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La Polizia di Stato ritrova e affida al nipote lo zio 63enne, originario del Regno Unito, che era in visita in Italia – Questura di Roma

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Un 63enne era partito dal Galles nelle scorse settimane per un viaggio in Italia, da dove sarebbe dovuto tornare il 15 giugno, ma sull’aereo di ritorno non è mai salito. Così il nipote, partendo dalla Scozia, si è recato a Roma per denunciare la scomparsa dello zio presso gli uffici del commissariato Colombo lo scorso 21 giugno. Diramate immediatamente le note di ricerca in tutta la Capitale, l’uomo è stato ritrovato dai poliziotti del commissariato San Lorenzo presso il parco Dei Caduti 19 luglio 1943. Immediatamente i poliziotti, dopo essersi sincerati delle sue condizioni, lo hanno riaccompagnato presso il commissariato Colombo, dove ha potuto così riabbracciare il nipote.

 


(Fonte: Polizia di Stato – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Cesa. Nipote di un eroe di guerra agli esami presenta tesi sui Carabinieri poi donata al Comandante

Il 17 giugno 2023 lo studente Russo Mario Francesco, classe 2009, di Cesa (Caserta) ha inviato una mail all’URP del Comando Generale dei Carabinieri nella quale riferiva che per l’esame di terza media aveva redatto una tesina dedicata all’Arma dei Carabinieri e alla sua gloriosa storia, soffermandosi sugli eroi che ne hanno fatto parte e che hanno rappresentato per il ragazzo un esempio da seguire.

Lo studente aggiungeva altresì che, in occasione della discussione, che si sarebbe tenuta giovedì 22 giugno alle 12:40, avrebbe gradito la presenza di un rappresentante dell’Arma.

Il 22 giugno us, il Comandante della locale Stazione si è presentato presso l’Istituto “Francesco Bagno” di Cesa presenziando alla discussione della tesina dal titolo “l’Arma dei Carabinieri: una storia tutta italiana”.

Nel corso della discussione, oltre ad illustrare la storia dell’Arma dei Carabinieri dalle regie patenti del 1814 ai tempi moderni, l’esaminando evidenziava i vari collegamenti tra la Benemerita e tutte le materie oggetto d’esame (biologia – scienze – italiano – ecc.), raccogliendo il plauso della commissione esaminatrice.

Nella mattinata di venerdì 23 giugno lo studente ha donato al Comandante di Stazione la sua tesina.

Nell’occasione al ragazzo sono stati consegnati alcuni gadget istituzionali.

Il ragazzo è nipote della Medaglia d’Argento al Valor Militare alla memoria Semprevive Domenico classe 1894, sottotenente del 37° Rgt. Fanteria del Regio Esercito, deceduto il 13.08.1916 in azione militare durante il primo conflitto mondiale).

La medaglia gli fu concessa il 05.09.1917 con decreto n. 29378 del Ministero della Guerra.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Polizia di Stato: truffe agli anziani. Denunciati tre soggetti ritenuti responsabili di truffa del “finto nipote”, restituiti i gioielli – Questura di Teramo

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Controllati e denunciati, nel pomeriggio del 16 giugno scorso, da personale della Squadra Mobile della Questura di Teramo tre giovani per aver consumato una truffa aggravata a Campli (TE).
L’autovettura a bordo della quale i tre viaggiavano era nel mirino degli investigatori che erano arrivati ad essa attraverso attività info-investigativa e controlli mirati del territorio che avevano consentito di accertare il suo utilizzo per consumare truffe agli anziani.
L’autovettura in questione veniva intercettata dai poliziotti al casello A24 di Basciano, in fuga ad altissima velocità, subito dopo aver messo a segno il colpo; la stessa veniva inseguita e fermata con l’ausilio di Personale della Polizia Stradale di Avezzano sull’A25 all’interno di un’area di servizio nel territorio di Magliano de Marsi (AQ).
Nel corso della perquisizione veicolare effettuata nelle more del controllo, i poliziotti della Squadra Mobile di Teramo hanno rinvenuto all’interno della stessa ben occultata dietro i sedili posteriori, un orologio, anelli ed una collana in oro provento di una truffa portata a termine poco prima nel comune di Campli (TE) ai danni di un’anziana signora.
Poco prima un complice dei tre si era, per telefono, spacciato per il figlio e palesandole uno stato di imminente necessità economica per risolvere urgenti problemi le riferiva che di lì a poco si sarebbe recato a casa sua un suo amico al quale avrebbe dovuto consegnare soldi e oro.
Consegna che la vittima ben raggirata effettuava salvo, successivamente, rendersi conto di essere stata truffata.
Nell’occasione uno dei tre giovani aveva convinto l’anziana signora, vedova, a togliersi dal dito anche la fede nuziale in oro, assicurandole che gli sarebbe stata restituita successivamente. I monili trafugati della truffa consumata venivano successivamente riconsegnati all’anziana donna.


(Fonte: Polizia di Stato – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Truffavano gli anziani con la solita scusa di aiutare il nipote

“Diceva nonna aiuto, nonna aiutami sennò vado in galera”. Nessuna nonna si sarebbe tirata indietro davanti a una simile richiesta del nipote. Però chi le chiedeva una mano per uscire da una situazione complicata non era davvero il suo adorato “Tommy“, ma due truffatori. Tenendola costantemente al telefono, sono riusciti a farsi consegnare contanti e gioielli per un valore di quasi 20mila euro. Però stavolta non l’hanno fatta franca: i due truffatori sono stati identificati e denunciati per truffa aggravata dalla polizia. E ieri, la nonna, Maria Grazia (nella foto) ha riavuto indietro il maltolto. A restituirglielo sono stati gli stessi agenti. “Sono stati di una gentilezza unica”, ripete l’anziana, al culmine della gioia. Perché tra le cose che aveva consegnato ai balordi c’erano i regali di suo marito che non c’è più. “E ogni gioiello mi ricordava di lui, Sono stati eccezionali, non ci credevo”.
La nonna, che abita in Oltrarno, mercoledì ha ricevuto una telefonata: parlava un uomo, che le spiegava che il nipote “era finito in guai seri” perché non aveva regolarizzato il pagamento di un pacco “molto importante”. Per risolvere la situazione era quindi necessario pagare e subito.
Per rendersi più convincente, anche il “nipote“ che parlava dietro. La signora non ha avuto neanche il tempo di riflettere, in quanto si è presentato alla sua porta un ragazzo a riscuotere. Nella confusione non è escluso che la malcapitata abbia scambiato quest’ultimo per un amico del nipote: senza pensarci troppo ha racimolato alla rinfusa tutti i valori che aveva in casa, consegnandoli al giovane sconosciuto che a questo punto si sarebbe congedato. Non appena però il vero nipote è tornato a casa, l’anziana ha scoperto l’amara verità: era stata vittima di un ben articolato raggiro. La Squadra Mobile ha messo in moto i “Falchi”, che hanno effettuato una serie di ricerche a tappeto che hanno rapidamente portato ad individuare la presunta autovettura sulla quale la persona che materialmente si era fatto consegnare i gioielli, si sarebbe allontanata insieme ad un altro uomo. Poco dopo gli agenti della polizia stradale di Arezzo, seguendo le indicazioni dei Falchi, hanno fermato sulla A1, direzione Sud, un fuoristrada con due sospetti. Alla guida un 25enne campano, mentre seduto al suo fianco un ragazzo di appena 17 anni. Era lui, il più giovane, ad essersi recato a casa dell’anziana, mentre l’altro lo avrebbe aspettato in macchina. Sotto il piantone dello sterzo, è stata recuperata tutta la refurtiva.

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SI FINGE PER IL NIPOTE E LE CHIEDE DEI SOLDI PER EVITARE UNA DENUNCIA, 94ENNE VITTIMA DI UNA TENTATA TRUFFA SOCCORSA DALLA POLIZIA DI STATO. – Questura di Perugia

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Era stata contattata da un utente sconosciuto, il quale spacciandosi per suo nipote le aveva chiesto del denaro per pagare una multa, informandola che altrimenti sarebbe stato denunciato alle Forze dell’Ordine. La donna – una cittadina italiana di 94 anni – era si era quindi portata presso l’abitazione del figlio, residente nell’appartamento situato al piano inferiore, per prendere le chiavi della cassaforte che si trovava nel seminterrato. Il figlio, notato lo strano atteggiamento della madre, insospettito anche dalle risposte evasive di quest’ultima, ha quindi invitato la moglie a seguire con discrezione la 94enne nel suo appartamento. È stato in quel momento che la donna, constatato che si stava consumando una truffa, ha subito allertato il marito, il quale, sopraggiunto sul posto, appurato che la conversazione era ancora in corso, ha risposto al telefono e chiesto le generalità all’interlocutore che, vistosi scoperto, ha immediatamente riagganciato. A quel punto, aveva deciso di chiedere aiuto agli agenti della Polizia di Stato che hanno invitato la vittima a recarsi presso gli uffici del Commissariato di Assisi per formalizzare la denuncia. Sono tutt’ora in corso gli accertamenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico finalizzati all’individuazione dell’autore della tentata truffa.

(Fonte: Polizia di Stato – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Lo Stato c’è! – Santa Maria a Vico – Nipote del ras della droga chiede estorsione al telefono. Riscosso il pizzo trova i Carabinieri che lo attendono all’uscita. 20enne in carcere

Un 20enne P.A., nipote di noto ras della droga della provincia di Caserta, ha telefonato alla dipendente di una rivendita di tabacchi del luogo intimandole di consegnargli la somma di 300 euro, minacciandola di dar fuoco al locale qualora non avesse ottemperato alla richiesta.
La donna, compagna del proprietario del tabacchi, benché intimoritasi dalle minacce, ha deciso comunque di rivolgersi ai Carabinieri della locale Stazione.
Prima di recarsi presso il presidio dell’Arma ha avuto la freddezza e lucidità di guadagnare tempo chiedendo e ottenendo dall’estorsore alcune ore per racimolare il denaro.
Avuta notizia, i Carabinieri della Stazione di Santa Maria a Vico si sono immediatamente attivati organizzando un servizio ad hoc.
Hanno quindi fotocopiato il denaro che la donna avrebbe dovuto consegnare all’estorsore e organizzato un servizio di appostamento all’esterno.
All’ora concordata il 20enne si è presentato presso il Tabacchi dove ha riscosso la somma di denaro richiesta. La sequenza della consegna è stata ripresa anche dalle telecamere di videosorveglianza.
Ad attenderlo all’uscita del Tabacchi vi erano i militari dell’Arma che lo hanno bloccato e arrestato.
A seguito di perquisizione personale i Carabinieri hanno rinvenuto le banconote fotocopiate.
L’arrestato è stato condotto presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere.
I Carabinieri, nell’elogiare l’alto senso civico e il coraggio dimostrato dalla donna non cedendo alla richiesta estorsiva e rivolgendosi alle Istituzioni, invitano le vittime di tali ignobili reati a seguire il suo esempio.

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