Caiazzo. Diventa location per buffet matrimoniali la piazzetta ‘morta’ di SS.Giovanni e Paolo
Nuovo affondo di Giuseppe Sangiovanni, grintoso giornalista che ormai sembra avere sotto tiro la locale delegata più della civica amministrazione caiatina: unica opposizione di una maggioranza volutamente monca in assenza di una minoranza consiliare:
Colpo di scena a San Giovanni e Paolo: la piazzetta diventa location per buffet matrimoniali.
Preciso e significo: nulla contro i due giovani e simpatici sposi, Massimo e Rosalia, che hanno coronato il loro sogno d’amore nella chiesa dei Santi Giovanni e Paolo. Formuliamo loro gli auguri per una lunga vita coniugale, ricca di gioia, salute e prosperità.
Diceva bene Rosenthal, il vecchio direttore del New York Times: “Noi (giornalisti, ndr.) non siamo preti o suore, ma abbiamo dei valori etici e questi sono dettati soprattutto dal rispetto di se stessi e dalla professione. Il nostro ruolo è di far sì che gli altri non abusino del potere.
Si sa, quando un giornalista dice le cose come stanno, quando attacca, è sempre un brutto guaio – se poi sì ‘spara’ su istituzioni inadempienti, tutto diventa un gioco.
Il cronista se dice la verità, può infastidire, non farsi gradire dalla cricca locale, può godere di cattiva fama, solo perché racconta quello che registra“: scempi, pateracchi, inefficienze, negligenze, sprechi!
A Caiazzo succede! Nella villetta comunale di San Giovanni e Paolo, inaugurata, oltre una dozzina di anni fa, fu costruito un manufatto in tufo, da anni annunciato come ufficio anagrafe, mai andato in funzione e trasformato in chiosco, poi squarciatosi clamorosamente a pochi mesi dalla costruzione: ricostruito (a spese della collettività) e dato in gestione per qualche anno, poi misteriosamente chiuso.
Adiacente al chiosco fu costruita una fontana, zampillante e pulita per qualche mese, poi spenta e abbandonata per anni.
Ripulita e attivata prima del comizio del 29 aprile 2023, per le elezioni del 14 e 15 maggio scorso.
Subito disattivata e di nuovo abbandonata, fino al 15 giugno, giorno in cui viene pulita e attivata.
Tutti speravano nella riapertura del chiosco, come aveva promesso la delegata alla frazione, Rosetta De Rosa.
Pura illusione dei residenti, che nella giornata di domenica 18 giugno hanno assistito a un coup de theatre.
Regista, chi amministra il comune di Caiazzo, con “l’intercessione” di un “germano” di banco”.
E cosi nella tarda mattinata di domenica (18 giugno), la villetta di San Giovanni e Paolo, è diventata “ufficialmente” uno spazio per accogliere gli invitati del matrimonio appena celebrato. Buffet a tema, serviti aperidrink casual. Atmosfera cool, moderna e glamour. Proposta gastronomica quasi “sartoriale”.
Tutto prima di raggiungere la location che ha poi ospitato il delizioso pranzo, servito in una villa ai piedi del Montemaggiore.
E così, è stato scoperto l’arcano della fontana ripulita e attivata (lurida e non funzionante per anni, tranne oggi, domenica, e nei due giorni antecedenti il comizio del 29 aprile).
Da domani tutti i cittadini, anche forestieri, potranno chiedere l’utilizzo della villetta, costruita sul terreno donato dalle rimpiante e compiante Suore Maestre Pie Venerini, per chi volesse organizzare buffet matrimoniali.
Si è creato un precedente: villetta concessa a un privato cittadino.
Evento (come pensa più di uno) che verosimilmente ha contribuito a rinviare l’apertura del chiosco, che, a questo punto, potrebbe essere riaperto a breve, se il consiglio di amministrazione della “Fiat” di piazzetta dei Martiri Caiatini (mercoledì) firmerà la tregua e sceglierà un gestore (non un fantoccio) puro, che merita, “compatibile” e senza santi in paradiso.
Ma il bando per l’assegnazione della gestione del chiosco, da queste parti è modalità sconosciuta?
Era tutto previsto, per poi creare barriere a chi poi chiede l’utilizzo dello spazio pubblico?
O per evitare conflitti con il gestore (se incaricato prima del 18, data del buffet)?
Interrogativi inquietanti!
Se a prevalere sono stati gli interessi privati, le comunelle, i neuroni e sinapsi delle due persone, la cosa non sarebbe grave. Sarebbe gravissima!
Niente burocrazia e documenti cartacei: d’ora in avanti anche per gli altri potrebbe finire a tarallucci e vino! Par condicio. Pari opportunità per tutti.
Concessione strana, per fini strettamente privati, mai vista prima di oggi, oltre alla pulizia e attivazione della fontana, legata allo stesso evento (e pagata da chi?).
Una istituzione non può fare questo per simpatia, una volta in 30 anni e lasciare il borgo abbandonato per altrettanti anni.
(Giuseppe Sangiovanni – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)
