I carabinieri del nucleo investigativo hanno eseguito misure cautelari sia nel Salernitano che in altre province,ponendo agli arresti domiciliari tre medici per il reato di concussione mentre una quarta persona, accusata di omessa denuncia e abuso d’ufficio, è stata sospesa dall’esercizio di pubblico servizio.
Tra i destinatari dei provvedimenti il primario di Neurochirurgia Luciano Brigante e il neurochirurgo Takanori Fukushima, che nell’ottobre del 2015 venne accostato da un quotidiano a Papa Francesco per una presunta visita medica poi smentita dal Vaticano.
Il blitz dei carabinieri rientra nell’ambito di una inchiesta su un presunto giro di mazzette e liste d’attesa modificate nel reparto salernitano.
Le indagini sono state avviate nel mese di maggio 2015 dopo la denuncia presentata ai carabinieri dal parente di una paziente ricoverata, sottoposta a un intervento alla testa e poi deceduta. Secondo le indagini, l’operazione chirurgica era stata preceduta dal versamento di una somma in denaro per accelerare i tempi in lista d’attesa.
Praticamente i medici effettuavano gli interventi chirurgici in apparente regime di intramoenia, ricorrendo però solo formalmente alla normale procedura di prenotazione e pianificazione dell’intervento, modificando le liste d’attesa, in cambio di soldi. Luciano Brigante «utilizzava l’ospedale come una clinica privata», operando soprattutto malati con breve aspettativa di vita e quindi con l’urgenza di non poter aspettare i tempi delle liste.
In più c’era il «vantaggio» di essere operato direttamente dal primario o da altri medici di grande esperienza, come lo stesso Takanori Fukushima, considerato un luminare del settore e titolare del Fukushima Brain Institute di San Rossore di Pisa.
Nove i casi accertati dalla Procura di dazioni di denaro, con somme che andavano dai 1500 ai 60.000 euro.
Tra le patologie delle persone operate ci sono metastasi cerebrale, problemi spinali, meningioma, neoplasia cerebrale.
Solo in due casi ai pazienti non venivano chiesti soldi – non «per premura» del primario, spiega la nota della Procura, ma per l’intervento esterno di alcuni colleghi.
Oltre a Luciano Brigante e Takanori Fukushima, ai domiciliari è finito anche l’allievo di quest’ultimo, Gaetano Liberti, di Cascina.
Indagata anche Annarita Iannicelli, 48enne salernitana, caposala del reparto di neurochirurgia.
(Fonte & Aggiornamenti: http://www.zazoom.it/news-notizia/post/310145/salerno–mazzette-per-saltare-le-liste-dattesa-dei-malati-di-tumore – News archiviata in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)