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Caserta. La poesia performativa al Rettorato dell’Università della Campania ‘Luigi Vanvitelli’

Saranno quattro i finalisti della sezione “Poesia Orale e Performativa” del Premio Internazionale Luigi Vanvitelli ad esibirsi questo 24 maggio alle ore 16,30 presso la prestigiosa sede del Rettorato dell’ateneo, sito in Viale Ellittico 31, Caserta.

Il ligure Cristian Zinfolino, già vincitore di numerosi concorsi di poesia performativa e multimediale, al primo posto, seguito al secondo posto da Athena Fedele, performer e musicoterapeuta, cui seguono, in ex aequo, Milena Di Rubbo, insegnante e poeta performer, e Naomi Simeoli, poeta performer e membro del “Centro culturale studi leopardiani” di Recanati. Queste ultime, tutte autrici campane.

Tale sezione è fortemente voluta da Maria Pia Dell’Omo, co-fondatrice del Premio assieme al giornalista Antonio Dentice d’Accadia e tra le maggiori divulgatrici della poesia performativa a livello regionale. Referente dal 2017 per il collettivo Caspar Campania Slam Poetry, che organizza dal 2017 il Campionato Regionale di Poesia Performativa, Dell’Omo ha già proposto la poesia performativa in contesti di rilievo come manifestazioni e festival, tra cui si ricorda “Un borgo di libri”, la sezione letteraria dello storico “Settembre al borgo”, iniziative patrocinate dal Comune della città di Caserta, e la sua rassegna, giunta al secondo anno, “La Bellezza Eterna”, con cui conduce il pubblico nei musei di Terra di lavoro attraverso contest di Slam Poetry.

Innovativo è il legame proposto, all’interno del Premio, tra Slam Poetry, teatro, rappresentato dalla giudice Roberta Sandias de “La Mansarda, Teatro Dell’Orco”, e mondo della medicina, grazie alla collaborazione con l’Associazione “Vocologica”, di cui è parte la Foniatra Chiara Falanga, anche lei giudice del concorso.

Anche il Premio riceve il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, assieme a quello dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli e della OINP (Osservatorio Italiano Enti No Profit).

La Cerimonia, che prevede la premiazione dei partecipanti delle cinque sezioni in cui si articola il premio, si svolgerà al cospetto di autorità ed istituzioni, con la forte presenza di associazioni e attività del mondo della cultura presenti sul territorio.

L’ingresso è libero, fino ad esaurimento posti; la location è accessibile alle persone con disabilità.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Caserta. Premio Internazionale ‘Luigi Vanvitelli’: venerdì 24 autori da tutta l’Italia per le premiazioni

La celebrazione della Prima Edizione del Premio Internazionale Luigi Vanvitelli si terrà a Caserta, venerdì  24 maggio, alle ore 16.30, presso la sede del Rettorato dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, in Viale Ellittico n.31.

La cerimonia si svolgerà alla presenza di varie autorità e rappresentanti istituzionali, universitari, comunali e associativi.

Per l’Italia, autori premiati da 11 regioni: Campania, Sardegna, Marche, Veneto, Sicilia, Molise, Abruzzo, Lazio, Toscana, Lombardia e Liguria.

Per la sezione estera (in lingue ispano-americane), partecipanti da diversi Stati dell’America Latina (Argentina, Perù, Venezuela, Cile, Messico). Circa 430 i componimenti pervenuti, con una ricca rosa di autori che saranno premiati durante la cerimonia.

Il Premio di poesia è costituito da Maria Pia Dell’Omo, Presidente del Premio e organizzatrice di eventi culturali, e il giornalista e divulgatore Antonio Dentice d’Accadia, nell’obiettivo di affermare una centralità casertana nell’organizzazione internazionale di una vetrina poetico-letteraria, che partendo da Terra di Lavoro si articola tra Nord e Sud Italia, fino al continente latino-americano, in virtù della collaborazione con il Centro Cultural Tina Modotti di Buenos Aires, presieduto da Antonio Nazzaro (Presidente di Giuria della sezione in lingue ispano-americane), tra i più stimati traduttori nazionali e del mondo latino, già insignito del riconoscimento del Ministero della Cultura di Cuba.

La Prof.ssa Lucia Monaco, Delegata del Rettore per la Terza Missione, è responsabile del rapporto tra Università e Premio, nonché giudice della sezione dedicata alle questioni di genere.

Tra gli altri membri della giuria spiccano vari protagonisti del mondo culturale e accademico nazionale e internazionale, tra direttori di riviste poetiche, docenti universitari, organizzatori e storici fondatori di ventennali premi nazionali italiani.

Tra le sezioni spicca quella dedicata alla poesia performativa, di cui Dell’Omo è tra le maggiori divulgatrici in Campania, che propone l’innovativa mescolanza di arti teatrali e poetiche con il mondo della medicina, nella disciplina della Foniatria artistica, grazie alla collaborazione con il team sanitario di “Vocologica”. I vincitori della sezione si esibiranno durante la cerimonia, dando vita ai propri versi con corpo e voce.

Altra peculiarità del premio è da riscontrarsi nella ulteriore connessione tra scrittura e mondo accademico, con la poesia vincitrice della sezione dedicata alle questioni di genere che sarà presentata anche all’interno del “Laboratorio di Critica di genere“ a cura delle Prof.sse Cristina Pepe ed Elena Porciani, presso il Dipartimento di Lettere e Beni Culturali della Vanvitelli.

Il Premio è dedicato alla memoria dell’Illustre critico artistico-letterario Angelo Calabrese (1936-2020) e riceve i patrocini morali di: Osservatorio Nazionale degli Enti Non-Profit (OINP); Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”; Amministrazione Comunale di Caserta.

Ingresso libero e gratuito, aperto alla cittadinanza; la sede è accessibile alle persone con disabilità.

Sito: www.premiointernazionaleluigivanvitelli.it – Facebook: www.facebook.com/premioluigivanvitelli –  Instagram: www.instagram.com/premioluigivanvitelli – email: premioluigivanvitelli@gmail.com

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Ozzano Monferrato (AL). Sabato 23 Enrico Deregibus presenta il libro ‘Luigi Tenco. Lontano, lontano’

Il giornalista piemontese Enrico Deregibus presenterà a Ozzano Monferrato (AL) il 23 marzo alle 21 il volume “Luigi Tenco. Lontano, lontano. Lettere, racconti, interviste” che ha realizzato con Enrico de Angelis e che è edito da il Saggiatore.

L’appuntamento, che è organizzato dall’Associazione culturale Macondo e dalla Biblioteca comunale “Alessandra Fracchia”, sarà alle 21 alla Casa delle arti (in Via Trotti 1). Condurranno e intervisteranno l’autore Alberto Bazzurro (critico musicale) e Alberto Marello (direttore del Piccolo).

Il libro, che è stato presentato in varie occasioni televisive, raccoglie in 440 pagine le parole scritte e pronunciate nel corso della sua esistenza da Luigi Tenco, anche lui monferrino, dal momento che era nato a Cassine e vissuto a Ricaldone, vicino ad Acqui Terme, il 21 marzo 1938.

Luigi Tenco. Lontano, lontano. Lettere, racconti, interviste” è un insieme di materiali in buona parte inediti – dai temi delle elementari alle lettere, dai diari agli abbozzi di racconti e sceneggiature, dalle interviste fino alle ultime dichiarazioni durante il Festival di Sanremo del 1967 – che dà forma a un’autobiografia impossibile: il racconto della sua vita, dei suoi pensieri, delle sue emozioni e dei suoi incontri attraverso la sua stessa voce.

Di quasi ogni fase della sua breve vita, Luigi Tenco ci ha lasciato una traccia, un testo, una dichiarazione, concedendoci così di guardare al di là delle parvenze di riottosità e malinconia con cui è stato a lungo identificato. Quest’opera ci permette di conoscere da vicino e nella sua evoluzione una figura creativa e piena di desideri, anticonformista e in anticipo sui tempi, umile e allo stesso tempo consapevole del potere delle parole e delle canzoni. Il ritratto di uno dei più grandi cantautori della storia d’Italia, nella sua essenza più sincera.

Enrico Deregibus è nato a Balzola (Al) e vive a Roma. È giornalista e direttore artistico di vari eventi musicali e culturali in tutta Italia. Cura da dieci anni la direzione artistica del “Pem Festival – Parole e musica in Monferrato”, che si svolge in molti comuni del territorio, e lo è stato dell’Isola in collina di Ricaldone, il paese di Tenco. Per molti anni è stato inoltre consulente e ufficio stampa del Premio Tenco, mentre nel 2017 ha realizzato un omaggio a Tenco con eventi in contemporanea in più di 30 località italiane e francesi.

Viene considerato il biografo di Francesco De Gregori, su cui ha pubblicato vari libri. È anche è uno dei curatori del Premio Amnesty International riservato alla musica.

(Ender Comunicazione – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Caserta. ‘Luigi Vanvitelli: il cantiere dei cantieri’, penultimo evento delle Celebrazioni

Con il convegno “Luigi Vanvitelli: il cantiere dei cantieri” venerdì hanno avuto inizio le due giornate
di conclusione delle Celebrazioni vanvitelliane.
Si è aperto oggi il convegno “Luigi Vanvitelli: il cantiere dei cantieri”, iniziativa della Reggia di Caserta di chiusura delle Celebrazioni vanvitelliane.
Sono iniziate, nella nuova sala conferenze dell’ala ovest del Palazzo reale inaugurata giovedì, le due giornate di studio e approfondimento dedicate al maestro e alla sua eredità.  Il convegno, che si concluderà domani pomeriggio 2 marzo, si articola attraverso gli interventi di studiosi, professionisti e staff del Museo su temi differenti.
Dopo i saluti del sindaco della Città di Caserta Carlo Marino, del prefetto Giuseppe Castaldo, del vescovo Pietro Lagnese e dell’architetto Amalia Gioia, in delega al Soprintendente Gennaro Leva, il direttore della Reggia di Caserta Tiziana Maffei ha dato il benvenuto ai relatori e alla platea.
Si concludono le Celebrazioni vanvitelliane con questi due giorni di studio e approfondimento dedicati all’opera magna di Luigi Vanvitelli – ha detto Maffei – Questo è il cantiere dei cantieri. Un orgoglio per me, per tutto lo staff del Museo e per tutti coloro che lavorano con e per il Museo concludere le Celebrazioni vanvitelliane con la restituzione alla collettività dell’ala ovest del Palazzo reale. E’ stato un anno intenso, corale e bellissimo, in cui abbiamo portato Luigi Vanvitelli in tutta Italia. Mai come in questi mesi si è parlato del Maestro e della sua eredità e, non solo, da parte della Reggia di Caserta e dei partner delle Celebrazioni vanvitelliane, ma ad opera di associazioni, istituzioni, enti e studiosi che hanno così amplificato la promozione della conoscenza della genialità di Vanvitelli in tutto il nostro Paese e all’estero“.
Ad aprire e moderare i lavori Valeria Di Fratta, funzionario alla Comunicazione, Valorizzazione e Promozione della Reggia di Caserta: “Per il Maestro il disegno ha una duplice funzione: studiare e comunicare. Le idee abbozzate da Vanvitelli nei primi schizzi presero forma nei disegni di progetto che confluirono nella “Dichiarazione dei disegni del Real palazzo di Caserta” che entusiasmarono le reali Maestà di Borbone. Indagheremo in maniera approfondita il progetto vanvitelliano della Reggia di Caserta partendo proprio dalle tavole della Dichiarazione, evidenziando le differenze tra la progettazione e la sua effettiva realizzazione e puntando l’attenzione sui ripensamenti dell’architetto resi evidenti dai rilievi condotti sul Palazzo”.
Hanno quindi presentato i loro studi i ricercatori indipendenti Giovanni Maria Bagordo, Gian Carlo Cundari e Maria Rosaria Cundari su “Dichiarazione dei disegni del Real Palazzo di Caserta alle Sacre reali Maestà. Studi sul corpus dei disegni di Luigi Vanvitelli, fonte letteraria e fonte iconografica”.
A illustrare importanti dettagli dell’opera vanvitelliana emersi durante le fasi di cantiere dell’ala ovest del Palazzo reale, Barbara Del Prete, funzionario Architetto della Reggia di Caserta: “Intrecciando le informazioni recepite durante le lavorazioni con i Disegni di Luigi Vanvitelli del 1751 e 1756 abbiamo scoperto che fino alla morte di Luigi Vanvitelli la realizzazione di questa parte del Palazzo reale è avvenuta secondo i progetti del maestro. Successivamente, per ragioni in corso di approfondimento, sono state apportate alcune modifiche”. Del Prete ha anche presentato alla platea di uditori gli esiti di alcuni approfondimenti condotti: “La Gran Galleria al piano reale corrisponde oggi a ciò che è lo spazio occupato al livello sottostante dal palco del Teatro di Corte e dei camerini, mentre gli ambienti adiacenti alla Gran Galleria corrispondono alla platea. Abbiamo trovato così anche l’ingranaggio che serviva per alzare e abbassare il lampadario del Teatro di Corte. Per questo abbiamo pensato di stilizzare graficamente il lampadario e disegnarlo così, in corrispondenza esatta con il punto in cui si trova, per poter lasciare un segno al piano superiore“.
A seguire gli interventi di Fabio Colonnese, ricercatore Dipartimento di Storia, disegno e restauro dell’architettura, Università Sapienza di Roma, dello studio realizzato con Laura Carnevali, ex-prof. Ordinario Dipartimento di Storia, disegno e restauro dell’architettura, Università Sapienza di Roma, Elena Ippoliti, prof. Ordinario Dipartimento di Storia, disegno e restauro dell’architettura, Università Sapienza di Roma, Marco Carpiceci, prof. Associato Dipartimento di Storia, disegno e restauro dell’architettura, Università Sapienza di Roma, Maria Martone, ex-prof. associato Dipartimento di Storia, disegno e restauro dell’architettura, Università Sapienza di Roma, di Alessandra Meschini, prof. Associato Dipartimento di Storia, disegno e restauro dell’architettura, Università Sapienza di Roma, di Leonardo Paris e di Manuela Piscitelli  sul ventennale del rilievo di Palazzo reale con riflessioni e valutazioni a confronto con la Dichiarazione dei disegni di Vanvitelli; di Giorgia Strano, architetto della Sapienza-Università di Roma, sul progetto della Gran galleria e la sua restituzione contemporanea; di Annarita Teodosio, Università di Salerno – Dipartimento di Ingegneria Civile,  sui modelli vanvitelliani della Reggia di Caserta.
Nel pomeriggio focus della sessione 2 del convegno, moderata dal professore ordinario dell’Università degli studi Federico II, Fabio Mangone, sono i materiali. Per il Palazzo reale re Carlo e Luigi Vanvitelli predilessero solo materiali di ottima qualità, provenienti dalle cave del regno, nonché dell’ampio utilizzo e reimpiego di marmi antichi.
Interventi di Claudia Cennamo, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, Dipartimento di Architettura e Disegno industriale, sul marmo di Vitulano; di Adele Fiadino, professore associato di Storia dell’Architettura, Dipartimento di Architettura di Pescara, Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti Pescara, di Domenico Potenza, professore associato in Progettazione Architettonica e Urbana, Dipartimento di Architettura di Pescara, Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti Pescara, su Luigi Vanvitelli e le pietre della Reggia, tra arte, tecnica e tradizione; di Maria Rosaria Iacono, già Ministero della Cultura, bibliotecaria e responsabile servizio educativo, e di Pietro Di Lorenzo, Sistema Museale Terra di Lavoro “Natura e paesaggio asserviti al genio: Vanvitelli e le risorse naturali e i materiali artificiali per la Reggia”; di Maurizio Delli Santi, architetto, Consiglio nazionale delle ricerche – Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale dal titolo “Luigi Vanvitelli e i marmi antichi: le due colonne di “verde antico” della cattedrale normanna di Oria (Brindisi) reimpiegati nella Reggia di Caserta; di Veronica Pennini, ricercatrice indipendente “Maggiore ornamento della Reggia, reimpiego e uso di marmi antichi nella Reggia di Caserta”; di Amalia Gioia, Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento, “Le facciate della Reggia di Caserta: un nuovo contributo nella conoscenza dei materiali costitutivi delle superfici architettoniche”.
A conclusione della prima giornata di convegno, la sessione video su materiali e tecniche con gli approfondimenti del personale tecnico e degli esperti delle ditte impegnate negli interventi di restauro alla Reggia di Caserta.
Sabato 2 marzo i lavori riprenderanno alle 9.30 con la sessione relativa al Palazzo reale, moderata da Massimo Visone, ricercatore di Storia dell’architettura del Dipartimento di architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Luigi Vanvitelli, grazie alle sue ampie competenze ingegneristiche e al suo rigore architettonico, seppe dare soluzioni concrete alle esigenze della committenza reale. Fu, però, grazie al suo genio creativo che egli seppe stupire e interpretare meravigliosamente il sogno che i Borbone avevano per Caserta e la sua Reggia: la realizzazione di un’opera che avrebbe dovuto testimoniare a imperitura memoria la grandezza della dinastia borbonica e la ricchezza del Regno di Napoli.
Questo l’elenco degli interventi:
– A ogni quadro la sua cornice. Il rapporto cannocchiale-parco nel palazzo reale di Caserta di Giovanni Maria Bagordo, ricercatore indipendente;
– La Scala regia di Caserta negli scritti di Luigi Vanvitelli, di Rosanna Misso, architetto, storica dell’arte, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”;
– La decorazione della Cappella Palatina tra opere incompiute, perdute e superstiti. Con una nota sui materiali “napoletani” del tabernacolo, di Paola Coniglio, Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento;
– Minerva, Musica e le altre. Proposta di interpretazione iconografica delle statue femminili della sala degli alabardieri di Marco Carpiceci, Sapienza Università di Roma, Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura, e Tiziana Iazeolla, Storica dell’Arte, PhD, “Archivio Nicola Ciletti”;
– Luigi Vanvitelli: dal Real Teatro di San Carlo al Real Teatro di Caserta di Margherita Gargiulo, Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli, e Stefania Prisco, PhD Student – Università degli studi di Firenze, SAGAS – Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo;
– “Si cavano a tutta passata li fondamenti”. Luigi Vanvitelli e lo scavo per il Nuovo Real Palazzo di Caserta di Raffaele Orlando, Museo Reggia di Caserta;
A seguire la sessione 4: il Parco e il sistema dell’acqua, moderata da Antonio Ferrara, La Repubblica Napoli.
Il Parco Reale deve le sue origini a Luigi Vanvitelli e a suo figlio Carlo: fu realizzato per volere di re Carlo di Borbone e del suo giovanissimo successore Ferdinando IV. Il progetto coniuga modelli rinascimentali italiani con soluzioni di stampo francese, introdotte a Versailles dall’architetto André Le Nôtre. L’asse centrale, costituito dalla Via d’Acqua completa il cosiddetto “effetto cannocchiale” del porticato del Palazzo Reale, unendo idealmente la Reggia a Napoli tramite quello che oggi è Viale Carlo III.
Protagonista assoluta del progetto di Vanvitelli, l’acqua giunge al Parco grazie ai 38 chilometri di canalizzazioni dell’Acquedotto Carolino. I 76 ettari del Bosco di San Silvestro e i 23 del Giardino Inglese completano un sistema paesaggistico articolato e suggestivo.
Interventi:
– Tra ragione e utopia: la diffusione di un modello paesaggistico nei Giardini Reali, di Roberta Campagna, ricercatrice indipendente;
– L’Acquedotto Carolino: Dalla conoscenza alla valorizzazione, di Iovine Rocco, ricercatore indipendente;
– Le opere di ingegneria idraulica e la trasformazione del paesaggio. Contributo sull’Acquedotto, di
Roberto Stallone, ricercatore indipendente;
Sessione 5: Luigi Vanvitelli, l’uomo e il professionista, moderata da Anna Cipparrone, storico dell’arte. Luigi Vanvitelli, pittore, scenografo, ingegnere e architetto, è stato un uomo pratico e volitivo, che porta a compimento sempre i suoi progetti. Esaustiva una sua frequente espressione “O’ da fare assai, assaissimo”. Un grande lavoratore che, pur essendo una celebrità ai suoi tempi, viene definito “facile e docile” nel rapporto con i suoi collaboratori. Questa sessione intende indagare la personalità di questa poliedrica figura attraverso una nuova lettura del suo epistolario.
Interventi:
– Il restauro delle Lettere di Luigi Vanvitelli (1751-1768), di Gennaro Tortino Museo Reggia di Caserta;
– Documenti inediti del carteggio vanvitelliano della Biblioteca Palatina della Reggia di Caserta, di Giuseppe De Nitto, già Direttore della Biblioteca Universitaria di Napoli, membro del Consiglio direttivo dell’Associazione Amici della Reggia.
Sessione 6 “L’eredità di Luigi Vanvitelli”, moderata da Anna Cipparrone. La Reggia di Caserta con il Palazzo, il Parco e l’infrastruttura dell’Acquedotto, lasciò un segno forte sul territorio e un grande impatto sui contemporanei e su quanti poterono conoscere queste opere. Riflessione sul lavoro di suo figlio Carlo che porta a compimento la sua opera più maestosa e con la presentazione del centro documentale a lui dedicato.
Interventi:
– Oltre il noto, Carlo Vanvitelli nel cantiere della reggia, di Ornella Cirillo, Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, Dipartimento di Architettura e Disegno industriale.
A chiusura del convegno “Il cantiere dei cantiere” verrà presentato da Gennaro Tortino, funzionario Restauratore Conservatore della Reggia di Caserta, il centro documentale “Luigi Vanvitelli” e dal professore ordinario dell’Università degli studi Federico II, Fabio Mangone, gli atti del convegno “Luigi Vanvitelli: Il linguaggio e la tecnica” Organizzato dall’Università degli studi di Napoli Federico II dal 28 febbraio al 2 marzo 2023.
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Caserta. ‘Luigi Vanvitelli: il Cantiere dei cantieri’: alla Reggia il convegno di chiusura delle Celebrazioni vanvitelliane

La Reggia di Caserta celebra il Maestro con due giornate di studio e approfondimento nella nuova sala conferenze dell’ala ovest del Palazzo reale.
Il 1° e il 2 marzo alla Reggia di Caserta grande convegno di chiusura delle Celebrazioni vanvitelliane “Il maestro e la sua eredità”. L’anno dedicato a Luigi Vanvitelli si conclude con un tributo nella sua opera magna: due giornate di studio dal titolo “Luigi Vanvitelli: il Cantiere dei cantieri” nella nuova sala conferenze dell’ala ovest del Palazzo reale.
Il convegno si articolerà, attraverso gli interventi di studiosi, professionisti e dello staff del Museo, in sei sessioni di approfondimento ispirate ognuna a un tema specifico. Questo il programma:
Venerdì 1 marzo
ore 9.30
Saluti istituzionali
Ore 10.00
Apertura lavori con l’intervento del direttore generale della Reggia di Caserta Tiziana Maffei
Ore 11.00
Sessione 1: IL PROGETTO
Per il Maestro il disegno ha una duplice funzione: studiare e comunicare. Le idee abbozzate da Vanvitelli nei primi schizzi per la Reggia di Caserta presero forma nei disegni di progetto che entusiasmarono così tanto le reali Maestà di Borbone, da volerli esporre alla corte in una sala di velluto cremisi. Nel 1756 tali disegni confluirono nella pubblicazione della ‘Dichiarazione dei disegni del Real palazzo di Caserta’, fortemente voluta dai reali per divulgare il progetto della nuova Reggia presso le corti europee, un documento di eccezionale importanza per la conoscenza e lo studio dell’opera del Maestro. In questa sessione si indagherà in maniera approfondita il progetto vanvitelliano della Reggia di Caserta partendo proprio dalle tavole della Dichiarazione, evidenziando le differenze tra la progettazione e la sua effettiva realizzazione e puntando l’attenzione sui ripensamenti dell’architetto resi evidenti dai rilievi condotti sul Palazzo.
Ore 14.30
Sessione2.  I MATERIALI
La Reggia di Caserta è il testamento professionale del grande Maestro Vanvitelli, incredibile per ingegno costruttivo, composizione di spazi, scelte materiche. Per l’erigendo Palazzo reale re Carlo e Luigi Vanvitelli predilessero solo materiali di ottima qualità, tanto che il loro approvvigionamento impegnò a tempo pieno tutto lo staff tecnico del cantiere. Questa sessione approfondisce lo studio di materiali impiegati nella Reggia e provenienti dalle cave del regno, nonché dell’ampio utilizzo e reimpiego di marmi antichi.
Ore 17.20
Chiusura lavori.
Sabato 2 marzo
ore 9.30
Sessione 3: IL PALAZZO
Luigi Vanvitelli, grazie alle sue ampie competenze ingegneristiche e al suo rigore architettonico, seppe dare soluzioni concrete alle esigenze della committenza reale. Fu, però, grazie al suo genio creativo che egli seppe stupire e interpretare meravigliosamente il sogno che i Borbone avevano per Caserta e la sua Reggia: la realizzazione di un’opera che avrebbe dovuto testimoniare a imperitura memoria la grandezza della dinastia borbonica e la ricchezza del Regno di Napoli. “Deliciae Regis, Felicitas Populi (Godimento del Re, Felicità del Popolo)”, così la definì Carlo di Borbone.
Sessione 4: IL PARCO E IL SISTEMA DELL’ACQUA
Il Parco Reale deve le sue origini a Luigi Vanvitelli e a suo figlio Carlo: fu realizzato per volere di re Carlo di Borbone e del suo giovanissimo successore Ferdinando IV. Il progetto coniuga modelli rinascimentali italiani con soluzioni di stampo francese, introdotte a Versailles dall’architetto André Le Nôtre. L’asse centrale, costituito dalla Via d’Acqua completa il cosiddetto “effetto cannocchiale” del porticato del Palazzo Reale, unendo idealmente la Reggia a Napoli tramite quello che oggi è Viale Carlo III. Protagonista assoluta del progetto di Vanvitelli, l’acqua giunge al Parco grazie ai 38 chilometri di canalizzazioni dell’Acquedotto Carolino. I 76 ettari del Bosco di San Silvestro e i 23 del Giardino Inglese completano un sistema paesaggistico articolato e suggestivo.
Ore 14.30
Sessione 5: LUIGI VANVITELLI, L’UOMO E IL PROFESSIONISTA
Luigi Vanvitelli, pittore, scenografo, ingegnere e architetto, è stato un uomo pratico e volitivo, che porta a compimento sempre i suoi progetti. Esaustiva una sua frequente espressione “O’ da fare assai, assaissimo”. Un grande lavoratore che, pur essendo una celebrità ai suoi tempi, viene definito “facile e docile” nel rapporto con i suoi collaboratori. Questa sessione intende indagare la personalità di questa poliedrica figura attraverso una nuova lettura del suo epistolario.
Sessione 6: L’EREDITÀ DI LUIGI VANVITELLI
La Reggia di Caserta con il Palazzo, il Parco e l’infrastruttura dell’Acquedotto lasciò un segno forte sul territorio e un grande impatto sui contemporanei e su quanti poterono conoscere queste opere. Questa sessione intende soffermarsi sull’eredità del Maestro, attraverso una riflessione sul lavoro di suo figlio Carlo che porta a compimento la sua opera più maestosa e con la presentazione del centro documentale a lui dedicato.
Ore 15.40
Presentazione della piattaforma digitale del Centro di documentazione “Luigi Vanvitelli”.
Ore 16.00
Presentazione atti del convegno “Luigi Vanvitelli: il linguaggio e la tecnica” organizzato dall’Università degli Studi di Napoli Federico II.
Ora 16.20
Chiusura lavori.
La partecipazione ai lavori del convegno è riservata agli ospiti accreditati fino a esaurimento posti in sala. Per accredito scrivere a re-ce.valorizzazione@cultura.gov.it entro il 26 febbraio 2024.
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‘Luigi Tenco. Lontano, lontano. Lettere, racconti, interviste’: è uscito il libro curato da Enrico De Angelis e Enrico Deregibus

E’ in libreria “Luigi Tenco. Lontano, lontano. Lettere, racconti, interviste”, a cura di Enrico de Angelis e Enrico Deregibus, edito da il Saggiatore: un libro che raccoglie in 440 pagine le parole scritte e pronunciate da Luigi Tenco nel corso della sua esistenza. Un insieme di materiali in buona parte inediti – dai temi delle elementari alle lettere, dai diari agli abbozzi di racconti e sceneggiature, dalle interviste fino alle ultime dichiarazioni durante il Festival di Sanremo del 1967 – che dà forma a un’autobiografia impossibile: il racconto della sua vita, dei suoi pensieri, delle sue emozioni e dei suoi incontri attraverso la sua stessa voce.

C’è un ragazzo all’inizio di questo libro chiamato Luigi. Lo osserviamo crescere, imparare a suonare il sax, la chitarra e il pianoforte, mettere in piedi una jazz band con i suoi amici, partire per il servizio militare, avere nostalgia di casa e di sua madre. Lo guardiamo iniziare a comporre canzoni e poi provare a cantarle, con la timidezza e la trepidazione dei ventenni; riuscire nell’impresa di incidere un disco e ascoltarlo trasmesso in radio. Lo vediamo infine combattuto tra la ricerca del successo e l’intransigenza, andare in televisione, rilasciare interviste su interviste, cimentarsi come attore; innamorarsi e rinnamorarsi, ogni volta perdutamente.

Di quasi ogni fase della sua breve vita, Luigi Tenco ci ha lasciato una traccia, un testo, una dichiarazione, concedendoci così di guardare al di là delle parvenze di riottosità e malinconia con cui è stato a lungo identificato. Quest’opera ci permette di conoscere da vicino e nella sua evoluzione una figura creativa e piena di desideri, anticonformista e in anticipo sui tempi, umile e allo stesso tempo consapevole del potere delle parole e delle canzoni. Il ritratto di uno dei più grandi cantautori della storia d’Italia, nella sua essenza più sincera.

Enrico de Angelis (Bolzano, 1948) è giornalista, storico della canzone e operatore culturale. È stato attivo all’interno del Club Tenco di Sanremo dall’anno di fondazione, il 1972, e ne è stato per vent’anni il direttore artistico. Ha curato inoltre numerose altre rassegne, eventi, lezioni, dischi, programmi radiofonici, soprattutto di “canzone d’autore”, espressione da lui stesso coniata nel 1969. Ha firmato o curato innumerevoli pubblicazioni, tra cui un’antologia dei propri scritti giornalistici raccolti nel volume “Musica sulla carta”.

Enrico Deregibus (Balzola, 1967) è giornalista e direttore artistico o consulente di vari eventi musicali e culturali. È considerato il biografo di Francesco De Gregori, su cui ha pubblicato vari libri. Oltre a questi, ha firmato Dizionario completo della canzone italiana (2006), Il mio posto nel mondo. Luigi Tenco, cantautore (2007) con Enrico de Angelis e Sergio Secondiano Sacchi, Chi se ne frega della musica? (2013). Nel 2017 ha realizzato un omaggio a Luigi Tenco con eventi in contemporanea in più di 30 località.

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‘Luigi Tenco. lontano, lontano. Lettere, racconti, interviste’: in uscita il libro sul grande, compianto artista

“Luigi Tenco. lontano, lontano. Lettere, racconti, interviste” a cura di Enrico De Angelis e Enrico Deregibus, dal 23 gennaio sarà in libreria per “Il Saggiatore”.

Esce il 23 gennaio “Luigi Tenco. Lontano, lontano. Lettere, racconti, interviste”, a cura di Enrico de Angelis e Enrico Deregibus, edito da il Saggiatore, un volume che raccoglie in 440 pagine le parole scritte e pronunciate da Luigi Tenco nel corso della sua esistenza. Un insieme di materiali in buona parte inediti – dai temi delle elementari alle lettere, dai diari agli abbozzi di racconti e sceneggiature, dalle interviste fino alle ultime dichiarazioni durante il Festival di Sanremo del 1967 – che dà forma a un’autobiografia impossibile: il racconto della sua vita, dei suoi pensieri, delle sue emozioni e dei suoi incontri attraverso la sua stessa voce.

C’è un ragazzo all’inizio di questo libro chiamato Luigi. Lo osserviamo crescere, imparare a suonare il sax, la chitarra e il pianoforte, mettere in piedi una jazz band con i suoi amici, partire per il servizio militare, avere nostalgia di casa e di sua madre. Lo guardiamo iniziare a comporre canzoni e poi provare a cantarle, con la timidezza e la trepidazione dei ventenni; riuscire nell’impresa di incidere un disco e ascoltarlo trasmesso in radio. Lo vediamo infine combattuto tra la ricerca del successo e l’intransigenza, andare in televisione, rilasciare interviste su interviste, cimentarsi come attore; innamorarsi e rinnamorarsi, ogni volta perdutamente.

Di quasi ogni fase della sua breve vita, Luigi Tenco ci ha lasciato una traccia, un testo, una dichiarazione, concedendoci così di guardare al di là delle parvenze di riottosità e malinconia con cui è stato a lungo identificato. Quest’opera ci permette di conoscere da vicino e nella sua evoluzione una figura creativa e piena di desideri, anticonformista e in anticipo sui tempi, umile e allo stesso tempo consapevole del potere delle parole e delle canzoni. Il ritratto di uno dei più grandi cantautori della storia d’Italia, nella sua essenza più sincera.

Enrico de Angelis (Bolzano, 1948) è giornalista, storico della canzone e operatore culturale. È stato attivo all’interno del Club Tenco di Sanremo dall’anno di fondazione, il 1972, e ne è stato per vent’anni il direttore artistico. Ha curato inoltre numerose altre rassegne, eventi, lezioni, dischi, programmi radiofonici, soprattutto di “canzone d’autore”, espressione da lui stesso coniata nel 1969. Ha firmato o curato innumerevoli pubblicazioni, tra cui un’antologia dei propri scritti giornalistici raccolti nel volume “Musica sulla carta”.

Enrico Deregibus (Balzola, 1967) è giornalista e direttore artistico o consulente di vari eventi musicali e culturali. È considerato il biografo di Francesco De Gregori, su cui ha pubblicato vari libri. Oltre a questi, ha firmato Dizionario completo della canzone italiana (2006), Il mio posto nel mondo. Luigi Tenco, cantautore (2007) con Enrico de Angelis e Sergio Secondiano Sacchi, Chi se ne frega della musica? (2013). Nel 2017 ha realizzato un omaggio a Luigi Tenco con eventi in contemporanea in più di 30 località.

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Maddaloni – Convegno “Luigi Vanvitelli, Pablo Picasso e Enrico Caruso – Tre giganti della cultura”

Domani 21 dicembre si terrà un nuovo appuntamento della trentennale programmazione culturale denominata “Progetto di Fede, Arte e Cultura” promossa dall’Associazione Culturale Musicale ONLUS “Aniello Barchetta” (#assbarchetta). La programmazione si ricorda essere sviluppata nell’arco temporale dal 1° settembre al 31 dicembre 2023. Ha ricevuto
il patrocinio della Regione Campania, della Provincia di Caserta e del Comune di Maddaloni.
Il “Progetto è finanziato con i contributi per la promozione culturale anno 2023” dalla Regione Campania
Si ricorderà che i mesi di settembre e ottobre sono stati soprattutto incentrati sulla figura dell’Architetto Luigi Vanvitelli, tra cui uno degli ultimi appuntamenti fu quello del 27 ottobre presso il Convitto Nazionale Statale “G. Bruno” di Maddaloni con il Convegno su “L’acquedotto carolino”.
Mentre il mese di novembre è stato dedicato alla figura del grande Pablo Picasso. La programmazione ha previsto che tutti i venerdì di novembre, dalle ore 10 alle ore 12 presso la Sala De Commendatis di Maddaloni si tenesse l’evento “Esperienze di racconti su Picasso” con un incontro con i giovani studenti a cura del Prof. Enzo Elefante, già Docente di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bari, Brera, Napoli e Roma.
Questo mese di dicembre è dedicato al grande Tenore Enrico Caruso. In particolare, dal 1° al 31 dicembre presso la Sala De Commendatis di Maddaloni è possibile visitare la Mostra “Enrico Caruso una memoria negata” dal libro di Antonio Cigliano.
Lo scorso mercoledì 6 dicembre nella Sala De Commendatis di Maddaloni si è tenuto il Convegno “Enrico Caruso – La voce dei due mondi” con relatori il Prof. Ciro Ferrigno e il Prof. Enzo Casertano.
Il prossimo appuntamento, quello di domani giovedì 21 dicembre si terrà alle ore 10 nella Sala Chollet della Fondazione “Villaggio dei Ragazzi” di Maddaloni con il Convegno “Luigi Vanvitelli, Pablo Picasso e Enrico Caruso – Tre giganti della cultura”, dove interverranno il Dott. Leonardo Ancona, l’Arch. Dante Specchia, il Prof. Antonio Tedesco, il Prof. Ciro Ferrigno, il Prof. Enzo Elefante, l’Arch. Lucia Giorgi e il Dott. Vincenzo Mazzarella.
Infine, martedì 26 dicembre alle ore 19.00 nella chiesa dell’Annunziata di Maddaloni si terrà il Concerto di Natale con Coro e Orchestra dell’Associazione “A. Barchetta” con la direzione del Maestro Antonio Barchetta.
Tutti gli eventi saranno moderati dalla voce storica del sodalizio Luca Ugo Tramontano mentre la direzione artistico culturale è del Maestro Antonio Barchetta.

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Caserta. Iniziative natalizie: videomapping ‘nel segno di Luigi’ (Vanvitelli) sulla facciata della Reggia

Natale si avvicina, dal 6 dicembre una facciata interna della Reggia di Caserta si animerà con il racconto di luci e immagini “Nel segno di Luigi”: videomapping nel secondo cortile del Palazzo reale.
L’atmosfera del Natale alla Reggia di Caserta. Da mercoledì 6 dicembre a domenica 7 gennaio, dalle 17 alle 19, il Palazzo Reale si animerà con un videomapping proiettato sulla facciata interna del secondo cortile. Lo spettacolo con la magia delle luci dal titolo “Nel segno di Luigi” è dedicato al genio di Vanvitelli e al fortunato incontro con il re Carlo di Borbone, da cui prese avvio il progetto visionario della Reggia di Caserta.
Oltre a dipingere con la luce le modanature che rivestono la grandiosa architettura del Palazzo, il videomapping è un delicato racconto dell’uomo Vanvitelli, dell’orgoglio e al contempo dell’emozione di elaborare un progetto destinato a magnificare la grandezza di un Regno per l’eternità. Era questo l’ambizioso sogno di Carlo di Borbone, che aveva scelto l’ameno paesaggio di Caserta come luogo privilegiato per la sua realizzazione.  Figure chiave del racconto sono le regine Maria Amalia e Maria Carolina, di cui si riconosce il ruolo di protagonista nel progetto di costruzione della Reggia.
Il videomapping è stato realizzato da Roberto Malfatto con il contributo di Anagina – Associazione Nazionale Agenti Imprenditori Assicurativi. La proiezione del videomapping sulla facciata del secondo cortile sarà a cura di Musical Service ed è stata resa possibile grazie al sostegno di Vincenzo Modugno srl.
Sarà possibile assistere tutti i giorni allo spettacolo all’interno del Museo fino al 7 gennaio. La partecipazione all’iniziativa è inclusa nel titolo di accesso al Museo. Dalle 17 il biglietto, che include la visita agli Appartamenti reali, ha un costo di 4 euro (fino al 15 dicembre maggiorazione di 1 euro in virtù dell’articolo 10 del Decreto Legge 10 agosto 2023, n. 105); di 3 euro dal 16 dicembre.
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Caserta. Premio Internazionale di poesia ‘Luigi Vanvitelli’ istituito da due benemeriti contemporanei

Nasce a Caserta il Premio Internazionale di poesia Luigi Vanvitelli, fondato da Maria Pia Dell’Omo, autrice, editor e organizzatrice di eventi culturali, e Antonio Dentice d’Accadìa, giornalista, poeta e divulgatore.

Il premio è patrocinato moralmente dall’OINP (Osservatorio Italiano Enti No Profit), dall’Università della Campania Luigi Vanvitelli e dalla Amministrazione Comunale della città di Caserta.

Le sezioni proposte agli autori, italiani e stranieri che siano residenti in Italia o all’estero, sono cinque e vedono il coinvolgimento di nomi noti nel panorama accademico ed artistico: Giuseppe LimoneGiuseppe VetromileMariastella EisenbergAnna RuotoloAntonio NazzaroMaria Pia De Martino, Lucia MonacoCristina PepeElena PorcianiRoberta SandiasChiara Falanga e Michela Savoia.

Il premio è dedicato alla memoria dell’Illustre Prof. Angelo Calabrese, venuto a mancare nel 2020.

Gli autori potranno partecipare sia con testi che con esibizioni, essendo il premio aperto anche alla poesia performativa, di cui Dell’Omo è tra le maggiori promotrici in Campania.

Tra gli impegni sociali del premio, quello di offrire spazio alle questioni del femminile, costituendo una giuria tecnica di alto profilo, coinvolgendo docenti universitarie e autrici che fanno dell’attivismo il loro segno distintivo.

La poesia vincitrice di tale sezione sarà presentata all’interno del “Laboratorio di Critica di genere”, presso il Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli, a cura delle Dott.sse Cristina Pepe ed Elena Porciani.

Alla collaborazione con il Centro Cultural Tina Modotti di Buenos Aires, centro di promozione della cultura ispano-americana e italiana, si deve invece il particolare intento di fare ricognizione e valorizzazione presso il pubblico italiano degli autori sudamericani contemporanei.

Di seguito le sezioni cui è possibile iscriversi, fino al 28 febbraio 2024: A) Poesia in lingua italiana a tema libero; B) Poesia in lingua italiana a tema libero, per studenti delle scuole medie e superiori; C) Poesia orale e performativa; D) Poesia dedicata alle questioni di genere; E) Poesia in spagnolo, sezione riservata agli autori sudamericani.

Sito: www.premiointernazionaleluigivanvitelli.it – Contatti: premioluigivanvitelli@gmail.com – Pagina FB:  www.facebook.com/premioluigivanvitelli – account Instagram: https://www.instagram.com/premioluigivanvitelli/

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: “LUIGI VANVITELLI: L’UOMO, L’ARCHITETTO, IL CRISTIANO NEL SUO TEMPO”.

Una due giorni, organizzata dal Comune di Caserta e dalla Diocesi di Caserta, che si pone
l’obiettivo di porre l’attenzione su Luigi Vanvitelli, il genio immenso che ha scritto la storia
della città di Caserta, analizzando a fondo non solo il suo ruolo di architetto ma anche di
uomo e di credente. Con questo obiettivo si svolgeranno, il 9 e 10 novembre, le due
giornate vanvitelliane dal titolo “Luigi Vanvitelli: l’uomo, l’architetto, il cristiano nel suo
tempo”, nel corso delle quali ci sarà spazio per approfondimenti e confronti sui lati meno
conosciuti della personalità dello straordinario architetto.
La due giorni partirà il 9 novembre alle ore 9, presso la Biblioteca Diocesana, con i saluti
istituzionali del Vescovo di Caserta, monsignor Pietro Lagnese, del Sindaco di Caserta,
Carlo Marino, del Direttore del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell’Università degli
Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, Giulio Sodano, e del Direttore della Reggia di
Caserta, Tiziana Maffei. Successivamente, nel corso dell’intera giornata, si svolgeranno
tre incontri tematici nel corso dei quali si confronteranno importanti esponenti del mondo
della cultura e dell’università. Alle 10 è in programma il tavolo dal titolo “La personalità di
Luigi Vanvitelli” coordinato dalla professoressa Jolanda Capriglione, Presidente del Club
Unesco di Caserta. Alle 11, invece, sarà il Soprintendente Archeologia, Belle Arti e
Paesaggio per le province di Caserta e Benevento, Gennaro Leva, a guidare i lavori sul
tema “L’opera di Luigi Vanvitelli” e infine la prima giornata si concluderà nel pomeriggio
con l’incontro, coordinato dal professore Giuseppe de Nitto, sul tema “Il contesto storico-
culturale”.
La seconda giornata, invece, vedrà al mattino, con inizio alle ore 9,30, sempre presso la
Biblioteca Diocesana, il tavolo sul tema “La lezione di Vanvitelli nel mondo”, a cura della
professoressa Danila Jacazzi dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”,
mentre alle 10,30 sarà Giorgio Agnisola a coordinare la discussione su “Temi di
architettura e di arte”. La conclusione della due giorni avverrà al Teatro Comunale
“Parravano” con la lectio magistralis del professore Giovanni Gazzaneo, critico d’arte,
ideatore di “Luoghi dell’infinito”, il mensile di arti e itinerari culturali del quotidiano
“Avvenire”, e Presidente di Fondazione “Crocevia”, sul tema “La bellezza come speranza”.
A precedere questo momento, gli interventi del Vescovo di Caserta, monsignor Pietro
Lagnese, del Sindaco di Caserta, Carlo Marino, del Presidente del Consiglio Regionale
della Campania, Gennaro Oliviero, e del Presidente della Provincia di Caserta, Giorgio
Magliocca.

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Da Caserta a Roma presentato il Convegno Internazionale di Studi ‘Luigi Vanvitelli, il Maestro e la sua eredità’

L’importante evento si svolgerà dal 7 al 9 settembre alla Mole Vanvitelliana di Ancona. Alla presentazione a Roma è intervenuto il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi.

E’ stato presentato lunedì a Roma, nella sede del Ministero della Cultura, alla presenza del sottosegretario Vittorio Sgarbi, il Convegno internazionale di studi dedicato a Luigi Vanvitelli, in programma dal 7 al 9 settembre ad Ancona, alla Mole Vanvitelliana, luogo simbolo realizzato da questo indiscusso genio del Settecento che è stato architetto, ingegnere, scenografo.

Luigi Vanvitelli è una figura fondamentale del panorama artistico e culturale del suo secolo ed ha lasciato un’impronta indelebile nei molteplici luoghi in cui ha operato. Per celebrare i 250 anni dalla morte e sancire la preziosa eredità e il ruolo di Maestro, la Regione Marche ha inteso sostenere questo Convegno internazionale di studi a cui parteciperà il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e il sottosegretario della Cultura, Vittorio Sgarbi. L’evento rientra nel progetto ‘Luigi Vanvitelli, il Maestro e la sua eredità 1773-2023’, un programma di iniziative di rilievo nazionale e internazionale attivato dal Museo Reggia di Caserta in diversi territori, topici nella biografia personale e artistica di Luigi Vanvitelli.

Il programma vede coinvolti una pluralità di Istituzioni e soggetti pubblici e privati intenzionati a chiarire il valore dell’eredità di Luigi Vanvitelli e il suo ruolo di grande architetto e maestro, diffondendo capillarmente mostre, itinerari vanvitelliani, studi e ricerche, stimolando la partecipazione e la promozione delle attività del territorio.

Il Convegno Internazionale di Studi, rivolto a tutti gli studiosi, si fonda su una molteplicità di argomenti volti a ritrarre l’uomo, l’architetto, l’ingegnere, il musicologo, l’inventore, il padre, il religioso e ogni elemento che possa chiarire il valore e la trasversalità della sua eredità.

“Un convegno di grande spessore che amplia la visibilità del grande architetto autore della splendida Reggia di Caserta”.

Così ha commentato l’iniziativa Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura Bellissimo. “Un convegno – ha specificato – che mette in evidenza la sua complessa personalità di architetto-ingegnere.

Certamente in lui si sente l’influenza di un altro grande architetto classico come Palladio ma risuonano allo steso tempo anche echi barocchi. Quando osserviamo questa figura vediamo Palladio e vediamo Bernini, vediamo l’immagine di una Roma pontificia che Vanvitelli ha portato ad Ancona e nelle Marche.

Un’Ancona che egli vede come una seconda Venezia per questa sua apertura sul mare. Un grande artista nazionale che culmina a Caserta con un’opera degna di Versailles. Vanvitelli è stato anche pittore e figlio di un grande pittore che ha posto a centro della sua opera la centralità di Roma e lui ha tradotto la pittura in architettura”.

Prima del sottosegretario Sgarbi, in apertura è intervenuta Tiziana Maffei, direttore generale Reggia di Caserta: “Il Museo Reggia di Caserta – ha detto – per rendere omaggio a Vanvitelli, in occasione dei 250 anni dalla morte, ha promosso nel 2023 le Celebrazioni Vanvitelliane che sono frutto di un articolato progetto su scala nazionale ed europea, elaborato per dare nuovo impulso alla conoscenza non solo del grande Maestro e delle sue opere ma anche della sua fortuna artistica.

Luigi Vanvitelli è stato un architetto pontificio e reale che ha disseminato il suo genio su buona parte del territorio italiano. Merita, oggi più che mai, di essere riconosciuto soprattutto nella veste di grande professionista, capace di gestire più cantieri contemporaneamente e di generare una tendenza di stile attraverso i suoi allievi e collaboratori, che esportarono anche all’estero il suo linguaggio creativo.

In questa prospettiva, il Convegno Internazionale di Studi rappresenta un’importante occasione per promuovere una maggiore conoscenza e tutela delle opere del Maestro, una rilettura delle fonti antiche, della letteratura artistica coeva e degli studi specialistici fioriti nel tempo sulla sua personalità ed eredità”.

“Questo convegno – ha dichiarato in video collegamento Chiara Biondi, assessore alla Cultura della Regione Marche – ha come presupposto il protocollo d’intesa siglato fra la Regione Marche e la Reggia di Caserta che prevede iniziative integrate come la realizzazione di attività di studio, la valorizzazione, promozione e sviluppo del territorio per la diffusione dell’opera del grande Maestro.

Ci rivolgiamo senz’altro agli studiosi, con una specifica sezione ‘Giovani Ricercatori’, finalizzata a mappare gli studi attuali e le direttrici di ricerca su questa fondamentale figura del panorama artistico e culturale del Settecento che ha lasciato diverse tracce importanti nelle Marche tra cui spicca certamente la Mole.

Le risultanze attese però non sono soltanto in ambito specialistico: approfondendo Vanvitelli impariamo anche un altro modo di raccontare il territorio, ad esempio attraverso itinerari possibili a tema Vanvitelli che potranno arricchire l’offerta della nostra regione. Grazie al poliedrico Vanvitelli e a una collaborazione proficua con la Reggia di Caserta possiamo riaffermare il ruolo che la cultura riveste nell’ideazione di nuove strategie per lo sviluppo e la crescita”.

Per la città di Ancona è doveroso onorare la memoria di Vanvitelli: “Luigi Vanvitelli – ha affermato Anna Maria Bertini, assessore alla Cultura del Comune di Ancona – è l’architetto dell’acqua che ridisegnò la città di Ancona verso il mare per legarla al porto, poiché Ancona è il suo porto: dal molo Nord, dove raddoppiò l’arco di Traiano con il ‘suo’ arco Clementino, al molo Sud dove realizzò un’isola pentagonale artificiale di 20.000 metri quadri, appunto la Mole.

Una visione e un’opera che lasciano un segno architettonico e paesaggistico fortissimo nella città che si configura come vera ‘Porta d’oriente’, prefigurando così quella rete di relazioni con l’altra sponda dell’Adriatico.

Percorrendo la città antica, troviamo una ricca serie di opere che testimoniano la fervida attività dell’artista ad Ancona dove, per la prima volta ha utilizzato la conchiglia che è una sorta di firma del Vanvitelli.

Le celebrazioni vanvitelliane, ispirate alla cooperazione interistituzionale, all’attivazione di processi di rete e alla diffusione di partenariati pubblico-privati, intrecciano sapientemente ricordi, emozioni, riflessioni promuovendo una rinnovata attenzione ai temi del nostro tempo coniugando l’esperienza del passato con l’insegnamento al presente per affrontare più responsabilmente il futuro”.

Le Celebrazioni di Luigi Vanvitelli – ha affermato Daniela Tisi, dirigente Settore Beni e Attività culturali della Regione Marche – sono state inserite a pieno titolo nella programmazione regionale.

La realizzazione ad Ancona del Convegno Internazionale di Studi rappresenta un evento di particolare rilievo, ricco negli interventi e dall’alto valore scientifico per i contributi pervenuti, che, oltre ad onorarci, costituisce un ottimo esempio di buone pratiche in quanto si è attivata una sinergia ed una collaborazione istituzionale tra il Ministero della Cultura, la Reggia di Caserta, il Comune di Ancona, il Museo Tattile Statale Omero, il Fondo Mole Vanvitelliana e numerosi enti ed associazioni del territorio”.

Il convegno sarà inaugurato giovedì 7 settembre alle ore 15.30 nell’Auditorium Tamburi della Mole Vanvitelliana, con i saluti istituzionali del sindaco di Ancona, Daniele Silvetti, dell’assessore regionale alla Cultura, Chiara Biondi, dell’assessore alla Cultura del Comune di Ancona, Anna Maria Bertini, del rettore UNIVPM, Gianluca Gregori, della soprintendente per le Provincie di Ancona e Pesaro e Urbino, Cecilia Carlorosi, e di Rossella Bellesi, componente del Comitato di direzione del Museo Tattile Statale Omero di Ancona.

L’apertura dei lavori, introdotti da Tiziana Maffei, è prevista alle ore 16.30. Quattro le sessioni tematiche: Poliedricità del Maestro tra formazione ed esperienze; Il professionista tra committenza e collaborazioni; La narrazione dell’opera Vanvitelliana; L’eredità: la diffusione del linguaggio vanvitelliano.

Venerdì 8 settembre alle ore 14.10, interverrà per i saluti istituzionali il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Chiuderanno il convegno, sabato 9 settembre alle ore 11,30, il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, e il sottosegretario della Cultura, Vittorio Sgarbi.

Il programma definitivo a questo LINK<https://www.lamoleancona.it/convegno-vanvitelli/>

Le interviste a Vittorio Sgarbi, sottosegretario della Cultura, ad Anna Maria Bertini, assessore alla Cultura del Comune di Ancona, a Tiziana Maffei, direttore generale della Reggia Caserta, a Daniela Tisi, dirigente Settore Beni e attività culturali Regione Marche, sono scaricabili al seguente link: https://we.tl/t-hwssQlyUxC –

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Caserta. Prestigioso riconoscimento internazionale al Rotary Club ‘Luigi Vanvitelli’

“Membership development” è l’ambìto riconoscimento internazionale che ha ricevuto il Rotary Club Caserta Luigi Vanvitelli dalla presidente internazionale Jennifer Jones.

A comunicarlo, con grande orgoglio è il neo presidente Gianluca Parente che sottolinea, come nel corso dell’anno rotariano 2022-2023, il Rotary Club ha raggiunto un traguardo straordinario che ha catturato l’attenzione dell’intera comunità rotariana internazionale.

Sotto la guida del Presidente Giuseppe Pilato, il club ha dimostrato un impegno incrollabile nel perseguire i suoi obiettivi, contribuendo in modo significativo al rafforzamento del Rotary e alla definizione del suo futuro.

L’attestato di merito è giunto direttamente dal vertice del Rotary International, dalla Presidente Jones, una figura di grande ispirazione e guida per tutti i rotariani nel mondo, per, si legge, «aver aiutato a realizzare il tema Immagina il Rotary nella vita delle persone di tutto il mondo».

L’attestato di stima conferito al Rotary Club Caserta Luigi Vanvitelli è molto più di una semplice pergamena: è il simbolo tangibile dell’impegno profondo e dell’entusiasmo instancabile che il sodalizio casertano ha riversato e riversa nella realizzazione dei suoi obiettivi.

L’impegno del Rotary Club Caserta Luigi Vanvitelli ha avuto un impatto tangibile sulla comunità locale e oltre. Attraverso una serie di iniziative mirate, il club ha lavorato instancabilmente per promuovere i valori fondamentali del Rotary: servizio, integrità, diversità e leadership. Dai service alla comunità che hanno migliorato la qualità della vita di molte persone, alle attività di sensibilizzazione che hanno affrontato questioni sociali cruciali, il club ha dimostrato di essere un faro di speranza e di cambiamento positivo.

Il Presidente Pilato ha giocato un ruolo cruciale in questa storia di successo. La sua leadership, la visione chiara e la capacità di ispirare i soci hanno creato un ambiente in cui l’unità e la collaborazione hanno prosperato.

Ha guidato il club verso l’attuazione degli obiettivi con determinazione e passione, dimostrando che quando le menti e i cuori si uniscono nell’obiettivo comune, il successo è inevitabile.

L’attestato è un dunque un tributo ai risultati straordinari ottenuti dal Rotary Club Caserta Luigi Vanvitelli nell’anno rotariano 2022-2023, ma è anche un promemoria tangibile destinato a ispirare il club guidato, nell’anno sociale 2023-2024, dal presidente Parente a continuare il percorso di service e a plasmare il futuro del Rotary International.

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Biagio Ciaramella: “Mi appello ai poliziotti di Aversa e della Stradale di Caserta, affinché dopo 15 anni raccontino la verità sull’incidente in cui ha perso la vita mio figlio Luigi”

COMUNICATO STAMPA DELL’ASSOCIAZIONE UNITARIA FAMILIARI E VITTIME DELLA STRADA

«Il 31 luglio ricorre l’anniversario della morte di nostro figlio Luigi, per questo intendiamo nuovamente lanciare un appello per invitare coloro i quali quella tragica mattina hanno assistito all’incidente a raccontare i fatti. La mia famiglia, ormai condannata all’ergastolo del dolore, si rivolge anche alle Forze dell’ordine, poiché sarebbe giusto, dopo 15 anni, conoscere la verità. Dalla documentazione da noi acquisita sulla dinamica dell’incidente, si evince che ci sono molti punti oscuri in tutta la vicenda». A parlare è Biagio Ciaramella, vicepresidente dell’Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada Odv e dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Odv, e papà di Luigi, il giovane che ha pero la vita in un incidente stradale 15 anni fa. La famiglia Ciaramella si batte da tanti anni per ottenere giustizia per Luigi e per tutte le vittime della strada.

 

«Qualcosa quella mattina non è andata così come ci hanno raccontato», dice Biagio Ciaramella. «Ho effettuato dei sopralluoghi nel viottolo di campagna in cui Luigi ha perso la vita, ho notato delle stranezze. A distanza di tanti anni, la mia famiglia chiede, pertanto, ai due poliziotti di Aversa e della Stradale di Caserta che il 31 luglio di 15 anni fa hanno fatto le indagini sul luogo dell’incidente, di dire la verità, quella verità che mi è sembrata abbiano voluto occultare per attribuire la responsabilità dell’incidente a Luigi. Insieme al nostro avvocato Davide Tirozzi e ai nostri periti abbiamo esaminato il fascicolo su mio figlio e notato nelle foto tanti particolari che ci hanno insospettito. Riteniamo che, la mattina dell’incidente, mentre si svolgevano i sopralluoghi, siano giunte disposizioni per ribaltare ciò che si stava delineando. Ai poliziotti che erano lì vogliamo chiedere di guardare i propri figli e nipoti e di ricordare il corpo di Luigi senza vita».

 

«Perché questo accanimento contro le vittime della strada», prosegue Ciaramella. «Perché sono state cambiate le versioni sull’incidente? Perché al telefono a me hanno detto che mio figlio si trovava nella camera mortuaria e a mia moglie, invece, hanno detto che era in medicina legale? Noi ci rivolgiamo soprattutto al ragazzo della Stradale di Caserta: “Tu eri là quella mattina a raccogliere prove, sarebbe ora di dire pubblicamente quello che hai riscontrato. Tu e gli altri poliziotti avete giurato fedeltà allo Stato, dopo 15 anni dite la verità. Non so se sei diventato padre, pensa come ci sentiamo noi senza Luigi”.

 

Ora, il vicepresidente Ciaramella è impegnato, insieme all’avvocato di famiglia e ai periti, a preparare una ulteriore documentazione in vista dell’udienza che si svolgerà il prossimo 25 ottobre.

 

«Se i periti del Tribunale avessero letto bene i documenti, si sarebbero accorti che tante cose non sono chiare. Riteniamo che, la mattina dell’incidente, un veicolo sia uscito dal viottolo a marcia indietro, abbia urtato la ruota destra dell’auto guidata da mio figlio e lo abbia catapultato sul palo della luce, che non doveva, tuttavia, essere lì», rimarca il papà di Luigi.

«Nelle varie udienze del processo, abbiamo chiesto di sapere chi ha preso i soldi dal portafoglio di Luigi, chi ha spostato il corpo di mio figlio nell’auto (almeno due persone), chi ha messo la polizza dell’assicurazione dietro alla nuca per fermare l’emorragia. Chi sa parli, noi non abbiamo nulla da perdere, la nostra vita è finita, ma dateci una risposta, fate riposare in pace Luigi.

Invece, i professori universitari nominati dal Tribunale come periti non hanno voluto considerare tutti questi elementi, hanno addossato la colpa a mio figlio e sono stati incaricati di tenere corsi di sicurezza stradale nelle scuole insieme ad una associazione. Mi rivolgo a questi due professori: “Riuscite a smentire quello che dico? Vogliamo chiarezza sulla perizia e su tutto». «Inoltre, la mattina del 31 luglio, qualche testimone nel primo interrogatorio ha dato una versione dei fatti, dicendo che nessuno era presente sul luogo del sinistro all’altezza del viottolo. Invece, nel 2012, quando si sono riaperte le indagini dopo quattro archiviazioni, la stessa persona cambia versione e dichiara che un camioncino rosso con due persone era uscito dal viottolo con un Atomizzatore, fermandosi e recandosi vicino al corpo di mio figlio, anche una signora moglie del finanziere in un negozio di parrucchiera sito a Lusciano, ha detto questa cosa, ma poi il marito finanziere ha fatto in modo di fare cambiare ciò che aveva detto a mia moglie Elena, la mamma di Luigi. Non so se voi avete figli, potete immaginare quello che la mia famiglia sta vivendo da quel giorno? Siamo sicuri che la verità non viene fuori perché qualcuno sa e non parla, noi stiamo combattendo per evitare altre morti sulle strade, anche per tutelare voi e i vostri figli. Noi vogliamo solo che mio figlio possa riposare in pace dopo 15 anni», conclude Ciaramella.

Per info:

www.mammecoraggio.org

www.ciaramellaluigi.com/

www.vittimestrada.eu

aifvsufficiostampa@vittimestrada.eu

Biagio Ciaramella, cell. 330 443 441

giustiziaperluigi Biagio Ciaramella (Omicidio Stradale) https://www.ciaramellaluigi.com/

 

 

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Pagani (SA). ‘Vivi la Vita’: festa della musica ‘euro contestuale’ per la ricorrenza di San Luigi Gonzaga

A Pagani il 21 giugno la” Festa della Musica”  con concerti in contemporanea in tutta Europa.

 

Il Comune di Pagani in sinergia con la  “FreeSoundAcademy”, sotto  la direzione artistica del M° Serena Della Monica, parteciperà  alla ” XXIX Festa della Musica “con una serie di concerti che si terranno dalle ore 20 presso l’area del Centro Polifunzionale in via Pittoni a Pagani.

Nata in Francia nel 1982 su iniziativa del Ministero della Cultura francese, la “Festa della Musica”  è un’iniziativa che coinvolge in maniera organica anche l’Italia intera e che vuol trasmettere un messaggio di cultura, integrazione, armonia e universalità che solo la musica sa dare.

La manifestazione è aperta a tutti: musicisti dilettanti e professionisti, istituzioni musicali, Accademie di cultura, case discografiche, riviste, scuole di musica e anche a chiunque abbia un progetto musicale o voglia mettere a disposizione degli spazi per concerti.

La partecipazione alla Festa da parte dei musicisti è completamente gratuita e il pubblico può accedere liberamente ai concerti, secondo quanto stabilito dalla Carta internazionale cui si attengono le capitali europee aderenti al circuito della festa.

Il tema di questa edizione è “Vivi la Vita”, con l’obiettivo di diffondere il messaggio di sicurezza stradale e di custodire la vita, capirne l’importanza, vivere momenti di gioia ed emozioni, che anche la musica può dare, senza lasciarsi andare agli eccessi, che, spesso, rappresentano la causa della perdita della vita stessa, soprattutto mettendosi alla guida della propria auto in stato confusionale.

La Festa della Musica è un momento forte di aggregazione del tessuto sociale italiano che rafforza i valori della cittadinanza a livello locale, migliorando e favorendo un rapporto positivo fra cittadinanza e Amministrazione.

Una giornata in cui mettere in risalto e promuovere i giovani musicisti affinché abbiano uno spazio per farsi conoscere e confrontarsi con il pubblico.

Ancora una volta, nel giorno del solstizio d’estate, la musica invade senza barriere strade, piazze, cortili, chiostri e altri luoghi solitamente non adibiti allo spettacolo, in una celebrazione di ogni genere musicale, che mobilita scuole di musica, conservatori, associazioni, orchestre, corali, istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, eccetera.

A Pagani si esibiranno i seguenti gruppi musicali: ”Gran Concerto Bandistico” Città di Fisciano (SA); Coro Stabile “Don Milani”, I.C. S.Alfonso dè Liguori (Pagani (SA); Piccolo Coro DO RE Mi Junior 1, Circolo S. Alfonso M. Fusco, Angri (SA); I.C .”Visconti”, Ogliastro Cilento (SA); Centro Danza.EU, San Valentino Torio (SA); Gruppo Folk Castellani, Giovi  (SA); ”Junior Orchestra Metelliana”, I.C. Giovanni XXIII, Cava de’ Tirreni (SA); Beat Band, I.C., S.Valentino Torio (SA); ”La Mela di Odessa”, Accademia Musicale, Avellino.

A presentare l’evento sarà il giornalista Antonio Di Giovanni.

Il successo che l’iniziativa ha raggiunto in questi anni è stato possibile grazie alla più ampia partecipazione di artisti, operatori e realtà del territorio, e anche con il coinvolgimento di Enti e Istituzioni quali il Ministero della Giustizia – dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il Ministero della Difesa, Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero della Salute, AssAeroporti ed ENAC, RAI, AFI, UNPLI, ANBIMA, FENIARCO, MEI, CAFIM.

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