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'Se un uomo non ha il coraggio di difendere le proprie idee, o non valgono nulla le idee o non vale nulla l'uomo' (Ezra W.Pound)

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Vairano Patenora. ‘La Cavalleria Rusticana’ in scena domenica sera nel borgo medioevale

Appuntamento domenica 4 agosto con l’opera in un atto di Pietro Mascagni su libretto di Giovanni Targioni Tozzetti e Guido Menasci, per la regia di Fabio Gison.

Il sindaco Supino: un evento culturale e musicale straordinario che risalterà ulteriormente nel suggestivo scenario naturale del nostro borgo storico.

Il Borgo Medievale di Vairano Patenora è pronto a trasformarsi in un vero e proprio teatro naturale per fare da cornice, domenica sera 4 agosto, allo straordinario spettacolo musicale della Cavalleria Rusticana.

Un evento musicale e culturale di portata eccezionale che, dopodomani sera, animerà il centro storico vairanese con la messa in scena dell’opera in un atto di Pietro Mascagni, su libretto di Giovanni Targioni Tozzetti e Guido Menasci, per la regia di Fabio Gison.

Un evento unico nel suo genere che, all’ombra del castello, segnerà anche il debutto dei vincitori della seconda edizione del “Concorso Internazionale Cuore d’oro” che gode del patrocinio morale della Fondazione Luciano Pavarotti, della Fondazione Real Sito di Carditello e del Comune di Vairano Patenora.

A curare l’organizzazione è l’associazione Nova Neapolis che si avvale della direzione artistica di Walter Omaggio, con la regìa che metterà in risalto anche la scenografia del tutto naturale di uno dei borghi più belli ed attrattivi dell’alto casertano e dell’intera Terra di Lavoro.

Santuzza sarà interpretata da Valentina Pernozzoli, Lola da Azzurra Terrana, Turiddu da Ding Yu, Alfio da Luigi Cirillo, e Lucia da Sara D’Ambrosca. Il coro Chorus Cordis e Laudate Domini, preparato da Giancarlo Amorelli e Maria Teresa Roncone, le scene sono curate da Giuseppe Zarbo. Il tutto si avvale della direzione d’orchestra del Maestro Ivano Caiazza.

Siamo lieti ed orgogliosi di poter ospitare, nel nostro meraviglioso borgo medievale su cui sovrasta il nostro Castello, un evento culturale e musicale così straordinario che si coniugherà perfettamente con la suggestiva cornice naturale del nostro centro storico, un connubio di arte, storia, musica, teatro e culturale che affascinerà il pubblico presente che si preannuncia già molto folto”, dichiara il sindaco Stanislao Supino che, con la sua amministrazione comunale, ha subito creduto e sostenuto la realizzazione della manifestazione all’ombra del Castello Medioevale.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Termini Imerese (PA). ‘La Città disumanizzata’: per ‘Himeralegge’ mercoledì si presenta il libro di Cesare Capitti

Nell’ambito della rassegna “Himeralegge, Incontri letterari con gli Autori” promosso dal Parco Archeologico di Himera, Solunto e lato in collaborazione con diverse associazioni del territorio, si terrà mercoledì 31 luglio 2024 alle ore 18,30 presso il sito di Himera S.S. 113, Buonfornello Km 206 nel territorio di Termini Imerese la presentazione del libro di Cesare Capitti “La Città disumanizzata.

Rigenerare l’umanità nel mondo angosciato dalla pandemia e dalle guerre” (Casa editrice Don Lorenzo Milani). Dopo i saluti del Direttore del Parco Domenico Targia e delle autorità del territorio è previsto l’intervento di Roberto Tedesco, di Alfonso Lo Cascio e di Marcello Panzarella. Letture a cura di Salvina Cimino.

Nell’occasione saranno presentati, da Elena Mango dell’Università Svizzera di Berna, i nuovi risultati della 13^ campagna di scavo archeologico. Ingresso Gratuito Al termine è prevista la degustazioni di prodotti tipici locali e di vini.

Il libro

La città in quanto contenitore di ri­sorse umane, di storia, di me­moria, monumenti risente di una serie di cri­si strutturali per effetto di una serie di trasformazioni delle dinamiche so­ciali, e per l’avvicendarsi nei secoli di alcune crisi pandemiche, al punto che assistiamo alla rottura e dissolu­zione di ogni legame e alla de­composizione dei luoghi e del tempo della città. Gli attuali ed efferati con­flitti tra la Russi e l’U­craina, tra Israe­le e la Palestina  hanno svelato tutte le fragilità del mondo globalizzato, ha piegato le grandi potenze della terra, ha smascherato le false pro­messe della grande corsa dei cittadi­ni al capitalismo a danno delle eco­no­mie dei paesi emergenti e dell’an­tico continente. Le città nonostante la crisi pandemica e delle guerre in corso resta sem­pre ed in ogni caso una comunità di una umanità, che vi­ve in con­sonanza col tempo e nel tempo. Sarà proprio l’umanità reden­ta che mediante la sua ripresa e pre­senza consentirà la sopravvi­venza delle metropoli, delle città di piccole e medie dimensioni, che in assenza di umanità sono destinate a sparire definitivamen­te. La cultura, la bellez­za, il de­coro e l’armonia, sono ele­menti fondamentali che concorrono alla formazione dell’individuo sul pia­no intellettuale e morale e all’ac­quisizione della consapevolezza del ruolo che gli compete nella società e nella città. C’è bisogno di cultura, di arte, di bellezza, de­coro e armonia in quanto concor­rono al nutrimento ma­teriale e spirituale dell’umanità. Nell’attua­le mondo ferito dalle guerre Ste­fano Massini ha sostenuto che “il primo vaccino di cui l’umanità ha bi­sogno” è la bellezza ti apre la mente e ti dà il senso critico affinché ciò che l’uomo sta vivendo e sperimen­tando non sia vissuto esclusivamen­te in modo distrutti­vo ma in modo co­struttivo. Si tratta di riappropriarsi della con­sapevolezza di poter co­struire una speranza condivisa per la ri­nascita di un nuovo umanesimo, in grado di restituire alla colletti­vità un volto e un luogo migliore dentro il quale possano svilup­parsi in pienez­za, bellezza, veri­tà, bontà e relazioni umane.

Cesare Capitti architetto, è stato Dirigente Capo Servizio del Di­partimento di Urbanistica dell’Asses­sorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente della Regione Sicilia­na dal 1978 al 2010. Componente del Consiglio regionale dell’Urbani­stica (CRU) dal 1994 al 2007, in atto compo­nente dell’osservatorio dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana. Cultore del Settore ICAR 21 Ur­banistica, presso l’Università de­gli Studi di Palermo. Ha svolto attività di docente presso il Di­partimento di ar­chitettura e inge­gneria dell’UNIPA. Autore di di­verse pubblicazioni “Governo del territorio e dottrina so­ciale della Chiesa in architettura, ur­banisti­ca, ambiente e territorio (2012 Quanat editore) La città della spe­ranza” (2016 Qanat editore), “Città e periferia” (2020 Maurfix edizioni).

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Napoli. ‘La notte dei racconti magici’ e ‘Cent’anni di solitudine’ da giovedì al Real Orto Botanico

Due nuovi appuntamenti teatrali e la Cena con delitto nell’ultima settimana della rassegna “Brividi d’Estate 2024”.

Un’antologia di peccati ed altri miracoli, l’inimitabile murder party e un viaggio tra le suggestioni di un paese animeranno, da giovedì 1 a domenica 4 agosto alle ore 21.00, l’affascinante cornice del Real Orto Botanico di Napoli nell’ultima settimana di Brividi d’Estate 2024, ventitreesima edizione della rassegna organizzata da Il Pozzo e il Pendolo Teatro di Napoli.

Nata da un’idea di Annamaria Russo, la rassegna, fra le più longeve della città, è sostenuta dalla sensibilità e la preziosa collaborazione dell’Università Federico II di Napoli, che gestisce il parco, e con il patrocinio del Comune di Napoli.

A dare il via alla programmazione, giovedì 1 agosto, sarà La notte dei racconti magicidi Gennaro Monti, che ne è anche interprete, con Sonia De Rosa, Davide De Rosa, Alfredo Mundo, Carolina Aterrano.

Sotto un cielo magico e con la cornice speciale di un giardino unico, i peccati capitali nella cultura popolare, ira, invidia, gola, avarizia, superbia, accidia e lussuria, si mescoleranno a storie tramandate, danze affascinanti e canzoni dimenticate. Una ricerca tra le feste di paese e le usanze tipiche di territori poco conosciuti del nostro meridione, una raccolta di “fatti” in una notte. Una favola magica e misteriosa accompagnata dalla musica e dal ritmo, dalle maschere e dalla forza di un racconto che affonda le radici in un mondo lontano che sopravvive.

La programmazione della rassegna proseguirà, venerdì 2 agosto, con l’ultimo appuntamento de La cena con delitto, lo spettacolo-gioco che coinvolge il pubblico dall’inizio alla fine, durante una gustosa cena a buffet, nelle indagini per smascherare un diabolico assassino e scoprirne il movente.

A chiudere la rassegna, sabato 3 e domenica 4 agosto, sarà Cent’anni di solitudine, un viaggio fra le pagine del capolavoro di Gabriel Garcia Marquez ‘guidato’ dalle parole di Paolo Cresta e la musica dal vivo dei Ringe Ringe Raja, nell’adattamento di Annamaria Russo e Ciro Sabatino. Un racconto musicale, un concerto di parole per uno spettacolo che vorrebbe essere una preghiera laica dedicata all’immensità della letteratura.

I libri amati sono la valigia di suggestioni, di emozioni, che ti porti dietro, per un giorno o per una vita. Hanno il sapore di una stagione dell’esistenza, qualche volta ti restituiscono inalterata l’ingenuità stupita di un passato prossimo o remoto. I libri amati sono i brividi, le risate, le lacrime di scorta nei giorni grigi di una quotidianità un po’ sbiadita, ed hanno titoli che spalancano il sorriso: Cent’anni di solitudine è uno di questi.

Info ai numeri 081.542.2088, mob 347.360.7913 – email info@ilpozzoeilpendolo.it – web www.ilpozzoeilpendolo.it

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Napoli. ‘Sold-out’ al teatro San Carlo per ‘La Traviata’ opera ‘cult’ del grande Giuseppe Verdi

La Traviata di Giuseppe Verdi ha conquistato il caloroso pubblico partenopeo; consegna del saggio su Metastasio alla biblioteca del Conservatorio San Pietro a Majella.

Dopo la presentazione, al Maschio Angioino, dei libri del tenore Luca Lupoli e della giornalista e scrittrice Maria Cuono, Il Melodramma di Pietro Metastasio, Il Primato del Testo edito da Pagine, Tutto con il cuore, La nuova versione di Verso l’Orizzonte edito da Kimerik, un’altra serata a Napoli, all’insegna della cultura e della musica, si è conclusa con successo al Teatro San Carlo, ove di scena è stata la lirica.

Infatti la Traviata di Giuseppe Verdi ha affascinato ancora un vasto pubblico.

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Si era registrato un sold-out già da giorni.

Convincente è stata la compagnia formata dall’ottima compagine corale, diretta dal M° Fabrizio Cassi, di cui fanno parte i valenti artisti, il tenore Luca Lupoli ed il soprano Olga De Maio.

Lo strepitoso Coro ha accompagnato con le loro voci possenti gli altri cantanti lirici, nei ruoli di Violetta, Alfredo e Germont padre, interpretati in questa recita da Rosa Feola, Kang Wan e Luca Salsi.

Straordinari anche l’orchestra ed il direttore maestro, Giacomo Sagripanti che hanno deliziato l’atmosfera in platea e nei palchi dove chi scrive si è emozionata tantissimo nel vedere dal vivo un’opera lirica in una location molto prestigiosa come quella del San Carlo.

Le scene e i costumi erano meravigliosi, con la regia di Lorenzo Amato.

Lo spettacolo è durato quasi tre ore e dall’inizio alla fine ha catturato costantemente l’attenzione del pubblico che applaudiva ripetutamente e in modo compiaciuto tra una scena e l’altra.

Lupoli e De Maio, così, dopo il successo ottenuto al Teatro San Carlo, insieme ai loro compagni di viaggio, giovedì 25 luglio si sono recati presso la prestigiosa e storica Biblioteca del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli per donare una copia del loro saggio su Metastasio, Il Melodramma di Pietro Metastasio il Primato del Testo che si aggiunge a quello dedicato al musicista partenopeo Mario Persico.

Il noto soprano partenopeo, oltre ad aver curato la prefazione della silloge poetica di Maria Cuono dedicata a Lorella Cuccarini, Monica Sarnelli e Carmen Giardina, ha scelto l’immagine per la copertina di “Tutto con il cuore”.

Ricordiamo, fra l’altro, che De Maio ha curato le ricerche biobibliografiche del saggio di Luca Lupoli.

Presto nuove news in arrivo dove a brillare saranno ancora entrambi gli autori insieme al soprano Olga De Maio.

Link di approfondimento: https://www.pagine.net/prodotto/il-melodramma-di-pietro-metastasio/ –
https://www.kimerik.it/libro/5011/tutto-con-il-cuore-maria-cuono/

(Prof.ssa Maria Cuono, Insegnante, Giornalista Pubblicista, Promotrice Eventi Culturali -email: maria.cuono70@gmail.com – Sito: www.mariacuonocommunication.comallinfo.name/it/ – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Caserta. Marco Bagnoli, ‘La pietra il sol rivegga’ alla Reggia, mostra selezionata: giovedì l’apertura

Dal 25 luglio al 23 settembre sarà aperta la mostra selezionata con il bando di valorizzazione partecipata del Museo.
S’inaugura giovedì 25 luglio, alle 17, alla Reggia di Caserta la mostra Marco Bagnoli. La pietra il sol rivegga.
L’esposizione, selezionata dal Comitato scientifico del Museo attraverso il Bando di valorizzazione partecipata e a cura di Marina Guida, porta nuovamente l’arte contemporanea alla Reggia di Caserta.
Marco Bagnoli, uno dei più significativi esponenti delle tendenze artistiche che si sono imposte in Italia alla fine degli anni Settanta, ha scelto per la sua mostra alla Reggia parte delle parole scritte da Luigi Vanvitelli sulla prima pietra del Palazzo reale “La pietra il sol rivegga”.
Nel III cortile il visitatore sarà accolto dal progetto site-specific dell’artista toscano, “Locus Solis”, installazione alta quasi cinque metri. Il titolo dell’opera è in assonanza con quello di Locus Solus, l’opera più conosciuta di Raymond Roussel. Il concetto iniziale è quello di un vaso che ruota su se stesso e ogni settantadue anni gira di un grado in accordo alla precessione degli equinozi. Dal vaso si genera un paesaggio sonoro composto di settantadue pietre di alabastro disposte a quinconce.
Nelle sale espositive della Gran Galleria, l’ala del Palazzo reale completamente ristrutturata e restituita alla fruizione nel marzo scorso, altre undici opere attendono il pubblico per portarlo, come nelle parole della curatrice in un: “viaggio dunque, delle idee, delle visioni, nel tempo e nello spazio, verso una maggiore comprensione dei meccanismi della natura e dell’universo”.
Il progetto è organizzato dalla galleria torinese Giorgio Persano e da Studio Trisorio, con il contributo di Soprarno.
L’esposizione sarà aperta fino al 23 settembre nelle sale dell’ala ovest della Gran Galleria del Palazzo reale, dalle ore 8.30 alle 19 (con ultimo accesso alle 18.20), e nel III cortile negli orari di apertura del Museo. Chiusa nelle giornate di gratuità.
La visita alla mostra rientra nel costo ordinario del biglietto/abbonamento al Museo.
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Caiazzo ‘La ricchezza delle pecore’, il volume di Alberico Bojano domenica nella Biblioteca Civica

Domenica 21 luglio sarà presentato a Caiazzo il saggio storico “La ricchezza delle pecore. Clero, matrimoni e fame nel Settecento sul Matese” scritto da Alberico Bojano e pubblicato a Napoli da Guida Editori.

L’incontro rientra nel vasto programma di iniziative per la antica Fiera della Maddalena, promosse dal municipio di Caiazzo con la Pro Loco e l’Associazione Storica del Caiatino.

Il libro di Bojano è uno studio sulla micro-storia che focalizza l’attenzione su inaspettati protagonisti emersi dalla massa di contadini e pastori nel XVII secolo, e che genera un più esauriente quadro sui rapporti tra le classi sociali.

In tal senso si sofferma sulla transumanza in Puglia, l’eversione della feudalità, la rivoluzione del 1799 e il primo brigantaggio nel periodo napoleonico.

Dopo i saluti del sindaco Stefano Giaquinto e dell’assessore Rosetta De Rosa sarà Ilaria Cervo, presidente dell’Associazione Storica, a coordinare l’incontro tra Alberico Bojano e i docenti Costantino Leuci e Aldo Cervo (nella foto qui accanto) in una conversazione che affronterà tra l’altro temi quali l’utilità delle fonti storiografiche, la società e l’economia locale nel Settecento, per indagare le varie prospettive di crescita insite nel libro. Alla presidente della Pro Loco Maria Fiore sono poi affidate le conclusioni.

La manifestazione si terrà alle ore 18,30 di domenica 21 luglio 2024 nella Biblioteca Civica di palazzo Mazziotti, in via Umberto I a Caiazzo.

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Taurianova (RC). ‘La Divina…’ convegno nazionale sulla figura della grande Eleonora Duse

Interessante convegno proposto in sinergia da Taurianova, la Capitale Italiana Città del Libro; dal Ministero della Cultura, dal Comitato nazionale celebrazioni centenario della morte Eleonora Duse e dal “Vittoriale degli Italiani”.

Il convegno si propone di indagare aspetti importanti della vita di Duse e soprattutto del suo rapporto con Deledda e la trasposizione cinematografica di “Cenere”.

La Divina che portò sulla scena cinematografica la Grazia Deledda di “Cenere” a Taurianova Capitale Italiana Città del Libro-

 

La Capitale Italiana Città del Libro del Ministero della Cultura ospita l’incontro del Comitato nazionale celebrazioni centenario della morte Eleonora Duse in un convegno fissato per il 26 luglio prossimo.

Un’iniziativa importante che si annovera tra le attività del Comitato, del Vittoriale degli Italiani e Taurianova Capitale Italiana del libro.

Nuove prospettive di indagine

Un appuntamento che aprirà diversi percorsi sul cinema in bianco e nero dei primi venti anni del Novecento, il teatro internazionale e il linguaggio letterario della Deledda scrittrice Nobel per la letteratura.

Diverse le novità

Taurianova ha ben fatto a inserire Eleonora Duse in incontro istituzionale proprio alla luce tra cinema e teatro, in un quadro di prospettive coinvolgenti in un anniversario che si celebra in tutto il mondo.

Città italiana del Libro

Far convergere a Taurianova una visione della cultura internazionale è un atto di ottima prosecuzione che vedrà la Capitale Italiana Città del Libro al centro delle attività del Comitato.

Sono previsti interventi di primo piano

La manifestazione è inserita nei giorni dedicati alla Fiera nazionale del libro dal 25 al 28 luglio 2024.

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Carni italiane, commercio florido; Bellanca (CNA Campania Nord): ‘La forza della tradizione’

La recente chiusura di SCiFi Foods, innovativa startup californiana dedicata alla produzione di carne coltivata in laboratorio, ha innescato un acceso dibattito sul futuro del settore della carne. Marco Bellanca, vicepresidente CNA Campania Nord, ha colto l’occasione per rivolgere un messaggio ai professionisti della carne tradizionale, in particolare ai macellai e dissossatori, sottolineando l’importanza e il valore inestimabile delle tradizioni artigianali.

«Il fallimento di SCiFi Foods è una lezione preziosa per tutti noi – ha dichiarato Bellanca – Le promesse della carne coltivata in laboratorio, pur affascinanti, si sono scontrate con costi elevati e complessità politiche che hanno dimostrato quanto sia arduo soppiantare un settore radicato come quello della carne tradizionale».

Bellanca ha voluto rassicurare i professionisti del settore, evidenziando che l’arte della macelleria e della disossatura è insostituibile. «Il mestiere dell’artigiano, con la sua abilità e passione, rappresenta un pilastro della nostra cultura e tradizione. I macellai e i dissossatori non sono semplici lavoratori, ma veri e propri custodi di pratiche antiche che le nuove tecnologie non possono replicare a breve termine.

La chiusura di SCiFi Foods, dovuta a costi proibitivi e mancanza di supporto finanziario, mette in luce le difficoltà delle nuove tecnologie nel competere con le pratiche tradizionali. Non dobbiamo temere queste innovazioni, ma vederle come un’opportunità per rafforzare e valorizzare ancora di più la nostra tradizione», ha continuato Bellanca.

Il contesto politico attuale, con stati come la Florida e l’Alabama che hanno vietato l’industria della carne coltivata, aggiunge ulteriori sfide per questo settore emergente. Tuttavia, queste difficoltà non fanno che confermare la resilienza del settore tradizionale della carne.

«Il futuro del settore della carne dipende dalla nostra capacità di mantenere vive le tradizioni accogliendo le innovazioni con spirito critico – ha concluso Bellanca – Gli artigiani della carne continueranno a essere un faro di qualità e autenticità, garantendo che le antiche tradizioni non vengano mai dimenticate».

Il messaggio è chiaro: in un mondo in costante evoluzione, le radici profonde e le tradizioni consolidate del settore della carne tradizionale rappresentano una solida base su cui costruire il futuro.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Caserta. ‘La giustizia climatica’: martedì all’ateneo seminario sulle recenti pronunce giurisprudenziali

Nell’ambito del progetto PRIN PNRR 2022, esperti di diritto ambientale e comparato dialogheranno con l’inviato speciale del Governo Corvaro sulle sfide e sulle opportunità legate alla giustizia climatica.

Le recenti sentenze emanate dai tribunali nazionali, europei ed internazionali sulle conseguenze determinate dai cambiamenti climatici che stanno avvenendo sul nostro pianeta e che grande impatto stanno avendo sulla vita di ogni essere umano e sulle sue attività economiche, sociali e culturali, saranno al centro di un interessante convegno dal titolo “La Giustizia Climatica”, in programma il prossimo martedì 2 luglio presso il dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, che ha sede a Caserta.

Nell’ambito del progetto PRIN PNRR 2022 “Coping with Climate Change. Method, reasons and procedure for science based policy making” e con il patrocinio della rivista giuridica AmbienteDiritt, il dipartimento della Vanvitelli ed il dottorato di ricerca in Ambiente, Diritto Comparato e Transizioni promuovono un seminario giuridico che, dalle ore 10:30, nell’aula 3 di Viale Ellittico 31, passerà in rassegna le recenti pronunce giurisprudenziali, nazionali ed internazionali, nella prospettiva delle problematiche del cambiamento climatico.

“Il convegno offrirà un’opportunità unica per discutere di questi temi con esperti di rilievo e per promuovere un dialogo costruttivo sulle sfide e le opportunità legate alla giustizia climatica”, spiegano il direttore del dipartimento, Francesco Eriberto d’Ippolito, ed il coordinatore del dottorato, Domenico Amirante, che porteranno i saluti di benvenuto insieme a Vincenzo Pepe, fondatore di FareAmbiente – Movimento ecologista europeo e ordinario di Diritto dell’ambiente e dell’energia italiano e comparato; a Fulvio Conti Guglia, direttore responsabile della rivista AmbienteDiritto.

Coordinati da Amirante, interverranno, come relatore, Francesco Corvaro, inviato speciale del Governo italiano per il cambiamento climatico, mentre ne discuteranno del tema della giustizia climatica i ricercatori Alessandra Osti dell’Università degli studi Statale di Milano; Carmine Petteruti dell’UniVanvitelli nonché responsabile dell’unità operativa PRIN PNRR 2022 “Coping with Climate Change. Method, reasons and procedure for science based policy making”; Luigi Colella dell’UniCampania e Barbara Marchetti dell’Università degli Studi “E-Campus”.

(Enzo Perretta – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

 

Napoli. Bradisismo Campi Flegrei. Piccerillo (Lega) interroga: ‘La giunta faccia chiarezza sul tardivo affidamento ai tecnici’

«Il livello di allerta giallo per il rischio vulcanico dei Campi Flegrei è allarmante, se consideriamo che quello del br0adisismo è un fenomeno in continua evoluzione. Ancora più preoccupante sono gli esiti del rilevamento dei danni: caos organizzativo, sgomberi non necessari, errori di trascrizione; tutti dovuti alla tardata richiesta di soccorso ai professionisti del settore», fa notare il Consigliere regionale della Lega, Antonella Piccerillo che in queste ore ha presentato un’interrogazione al Governatore campano, Vincenzo De Luca.
«Gli abitanti dell’area flegrea vivono in una situazione d’incertezza e angoscia, consapevoli che si tratta di un fenomeno fatalmente destinato a ripetersi e su una scala che potrebbe anche avere effetti esponenziali rispetto a quelli registrati, in ultimo, lo scorso 20 maggio.
L’assetto attuale della Protezione civile regionale si è palesato come lento e inefficace, come dimostrato dalla tardiva risposta alla richiesta di supporto tecnico del 22 maggio da parte della STN (Struttura Tecnica Nazionale) riscontrata solo in data 3 giugno e dopo aver dichiarato che in Campania mancano i tecnici abilitati.
Peccato che in Campania ci siano oltre 300 ingegneri, ma anche architetti, geometri e geologi, tutti di provata competenza che assicurano – quando coinvolti – un servizio più efficace in scenari di mobilitazione per calamità. Mi rammarico di come professionisti qualificati siano stati ignorati senza una motivazione, e del fatto che prima di attivarli si è pensato di convocare funzionari di altre Regioni, poco avvezzi alla vita di cantiere e con costi complessivi ben maggiori.
Il presidente De Luca dovrebbe spiegarci il motivo delle inutili lamentele della Protezione Civile campana circa l’impossibilità di trovare tecnici abilitati, che oltre a ritardare lo svolgimento delle operazioni ha penalizzato i professionisti del settore.
Oggi più che mai è indispensabile un ripensamento del dipartimento regionale, a partire dai suoi vertici, al fine di evitare nuovi passi nell’azione di contrasto alla crisi bradisismica in atto e anche per tutelare l’integrità della vita dei cittadini che oggi non si sentono in mani sicure».
(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

‘Giornata della desertificazione’, Coldiretti denuncia: ‘la siccità brucia 33mila posti di lavoro al sud

Gli impatti dei cambiamenti climatici incidono anche sull’occupazione nei campi.
La siccità ha bruciato 33mila posti di lavoro nei campi del Sud, tra Sicilia e Puglia, con il caldo record e la mancanza di pioggia che hanno impedito le principali operazioni colturali.
E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi all’occupazione nel primo trimestre del 2024 che evidenzia come i cambiamenti climatici, al centro della giornata contro la desertificazione che si celebra il 17 giugno, incidano anche sull’occupazione. Non a caso la quasi totalità dei posti in meno registrati complessivamente nel settore agricolo tra gennaio e marzo riguarda le campagne del Sud Italia (al Nord i lavoratori aumentano, al Centro calano di un migliaio) ancora oggi in piena emergenza idrica.
L’assenza di precipitazioni e le carenze delle infrastrutture che dovrebbero garantire alle aziende l’acqua necessaria ha di fatto bloccato i lavori nelle campagne meridionali, a partire da quelli necessari per la predisposizione dei terreni, secondo il monitoraggio della Coldiretti, con molte aziende agricole che hanno dovuto rinunciare alle assunzioni, costrette anche dall’esplosione dei costi, dalle bollette idriche ai foraggi necessari per l’alimenta è nelle zone più colpite da una siccità che non sta lasciando scampo a decine di aziende.
La situazione nelle campagne del Sud è il simbolo di come la desertificazione sia diventata una minaccia per l’agricoltura nazionale. Dalla Sicilia alla Puglia, dalla Basilicata alla Sardegna, si moltiplicano i danni legati alla mancanza di pioggia, che sta praticamente azzerando i raccolti a partire dal grano, dove si stimano cali fino al 70%, campi di foraggi e ed erba medica letteralmente bruciati, coltivazioni di frutta e ortaggi in difficoltà e nubi persino sulla vendemmia e sul raccolto delle olive, secondo il monitoraggio della Coldiretti, mentre nelle stalle continuano a morire gli animali.
Ad aggravare gli effetti dei cambiamenti climatici ci sono le carenze infrastrutturali, divenute ormai croniche – denuncia Coldiretti – con reti colabrodo che disperdono anche la poca acqua disponibile. Una situazione contro la quale sono scesi oggi in piazza gli agricoltori della Sardegna, con una grande mobilitazione con centinaia di trattori e di agricoltori in due cortei da Nord a Sud dell’isola, in particolare tra Sarrabus, Sud Sardegna, Ogliastra, Baronia e Gallura, le zone più colpite da una siccità che non sta lasciando scampo a decine di aziende.
(Roberto Esse – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Roma. ‘La guerra vista con gli occhi di un bambino’: premiato per tale opera l’artista Francesco Guadagnuolo

Al Maestro Francesco Guadagnuolo è stato conferito il Premio E.S.S.E, riconoscimento per la sua arte e il costante e proficuo impegno profuso a favore del sociale, presso Palazzo Valentini, Sede della Provincia di Roma, nella Sala dedicata a David Sassoli, dov’è stata presentata la sua scultura-installazione “La guerra vista con gli occhi di un bambino”.

Nell’opera è visibile il viso angelico del bimbo, la testa declinata, immobile, con passaggi di colore rosso del sangue delle guerre, dell’arancione-rosa e il celeste del cielo, che richiama voglia di Pace. Nella parte sottostante, il serpente simbolo del male e della morte.

L’artista dice: “Non siamo davanti a una ripresa cinematografica per raccontare la scena di un film, ma ad una colossale sciagura umanitaria davanti alla quale noi tutti avvertiamo un senso di inettitudine e di colpevolezza”.

L’opera: “La guerra vista con gli occhi di un bambino sta siscitando grande commozione negli Stati di diverse popolazioni e la rappresento, nel segno dell’insuccesso delle Nazioni che, ancora nel XXI secolo, c’è chi pensa a fare guerre, dopo aver causato migliaia di morti e distruzioni, mentre tutt’intorno rimane il drammatico silenzio, ossia il nulla, che esprime poveramente il fallimento della politica”.

A volte l’elemento artistico ha tentato di conferire linguaggi e valore ad andamenti più impercettibili, offrendoci come strumento di comprensione nella possibilità di varcare l’esteriorità e di attivare il pensiero ad insolite visioni che dirottano dai sensi in cui viviamo comunemente, questo succede nel Movimento del Transrealismo che non si accontenta più della visione della realtà, ma ha bisogno di oltrepassarla andando, a secondo del pensiero, ad essere oltre.

Nell’opera di Guadagnuolo il viso del bambino è coperto dalla parte superiore da un granchio, simbolo di resurrezione perché come l’uomo, separa le spoglie umane per rinascere, così il granchio porta a compimento la muta per rinnovarsi.

Del bambino sono appena visibili gli occhi tristi, che ci riportano a due dipinti di Renè Magritte. Magritte esponente di rilievo del movimento surrealista, nel 1964 dipinge due opere misteriose dal titolo: “La grande guerra”. Un mazzolino di lillà copre il volto di una donna in abito da sposa che entra impetuosamente nella nostra percezione.

Nel secondo dipinto presenta un uomo con bombetta con il volto celato da una mela, il frutto inibito simbolo del peccato originale.

Guadagnuolo, esponente di rilievo del Movimento Transrealista in Italia, nel 2024 realizza sessant’anni dopo Magritte la scultura-installazione “La guerra vista con gli occhi di un bambino” come si è detto, l’artista ha coperto il viso del bambino con un insolito granchio poiché, a causa delle guerre, diviene la cancellazione dei lineamenti del volto attraverso l’orrore subito, ponendoci una domanda: quanti bambini muoiono nei conflitti armati? Migliaia.

L’artista attraverso quest’opera vuole parlare di Pace, far riflettere che un bambino innocente non capisce perché si debba morire nel segno di inutili e discutibili guerre. Ed ecco che vede il male nel serpente che lo porta ad avere paura di ciò che violenta la sua persona. Questo male si trasforma man mano che alziamo lo sguardo verso l’alto della testa del bambino, la visione di un cielo azzurro perlaceo, bello, paradisiaco come vorrebbero vivere i bambini, dove appare la visione di un giglio bianco, il fiore della purezza, della bellezza e della Pace racchiuso in un’ampolla, per dire che dovremo saper proteggere ed accudire questo simbolo di pace per le future generazioni e consegnare al mondo un dono tanto amato di inestimabile valore: la Pace.

L’opera di Guadagnuolo è diventata simbolo umanitario, in un mondo, dove periscono innocenti per le atrocità subite, ci fa intendere nel profondo, i sentimenti dei popoli che non capiscono il motivo per cui queste sciagure accadono e che sono dovute a qualcuno che ha deciso così.

La scultura-installazione diviene personificazione del profondo dolore umano che purtroppo ritorna tragicamente ogni volta in qualunque dimostrazione di scontro bellico. Un innocente morto personifica la vita che gli è impedita per mano dell’egocentrismo malvagio dell’uomo. L’opera “La guerra vista con gli occhi di un bambino” rappresenta un’immagine impietosa. Chi può raccontare il supplizio dei bambini? Chi può farlo in maniera indubitabile?

Giusto l’arte ne ha facoltà, dove non riesce ad arrivare la parola arriva l’immagine, e lo fa Francesco Guadagnuolo artista umanitario, Ambasciatore di Pace UPF, che lotta per i diritti umani e dell’infanzia per dirci mai più bambini morti nelle guerre. Per i bambini, la guerra è il finimondo, perché li costringe a separarsi dalle loro case, dalle scuole ormai distrutte dove studiavano, come anche gli ospedali dove erano curati. All’improvviso la maledetta guerra mette fine alle loro aspirazioni e al diritto di pensare ad un loro futuro. Ma a tutto questo disfacimento non c’è giustificazione, rimane solo la miseria intellettiva di chi è contro l’umanità.

Un premio veramente interessante organizzato da E.S.S.E. con la partecipazione di numerose e importanti personalità impegnati in diversi settori (arte, politica, sociale, sport, spettacolo, volontariato, imprenditoria, turismo) e personaggi della politica i quali hanno avuto l’ambìto riconoscimento elogiando l’esposizione della composizione scultorea di Francesco Guadagnuolo.

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Napoli. Elezioni europee: ‘Con Giorgia l’Italia cambia l’Europa’: lunedì tutti al circolo ‘La Contea’

Appuntamento lunedì al circolo «La Contea», dove interverranno il ministro Sangiuliano, il viceministro Cirielli e i candidati Docimo e Gambino.  Introdurrà Luciano Schifone.

«Con Giorgia l’Italia cambia l’Europa».

È questo il titolo del dibattito che si terrà lunedì prossimo, 3 giugno 2024, alle ore 18.30, al Centro Studi «La Contea», in via Toledo 418 a Napoli.

L’incontro sarà introdotto dall’onorevole Luciano Schifone (nella foto qui accanto) e vedrà la partecipazione del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e del viceministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Edmondo Cirielli.

Interverranno i candidati alle prossime elezioni europee, nella circoscrizione meridionale con Fratelli d’Italia, Raffaella Docimo e Alberico Gambino. L’evento sarà trasmesso in diretta streaming sulla pagina Facebook del “Centro Studi La Contea”.

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Collesano (PA). ‘La Reconquista dell’Europa…’: venerdì al Comune si presenta il libro di Alfonso Lo Cascio

Venerdì 31 maggio 2024 alle ore 17,30 presso l’Aula del Consiglio comunale in Corso Vittorio Emanuele 2, a Collesano, si presenta il volume di Alfonso Lo Cascio “1943: la Reconquista dell’Europa. Dalla Conferenza di Casablanca allo sbarco in Sicilia”.

Dopo i saluti di Tiziana Cascio, Sindaco di Collesano, di Elsa Ingrao, Assessore comunale alla cultura, di Gaetano Duca, Presidente del Circolo Culturale Monte d’Oro, di Francesco Cillufo, Presidente della Pro Loco di Collesano, è previsto l’intervento dello Storico del territorio Rosario Termotto. Coordina Antonino Cicero, Giornalista e scrittore. Sarà presente l’Autore. L’iniziativa è organizzata dal Comune di Collesano, dalla Pro Loco e dal Circolo Monte d’Oro.

Il volume

Il 1943 segna la svolta della Seconda guerra mondiale. La notte tra il 9 e il 10 luglio non fu solo il momento dello sbarco degli Alleati in Sicilia ma anche il giorno in cui inizia la “Reconquista” dell’Europa, quella lunga rincorsa che si concluderà soltanto a Berlino e riporterà il vecchio continente nell’alveo della libertà e della democrazia.

Ma è soprattutto la scelta operata a gennaio nella Conferenza di Casablanca della “resa senza condizioni” che determina il punto di non ritorno: dopo quella risoluzione nulla sarà più come prima. Attraverso il racconto degli avvenimenti, il libro ripercorre quanto accadde in quei mesi.

A partire dalle premesse che favorirono l’incontro e i contatti tra gli alleati che portarono a una maggiore unità di intenti e obiettivi comuni, le ragioni degli assenti, ma anche di coloro che furono “costretti” a prendere parte alla Conferenza e, infine, le decisioni che ne scaturirono, consegnate alla storia con la dichiarazione finale e gli accordi per il proseguimento del conflitto.

Presente anche una breve cronistoria dell’evento: la ricostruzione giorno per giorno di ciò che avveniva nell’Anfa Camp, la zona militarizzata, creata appositamente e posta sotto la stretta vigilanza dai soldati americani, all’interno della quale si svolse il convegno.

Vengono descritte le conseguenze della riunione di Casablanca e le reazioni in Italia da parte del regime, della monarchia e del Vaticano, inoltre i motivi per cui gli Alleati scelsero di invadere la Sicilia e i complessi preparativi dell’Operazione Husky, il più grande intervento anfibio nel Mediterraneo. Immancabile, quando si affronta l’argomento, un capitolo sul ruolo della mafia nello sbarco, che ha visto per molto tempo contrapporsi tesi diverse, anche alla luce dei nuovi documenti resi disponibili dagli archivi militari.

Infine il momento in cui si materializzano le conclusioni della Conferenza: l’occupazione del “ventre molle dell’Asse”, con gli Alleati che muovono il primo attacco alla “Fortezza Europa” e conquistano, in appena 38 giorni, l’intera isola.

L’autore

Alfonso Lo Cascio, Giornalista pubblicista, è da anni impegnato nell’ambito del volontariato culturale.

E’ Presidente regionale di BCsicilia, l’Associazione a carattere regionale che si occupa di salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali e ambientali. Ha inoltre dato vita all’Università Popolare di Termini Imerese.

E’ Direttore di “Espero”, rivista di cultura, politica, informazione.

Già componente della redazione dell’autorevole periodico “Segno” e collaboratore del prestigioso settimanale “Centonove”, suoi scritti compaiono su diversi giornali e periodici.

E’ stato inoltre Direttore de “I racconti di Luvi”, quadrimestrale di Letteratura, poesia e cultura, e fondatore della Casa editrice Don Lorenzo Milani.

E’ Direttore responsabile della rivista “Galleria, Rassegna semestrale di cultura, di storia patria, di scienze letterarie e artistiche e dell’antichità siciliane”.

Ha tenuto relazioni e interventi in molti convegni e tavole rotonde.

Ha pubblicato: “Castelli e Torri della costa, da Termini a Solanto”, “Himerensis, Agenda dei paesi del termitano”, “La riserva di Pizzo Cane, Pizzo Trigna e Grotta Mazzamuto”, “Ascuta lu cantu, antologia di poeti del comprensorio di Termini, Cefalù, Madonie”, “Un eroe semplice”.

Ha curato il volume “Il futuro delle città. Memoria, identità, bellezza, nuovo umanesimo”.

Il suo ultimo libro “1943: la Reconquista dell’Europa. Dalla Conferenza di Casablanca allo sbarco in Sicilia” sta riscuotendo un grande successo ed è stato presentato al Salone del Libro di Torino.

Per il suo impegno culturale gli sono stati assegnati i premi “Quattro arcangeli”, “Sikelè”, “Gaia”, “Civitas”, “La Campana di Burgio”, “Paolo Amato – Città di Ciminna” e “Kermesse 2023”.

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