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'Se un uomo non ha il coraggio di difendere le proprie idee, o non valgono nulla le idee o non vale nulla l'uomo' (Ezra W.Pound)

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Attualità

Back to Italy Verso il referendum Pd, M5s, Verdi, Sinistra italiana, Iv, +Europa, Partito della Rifondazione Comunista, diverse sigle sindacali e altre organizzazioni hanno depositato ieri in Cassazione il quesito per abrogare la legge sull’autonomia differenziata (Rainews).






Good Morning Italia, 06 luglio 2024


Settimana elettorale

Nuovo corso Dopo aver ricevuto l’incarico da Re Carlo III e promesso di ricostruire il Paese nel suo primo discorso dal numero 10 di Downing Street (Guardian), il neo-premier britannico Keir Starmer ha scelto i membri più importanti del suo gabinetto: Rachel Reeves sarà la Cancelliera dello Scacchiere, prima donna a ricoprire il ruolo nella storia del Regno Unito (The Independent). Tra le altre nomine: Angela Rayner sarà vice primo ministro, David Lammy ricoprirà l’incarico di segretario degli Esteri mentre Yvette Cooper andrà agli Interni (Euronews).

  • Il profilo di Keir Starmer, avvocato per i diritti umani arrivato tardi alla politica e con alle spalle un passato giovanile da indie (Bbc).
  • Il nuovo esecutivo è quello con il numero maggiore di ministre nella storia britannica (Guardian).

Numeri definitivi I Laburisti possono contare su una maggioranza di 412 parlamentari mentre i Conservatori si sono fermati a 121 seggi, con il peggior risultato di sempre (Reuters). L’ex premier Liz Truss è solo una delle figure di spicco tra i conservatori ad aver fallito la rielezione (Politico), mentre il primo ministro uscente Rishi Sunak ha annunciato le dimissioni da leader del partito (Bbc).

  • I laburisti hanno conquistato il 63% totale dei seggi con il 34% dei voti a livello nazionale (Cnbc).
  • In casa Tory ora si apre una profonda fase di riflessione e riforma della leadership (Guardian).

Vigilia tesa La Francia si prepara al ballottaggio del secondo turno delle elezioni legislative di domani, in un clima sociale e politico teso: il primo ministro Gabriel Attal ha esortato tutti i partiti politici a invitare alla calma (Guardian). Secondo gli ultimi sondaggi, il Rassemblement National (RN) non raggiungerà la maggioranza assoluta (Le Monde).

  • Intervistato dal Corriere, il leader francese della sinistra moderata Raphaël Glucksmann rivendica la decisione di aderire al Nuovo fronte popolare per fermare l’estrema destra.

Si volta pagina Il riformista Masoud Pezeshkian è il nuovo presidente dell’Iran dopo aver vinto con quasi due milioni di voti di scarto il ballottaggio contro il rappresentante ultra-conservatore Saeed Jalili (Guardian).

La diplomazia di Orbán

Tour russo Si è conclusa ieri la visita del premier ungherese e presidente di turno dell’Ue Viktor Orbán a Mosca, dove ha discusso con il presidente Vladimir Putin della guerra in Ucraina e di un potenziale piano di pace, attirando le critiche di Kiev e delle principali istituzioni europee (Reuters). La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha criticato la scelta del primo ministro ungherese, affermando che l’ “appeasement non fermerà Putin” (Cnn).

  • Il tour di Orbán ha unito l’Europa contro la sua diplomazia (Politico).
  • Sdoganare Putin in attesa del ritorno di Trump, si delinea la strategia a livello globale del leader ungherese (Repubblica+).

Allargamento sovranista Il partito spagnolo di estrema destra Vox ha annunciato l’abbandono del gruppo dei Conservatori e Riformisti, guidato nel Parlamento europeo dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, per approdare al nuovo possibile gruppo parlamentare “Patrioti per l’Europa” lanciato da Orbán (Reuters). All’alleanza si è anche aggiunto il Partito della libertà olandese (Euronews). Dopo il voto di domani, il Rassemblement National di Marine Le Pen deciderà se unirsi al gruppo di Orbán  (Ft+).

  • Le manovre dei Patrioti mettono a rischio la leadership di Meloni nella destra europea e incidono anche sugli equilibri interni alla maggioranza di governo italiana (La Stampa+).

La versione di Biden

Ancora in pista In un’attesa intervista a Abc News, il presidente Usa Joe Biden ha confermato la volontà di correre per la Casa Bianca e ha derubricato la pessima performance nel dibattito con il candidato repubblicano Donald Trump a un singolo episodio negativo, ma ha sviato la domanda sul volersi sottoporre a specifici esami cognitivi o neurologici (Reuters). Biden aveva già sottolineato questi concetti nel corso di un comizio elettorale a Madison, in Wisconsin (Bbc).Scetticismo diffuso I finanziatori del partito Democratico hanno chiesto una riflessione sulla possibilità di rinuncia di Biden a correre contro Donald Trump (New York Times), mentre un ampio gruppo di imprenditori e miliardari è pronto a inviare al presidente una lettera con questa richiesta, scrive Bloomberg.

Prove di tregua

Il capo del Mossad David Barnea è tornato dal Qatar dove ieri si sono tenuti nuovi negoziati per arrivare a un’intesa sul cessate il fuoco a Gaza (Times of Israel). Hamas avrebbe informato Hezbollah di aver accettato una proposta per arrivare alla tregua, scrive Reuters.Fronte aperto Intanto in un’operazione nella città di Jenin in Cisgiordania l’esercito israeliano ha ucciso sette palestinesi, alcuni dei quali appartenenti al gruppo di miliziani della Jihad islamica (Ap).

  • Le politiche di occupazione e legalizzazione delle colonie israeliane in Cisgiordania sono state criticate dall’Alto commissario europeo per gli Affari esteri Josep Borrell (eunews).

Back to Italy

Verso il referendum Pd, M5s, Verdi, Sinistra italiana, Iv, +Europa, Partito della Rifondazione Comunista, diverse sigle sindacali e altre organizzazioni hanno depositato ieri in Cassazione il quesito per abrogare la legge sull’autonomia differenziata (Rainews).

In memoriam Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini ha annunciato che l’aeroporto di Malpensa sarà intitolato a Silvio Berlusconi. La richiesta era stata presentata dal Consiglio regionale della Lombardia un anno fa (Corriere).

Rottura in Vaticano Il Dicastero per la dottrina della fede ha ufficialmente annunciato la scomunica di monsignor Carlo Maria Viganò considerato colpevole di scisma (Adnkronos).

Orizzonti

In movimento A giugno negli Usa sono stati creati 206 mila nuovi posti di lavoro, mentre il tasso di disoccupazione è salito al 4,1% (Cnbc).Frenata inattesa A maggio la produzione industriale in Germania è calata inaspettatamente del 2,5% rispetto al mese precedente (Reuters).

Sport

Euro2024 Nella prima giornata dei quarti di finale, la Spagna ha vinto ai tempi supplementari contro la Germania per 2-1 (highlights), mentre la Francia ha battuto il Portogallo 5 a 3 ai rigori dopo 120 minuti di gioco sullo 0-0 (highlights). Oggi scendono in campo Inghilterra – Svizzera e Olanda – Turchia.Wimbledon Jannik Sinner ha battuto per 3 set a 0 Miomir Kecmanovic e per il terzo anno di fila raggiunge gli ottavi ai Championships (Sky Sport). Nel torneo femminile va avanti Jennifer Paolini grazie a una vittoria per 2 set a 0 su Bianca Andreescu (Sport Mediaset).

Tour de France Nella settima tappa il belga Remco Evenepoel ha vinto la cronometro individuale davanti a Tadej Pogačar che ha conservato la la maglia gialla (Rainews).

Weekender

Oggi

Pechino, dodicesimo Forum mondiale della pace (fino al 7);
Turkmenistan, visita del segretario generale dell’Onu António Guterres;
Barcellona, manifestazione contro il turismo di massa;
Tel Aviv, manifestazione anti-governativa e per la liberazione degli ostaggi.

Prime:

Corriere: Orbán da Putin, l’ira dell’Europa: “Ci danneggia”
Repubblica: Orbán flirta con PutinLa Stampa: Le sfide di Orbán, l’ira di Meloni

Il Sole 24 Ore: Appalti, boom di gare prima del Codice. Poi il crollo: -49% per i bandi dei lavori

Il Messaggero: Ue, la svolta nel centrodestra

Il Fatto Quotidiano: Forti: Meloni sta zitta, ma FdI è in imbarazzo

Avvenire: Reti per il bene comune

Domani: In Europa Meloni resta senza Vox. Così Salvini indebolisce la premier

Il Foglio: Viva Starmer, l’anti bandiera britannica

Il Giornale: Più tasse, più immigrati. Parte l’era Starmer

Libero: Sinistra in estinzione: arruola pure il Wwf

La Verità: Scomunica lampo per Viganò

il manifesto: Ha fatto centro

Ft: “The work of change begins today” (Keir Starmer)

 

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(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

AttualitàDalla CampaniaIn EvidenzaPolitica, economia, giustizia

Elezioni europee. Furore (M5S): ‘Cinque anni di battaglie, pronto a riportare i problemi della Campania in Europa’

L’europarlamentare Mario Furore: “Ci prepariamo a un nuovo mandato con uno sguardo deciso verso il futuro, pronto a portare avanti le battaglie per la tutela e lo sviluppo della Campania a livello europeo”

Cinque anni di battaglie” – afferma Furore – “hanno forgiato il nostro impegno per garantire una rappresentanza autentica e efficace per la nostra regione Campania in Europa.

Siamo pronti a continuare questo percorso, a riportare i problemi della Campania all’attenzione dell’Unione Europea e a lavorare per trovare soluzioni concrete”.

La Campania affronta sfide significative, dalle questioni ambientali alla crescita economica, dalla tutela del patrimonio culturale alla lotta contro la criminalità organizzata. Mi impegnerò a essere la voce di chi vive questi problemi ogni giorno, a proporre politiche volte a migliorare la qualità della vita dei cittadini campani e a promuovere lo sviluppo sostenibile della regione. Il Movimento 5 Stelle continua a incarnare un’alternativa di governo basata sulla trasparenza, l’onestà e la partecipazione attiva dei cittadini. A dirlo l’Europarlamentare uscente e ricandidato del Movimento 5 stelle Mario Furore.

Il sostegno dei cittadini campani è fondamentale per garantire che le loro voci siano ascoltate e che le loro esigenze siano soddisfatte. Invito tutti i cittadini a partecipare attivamente al processo democratico e a unirsi alla lotta per un futuro migliore per la Campania e – conclude Furore- per l’intera Europa”.

(Nicola Arpaia – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Attualità

*Europa, il seme della discordia* di Vincenzo D’Anna*






*Europa, il seme della discordia* di Vincenzo D’Anna*

Purtroppo è successo. Il fuoco divampa in Medio Oriente, la guerra si estende dall’Ucraina alla Palestina fino all’Iran, Stato, quest’ultimo, che può considerarsi il vero mandante di un nuovo, ennesimo conflitto, prima agendo in modo coperto poi palese con il lancio di missili e droni su Israele, oltre alle minacce contro  la Giordania qualora scegliesse di schierarsi con Tel Aviv. Insomma il fideismo musulmano degli degli ayatollah di professione sciita, sta dando i propri frutti e la jihad islamica (la guerra agli infedeli) si esprime nuovamente in termini squisitamente militari. Non è servito eradicare le bande di Bin Laden né reprimere le rivoluzioni musulmane in alcuni paesi arabi ritenuti “moderati” per porre fine ad uno scontro di religione che affonda le radici e si nutre  nella inconciliabilità tra civiltà politiche e socio culturali diverse. Coloro che in nome dell’accoglienza umanitaria e della convivenza multietnica si sono illusi che fosse possibile conciliare concezioni del mondo tanto in antitesi tra loro, ha provocato anche una debolezza nel modo di sentire e di essere degli europei. Se i politici sono attenti e sensibili alle opinioni pubbliche perché da queste proviene la scelta elettorale che ne determina la conquista del potere governativo e ne legittima l’esercizio, ben si comprende come essendo stata condizionata l’opinione pubblica così si condizionano i governi europei. Lo abbiamo detto già per quanto riguarda il movimento pacifista, la sua composizione e lo strabismo politico che lo condiziona. Lo ripetiamo per l’opinione pubblica europea che viene condizionata allo stesso modo. Aver imbarcato, per decenni, nel vecchio continente diverse decine di milioni di musulmani e di migranti provenienti dal medio Oriente, ha sostanzialmente orientato le popolazioni europee a parteggiare per le ragioni dei nemici di Israele e degli Stati Uniti. Un cambiamento che ha culturalmente cancellato l’eredità benemerita degli Americani che pure liberarono i paesi occidentali dal nazifascismo, sfamati con il piano Marshall e cancellato il debito di guerra, sbiadito anche il ricordo delle persecuzioni e la ghettizzazione subita nei secoli proprio dal popolo ebraico. Per quanto riguarda la religione si è sottovalutato che quella islamica porta con sé un retaggio di comportamenti violenti e codici morali inaccettabili per chi vive in Stati democratici e liberali, gestisti nel rispetto dei diritti umani e della libertà di scelta. Concorre a questa sottovalutazione delle cose anche  il lassismo caritatevole della Chiesa di Bergoglio che poco si è curata delle diversità esistenti e degli  insegnamenti che Papa Ratzinger ha opportunamente incartato nel discorso di Ratisbona. Secondo Benedetto XVI, infatti, la weltanschauung, intesa come concezione del mondo, della vita, e della posizione in esso occupata dall’uomo,  sono profondamente diverse. Tra le religioni tolleranti e quelle intolleranti, tra quelle che predicano l’amore e la fratellanza e quelle che prevedono la vendetta e la  punizione nei confronti di chi è considerato infedele. Insomma alla fine sono state eradicate le radici cristiane dell’Europa e tutto quello che ne è scaturito in termini di concezione dello stato delle libertà e dei diritti umani, posti a base delle Carte Costituzionali delle nazioni occidentali. Se l’opinione pubblica europea, già fiaccata nel carattere dall’opulenza di vita, dalla  tolleranza anche verso gli intolleranti, dalla promiscuità culturale e religiosa, sceglie le soluzioni pacifiste ad oltranza, per garantirsi il quieto vivere, la partita sarà persa in partenza. Se la parte di popolazione immigrata e stabilizzata, che si abbevera ad altri precetti religiosi e visioni estranee al nostro portato storico-politico, si organizza in blocco sociale protestatario, i governi  europei saranno titubanti se non paralizzati. Le Chiese si svuotano e le Moschee si riempiono e questo è un elemento da considerare per ciò che ne discende anche sul piano dei valori dei diritti  che sono consustanziali alla religione ed al nostro modello di Stato e di società. Insomma aumenta il seme della diversità che in questi frangenti è anche un seme di discordia operativa tra i paesi europei e le risposte scelte dai loro governi. Più che i missili dei tiranni religiosi iraniani dobbiamo temere questi pericoli che nel medio lungo termine ci trasformeranno nel nostro stesso modo di essere e valutare le cose. Che questo non lo comprenda la politica, ormai orfana di statisti e zeppa di mezze calzette rispetto ai giganti del pensiero europeista  del passato, dovrebbe  comprenderlo anche la Chiesa Cattolica che per noi credenti è custode e testimone non solo della carità dell’accoglienza ma anche della guida  spirituale, morale e sociale dei suoi fedeli. Insomma non basta armare l’Europa, oppure limitarci a sostenere i paesi aggrediti (Ucraina e Israele) fornendo sistemi armati. Occorre recuperare i valori europei e la voglia di battersi per difenderli, anche separando (pacificamente) il grano  dall’oglio.

*già parlamentare

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

AttualitàTempo libero, sport, cultura, fede, salute, curiosità, eccetera.

Landau (Caritas Europa), “una missione congiunta di ricerca e soccorso nel Mediterraneo” e “cessate il fuoco umanitario” a Gaza

(da Grado) – Dal 2014 ad oggi almeno 20.000 persone sono morte nel Mar Mediterraneo e i numeri aumentano giorno dopo giorno. Mentre nel mondo 108 milioni di persone sono costrette a lasciare le loro case a causa di guerre, persecuzioni, violenze, violazioni dei diritti umani. “La questione sta prendendo sempre meno spazio sui media a livello europeo, ma questo non può essere accettato e deve finire. L’Europa deve forse parlare di nuovo di una missione congiunta europea di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo”. È l’appello lanciato da monsignor Michel Landau, presidente di Caritas Europa, durante la seconda giornata del 44° Convegno nazionale delle Caritas diocesane in corso fino all’11 aprile a Grado, in provincia di Gorizia. Il presidente di Caritas Europa, network di 49 organizzazioni in 46 Paesi europei che interloquiscono con i responsabili politici nazionali ed europei in difesa dei poveri e vulnerabili, si è rivolto ai 600 delegati da 218 Caritas diocesane descrivendo una situazione mondiale ed europea attraversata da intensi cambiamenti dovuti a guerre, pandemie, cambiamenti climatici, migrazioni. Tutto ciò in vista delle elezioni europee che si svolgeranno l’8 e 9 giugno prossimo.  Caritas Europa ha anche diffuso nei mesi scorsi un memorandum ai candidati con cinque priorità, tra cui il salario minimo per i lavoratori, la difesa del welfare, dei diritti dell’infanzia e dei migranti e rifugiati. Mentre su Gaza monsignor Landau chiede, in questa intervista al Sir, “un cessate il fuoco umanitario” che consenta di far entrare gli aiuti in sicurezza.

Ci approssimiamo alle elezioni europee, che tipo di società auspica Caritas Europa

La chiave è mettere la dignità delle persone al centro. Non vogliamo una Europa che divide le persone e la società ma una Europa convinta delle importanti sfide che abbiamo davanti da affrontare solo insieme. Paragonati agli Stati Uniti o Cina o India ogni Paese europeo è piccolo  e se vogliamo avere un futuro dobbiamo averlo insieme. Non è sempre semplice. C’è una ricchezza di tradizione e storia. Ma penso che possiamo utilizzarla come fonte per crescere insieme.

Penso che abbiamo bisogno di più Europa e non meno Europa e più Caritas e non meno Caritas.

Tra le sfide per il continente europeo c’è il conflitto in Ucraina. Il Papa ha chiesto un negoziato, voi come Caritas siete impegnati sul campo in prima linea, accanto alla popolazione.

Prima di tutto abbiamo un chiaro mandato umanitario. Noi siamo accanto alle persone e questo è il grande vantaggio della rete Caritas che opera sul campo e rimane vicini alle popolazioni. Per me è stato molto toccante durante questo periodo, vedere come gli operatori delle Caritas in Ucraina spesso devono lavorare da un bunker. Come Caritas coordiniamo tutti questi sforzi per dare risposte efficienti alle persone che soffrono, questo è il primo dovere in situazione di conflitto. Supportiamo anche gli ucraini nei Paesi limitrofi e sappiamo che si sta facendo molto.

Speriamo e preghiamo che ci sarà presto una pace frutto della giustizia.

Intanto a Gaza si è arrivati a oltre 30.000 morti ma l’Europa ha assunto finora una posizione piuttosto debole. Cosa chiedete?

Anche qui il nostro dovere è rimanere vicino ai sofferenti.

Chiediamo che coloro che hanno bisogno di aiuto umanitario abbiamo accesso a questo tipo di sostegno. Non mancano i mezzi manca l’accesso.

E noi speriamo che ci sarà accesso per rendere possibile l’aiuto. Allo stesso tempo non dobbiamo dimenticare che ci sono ancora ostaggi e devono essere liberati, senza condizioni. Speriamo che ci sarà una soluzione che venga dall’interno e non da fuori. Chiediamo un cessate il fuoco umanitario il prima possibile. Dopo l’atto di terrorismo del 7 ottobre c’è stata così tanta sofferenza. Uno dei sopravvissuti dell’Olocausto ha detto: “Non esiste sangue ebreo, sangue cristiano, sangue musulmano, solo sangue umano”. E’ importante ribadire questo concetto.

Le migrazioni continuano a sfidare l’Europa. Cosa pensa del Patto per la migrazione e dell’approccio dell’Unione europea in materia

Da parte della Chiesa c’è abbastanza preoccupazione su questo nuovo accordo. Da un lato è importante raggiungere un accordo ma ci sono ancora molte questioni aperte. Penso si possa coniugare la cura degli esseri umani e la difesa dei confini in Europa. E’ importante andare alle radici delle cause delle migrazioni, che non sono state ancora affrontate abbastanza. Non ci sono prospettive nei Paesi da cui provengono i migranti. Il punto chiave è: chi ha bisogno di sicurezza deve trovarla.

Spiace che il meccanismo di Dublino non sia cambiato, perché attualmente è disfunzionale.

E la proposta di un meccanismo di solidarietà basato sul denaro e non sulla condivisione dei compiti, che invece  apprezzeremmo di più. E deve essere un compito europeo porre fine alle morti nel Mediterraneo, le iniziative private delle Ong sono lodevoli ma non bastano.

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Consiglio dei giovani a Bruxelles. Mons. Crociata (Comece): “Europa e Mediterraneo sono legati e attendono un futuro di solidarietà e pace”

“Europa e Mediterraneo sono legati da una storia e da una attualità che attende nuove relazioni di solidarietà e di pace”. Così mons. Mariano Crociata, presidente della Commissione degli episcopati dell’Unione europea (Comece), spiega al Sir le “ragioni” dell’incontro che si è svolto ieri al Parlamento europeo tra i rappresentanti del Consiglio giovani del Mediterraneo e la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. Ad accompagnare a Bruxelles la “delegazione” dei giovani è mons. Giuseppe Baturi, segretario generale della Cei e all’incontro con la Metsola erano presenti anche il nunzio presso l’Ue, mons. Noel Treanor, e l’eurodeputata Beatrice Covassi che ospita l’iniziativa. Questa mattina, giovedì 4 aprile, nella Sala Spinelli del Parlamento europeo si svolgerà un evento pubblico sul tema “Costruire ponti di dialogo, unità e pace tra popoli e culture”. Il Consiglio dei giovani del Mediterraneo nasce all’indomani dell’Incontro di Vescovi e Sindaci del Mediterraneo che si è svolto a Firenze dal 23 al 27 febbraio 2022. Ne sono membri oltre 30 tra ragazzi e ragazze di 19 Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

Mons. Crociata, come è andato l’incontro con la presidente Metsola Perché questo incontro? Quale scopo si prefigge?
Come è noto, la Cei ha istituito un Consiglio Mediterraneo dei giovani con sede a Fiesole, a seguito degli incontri intitolati: “Per un Mediterraneo di pace”. È un’opera segno frutto di quegli incontri che da Bari portano fino a Marsiglia, dove si è tenuto l’ultimo incontro. Questa tappa a Bruxelles si prefigge di dare un respiro europeo a questa iniziativa. Europa e Mediterraneo sono legati da una storia e da una attualità che attende nuove relazioni di solidarietà e di pace. La presidente Metsola ha colto bene tutto questo e ha dato all’incontro con i giovani una nota di grande accoglienza e cordialità.

Cosa chiedono i giovani per questo mare divenuto purtroppo e troppo spesso un cimitero a cielo aperto. Sono giovani anche quelli che lo attraversano mettendo a rischio la propria vita. Come sta rispondendo l’Europa alla “voce” dei giovani?
Bisogna riconoscere un grande valore all’intuizione di dedicare ai giovani dei vari Paesi del Mediterraneo e delle loro Chiese un’opera che li sostenga nella loro ricerca e nella loro volontà di progettare, da credenti, un futuro di amicizia e di pace tra popoli e tra credenti. I giovani mostrano una grande sensibilità ai drammi del nostro tempo e in particolare a quelli che si consumano nel mare nostrum. C’è in essi una volontà di riflettere, di confrontarsi, di formarsi e di dare vita a iniziative che intensifichino lo scambio e la conoscenza reciproca per un futuro di pace.

Quale eredità hanno lasciato gli incontri del Mediterraneo di Bari, Firenze e Marsiglia con Papa Francesco? Quale via futura le chiese del Mediterraneo stanno pensando di intraprendere?
A Marsiglia si è parlato di una Conferenza delle Chiese del Mediterraneo. Siamo in una fase di riflessione che il Papa segue e incoraggia. Certo è che viviamo in un tempo in cui, senza perdere il volto e l’identità, neanche le Chiese possono rimanere chiuse al loro interno ignorando ciò che accade appena poco più in là. Le tragedie del nostro tempo – ma anche i successi e le potenzialità – chiedono apertura e collaborazione. I giovani tutto questo lo percepiscono con grande chiarezza e con entusiasmo. Sono l’avanguardia di un cammino che deve vederci tutti disponibili a intraprenderlo.

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AttualitàTempo libero, sport, cultura, fede, salute, curiosità, eccetera.

Marta Cartabia: “Europa, tempo di riforme, graduali e inclusive”

“Le elezioni europee rappresentano un’occasione per mettere a tema quale Europa vogliamo costruire per il futuro”. Marta Cartabia, giurista, già presidente della Corte costituzionale e ministro della Giustizia nel Governo Draghi, riflette a voce alta sul processo d’integrazione comunitaria. L’occasione è data da un dibattito a Milano, svoltosi il 4 marzo alla Fondazione Ambrosianeum. “Normalmente il voto europeo è considerato anche un test per i rapporti di forza tra i partiti nazionali. Questo è comprensibile. Ma è importante – spiega Cartabia – che i cittadini abbiano la possibilità di farsi un’idea sui programmi e sui candidati” in lizza. “In questa fase è ancora più interessante date le sfide che abbiamo di fronte”.

La giurista sottolinea come il cammino verso l’unità europea sia fatto di “stasi e di successivi passi avanti”. Un esempio? “Attorno al 2030 ci potrebbe essere un nuovo allargamento dell’Ue, con 8 o 10 Paesi che raggiungerebbero i 27: si tratta dei Balcani, dell’Ucraina, della Moldavia… Questo sposterebbe l’asse dell’Unione verso est, così come era avvenuto dopo l’allargamento del 2004”. Si tratta, precisa, “di cambiamenti significativi, non indolori, ma rilevanti e rappresentano allo stesso tempo una opportunità per verificare se la struttura attuale dell’Ue, modellata negli anni ’50 dai sei Paesi fondatori, sia ancora attuale, e se sia in grado di reggere queste novità”.

Il dialogo con Marta Cartabia attraversa ruoli e competenze delle istituzioni europee, tocca nodi attualissimi, non trascura i rapporti Italia-Ue. Segnala che i tanti Paesi candidati all’adesione “sono un segno” che l’Europa comunitaria “è ancora attrattiva. Ma ‘allargare la geografia’ richiede di ripensare la governance”, e dunque immaginare possibili riforme. “Alcune proposte sono arrivate dalla Conferenza sul futuro dell’Europa, altre le ha formulate lo stesso Parlamento europeo. Bisogna ad esempio affrontare la questione del voto all’unanimità in Consiglio, cui corrisponde un diritto di veto”. È sufficiente che in talune materie un solo Paese sia contrario a una decisione e questa si blocca: “a maggior ragione ciò diventa un ostacolo in un’Europa con – in prospettiva – più di 30 Paesi membri”. Segnala dunque “un tema di efficienza e di funzionamento” delle istituzioni di Bruxelles e Strasburgo.

La storia ha qualcosa da insegnare? “Certo, occorre imparare dal passato”. Non manca un richiamo ai padri fondatori, De Gasperi, Schuman, Adenauer. “Ci sono tornanti della storia” comunitaria “segnati da successi: in genere sono quelli incrementali, nei quali si è costruito con gradualità e inclusività”. E specifica: “stare fermi non è possibile, occorre procedere con le riforme, senza balzi in avanti”.

Ma quanto conta l’Ue nella vita dei cittadini? La professoressa Cartabia non ha dubbi: “l’Europa è dappertutto, c’entra con tantissimi aspetti della nostra esistenza”. Due gli esempi che mette sul tavolo. “L’Erasmus ha cambiato la ‘sociologia’ degli studenti universitari. Per loro è normale pensarsi dentro una comunità accademica e formativa europea. Lo stesso dicasi per la ricerca, i cui fondi provengono per ampia parte dal bilancio europeo”. Due esempi per confermare che l’Ue, con le sue normative, le politiche, i fondi comunitari sia ormai parte integrante della vicenda quotidiana per cittadini, imprese, università, enti locali, società civile europea.

Infine una testimonianza personale su quanto realizzato con la “Riforma Cartabia” riguardante i tempi dei processi civili e la digitalizzazione della macchina-Giustizia. “Passi necessari per il nostro sistema – sottolinea –, sollecitati dalla stessa Ue, trattandosi di riforme collegate” ai fondi Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza). Insomma, Europa vincolo o stimolo? La risposta di Cartabia lascia intendere che l’Ue sia per l’Italia, come per tutti i Paesi membri, una grande chance. “C’è la percezione che in sede Ue si affrontino temi e politiche per il bene del proprio Paese e dell’Europa nel suo insieme”. A conferma del motto europeo: “Unità nella diversità”.

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Attualità

Incontro pubblico a Capua sul tema “Europa dove vai?”

“Europa dove vai?”è il tema dell’incontro pubblico che si terrà giovedì 29 Febbraio alle ore 19.00 presso il Centro Pastorale della Cattedrale a Capua. L’incontro, che si svolge nell’ambito dell’Assemblea Europea Comboniana in svolgimento a Castel Volturno presso il Centro Fernandes fino al 3 marzo, ha quale sottotitolo “Tra muri, diritti umani e disumanità”. Partecipano Monsignor Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo, padre Alex Zanotelli, Missionario Comboniano, Filippo Miraglia, Coordinatore del Tavolo Asilo e Immigrati dell’Arci. Modererà padre Giulio Albanese, Giornalista e Missionario Comboniano. Monsignor Pietro Lagnese, Vescovo delle Diocesi di Capua e Caserta accoglierà i partecipanti e rivolgerà loro il suo saluto.

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AttualitàDalla CampaniaIn EvidenzaPolitica, economia, giustizia

Elezioni europee: Vallone (+Europa) propone a una ‘lista di scopo’ per contrastre la destra sovranista

La convention sugli Stati Uniti d’Europa organizzata sabato scorsa a Roma da ‘Più Europa’ ha rappresentato senza dubbio un momento di alta politica nazionale dove il Mondo Liberal-democratico italiano si è ritrovato attorno ad Emma Bonino e al suo messaggio di unirsi e dare vita ad una lista di scopo per le prossime europee per contrastare la destra sovranista italiana ed europea.
Non è stata una fumata nera come qualcuno ha detto, è stata invece, a mio avviso, l’inizio di un momento di grande riflessione nel mondo liberal-democratico ed io personalmente, così come i leader del mio Partito, sono convinto che attraverso la nostra intellettuale, moderata ed efficace azione diplomatica che ci contraddistingue da sempre ,riuscirà nello scopo, ovvero a far convivere in un contenitore per le prossime elezioni europee i due contendenti Renzi e Calenda.
Sono convinto anche che queste azioni debbano partire in primis dai territori, lì dove il dialogo tra i tre principali artiti liberal -democratici non si è mai interrotto.
Giovedì prossimo la Direzione di Più Europa elaborerà una proposta programmatica da sottoporre ai nostri già alleati. Esiste un‘Italia che dice no alla destra sovranista e noi dobbiamo, con tutte le nostre forze, rappresentare una parte di quel dissenso”.
(Vittorio Vallone, Presidente Più Europa Benevento – Componente Assemblea Nazionale – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
AttualitàCaserta e SannioIn EvidenzaPolitica, economia, giustizia

Dal Sannio verso le elezioni europee. Vallone (+Europa): ‘si ad una lista con Italia Viva ed Azione”.

La parola d’ordine di queste prossime settimane sarà senza dubbio Stati Uniti d’Europa”.
Così Vittorio Vallone Presidente Più Europa Benevento e membro dell’assemblea nazionale del Partito (nella foto con l’assessore regionale all’agricoltura Nicola Caputo).
Più Europa si è già fatta portatrice della costituzione di una piattaforma europeista – continua Vallone – proponendo una lista di scopo nella quale far confluire Italia Viva ed Azione al fine di poter ‘contare’ in Europa per trasformare l’Europa. L’idea di un’unione più stretta tra i paesi europei è stata discussa e dibattuta per diversi anni. Alcuni sostenitori di un’integrazione più profonda tra gli Stati membri dell’Unione Europea (UE) – spiega il presidente Vallone – hanno proposto l’idea di una federazione europea o degli ‘Stati Uniti d’Europa’ come possibile futuro scenario politico.
L’Unione Europea attuale è una confederazione di Stati sovrani, e la creazione di uno stato federale europeo richiederebbe cambiamenti significativi nei trattati e un ampio consenso tra gli Stati membri.
Ritengo quindi che il mondo Liberal Democratico oggi, così come sostenuto dalla leader del mio partito Emma Bonino, possa aderire in pieno ad una lista di scopo superando le diatribe tra Azione ed Italia Viva.
Ci siamo infatti posti a livello nazionale come interlocutori diplomatici tra Renzi e Calenda. Questo faremo – annuncia Vallone – non solo a livello nazionale ma anche nei territori.
Ci porremo quindi da una parte, come collante contro il populismo che mal sopporta l’Europa , dall’altra come forza unita che abbia quale scopo, quello di trasformare l’Europa in una confederazione di Stati uniti fra loro mettendo al centro la questione del rilancio dell’integrazione politica europea, perchè di fronte alle enormi sfide che abbiamo davanti non si può pensare di avere un allargamento dell’UE senza un salto di qualità politico che dia maggiori competenze e maggiore sovranità, come sostenuto dal nostro segretario Riccardo Maggi.
Entro febbraio – conclude Vallone – daremo vita a livello nazionale ad una conferenza programmatica alla quale sono invitate tutte le forze che credono nella trasformazione dell’UE in Stati Uniti d’Europa”.
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Governo, Bilancio, Cirillo (+Europa): ‘Ok approvazione misure per inclusione, accessibilità e attività culturali, sportive e ludiche’

Grazie alla collaborazione con sindaci, consiglieri comunali e referenti territoriali anche quest’anno sono riuscito a farmi portavoce di istanze di valore che rafforzano gli impegni già assunti in passato. Le misure approvate sono sostanzialmente pensate per migliorare alcune aree della nostra regione, nello specifico a dare dignità alle aree di diversi Comuni campani e a garantire inclusione, accessibilità, attività culturali, sportive e ludiche a giovani e famiglie”.
Così il consigliere regionale di Più Europa Luigi Cirillo commentando l’approvazione della manovra finanziaria regionale.

“Siamo riusciti ad ottenere un contributo straordinario di 20 mila euro per il rifacimento del parco giochi inclusivo nell’area Porto- Scala a Torre del Greco – sintetizza Cirillo – Dopo il successo della prima edizione delle Olimpiadi dei Monti Lattari che si è conclusa qualche giorno fa, abbiamo ottenuto il rifinanziamento pari a 30 mila euro, per valorizzare i percorsi turistici del Parco anche al fine di promuovere sane abitudini alimentari e corretti stili di vita.

Abbiamo ottenuto un contributo per la realizzazione di una biblioteca didattica presso il Primo Circolo Didattico Mena Morlando a Giugliano e 20 mila euro per il rifacimento del campo polisportivo basket e calcetto presso l’Istituto Bruno Fiore di Nola.

La stessa somma è destinata alla realizzazione di un parco giochi inclusivo nell’area Parco delle acque a Pomigliano d’Arco e alla realizzazione di un parco inclusivo nella villa comunale di Via Alessandro Manzoni ad Acerra.

Vista la destinazione – sottolinea l’esponente di Più Europa – è chiaro che si tratta di contributi economici che serviranno a migliorare l’offerta di servizi ai cittadini”.

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AttualitàCaserta e SannioIn EvidenzaLavoro & SindacatoPolitica, economia, giustizia

Caserta. La presidente del Parlamento europeo al Comune fra i centri regionali ‘Europa Direct’

Nel primo pomeriggio di lunedì 4 gennaio, la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola ha fatto visita alla città di Caserta.

Accompagnata dall’europarlamentare casertana Pina Picierno, la Metsola ha scoperto la targa che ricorda Ernesto Rossi, nato a Caserta, padre del Federalismo europeo.

Subito dopo c’è stato un incontro nella sala consiliare di Palazzo Castropignano.

All’organizzazione dell’iniziativa di lunedì pomeriggio a Caserta, hanno cooperato anche i rappresentanti dei Centri Europe Direct della Campania, con in prima linea quello di Caserta per ragioni territoriali.

L’importante giornata è stata l’occasione per creare un vero e proprio evento regionale dei centri Europe Direct della Campania.

(Annabella Pavia – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

AttualitàDalla CampaniaIn EvidenzaPolitica, economia, giustizia

‘Caro sindaco, ferma il dissesto’: dalla Campania a tutta l’Italia l’appello di ‘Più Europa’

Martedì conferenza stampa di Più Europa per la presentazione della mozione “Caro sindaco, ferma il dissesto” con Pizzarotti, Gambardella, Falasca, Zambrano e Cirillo.

Martedì 21 novembre alle ore 11.30, presso la sala stampa del Consiglio regionale della Campania, Più Europa presenterà la mozione “Caro Sindaco, ferma il Dissesto” che verrà depositata in tutti i Consigli comunali d’Italia, a cominciare proprio da quelli campani.

La mozione propone 5 impegni concreti per la salvaguardia del territorio nazionale, dalla riduzione del consumo di suolo e del rischio idrico, fino alla lotta all’abusivismo edilizio lungo i corsi d’acqua e nelle zone soggette a rischio idrogeologico.

La proposta verrà illustrata dal presidente di +Europa, Federico Pizzarotti, insieme al coordinatore regionale Bruno Gambardella e al consigliere regionale Luigi Cirillo (nella foto).

Saranno presenti anche il vicesegretario nazionale Piercamillo Falasca e la presidente dell’assemblea nazionale Manuela Zambrano.

Per motivi organizzativi, si chiede a giornalisti, fotografi e operatori di confermare entro e non oltre il 19 settembre alle ore 20 la propria adesione indicando nome, cognome e testata di appartenenza al seguente indirizzo mail: “stampa.luigicirillo@gmail.com”.

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Casoria. Nasce gruppo ‘Più Europa’, Cirillo: ‘Siamo pronti per affrontare le sfide elettorali del 2024

E’ ufficiale: anche a Casoria si è costituito il gruppo Più Europa”: a darne notizia è il consigliere regionale di Più Europa Luigi Cirillo che dichiara:

Esprimo grande soddisfazione poiché il lavoro che stiamo facendo sul territorio sta dando i suoi frutti e il fatto che ora siamo presenti in una delle realtà più importanti della provincia di Napoli lo dimostra.

E’ stato un piacere – continua – confrontarmi con i nuovi iscritti sulla proposta politica che intendiamo promuovere anche in vista delle elezioni del 2024, sia Amministrative che Europee.

Siamo pronti a spenderci, come abbiamo già fatto altrove, per offrire ai cittadini un’agenda politica credibile e per rafforzare l’area di centrosinistra che, ora come non mai, ha bisogno di nuova linfa per tornare competitiva sia sul piano locale che sul piano nazionale.

Come sempre sono a disposizione di tutti coloro che partendo dai valori di Più Europa sono pronti a mettersi in gioco per migliorare la realtà in cui vivono”.

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Napoli-Secondigliano. Carcere, Cirillo (+Europa): ‘Formazione universitaria a detenuti e transgender’

Sono stato al carcere di Secondigliano con Rosario Mariniello per completare le visite ispettive negli istituti penitenziari napoletani e in questo caso credo sia giusto concentrare la nostra attenzione su alcuni aspetti fondamentali come quello dello studio e della formazione per la crescita personale e professionale dei cinquanta detenuti che fanno parte del Polo Universitario del carcere di Secondigliano”.

Così il consigliere regionale di Più Europa Luigi Cirillo che pone l’accento non solo sull’importanza di aumentare le aule studio, ma anche di organizzare laboratori che consentano ai detenuti studenti di vivere il percorso universitario a tutto tondo sperimentando sul campo le nozioni teoriche acquisite.

I detenuti iscritti ai corsi di laurea, suddivisi in venticinque celle da due posti ognuna, potrebbero studiare meglio se l’istituto penitenziario organizzasse almeno altre due aule studio da aggiungere a quella esistente. La direttrice del carcere ci ha assicurato che è già al lavoro per migliorare le condizioni di studio a chi ha deciso di utilizzare la pena detentiva per ottenere una laurea che gli garantisca maggiori possibilità di reinserimento una volta fuori dal carcere. Mi sono messo a disposizione dei detenuti e tra un mese tornerò a fargli visita per raccogliere input e idee che possano servire a valorizzare ulteriormente l’esperimento innovativo legato alla formazione universitaria all’interno del carcere di Secondigliano”.

Servono accortezze e nuove direttive per garantire il diritto allo studio e alla formazione anche alle detenute transgender.

Bisogna pensare al modo di garantire corsi universitari e di formazione ad hoc per le detenute transgender – conclude Cirillo – Vivono isolate dal resto della popolazione carceraria, ma questo non significa che debbano essere vittime dell’isolamento formativo e culturale ed essere penalizzate sul piano del diritto allo studio. Il mio impegno, battaglia del partito, è quello di garantire a tutti le stesse opportunità senza distinzione di sorta e men che meno di sesso”.

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Villaricca (NA). D’Ausilio entra in consiglio comunale, Cirillo (+Europa): rappresenterà al meglio i nostri valori

D’Ausilio con le sue 307 preferenze entra in consiglio comunale a Villaricca.

Non posso che ringraziare i cittadini che accordandogli la loro fiducia sulla base dell’impegno già dimostrato, premiano anche Più Europa di cui Francesco è diretta rappresentanza”.

Così il consigliere regionale di Più Europa Luigi Cirillo commentando il risultato delle elezioni comunali a Villaricca.

Lo ringrazio per il lavoro che ha fatto e che farà sul territorio nei prossimi anni – continua – Più Europa raggiunge un altro buon risultato in un Comune che ha bisogno di persone che mettano il bene e l’interesse dei cittadini al centro della propria azione politica.

Sono certo che D’Ausilio terrà fede ai valori del partito portando avanti le nostre battaglie storiche all’interno del consiglio comunale”.

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