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Attualità

Le Regioni con punteggio più basso sono prevalentemente quelle del Sud, con la Valle d’Aosta in ultima posizione e la Provincia Autonoma di Bolzano in fondo alla classifica. Nello specifico, P.A. Bolzano, Abruzzo e Molise sono carenti sulla prevenzione. La Campania sull’assistenza distrettuale. Calabria, Sicilia e Sardegna lo sono per entrambe le aree. La maglia nera va però alla Valle d’Aosta bocciata su tutti i fronti.






 

 

Sanità in Italia: la classifica ministeriale delle Regioni più e meno efficienti

di Anna Fabi

16 Luglio 2024 08:00

Il Ministero della Salute pubblica la classifica delle Regioni italiane basata sulla qualità dell’assistenza sanitaria: ecco le eccellenze e le bocciature.

Il Ministero della Salute ha rilasciato i dati del Rapporto che misura la qualità dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) offerti dal Servizio Sanitario Nazionale in tutta Italia.

Tra le 21 Regioni esaminate, 13 superano la soglia minima e tra queste Veneto, Emilia, Toscana e Trento ottengono i punteggi più alti.

Vediamo tutto.

Come funziona il monitoraggio

 

Il Nuovo Sistema di Garanzia (NSG), operativo dal 2020 (in sostituzione della Griglia LEA), è un sistema di valutazione, monitoraggio e verifica dell’attività sanitaria erogata da soggetti pubblici e privati accreditati nelle Regioni e nelle Province autonome.

Gli indicatori utilizzati sono 88, articolati per macro-aree:

  • 16 per la prevenzione collettiva e sanità pubblica
  • 33 per l’assistenza distrettuale
  • 24 per l’assistenza ospedaliera
  • 4 indicatori di contesto per la stima del bisogno sanitario
  • 1 indicatore di equità sociale
  • 10 indicatori per il monitoraggio e la valutazione dei percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali – PDTA (BPCO, scompenso cardiaco, diabete, tumore mammella nella donna, tumore colon e tumore retto).

Di tutti gli indicatori, 22 sono considerati “core” ma tutti analizzano nel dettaglio diverse aree dell’assistenza sanitaria. Gli indicatori principali sono suddivisi a loro volta in tre macro-aree:

  • prevenzione collettiva a sanità pubblica
  • assistenza distrettuale
  • assistenza ospedaliera.

Ebbene, in base a tali parametri “core”, 8 Regioni non ottengono la sufficienza per  almeno una di queste tre aree: cure ospedaliere, sanità territoriale e prevenzione.

Sanità italiana: le Regioni migliori e peggiori

 

In base ai parametri NSG, le Regioni promosse nel 2022 sono 13: Piemonte, Lombardia, Trento, Veneto, Friuli, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Puglia e Basilicata.

Il Servizio Sanitario risulta particolarmente efficiente in Emilia Romagna, Toscana, P.A. Trento e Veneto.

Le Regioni con punteggio più basso sono prevalentemente quelle del Sud, con la Valle d’Aosta in ultima posizione e la Provincia Autonoma di Bolzano in fondo alla classifica.

Nello specifico, P.A. Bolzano, Abruzzo e Molise sono carenti sulla prevenzione. La Campania sull’assistenza distrettuale. Calabria, Sicilia e Sardegna lo sono per entrambe le aree.

La maglia nera va però alla Valle d’Aosta bocciata su tutti i fronti.

I servizi peggiori

Tra gli indicatori con le performance peggiori, si segnala l’indicatore sugli stili di vita, che evidenzia criticità in tutta l’area meridionale del Paese e una tendenza al rialzo dei comportamenti a rischio per la salute.

Anche gli screening oncologici mostrano una copertura inferiore al 50% del target, con una notevole variabilità regionale.

Per l’assistenza domiciliare si segnalano punteggi sotto soglia anche per Calabria, Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta.

Infine, nove Regioni sono sotto la soglia sull’intervento rapido in caso di frattura al femore negli over 65, con particolari criticità in Molise, Calabria e Sardegna.

 

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

AttualitàCronaca

MotoGp, Gran premio d’Italia: terminata la Sprint Race al Mugello. Ecco la classifica finale






MotoGp, Gran premio d’Italia: terminata la Sprint Race al Mugello. Ecco la classifica finale

MotoGp, Gran premio d’Italia: terminata la Sprint Race al Mugello. Ecco la classifica finale

 

Il Mugello è tricolore, almeno per la Sprint Race. Sul circuito fiorentino, settima tappa stagionale della MotoGP, ha vinto Francesco Bagnaia (19’06.215) spezzando un tabù che durava da ormai troppo tempo: il campione in carica con la Ducati trionfa in una Sprint dopo quasi un anno. Con circa un secondo e mezzo di ritardo, al secondo posto, ha chiuso Marc Marquez (+1.398) che centra così il quinto podio della mini gara che va in scena il sabato del weekend. Nel trio di testa anche Pedro Acosta (+3.995).

Bagnaia si è preso la scena al Mugello, riscattandosi dopo la caduta nella gara corta sulla pista della Catalogna. Una Sprint condotta nello stesso identico modo dal piemontese, cioè praticamente in solitaria. Così, può finalmente festeggiare: Bagnaia aveva vinto l’ultima in Austria il 19 agosto scorso e in questa stagione non era mai andato a premio. Il secondo classificato Marquez, a un certo punto, ha tentato la rimonta senza riuscirci. Lo spagnolo ha confermato la sua competitività, vincendo la quinta medaglia su sette gare. Dietro Acosta, ai piedi del podio è arrivato Franco Morbidelli, partito sesto e arrivato quarto. In quinta e sesta posizione, Maverick Viñales e Fabio Di Giannantonio.

Il sabato pomeriggio diventa motivo di festa anche per la caduta di Jorge Martin. Il pilota in sella alla Ducati Pramac è andato giù a tre giri dal termine perdendo il controllo della sua moto che, poco prima, aveva provocato il ritiro di Enea Bastianini dopo un contatto regolare. Questo ravviva la corsa alla cima della classifica: Martin e Bagnaia, al momento, sono distanti solamente 27 punti (155 contro 128).

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Attualità

Campionati Senior Flag: classifica provvisoria

Con i bowl della scorsa domenica, si concludono le sfide di andata all’interno dei sette gironi definiti in questo Campionato Flag Football 2024. Grande lo spettacolo dato da tutti i team all’interno del rettangolo di gara.
Al termine delle prime 4 partite divisionali, troviamo in testa nei rispettivi gironi:
NORD – Mad Dogs Milano
OVEST – Giaguari Torino
GIRONE EST – Refoli Trieste
CENTRO 1 – Lions Bergamo
CENTRO 2 – Warriors Bologna
SUD – Raiders Roma
SICILIA – Sharks
Prossimo appuntamento 8 e 9 giugno, nelle location di Lido delle Nazioni e Grosseto, che ospiterà nelle stesse date anche le finali del campionato Flag Football Femminile F3, organizzato da FIDAF.
Una due giorni di Flag football che vedrà incrociati i gironi, all’interno del primo impegno interdivisionale, un’occasione da non perdere!!

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Eurovision 2024, trionfa la Svizzera con Nemo. Italia settima, Angelina manca il podio / Chi è il vincitore / La classifica definitiva / Le pagelle






12 maggio 2024 Vedi online
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Primo Piano
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EUROVISION
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Il verdetto finale ha consacrato Nemo Mettler vincitore della 68esima edizione. Angelina infiamma la platea, ma non convince il televoto: è settima. Fischi per l’israeliana Golan. Proteste pro Gaza alla Malmo Arena: 200 persone per strada, anche Greta Thunberg con la kefiah al collo
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Attualità

Le reazioni surreali alla classifica surreale sulla libertà di stampa nel mondo






Le reazioni surreali alla classifica surreale sulla libertà di stampa nel mondo

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Le reazioni surreali alla classifica surreale sulla libertà di stampa nel mondo

Ogni anno attendo ansiosamente le classifiche mondiali sulla libertà di stampa stilate da Reporters sans frontières ma soprattutto ogni volta attendo con ansia le reazioni pensose dei giornali italiani per classifiche assolutamente surreali, elaborate con criteri surreali, con conclusioni totalmente surreali. Oggi prendiamo che l’Italia ha perso cinque posizioni, ma potevano essere tre, cinquantaquattro, ottantuno, come ci pare, e che dal quarantunesino posto dell’anno scorso (ma poteva essere il trentesimo, il sessantacinquesino) l’Italia è scesa al quarantaseiesimo (ma poteva essere, a caso, ai dadi, a scelta, il quarantasettesimo, o il sessantesimo).

Ci siamo fatti scavalcare dalla Macedonia del Nord che certamente in 365 giorni avrà meritato il sorpasso, che poteva benissimo essere anticipato tre, sette, otto anni prima, a scelta, a caso, giocando a dadi. L’attesa non è stata in fruttuosa. Sono arrivate sofferte riflessioni sui risultati più recenti delle classifiche. Tutti fanno finta di crederci, analizzano, puntualizzano, spiegano, postillano, glossano. E Reporters sans Frontières, soddisfatti dell’ottimo risultato di ascolti, sta già preparando le bozze per le classifiche del prossimo anno, giovandosi i numeri come a tombola. Per esempio gli Stati Uniti (di Biden, non di Trump) sono stati superati da noi che evidentemente abbiamo perduto cinque punti di libertà di stampa in pochi mesi, tuttavia siamo ben al di sopra di giornali notoriamente imbavagliati come il Washington Post e New York Times. Mi consolo pensando che mancano solo dodici mesi alle prossime classifiche sulla libertà di stampa. E a i giornali che il giorno dopo commenteranno come se il gioco fosse vero. MI accontenterei del trentaseiesimo posto.

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Attualità

Legge bavaglio e Agi venduta ad Angelucci, l’Italia crolla nella classifica sulla libertà di stampa: è retrocessa nella fascia di Polonia e Ungheria






MEDIA & REGIME

Legge bavaglio e Agi venduta ad Angelucci, l’Italia crolla nella classifica sulla libertà di stampa: è retrocessa nella fascia di Polonia e Ungheria

Legge bavaglio e Agi venduta ad Angelucci, l’Italia crolla nella classifica sulla libertà di stampa: è retrocessa nella fascia di Polonia e Ungheria

Il nostro Paese scivola dal 41° al 46° posto (sotto Mauritania, Macedonia del Nord, Namibia, Isole Fiji e Tonga), fuori dal gruppo di quelli con una situazione “abbastanza buona” (Germania, Francia, Spagna, Uk) e retrocesso nella fascia inferiore, “situazione problematica”, dove compaiono anche Niger e Burkina Faso. I motivi? La norma che impedirà la pubblicazione delle ordinanze di arresto e la scalata del parlamentare leghista all’agenzia di stampa

di Paolo Frosina | 3 MAGGIO 2024

 

Nella giornata mondiale della libertà di stampa l’Italia perde cinque posizioni nella più prestigiosa classifica mondiale sull’argomento, stilata ogni anno dalla ong Reporter Senza Frontiere (Reporters Sans Frontieres), consulente delle Naizoni Unite. E scivola dal 41° al 46° posto, al di sotto – tra gli altri – di Mauritania, Macedonia del Nord, Namibia, Isole Fiji e Tonga. Il nostro Paese esce così dal gruppo di quelli con una situazione “abbastanza buona” per il lavoro dei giornalisti, in cui si trovano le democrazie europee più sviluppate – Germania, Francia, Spagna, Regno Unito – e viene retrocesso nella fascia inferiore, “situazione problematica“, insieme a PoloniaUngheria, BulgariaUcraina e altri Stati dell’Est europa, oltre a varie nazioni africane come NigerBurkina FasoCosta d’AvorioGabonZambia e Botswana (qui la mappa globale). I motivi? Principalmente due: la “legge bavaglio” approvata dalla maggioranza di Giorgia Meloni su input del deputato di Azione Enrico Costa – che impedirà la pubblicazione delle ordinanze di arresto – e il tentativo ormai riuscito di Antonio Angelucci, imprenditore della sanità, deputato della Lega e proprietario di LiberoIl Giornale Il Tempo, di mettere le mani anche sull’Agi, la seconda agenzia di stampa italiana, al momento di proprietà dell’Eni (a sua volta controllata dal ministero dell’Economia).

L’Italia, in particolare, precipita di ben venti posizioni in relazione all’”indicatore legislativo” della libertà di stampa, scendendo dal 27° al 47° posto. Peggiorano anche l’indicatore economico (-2 posti) e quello della sicurezza (-9): performance che annullano i timidi progressi sul piano politico (+6) e sociale (+8). La scheda dedicata al nostro Paese (qui) esordisce ricordando che “la libertà di stampa in Italia continua a essere minacciata dalle organizzazioni mafiose, in particolare nel sud, così come da vari piccoli gruppi estremisti violenti”. Ma i giornalisti, prosegue, “denunciano anche tentativi da parte dei politici di ostacolare la loro libertà di occuparsi di casi giudiziari attraverso una “legge bavaglio” (gag law), in aggiunta alle querele temerarie (SLAPP procedures) che sono una pratica comune in Italia”. Al paragrafo dedicato al “contesto politico” si legge: “Per la gran parte i giornalisti italiani godono di un contesto di libertà. Ma qualche volta cedono all’autocensura, per conformarsi alla linea editoriale delle proprie testate o per evitare cause per diffamazione o altre forme di azioni legali. Per i cronisti che si occupano di cronaca nera o giudiziaria, questa dinamica può essere aggravata dalla “legge bavaglio” adottata dalla coalizione di governo della premier Giorgia Meloni, che proibisce la pubblicazione di un’ordinanza di custodia cautelare prima della fine dell’udienza preliminare”. Si tratta per la precisione di una legge delega, che dovrà essere esercitata dal governo entro agosto (sei mesi dall’entrata in vigore) attraverso un apposito decreto legislativo, modificando l’articolo 114 del codice di procedura penale sul “divieto di pubblicazione di atti e immagini”.

 

Il riferimento alla scalata di Angelucci all’Agi, invece, si trova nel comunicato in cui la ong presenta l’edizione 2024 della classifica: “Alcuni partiti politici alimentano l’odio e la sfiducia nei confronti dei giornalisti, inveendo contro di loro, screditandoli o minacciandoli. Altri orchestrano una morsa sull’ecosistema mediatico, sia che si tratti di media pubblici, caduti sotto il loro controllo, sia di media privati, attraverso acquisizioni da parte di imprenditori amici. L’Italia di Giorgia Meloni (46°), dove un parlamentare di maggioranza sta cercando di acquisire la seconda agenzia di stampa del Paese (Agi), è scesa di cinque posizioni quest’anno”, si legge. Un giudizio durissimo sottolineato da Gaetano Pedullà, già direttore del quotidiano La Notizia e ora candidato del Movimento 5 stelle alle Europee: “Con Giorgia Meloni l’Italia fa l’ennesima figuraccia internazionale e si posiziona vicina all’Ungheria di Orbán o ai Paesi in cui vige di fatto una oligarchia mediatica. La libertà di stampa e il pluralismo dei media sono valori non negoziabili che andranno difesi nella prossima legislatura europea perché dalle buone intenzioni del Media Freedom Act, approvato recentemente, dobbiamo passare ai fatti con tutele reali per i giornalisti. Il Movimento 5 stelle su questo farà una battaglia a viso aperto senza se e senza ma”, afferma in una nota.

 

A commentare la nuova classifica è anche il presidente della Fnsi (Federazione nazionale della stampa, il sindacato unitario dei giornalisti) Vittorio Di Trapani: “L’Italia retrocede. La libertà di stampa in Italia arretra. La democrazia in Italia è meno solida“, ha detto parlando durante il corso “I bavagli del nuovo millennio” al liceo napoletano Gian Battista Vico, dove si diplomò Giancarlo Siani, cronista ucciso dalla camorra. “Quello che denunciamo da mesi ora è stato messo nero su bianco anche dalla classifica mondiale sulla libertà di stampa pubblicata tutti gli anni da Reporter Senza Frontiere. L’Italia fa un salto indietro di cinque posizioni e retrocede nella fascia dei Paesi “problematici”. Denunciavamo la deriva ungherese, ed è quello che è avvenuto: ora siamo in compagnia del Paese guidato da Viktor Orbán, condannato pochi giorni dall’Unione europea per violazioni dello Stato di diritto. E i motivi sono quelli noti: il controllo asfissiante del governo sulla Rai, il tentativo di vendere l’Agi a un parlamentare della maggioranza di governo, le querele temerarie e le leggi bavaglio approvate e in discussione in Parlamento. È ora che l’Unione europea, e gli osservatori internazionali, accendano una luce sull’Italia: e va fatto con urgenza, prima che sia troppo tardi”.

Dal mondo della politica, il presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte interviene con un lungo post sui social: “L’Italia retrocede e perde cinque posizioni nella classifica sulla libertà di stampa di Reporter senza frontiere, passando da una situazione “soddisfacente” a una “problematica”. Non è il modo migliore per festeggiare la giornata mondiale per la libertà di stampa. Al di là delle classifiche, tutti sappiamo che il diritto all’informazione libera in Italia è sempre più compromesso“, scrive. Fra editori impuri, che hanno più a cuore l’obiettivo di pilotare l’informazione verso i loro interessi politici ed economici piuttosto che assicurare il diritto all’informazione, leggi “bavaglio” per i giornalisti e concentrazioni nelle mani di pochi, il rischio crescente è il dilagare del “pensiero unico“, ossequioso alle forze dominanti, con lo svuotamento del diritto di critica e il sopravvento di una propaganda mascherata da libera opinione. La figura del giornalista”, prosegue l’ex premier, “è da anni sotto attacco fra querele temerarie, precarietà, stipendi da miseria per chi sgobba tutto il giorno in cerca di notizie sui territori. Nel frattempo il partito di Meloni ha già provato a introdurre il carcere per i giornalistiora ci riprovano anche Forza Italia e partiti che si dicono di opposizione. E la presidente del Consiglio fa finta di non sapere che l’Agi, la seconda agenzia di stampa del Paese, rischia di finire nelle mani di un parlamentare di maggioranza che già possiede tre giornali e ne sta per comprare un quarto. Hanno provato a forzare anche le regole della par condicio sotto elezioni. Tutto per continuare a raccontare “il fantastico mondo di Giorgia” in cui tutto va bene. La politica dovrebbe lavorare a una inversione a U e dare un segnale, a partire dagli Stati generali della Rai con cui tutti insieme potremmo stabilire di chiudere entro la legislatura una riforma che tolga il controllo della politica sul servizio pubblico, alleandoci al Media Freedom Act europeo. Noi ci siamo”, conclude.

 

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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Italia in musica: da Geolier a De André, la classifica delle canzoni dialettali più ‘cliccate’ su YouTube

Canzoni e dialetti, da Geolier a De André è duello tra Nord e Sud su YouTube.

In un mondo sempre più globale, la musica  continua a essere uno straordinario veicolo di identità culturale e lingue locali.

Esempio chiaro il quasi successo del talentuoso  Geolier all’ultima edizione del Festival di Sanremo seguito dalle note polemiche sull’uso del dialetto.

Essenziali per comprendere meglio la cultura del paese e soprattutto delle singole regioni, nella musica di oggi i dialetti diventano un modo per esprimere la propria identità personale e culturale. Preply, piattaforma di corsi di lingua online, ha effettuato un interessante studio sulle canzoni in dialetto più riprodotte su YouTube, da Napoli a Milano, passando per le meravigliose sfumature dialettali di tutta Italia.

La musica come ponte tra passato e presente

Ovviamente presente nel podio della classifica il cuore pulsante del Sud, con brani che non solo hanno conquistato milioni di visualizzazioni ma che raccontano storie profonde, legate alle radici culturali dei loro interpreti. Dall’incantevole Napoli, con il rap dialettale di Geolier, fino alla danza elettronica di Liberato, questo studio getta luce su come i dialetti italiani continuino a vivere e a esprimersi attraverso la musica, diventando un ponte indissolubile tra passato e presente.  L’indagine evidenzia inoltre come la tradizione a livello dialettale sia più forte e viva nel sud Italia rispetto al nord.

Tradizioni locali, successi globali

Lo studio esplora come artisti di diverse generazioni e regioni italiane utilizzino la musica per preservare e celebrare le proprie tradizioni linguistiche.

Dalle sonorità reggae del Sud Sound System in Puglia che invitano a rispettare culture locali e lontane, ai romantici viottoli genovesi di Fabrizio De André, fino alla vita di un senzatetto rappresentata in modo unico dall’irriverente Enzo Jannacci, ogni brano si rivela un tassello di un mosaico culturale ricco e variegato.

Quale canzone dialettale italiana detiene quindi il record di visualizzazioni su YouTube?

Basta andare alla pagina dedicata per scoprire la classifica completa stilata da Preply, con le storie e le melodie che definiscono l’identità culturale italiana. Un viaggio sorprendente, attraverso le note e le parole che raccontano l’Italia in tutte le sue sfumature.

Metodologia

Lo studio è stato realizzato considerando i video di canzoni in dialetto di cantanti o band su Youtube con più visualizzazioni. In questa ricerca non sono state considerate canzoni popolari o cover, ma solo canzoni originali. I cantanti considerati inoltre non sono artisti che cantano solo in dialetto, ma si tratta di cantanti che hanno realizzato almeno una canzone in dialetto. I dati delle visualizzazioni su YouTube risalgono al 15 febbraio 2024.

Riguardo a Preply

Preply (www.preply.com) è una piattaforma per l’apprendimento delle lingue online che collega insegnanti a centinaia di migliaia di studenti in 180 paesi in tutto il mondo. Più di 40.000 insegnanti insegnano oltre 50 lingue, supportati da un algoritmo di apprendimento automatico che raccomanda i migliori per ciascuno studente. Fondata negli Stati Uniti nel 2012 da tre fondatori ucraini, Kirill Bigai, Serge Lukyanov e Dmytro Voloshyn, Preply è cresciuta partendo da un team di 3 persone fino a diventare una società di oltre 600 dipendenti di 62 nazionalità diverse, con uffici a Barcellona, New York e Kiev.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

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Roma. ‘Sapori d’Italia’: svelata la classifica dei piatti regionali più ricercati (in Campania non svetta la Pizza)

Nel paese dove la cucina è considerata una forma d’arte e una parte fondamentale dell’identità culturale, una indagine  unica ha svelato i piatti più popolari delle 20 regioni italiane.

 

Dalle montagne alpine fino alle calde coste della Sicilia, l’Italia offre una  diversità culinaria senza pari, caratterizzata da ricette che raccontano la storia e le tradizioni di ogni regione.

Sorpresa in cucina: non solo pizza e pasta nelle preferenze italiane

La prima parte dello studio, condotto da Preply, piattaforma di corsi di lingua online, è dedicata al confronto tra i piatti delle regioni con più volume di ricerca che sono Sicilia, Campania, Lazio, Emilia Romagna, e Lombardia. Subito troviamo dati interessanti in tutte le regioni coinvolte.

In Campania, per esempio, non è la celebre Pizza fritta a vincere, ma un altro celebre piatto della tradizione; allo stesso modo gli Arancini, che hanno curiosamente la percentuale più alta di ricerca fuori dalla Sicilia, ovvero in Molise.

Nel Lazio e in Emilia Romagna trionfano rispettivamente Saltimbocca alla romana e Tortellini (a pari merito con un altro caposaldo della cucina romagnola), mentre in Lombardia due famosissimi piatti milanesi superano la Cassoeula, che ha la meglio sulla percentuale di ricerca su Google Trends nella sola Lombardia.

Italia divisa per sapori: i piatti top da Nord a Sud

La seconda parte dello studio di Preply mira a stabilire i piatti più popolari lungo lo stivale, dividendo l’Italia in 5 macro regioni.

Analizzando i piatti delle Isole, risulta evidente il dominio della Pasta alla norma sui Culurgiones, che vantano la percentuale di ricerca maggiore solo in Sardegna.

Tra i piatti delle regioni del Sud troviamo al primo posto un piatto campano, e all’ultimo la Pasta con i peperoni cruschi lucana, mentre il dato interessante riguarda la predominanza di ricerche per il classico piatto pugliese Riso, patate e cozze molto cercato in Valle d’aosta, regione agli antipodi con quella di origine.

Situazione simile al centro Italia con la vittoria a mani basse degli Arrosticini abruzzesi, con il Lampredotto (Toscana) molto popolare in Sicilia e i Saltimbocca alla romana in Trentino.

Tra i piatti del Nord est del Paese, dove il volume di ricerca premia i Canederli trentini, ma nelle percentuali di Google Trends sono gli immortali Tortellini a trionfare. Salta all’occhio invece la mancata predominanza di ricerche di un famoso piatto veneto nello stesso Veneto, mentre il Frico non tradisce le aspettative e si impone nel Friuli Venezia Giulia.

Tra le prelibatezze del Nord ovest è testa a testa tra Bagna Cauda (curiosamente molto popolare in Puglia e Sardegna) e la Cotoletta alla milanese. Il piatto lombardo, secondo alcune fonti ‘rubato’ agli austriaci durante la dominazione Asburgica, vanta percentuali di Google Trends più alte in Molise rispetto alla regione di origine. Coniglio alla ligure e Polenta concia rimangono invece fedeli alle aspettative e si impongono in Liguria e Valle d’Aosta.

Il verdetto della rete: la classifica della gastronomia italiana online

Per concludere la ricerca, Preply ha stilato la classifica dei piatti più cercati selezionando il più popolare come rappresentante della cucina italiana.

Il podio è a tinte centro-meridionali con Sicilia al primo posto con la Pasta alla norma con 74.000 ricercheseguita da Campania e Lazio.

Nella top 10 le prime tracce di Nord arrivano con i Canederli e la Bagna cauda. Sul fondo della classifica, invece, piatti che non hanno niente da invidiare ai primi posti ma che forse godono di minore popolarità online a causa della loro provenienza popolare. Tra loro la Rafanata lucana (detta anche il tartufo dei poveri), il Morzello, le Pampanelle e le Mazzarelle.

Chi desideri approfondire lo studio realizzato da Preply può trovare tutti i risultati completi di statistiche, grafici e classifiche a questo link.

Metodologia dello studio

Lo studio è stato realizzato analizzando i volumi di ricerca in Italia attraverso lo strumento Semrush, insieme alla loro tendenza di ricerca nelle diverse regioni italiane su Google Trends. Sono stati selezionati quindi da uno a tre piatti per regione, considerando solo quelli con alto volume di ricerca e caratterizzati da una forte identità e tradizione regionale, escludendo quindi i piatti comunemente associati all’intera Italia.

Nella prima fase sono stati confrontati internamente le cinque regioni con i tre piatti con maggior volume (Sicilia, Campania, Lazio, Emilia Romagna e Lombardia). Dopodichè è stato suddiviso il territorio in cinque aree geografiche (Nord ovest, Nord est, Centro, Sud e Isole) decretando per ciascuna un piatto vincitore. Infine si è valutato i piatti a livello nazionale, stilando una classifica dei cinque più cercati e meno cercati.

Link ricerca: www.preply.com/it/blog/i-piatti-piu-popolari-delle-20-regioni-italiane

Riguardo a Preply

Preply è una piattaforma per l’apprendimento delle lingue online che collega insegnanti a centinaia di migliaia di studenti in 180 paesi in tutto il mondo. Più di 40.000 insegnanti insegnano oltre 50 lingue, supportati da un algoritmo di apprendimento automatico che raccomanda i migliori per ciascuno studente. Fondata negli Stati Uniti nel 2012 da tre fondatori ucraini, Kirill Bigai, Serge Lukyanov e Dmytro Voloshyn, Preply è cresciuta partendo da un team di 3 a una società di oltre 600 dipendenti di 62 nazionalità diverse, con uffici a Barcellona, New York e Kiev.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

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Italia. La classifica delle principali 50 città per ore di sole medie mensili

Le città italiane per ore di sole: l’index di Holidu, la classifica delle principali 50 città italiane per ore di sole medie mensili.

Quali sono le città italiane dove è possibile godere del maggior numero di ore di sole? E quali invece le meno illuminate?

È sempre vero che al sud sia sempre più soleggiato che al nord? Per far luce su tutto ciò,

Holidu, uno dei maggiori portali di prenotazione di case e appartamenti vacanza d’Europa, ha analizzato le principali 50 località italiane sulla base delle ore di sole medie al mese indicando, inoltre, anche il prezzo medio delle case vacanze.

Posizione Città Regione
1 Catania Sicilia
2 Siracusa Sicilia
3 Cagliari Sardegna
4 Andria Puglia
5 Pescara Abruzzo
6-49 …
50 Aosta Valle d’Aosta

Fonte e classifica completa di posizioni e dati con la cartina interattiva dell’Italia disponibile alla pagina: https://www.holidu.it/magazine/citta-italiane-ore-di-sole

Podio tutto isolano, seguono Andria e Pescara in top 5!
Sono le isole Sicilia e Sardegna a dominare questa speciale classifica: a risultare la principale città italiana col maggior numero di ore di sole è, infatti, Catania con 274,9 ore medie mensili di sole negli ultimi 12 mesi che precede di pochissimi decimali Siracusa con 274,1 (le due città si sono scambiate le posizioni rispetto ai dati di 2 anni fa) mentre medaglia di bronzo è Cagliari con 269,5 ore medie mensili di sole. A completare la top 5 ci sono Andria (salita di 16 posizioni rispetto ai dati di due anni fa) e Pescara, le quali precedono Roma al sesto, Bari al settimo (tutte e 3 in salita rispetto a due anni fa) e Palermo all’ottavo posto, stabile. Chiudono la top 10 Sassari e Taranto, dove la città sarda è in salita di 4 posizioni mentre quella pugliese in discesa di 3 rispetto ai dati di due anni fa.

Sorpresa Torino all’undicesimo posto
Che essere al nord non significhi necessariamente avere poco sole è confermato dalla presenza di Torino all’undicesimo posto: con ben 246,3 ore di sole medie mensili, in salita di ben 8 posizioni rispetto a due anni fa. Tra le altre città del nord segnaliamo Brescia 20ma davanti a Bolzano.

A che posto si posizionano le altre grandi città?
La capitale si attesta a un ottimo sesto posto con 249,9 ore di sole, precedendo di circa un’ora il capoluogo della Sicilia Palermo all’ottavo posto, Torino 11ma e Napoli 13ma. E Milano? Bisogna scorrere fino alla seconda metà della classifica per trovare la città della Madunina: con 222,4 ore si attesta, infatti, al 33mo posto. Ancora più in basso Firenze addirittura 41ma.

Quali le città in fondo alla classifica?
La bottom 5 vede Trieste e Prato appaiate con 208,5 ore e a seguire Campobasso, tra le non settentrionali la città più in basso con 208,3 ore e al 48mo posto. A chiudere la classifica ci sono invece Trento e Aosta rispettivamente con 198,5 e 170,6 ore di sole medie mensili.

Ma quanto costano le case vacanze in queste città in media all’anno?
Come da copione nessuna grande sorpresa tra le prime tre posizioni: le città più care sono Venezia e Firenze con rispettivamente 267 € e 261 € con Roma terza a 260 € e Milano quarta con 249 €: sono queste quattro le uniche città a costare più di 200 € in media a persona a notte. Le 3 città più economiche sono anche le uniche sotto gli 80 € e si tratta di Potenza con 78 €, Campobasso con 77 €, un euro in più di Giugliano in Campania fino ad arrivare a Foggia che, con i suoi 70 € risulta essere la città meno costosa tra quelle analizzate.

La classifica completa con le ore di sole medie mensili e i prezzi medi degli alloggi per ciascuna città analizzata sono disponibili alla pagina: https://www.holidu.it/magazine/citta-italiane-ore-di-sole

Metodologia:
Questa classifica è stata fatta estraendo il numero medio di ore di sole al mese in ogni città per gli anni dal 2009 al 2023 disponibili sul sito World Weather Online. Sono state prese sotto esame le 50 principali città italiane: le 47 più popolose secondo gli ultimi dati ISTAT di Dicembre 2023, con l’aggiunta dei tre capoluoghi di regione non rappresentati tra le prime 47 già selezionate, ossia Potenza per la Basilicata, Campobasso per il Molise e Aosta per la Valle d’Aosta, in modo da rappresentare il più possibile l’intero territorio nazionale. A fini meramente informativi, sono stati anche inclusi il numero di abitanti per ciascuna località nonché il prezzo medio giornaliero per una casa vacanza per ogni località analizzata sul sito Holidu.it. In caso di un numero di ore di sole medie al mese equivalente tra due o più località, è stata data la precedenza in graduatoria alla città con un numero maggiore di abitanti.

A proposito di Holidu:
La missione di Holidu è rendere l’ospitalità e la prenotazione di case vacanze senza pensieri e piena unicamente della gioia che ogni viaggio sa regalare. Attraverso il portale di prenotazione, gli ospiti possono prenotare la loro sistemazione per le vacanze con totale tranquillità e in completa sicurezza. Inoltre, con la sua piattaforma di software e servizi, Holidu consente agli host di attirare più prenotazioni riducendo al minimo lo sforzo necessario. I fratelli Johannes e Michael Siebers hanno fondato Holidu nel 2014. La società, in rapida crescita, impiega oltre 500 professionisti e ha sede a Monaco di Baviera. Può inoltre contare su uffici locali nelle destinazioni turistiche più gettonate d’Europa. Per ulteriori informazioni visita il sito www.holidu.it.

I profili social di Holidu:
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Contatti:
Pasquale Ricciardi, PR Manager Italia
E-mail: pasquale.ricciardi@holidu.com

In foto (di Anna Vicentini) Siracusa.

(Pasquale Ricciardi – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

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50 Top Pizza. Nel programma due grandi novità: la Classifica in America Latina e i Pizza Week in Spagna e a Milano

Si preannuncia un 2024 globale per “50 Top Pizza”, il network online che comunica lo straordinario movimento della pizza nel mondo dal 2017. Per la prima volta ci sarà anche una classifica per l’America Latina.

Si comincia dalla guida 50 Top Pizza Asia – Pacific, che sarà presentata il 4 marzo a Tokyo, con la cerimonia di premiazione all’Istituto Italiano di Cultura e successivo party all’Ambasciata d’Italia.

Poi sarà la volta della prima edizione della classifica 50 Top Pizza Latin America, che si terrà il 17 aprile presso l’Istituto Italiano di Cultura a Rio de Janeiro.

Il 13 maggio è prevista la sesta edizione della guida 50 Top Pizza Europa (Italia a parte), che quest’anno sarà svelata a Madrid, presso la Fundación Pablo VI, con la grande novità della Spain Pizza Week (Semana de la pizza en España), che coinvolgerà le principali città. Per l’occasione, sarà presentata una selezione speciale per la Spagna di oltre 100 pizzerie, tra indipendenti e catene artigianali, le quali daranno vita ad un programma di attività che mira a coinvolgere il mondo dell’enogastronomia di qualità in Spagna proprio nei giorni della presentazione della guida Europa.

Il 25 giugno sarà la volta della guida 50 Top Pizza USA, che verrà presentata a New York, nel White Space Chelsea del Chelsea Market, iconico punto di ritrovo per gli appassionati del buon cibo nella Grande Mela.

Il 10 luglio verrà presentata la guida 50 Top Pizza Italia, per la prima volta a Milano, nello storico Teatro Manzoni, in pieno centro cittadino. Nella settimana della presentazione, si svolgerà il Milan Pizza Week, dedicato alla città meneghina.

Il 10 settembre si torna a Napoli, capitale della pizza, per incoronare le 100 Migliori Pizzerie del Mondo con 50 Top Pizza World, in un countdown mozzafiato nel Teatro Mercadante, fresco di ristrutturazione.

L’edizione 2024 si chiuderà il 26 e il 27 novembre a Londra, con il World Pizza Summit, all’interno dell’European Pizza & Pasta Show, e la premiazione delle migliori catene artigianali di pizzerie al mondo, 50 Top World Artisan Pizza Chains.

E non è tutto: vi guideremo alla scoperta delle migliori pizzerie di Parigi, in occasione delle Olimpiadi, e vi terremo aggiornati sulle più importanti capitali europee.

Siamo molto orgogliosi del lavoro che abbiamo fatto in questi anni – affermano i curatori della guida Barbara Guerra, Luciano Pignataro e Albert Sapere –. I punti di forza sono, senza dubbio, la fruibilità: tutte le guide firmate 50 Top Pizza sono completamente gratuite, tradotte in inglese e integrate ad un servizio di geolocalizzazione; ma anche l’immediatezza: tutte le guide sono consultabili online e questo permette al lettore di essere aggiornato in tempo reale sulle informazioni che riguardano i locali presenti; e, soprattutto, Il metodo di giudizio al servizio del lettore”.

Appuntamenti 50 Top Pizza 2024

4 marzo: 50 Top Pizza Asia – Pacific 2024 – Istituto Italiano di Cultura, Tokyo
17 aprile: 50 Top Pizza Latin America – Istituto Italiano di Cultura, Rio de Janeiro
13 maggio: 50 Top Pizza Europa – Fundación Pablo VI, Madrid
25 giugno: 50 Top Pizza USA – White Space Chelsea, New York
10 luglio: 50 Top Pizza Italia – Teatro Manzoni, Milano
10 settembre: 50 Top Pizza World – Teatro Mercadante, Napoli
26-27 novembre: 50 Top World Artisan Pizza Chains & World Pizza Summit – nel corso di The European Pizza & Pasta Show, Londra

PARTNERSHIP 50 TOP PIZZA

Molto importanti per il sostegno delle classifiche di 50 TOP PIZZA anche la conferma dei diversi partner che hanno creduto fin dall’inizio nel progetto e di altri prestigiosi marchi che hanno deciso di affiancare 50 TOP a partire da questa stagione.

GLOBAL PARTNERS

Pastificio Di Martino, Ferrarelle, Latteria Sorrentina, Oleificio Zucchi, Solania, Robo 1938, Peroni Nastro Azzurro, Cremoso – La Dispensa, Mammafiore, Goeldlin, Fedegroup.

PREMIUM PARTNERS

Monte Bussan, Casa Julia, Orlando Foods, Stefano Ferrara Forni, C-Trade Gourmet.

Che cos’è 50 Top Pizza

È una guida online indipendente che valuta le pizzerie con ispezioni anonime e paganti.

Come si selezionano le pizzerie

Attraverso un sondaggio fra gli ispettori, scelti tra persone che non hanno alcun rapporto di lavoro né diretto e né indiretto con il mondo food, coordinati in Italia per regioni, in Europa, negli USA, in America Latina per Stati, e in Asia per Continente.

Warning!

Gli ispettori di 50 TOP PIZZA visitano in anonimato le pizzerie, pagano il conto e vanno via senza rivelarsi. La redazione della guida è libera, coordinata dai curatori, senza vincoli. Invitiamo le pizzerie a diffidare da chi promette brillanti ascese nelle classifiche attraverso l’acquisto di prodotti o con l’ingaggio di uffici stampa. Preghiamo di segnalare questo tipo di episodi alla mail ufficiale.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

AttualitàDalla Campania

STARTUP INNOVATIVE, CAMPANIA TERZA IN CLASSIFICA

La Campania è la terza regione italiana, dopo Lombardia e Lazio, per la presenza di startup innovative, secondo l’ultimo report realizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con Unioncamere, InfoCamere e Mediocredito Centrale. 

KappaelleNet

(Fonte: Kappaelle.net – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Attualità

Classifica di Henley Passport Index 2024, il passaporto italiano fra i più potenti. Consente di visitare 194 Paesi senza visto

Il passaporto italiano è fra i più potenti, entra nella Top Ten di quelli che garantiscono ai propri cittadini l’accesso a più Paesi senza la necessità di un visto preventivo. Negli ultimi cinque anni a detenere questo primato erano stati Singapore e Giappone, ma da quest’anno si sono aggiunte anche quattro nazioni europee: Francia, Germania, Spagna e appunto l’Italia. Secondo la rilevazione della società di consulenza londinese Henley Passport Index 2024, una classifica a livello mondiale in base alla libertà di viaggio di cui godono i titolari di passaporto ordinario, i quattro Paesi europei come Singapore e Giappone potranno accedere senza visto in 194 su 227 destinazioni, tre in più rispetto allo scorso anno. Al secondo posto di questa particolare lista si trovano Corea del Sud, Svezia e Finlandia che sono salite di una posizione rispetto al passato con accesso a 193 località. Sempre sul podio ma al terzo posto risultano Austria, Danimarca, Irlanda e Paesi Bassi: con il loro passaporto si potrà viaggiare in 192 luoghi senza ulteriori restrizioni. Al quarto posto è ben saldo il Regno Unito con 191 destinazioni, gli Stati Uniti si assestano al settimo posto con 188; entrambi i Paesi dieci anni fa si contendevano i vertici della graduatoria. Rispetto al 2014 sono intervenuti altri significativi cambiamenti. Gli Emirati Arabi sono stati il Paese a scalare più velocemente la classifica, hanno ottenuto l’undicesimo posto e concedono la possibilità di raggiungere 183 mete, quasi il doppio rispetto a dieci anni fa, ai propri cittadini. La Cina arrivata al 62esimo posto è salita di due posizioni e permette di accedere senza ulteriori visti a 85 territori, anche questi raddoppiati rispetto a 10 anni fa. Secondo Christian Kaelin, Presidente della società di consulenza per l’immigrazione Henley & Partners, “Il numero medio dei Paesi a cui i viaggiatori possono accedere senza visto è passato da 58 nel 2006 a 111 nel 2024. I cittadini dei Paesi in cima alla classifica sono ora in grado di viaggiare verso 166 destinazioni in più rispetto a quelli dell’Afghanistan, che si trova in fondo alla classifica con accesso a soli 28 Paesi”. Gli altri Paesi in fondo della classifica, rileva Giovanni D’Agata, Presidente dello “Sportello dei Diritti”, sono la Siria con 29 località raggiungibili senza visto, l’Iraq con 31, il Pakistan con 34 e lo Yemen con 35.

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(Fonte: DeaNotizie – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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Napoli. Basket: fine anno pimpante per ‘Ramington Centro Ester’ che supera il San Michele e scala la classifica

La Ramington Centro Ester supera il San Michele e scala la classifica:
Ramington C. Ester: 70 – Pal San Michele: 62 – Parziali: 23/12; 16/16 (39/28); 19/22 (58/50) 12/12.
Ramington Centro Ester: Nocerino 15-Cozzolino – Tredici 16-Fiore 21-Narducci – Toscano 4-Olivieri NE – Fusco 4-Pecchia 2-Cavallaro 8- Fonisto – Coppola. All. Monteleone Ass. Sicignano.
Pal.San Michele: Zazzaro – Rossano NE – Cvetanovic 8-Cecere 15-Acierno 2-Pascarella 13-Porfidia 8-Cavallizzo 12-Nappi 4-Di Vico NE – Avolio – Stella NE. All.Castaldo. Ass. Stella.
Muove ancora la classifica la Ramington Centro Ester che supera la Polisportiva San Michele nello scontro diretto e l’agguanta a quota dieci punti in classifica. Una vittoria costruita con una buona partenza e con l’apporto di tutti i giocatori più rappresentativi.
Chiusa la prima frazione con nove punti di vantaggio, i ragazzi di casa provano a spingere ulteriormente sull’acceleratore riuscendo a mantenere lo stesso gap fino all’intervallo lungo.
La Polisportiva San Michele riesce a recuperare qualcosa soltanto al termine della terza frazione, l’unica nella quale Fiore e compagni hanno tirato un po’ il fiato, limitandosi ad amministrare. Il ritorno degli ospiti viene tenuto sotto controllo anche nei restanti minuti di gioco che sanciscono la conquista della quinta vittoria in questo girone di andata.
Da segnalare i 21 punti messi a segno da Fiore, in doppia cifra anche Tredici e Nocerino che si fermano rispettivamente a 16 e 15 realizzazioni. Il girone di andata termina così in una situazione di classifica in miglioramento ed in condominio anche con il Portici oltre che con i rivali di Maddaloni. Adesso la lunga pausa natalizia. Si riparte il 20 gennaio con una difficile trasferta in casa dell’Accademy Basket Parete per una gara valida per la seconda giornata del girone di ritorno.
(Roberto Esse – Salvatore Candalino – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
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‘Alvignano Corre’: La molisana ‘Free Runners Isernia’ vince la classifica società extra regionale

Una gara di dieci chilometri, da macinare tutta d’un fiato, che si è tenuta domenica 12 novembre ad Alvignano, in provincia di Caserta.

L’evento “Alvignano Corre”, tenutosi domenica 12 novembre, richiama da tempo l’attenzione tra le manifestazioni di Corsa su Strada in Campania come quella più capace di lasciare il ricordo della cordialità della gente del posto, i colori della città e la buona organizzazione, tutti ingredienti per assegnarle il successo anche per questa ottava edizione.

Una gara di dieci chilometri da macinare tutta d’un fiato, con il gesto atletico, in un percorso non facile per i suoi saliscendi aggravato dal manto stradale viscido nella prima metà del tracciato a causa della pioggia per fortuna rientrata. Il treno di atleti al comando della gara e’ rimasto compatto per oltre metà gara, poi via,via si è allungato.

Bravo Di Puoti Francesco a mettere i diretti avversari in fila vincendo la distanza e a bloccare il cronometro a 34’18”.

La gara femminile, ha registrato la vittoria di Maniaci Francesca con il tempo di37’59”, che è andata in fuga dai primi metri della partenza.

Cinquattotto i Team che hanno preso parte, la speciale classifica mette al primo posto la società di Caserta, ma a dire la sua è stata la Asd Free Runners Isernia Elcom Distrubuzione, la quale con 13 atleti è arrivata ad agguantare il sesto posto assoluto e prima come società extraregionale, un orgoglio per il Molise.

La Asd Free Runners Isernia Elcom Distribuzione, si è resa protagonista ancora una volta con D’Andrea Giovanni; Pirone Nicola; Di Gneo Loredana; Romano Armando; Quirico Pier Giorgio; Martella Domenico; Santacroce Amadio; Lettieri Giuseppe; Milano Fabio; Milano Giovanni; Seguella Emanuele; Di Monaco Vincenzo e Castaldi Michele, che grazie ai loro posizionamenti hanno reso possibile tutto ciò.

Spostandoci nel territorio di Campobasso, è da segnalare la presenza di Manuel Di Carlo e Claudio Gagliardi, che si sono messsi in mostra per la “solidarietà” partecipando alla Su&Giù, oramai giunta alla cinquantesima edizione, un evento che raccoglie 5.000 partecipanti, tutti con l’obiettivo di fare beneficenza, perché la Asd Free Runners Elcom Distrbuzione, è anche solidarietà e inclusione.

(Fonte & Aggiornamenti: https://www.quotidianomolise.com/articolo/corsa-la-free-runners-di-isernia-vince-la-classifica-societ-extra-regionale-ad-alvignano – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)