamente dalla Ferrante, il dott. Enzo Zuccaro, direttore del museo archeologico nazionale Sannio Caudino.

Poi, i presenti si sono spostati nella sala espositiva del palazzo Mazziotti dove hanno potuto ammirare le bellissime opere esposte: 30 opere pittoriche e 6 scultoree di cui, gli astanti ne hanno ammirato la bellezza dei colori e dei diversi stili, nonché dell’allestimento accurato e sopraffine. “Dietro c’è studio e introspezione” ha detto l’Art Curator Gianni Crisci.

Ora si aspetta il 13 maggio prossimo con la presentazione del libro “Storia della mozzarella di bufala” di Pasquale Iorio.

Con l’autore interverranno: Laura Ferrante, Andrea Mongillo e Paolo Mandato.

Coordina Stefania Guiotto, giornalista. Saluti del sindaco Stefano Giaquinto.

Subito dopo, il 15 maggio, dalla 17.30 il dott. Antonio Di Rienzo presenterà “Atropo”, storie inventate ma non troppo e alle 19.00 il giudice onorario Vincenzo Scalzone presenta il suo “Preso dal tempo sospeso”.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Napoli. ‘Boetti Warhol, Art Capital’, mostra d’Arte: sabato l’inaugurazione al Circolo ‘Canottieri’

Sabato 11 maggio 2024, dalle 11.00 alle 21.00, presso il Circolo Canottieri Napoli (Via del Molosiglio, 1) verranno presentate al pubblico alcune opere di Alighiero Boetti e Andy Warhol provenienti dalla collezione Art Capital di New York.

A cura di Marcello Palminteri e con il l coordinamento di Giuseppe Mariano Candela, la mostra “Boetti Warhol” accende il confronto con il lavoro di due icone della modernità. Entrambi gli artisti hanno trasformato l’immagine riproducibile in opera d’arte, attraverso poetiche estremamente diverse eppure testimoniando, in maniera esemplare, il senso di un’epoca.

Andy Wharol utilizza l’immagine riferendosi alla produzione industriale e di massa analizzandone gli strumenti, per criticarne, con la stessa aggressività, gli esiti di standardizzazione. Se Andy Wharol prende spunto dalla pubblicità per rivelarne i vizi, Alighiero Boetti riprende simboli elementari, lettere e carte geografiche, per “rimappare” un mondo che cambia attraverso gli eventi politici e sociali. In questo “dialogo” tra i due artisti, apparentemente tanto diversi, non è difficile constatare come i loro linguaggi siano, in effetti, decisamente paralleli: le icone del consumo di massa non annullano le tragedie dei mutamenti geografici, mettendo in discussione ogni certezza.

La mostra sarà preceduta dal saluto del Presidente del Circolo Canottieri Napoli, prof. Giancarlo Bracale e da un intervento critico di Marcello Palminteri.

Durante gli orari della mostra sarà servito un cocktail di benvenuto offerto dal ristorante Albori by Michele Cioffi, accompagnato da vini delle cantine beneventane (Ca’stelle, Lauranti e Serra degli Ilici).

BOETTI WARHOL, opere di Alighiero Boetti e Andy Warhol dalla collezione ART CAPITAL, New York, a cura di Marcello Palminteri, coordinamento Prof. Giuseppe Mariano Candela, SABATO 11 MAGGIO 2024
Ore 11.00-21.00.
Ore 12: Saluto del Presidente del Circolo Canottieri Napoli Prof. Giancarlo Bracale; Intervento critico di
Marcello Palminteri, CIRCOLO CANOTTIERI, Via Molosiglio 1, NAPOLI.
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Caiazzo. ‘Visioni d’Arte collettiva: tripudio di colori e stili da venerdì 10 maggio al Palazzo Mazziotti

Caiazzo si prepara ad accogliere un’esplosione di colori e creatività con la Collettiva “Visioni d’Arte”, in programma da venerdìl 10 maggio presso la suggestiva cornice del Palazzo Mazziotti.

L’evento, organizzato dall’associazione “Terra del Sole” con la curatèla di Laura Ferrante e Gianni Crisci, riunirà trenta pittori e sei scultori, selezionati con cura per rappresentare un panorama artistico variegato e ricco di spunti.

Un caleidoscopio di stili e linguaggi espressivi 

Le opere in mostra spazieranno dal figurativo classico alla moderna pop art, passando per collage e installazioni, offrendo al pubblico un viaggio affascinante attraverso l’evoluzione dell’arte contemporanea.

Un filo conduttore lega le diverse espressioni artistiche: il desiderio di infondere vitalità e passione in un ambiente storico di grande fascino come il Palazzo Mazziotti.

Un’esperienza immersiva a partire dalle 18.30

L’inaugurazione della mostra è prevista per le ore 18.30 di venerdi 10 maggio. I visitatori saranno accolti in un’atmosfera elegante e raffinata, frutto di un allestimento curato nei minimi dettagli per esaltare la bellezza delle opere esposte.

Un invito a scoprire l’arte contemporanea

Collettiva Visioni d’Arte rappresenta un’occasione imperdibile per immergersi nel mondo dell’arte contemporanea e scoprire nuovi talenti.

Un evento che celebra la creatività e la forza espressiva degli artisti, capace di emozionare e di suscitare riflessioni profonde.

Oltre la mostra: Palazzo Mazziotti e il suo patrimonio

In occasione del Vernissage sarà possibile visitare anche la biblioteca e il museo di arte povera ospitati all’interno del Palazzo Mazziotti. Un’opportunità per approfondire la conoscenza del territorio e del suo ricco patrimonio culturale.

Non mancate di segnare in agenda il 10 maggio e preparatevi a vivere un’esperienza artistica indimenticabile a Caiazzo!

PROGRAMMA

Saluti: Stefano Giaquinto Sindaco di Caiazzo; On.le Marco Cerreto.

Ospiti: Dott. Enzo Zuccaro Direttore museo archeologico nazionale Sannio Caudino.

Il contributo critico è affidato al critico d’arte dottor Ferdinando Creta.

Modera la giornalista Laura Ferrante

Artisti in esposizione

Gianni Pontillo, Salvatore Galante, Francesco Atilo, Oria Strobino, Nicola Zampella, Vincenzo Mascia, Alessandra Civitillo, Concetta Carleo, Loredana Civitillo, Lorenzo Cerciello, Giuseppe Della Ventura, Alessandra Torricelli, Salvatore D’Imperio, Mattia Anziano, Enzo Faraldo, Pietro Farina, Dario Gaipa, Maurizio Padula, Achille D’Onofrio, Giovanni F. Sisinni, Sabina Russo, Giuseppe Zumbolo, Nunzia Gaudino, Sara Pistilli, Maria Mastroianni, Enzo Matteis, Rosalba Ascione, Domenico Balestrieri, Meredith Peters, Stefania Guiotto.

Scultura

Andre Cocchiara, Carmela Rinaldi, Francesco Annunziata, Laura Muti, Cesare Mondrone, Luigi Guarino.

Orari di apertura

Ven. 10 Maggio Vernissage 18.30 – 20.30; Sab. 11 maggio 17.30 – 20.30; Dom. 12 maggio chiuso; Lun. 13 maggio 9.00 – 13 / 15.00 – 20.30; Ma 14 maggio 9.00 -13.00; Me. 15 maggio 9.30 – 13/15.00 – 17.00/ 20.30; Gio. 16 maggio 9.00 – 13.00; Ven. 17 maggio 9.00 – 13.00; Sab. 18 maggio 18.00 20.30; Dom. 19 maggio 10 – 13; Lun. 20 maggio 9.00 – 13 /15.00 – 20.30.

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“La Regina e l’Architetto”, la rassegna d’arte dedicata alla Regina Maria Amalia di Sassonia e Luigi Vanvitelli

Maria Amalia di Sassonia è stata Regina di Napoli e della Sicilia essendo stata moglie di Carlo III di Spagna. Donna molto colta svolse un ruolo importante nella costruzione della Reggia di Caserta, della Reggia di Portici, del Teatro San Carlo e della Reggia di Capodimonte dando tanti suggerimenti all’Architetto Luigi Vanvitelli. In pratica è grazie a lei se prende forma la Città di Caserta, prima identificata solo con la Caserta medievale. Alla grande Donna e Regina l’Amministrazione comunale casertana ha intitolato un semplice sottopasso che da un noto hotel conduce a viale Ellettico. La sua vita è stata, invece, studiata da Claudia Mazzitelli e Giuseppe de Nitto che hanno realizzato un volume che ricostruisce, testimonia e consacra la complessa personalità di Maria Amalia di Sassonia. Mazzitelli, artista, ha anche realizzato delle opere, visibili fino al 31 maggio nella Sala Liani del Museo Campano di Capua. Il libro e le opere sono state mostrate ad un folto pubblico venerdì scorso durante un convegno moderato dal giornalista Franco Tontoli. All’evento sono intervenuti Gaetano Di Monaco, Consigliere provinciale, Vincenzo Corcione, Assessore alla Cultura del Comune di Capua e Giovanni Solino, Direttore del Museo Campano. La Mazzitelli, utilizzando la sua personale tecnica di rappresentare la donna stilizzata ha realizzato sei opere dove la Regina mostra oggetti di corte, cartine geografiche, episodi di vita e sul corpetto sono rappresentate le opere vanvitelliane da lei volute ed il Convento dedicato a San Gabriello di Capua, luogo a lei molto caro data anche la sua profonda religiosità. L’artista ha tratteggiato, durante il convegno, la persona della Regina assieme a de Nitto, bibliotecario storico, appassionando il pubblico che ha anche riservato applausi per la performance di Emanuele Zappariello e Maria Luisa Mariano, realizzatrice di un vestito in onore di Maria Amalia di Sassonia. Una mostra assolutamente da non perdere.

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Roma. Le opere di quattro pittrici casertane esposte per un mese alla collettiva d’Arte ‘Partecipazione’

S’inagura oggi la mostra collettiva d’arte “Partecipazione” a cura di Mario Tacinelli – Premio Arte Capitale.
Location prestigiosa, quella di Roma in Piazza S.S. Apostoli, presso il Coffee House di Palazzo Colonna, ove, fino al prossimo 14 aprile, saranno presenti le pittrici casertane Daniela Colonna, Maria Rosaria Di Marco, Rosaria Gentile e Cristina Flaviano con alcune loro opere quali rappresentanti dell’eccellenza artistica di Terra di Lavoro.
(Salvatore De Pascale, Consulente per la Comunicazione dell’Arte – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Montefalcione (AV). Design, femminilità e cultura del vino: le nuove linee di Donnachiara diventano opere d’arte

“Donne Sognanti” del giovane designer Claudio Izzo per la linea Classica ed il coding di Simonetta Ferrante, vera icona del design italiano, per Selezioni. Così l’azienda irpina fa rivivere l’amore antico per la terra in una chiave contemporanea.

Al centro creatività, innovazione e attitudine alla bellezza. Nuova immagine, nuovo visual, nuove idee per la cantina irpina Donnachiara.

 

Il restyling delle etichette che verrà presentato a breve interessa sia la linea Classica che quella Selezioni e contiene due interpretazioni diverse ma complementari del mondo Donnachiara, un mondo fatto di donne, di generazioni che dialogano, di visioni che si rinnovano senza mai tradire le radici, di amore per la terra che diventa creatività, innovazione feconda, attitudine materna all’accoglienza.

Per la linea Classica il concept scelto è stato quello delle Donne Sognanti, come spiega l’autore, il designer Claudio Izzo, IcoDesign, giovane napoletano trapiantato a Roma e specializzato esclusivamente in wine labels. “Quella di Donnachiara è una storia che vede protagoniste donne forti, caparbie e concrete.

L’intento di valorizzare la femminilità e le donne che hanno reso realtà l’azienda. Donne Sognanti è un omaggio all’ispiratrice che ha trasmesso l’amore per la campagna, e raffigura un volto femminile intento a sognare. Un volto femminile con gli occhi chiusi e i capelli al vento che immagina il futuro: il futuro reso realtà da Chiara Petitto e Ilaria Petitto”.

Sette le declinazioni dell’immagine, una per ciascuna delle denominazioni prodotte da Donnachiara. “L’idea iniziale era quella di creare 7 volti differenti, ciascuno capace di esprimere le diverse anime delle donne che rappresentano Donnachiara. La scelta finale, poi, è ricaduta su un unico profilo, quello ispirato a Donna Chiara capostipite, per enfatizzare l’omaggio alla donna da cui tutto ha avuto inizio”.

Sette le declinazioni dell’immagine, una per ciascuna delle denominazioni prodotte da Donnachiara. Il profilo di donna che è il fulcro di questo nuovo visual è un omaggio alla donna che ha ispirato la realtà aziendale che poi sarebbe nata. E’ il profilo di una donna che, chiudendo gli occhi, sembra quasi accarezzare il futuro come in un sogno premonitore e che anticipa i giorni, gli anni, ciò che sarà. Le nuove etichette seguono la bottiglia e la sua forma e si lasciano come scoprire al consumatore senza soluzione di continuità tra dimensioni sensoriali, la vista, il tatto fino al gusto e all’olfatto, con un approccio olistico che dà vita ad un’esperienza totalizzante.

L’idea iniziale – continua Izzo – era quella di creare sette volti differenti, ciascuno capace di esprimere le diverse anime delle donne che danno vita all’universo al femminile di Donnachiara. La scelta finale, poi, è ricaduta su di un unico profilo, quello ispirato a Donna Chiara capostipite, per enfatizzare l’omaggio alla donna da cui tutto ha avuto inizio”.

Arte, calligrafia e cultura del vino nel restyling d’autore delle etichette della linea Selezioni della cantina Donnachiara. Un progetto esclusivo di comunicazione che nasce dall’incontro con il genio di Simonetta Ferrante, uno dei nomi più autorevoli del graphic design del Novecento creativo. Simonetta Ferrante è una vera e propria icona della storia del design italiano che firma all’età di 93 anni le etichette Donnachiara, facendo vivere la sua visione in un progetto artistico dedicato al vino del Sud Italia per un’azienda che parla al femminile. Un binomio che ha il sapore della poesia, la potenza visionaria in grado di anticipare i tempi, la rappresentazione visiva di un pensiero che è filosofia.

Territorialità, autenticità e sostenibilità sono i valori identitari di Donnachiara. E sono proprio questi i valori che si ripropongono anche nell’idea progettuale rappresentati dal coding in grafica, modello di programmazione per la produzione generativa di segni ed elementi visivi proposto da Simonetta Ferrante per la nuova linea Selezioni. Il packaging esclusivo è stato interamente ispirato al codex latino attraverso un lavoro di estrema ricercatezza compositiva, rielaborato nella visione poliedrica dell’artista milanese appositamente per Donnachiara e realizzato con il supporto di un altro nome prestigiosissimo del mondo del graphic designer italiano, Lorenzo Grazzani, docente e responsabile dell’Archivio dell’Associazione italiana design della comunicazione visiva.

Donnachiara, inoltre, ha avviato una collaborazione esclusiva con un rinomato brand di alta sartoria napoletana per il lancio di un’etichetta limited edition, destinata a stupire gli amanti del buon gusto e dell’eccellenza artigianale. Questa etichetta in partnership, a breve disponibile, nasce dalla condivisione dei valori di qualità, tradizione e innovazione tra le due realtà campane.

Le nuove bottiglie Donnachiara diventano così vere opere d’arte. Pezzi unici che promuovono le denominazioni irpine della cantina di Ilaria Petitto in un perfetto equilibrio tra arte, calligrafia, grafica e design, dando vita a forme sinuose con colori accattivanti.

E’ questo il tassello di un mosaico che Donnachiara sta realizzando con determinatezza mettendo insieme arte, design ed enologia come bandiera di un Made in Italy che esprime eccellenze con l’obiettivo di promuovere l’Irpinia, terra del vino, nel mondo.

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