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Matese, Comunità Montana. Operai stagionali: il lavoro potrebbe arrivare a stretto giro: parola del residente

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 lavoro-15x10-dignità-striscione-1pepe_11x15-fabrizio-1Si apre uno spiraglio per gli operai a tempo determinato

della Comunità montana del Matese che, negli ultimi due anni, non sono stati assunti per mancanza di fondi.

Un rischio reale anche per quest’anno fino a qualche giorno, fa quando la giunta regionale della Campania, nell’assegnare i fondi al settore della forestazione per il 2015, ha aumentato di alcuni milioni di euro il fondo, così da comprendere anche gli oneri per i lavoratori stagionali che, nel caso del Matese, fino al 2012 sono stati impiegati nel servizio antincendio boschivo.

Con le maggiori risorse stanziate dalla Regione, c’è la concreta possibilità per i 16 Otd di essere chiamati a lavorare da qui alla fine dell’anno per essere nuovamente impegnati nelle attività connesse alla prevenzione e alla tutela dell’intero territorio matesino dagli incendi che si verificano con maggiore frequenza nel periodo estivo ma che, complice il mancato servizio di pulizia del sottobosco, possono registrarsi anche in autunno.

Da qui l’importanza di mantenere ancora attivo in località Campanelle, alle porte della città, dove sono ubicati i capannoni di proprietà dello stesso ente montano, il centro AIB che coordina tutte le attività e gli interventi di antincendio boschivo nel Matese, come previsto nel piano annuale di forestazione e nel programma di tutela dei boschi e della montagna redatto anche per quest’anno dalla giunta esecutiva presieduta da Fabrizio Pepe (nella foto a sinistra) e regolarmente approvato dalla Regione Campania.

Per l’assunzione dei 16 operai a tempo determinato, in servizio storicamente presso la comunità montana, è necessaria una somma pari a circa 1 milione e 400 mila euro, da utilizzare per la realizzazione di tutte le attività d’istituto cui sono destinati gli stagionali.

Costoro, non stabilizzati per loro scelta a seguito della legge regionale, già due anni fa furono assunti per sole 51 giornate lavorative tra fine agosto e l’inizio di ottobre, a fronte delle normali 156 giornate degli anni precedenti, ma senza neanche essere pagati del tutto fino a quando, solo tempo fa, è stata loro liquidata la mensilità di settembre 2013 sempre per la mancanza di liquidità nelle casse dell’ente montano.

Ora la loro situazione rischiava di peggiorare ulteriormente poiché sono rimasti tutti senza lavoro la scorsa estate ed anche quest’anno correvano il pericolo di perdere la continuità occupazionale di anno in anno con ricadute negative sul percorso previdenziale ai fini pensionistici, ma nel giro di qualche giorno dovrebbe arrivare la tanto agognata schiarita nel panorama lavorativa con l’assunzione, come confermato anche dal presidente Pepe se verranno ripartiti presto i fondi assegnati alla forestazione dall’esecutivo regionale.

Proprio poche settimane fa, del resto, gli Otd avevano rivolto un appello al presidente Pepe, alla giunta esecutiva, all’intero consiglio generale e al neo assessore regionale all’Agricoltura e presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca affinché esaminassero “la nostra situazione di assoluta incertezza e precarietà, verificando le condizioni per una nostra assunzione in extremis per la quale sono sufficienti pochi fondi che permetterebbero di vivere anche alle nostre famiglie ormai sul lastrico e senza alcuna forma di sostentamento economico“.

Oltre al danno di aver perso il lavoro, infatti, per gli otd c’è stata fino ad oggi la beffa del mancato riconoscimento del sussidio sociale della disoccupazione proprio perché non hanno lavorato neppure una giornata durante l’anno in corso ed in quello precedente.

Un servizio di antincendio, il loro, fondamentale per l’intero territorio, con l’ausilio di una base operativa e logistica per prevenire e reprimere tutti i casi di roghi che si dovessero verificare, fino al termine dell’estate, nel vastissimo perimetro comprendente tutti i 17 comuni dell’Ente montano.

Al fine di evitare che il verificarsi e l’espandersi di incendi, il più delle volte dolosi, possano devastare l’immenso patrimonio boschivo e naturalistico matesino, la Comunità montana ogni anno predispone il piano antincendio boschivo che ha come base proprio il centro Aib sito in località Campanelle, un autentico fiore all’occhiello per l’Ente, all’avanguardia nell’intera Regione Campania nelle azioni di contrasto agli incendi boschivi sia per numero di uomini impiegati che per i mezzi utilizzati.

(Enzo Perretta – News archiviata in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
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