Limatola. ‘Tassa sui morti’, la guerra continua: il comitato induce il sindaco a prorogare, ma non a rimuovere il balzello
Scontro infocato sulla “tassa sui morti”, giovedì al Comune, tra il sindaco e il popolo di Limatola, che resta mobilitato. Dopo tante riunioni una folla di cittadini ha avuto finalmente la possibilità di avere un confronto serio con il Sindaco, il suo vice e l’assessore alle finanze.
Non c’erano più le condizioni per fuggire ed allora anche il dirigente che ha firmato l’ordinanza, che dalla fine del mese di settembre ha creato allarme e preoccupazione nel paese, si è trattenuto con i cittadini nel vano tentativo di spiegare quello che è inspiegabile: come mai si pretende di avere, entro il 31 dicembre 2015, la somma di € 200 per ogni loculo cimiteriale?
Ed allora tanti altri perché sono stati rilanciati nel corso delle riunioni e giovedì, durante l’incontro con il Sindaco, Pietro Di Lorenzo (nella foto a destra) ha rilanciato con forza e chiarezza.
In particolare è stato chiesto il perché della minacciata decadenza della concessione o addirittura della traslazione della salma, con spese a carico dei cittadini e senza alcun obbligo di avvertire gli eredi.
La tensione è salita di molto e si rischiava lo scontro con il Sindaco che soltanto a pochi giorni dalla scadenza firmava un “avviso alla cittadinanza” con cui annunciava la proroga al 30 giugno 2016 dei termini previsti dalla delibera, dal 31 dicembre 2015, FERME RESTANDO LE MODALITA’ DI CUI ALLA DELIBERA.
La gente ha capito benissimo la verità di fondo: bisogna sempre pagare i 200 euro a loculo, ma il comitato non è affatto d’accordo.
Alle ripetute domande: “ma a cosa servono questi soldi?” né il sindaco e neppure gli altri amministratori riuscivano a rispondere.
Si impegnavano però a fare un altro consiglio comunale, in data imprecisata, durante il quale avrebbero stabilito nuovamente le tariffe.
Una certa rabbia è emersa perché il momento non è affatto facile per la debole economia dell’ex svizzera del sud, come era definita Limatola negli anni ottanta.
Oggi le fabbriche sono chiuse, il paese rischia di bloccarsi a causa dell’insostenibile peso delle tasse in contemporanea con la mancanza di lavoro.
Al termine del confronto Pietro Di Lorenzo, sia pur deluso ed amareggiato, ha sottolineato come la forza del popolo unito sia riuscita a scardinare l’apparente compattezza di una classe dirigente lontanissima dai cittadini e dai loro problemi.
Il comitato spontaneo “no alla tassa sui morti” pone a disposizione dei cittadini, in forma gratuita, la consulenza legale e tecnica in caso di nuove azioni.
Intanto il popolo ha dimostrato di essere vigile ed unito. E questo rappresenta un notevole passo in avanti.
(COMITATO SPONTANEO “NO ALLA TASSA SUI MORTI” – Comunicato Stampa – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)