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arresti

“Corruzione, truffa e falso negli appalti pubblici di Caserta”: cinque arresti, anche l’assessore comunale Marzo






“Corruzione, truffa e falso negli appalti pubblici di Caserta”: cinque arresti, anche l’assessore comunale Marzo

 

“Corruzione, truffa e falso negli appalti pubblici di Caserta”: cinque arresti, anche l’assessore comunale Marzo

“Corruzione, truffa e falso negli appalti pubblici di Caserta”: cinque arresti, anche l’assessore comunale Marzo

 

Il blitz è scattato all’alba. Terremoto politico-giudiziario al Comune di Caserta. C’è anche l’assessore ai Lavori Pubblici, Protezione Civile e Polizia Municipale Massimiliano Marzo tra gli arrestati di un’inchiesta sull’affidamento di appalti nella pubblica amministrazione casertana. L’indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere ipotizza reati di truffa, falso e corruzione.

Poche ore fa i carabinieri del nucleo investigativo al Comune di Caserta hanno notificato cinque provvedimenti restrittivi. Tra gli arrestati, oltre all’assessore, ci sono tre dipendenti comunali e un dirigente del Comune di Caserta.

Per Marzo il Gip ha disposto la misura degli arresti domiciliari. Secondo le tesi accusatorie della procura guidata da Pierpaolo Bruni, intorno agli appalti dei lavori pubblici di Caserta si sarebbe formato un metodo corruttivo per favorire ditte e imprenditori amici. I dettagli verranno illustrati in una conferenza stampa convocata in Procura per le 9.30.

Marzo era in carica dal novembre 2021 ed è considerato uno degli uomini più vicini al sindaco Pd Carlo Marino. Alle ultime amministrative Marzo era stato eletto nella lista Moderati-Insieme per Caserta, la più votata in città sino a portare in aula ben sette consiglieri. Tre in più di quelli eletti nel Pd. Poi la promozione in giunta e le deleghe.

 

FONTE:

 

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

CONCUSSIONE, CORRUZIONE, ABUSO DI UFFICIO, FALSO IDEOLOGIO E IN ATTO PUBBLICO, SCAMBIO DI VOTI / Retata al comune di Caserta con 10 arresti. Stroncato il comitato d’affari tra assessori, consiglieri, funzionari e imprese. Contestati i reati di






In carcere sono finiti:

MARZO Massimiliano, nato a Casetta il 22,02.1978, ivi residente in via Assunta nr. 42, frazione Falciano, Assessore ai LL.PP. del Comune di Caserta, amministratore della Edilmarzo s.t.l.;

RIVETTI Gioacchino, nato a VaBe di Maddaloni (CE) il 06.10.1964 ed ivi residente aila via L.
Vanvitelli n. 33, titolare e amministratore delle società CORIM s.r.l. e R.IMA. s.r.l.;

NUNZIANTE Raffaele, nato a S. Maria C. Vetere (CE) il 02.05.1993 e residente a Caserta (CE) in via A. Falangola n. 8;

e gli arresti domiciliari nei confronti di:

BIONDI Francesco, nàto a San Nicola la Strada (CE) il 04.06.1961 ed ivi residente aUa via Sturzo n. 8, Dirigente – Responsabile del Settore Programmazione Urbanistica e Lavori Pubblici del Comune di Caserta;
NATALE Giovanni, Dirigente del V Settore del Comune di Caserta;
PORFIDIA Giuseppe, dipendente del Comune di Caserta – V Settore – Referente per le Strutture;
KHACHERMI Magdi,nato a Caserta (CE) il 05.06.1986 e ivi residente in via Marconi civico 87;
PISCITELLI Giuseppe, nato a Maddaloni il 24.09.1989 e residente in VaUe di Maddaloni aUa via Casale n. 11, amministratore della 2G Service s.r.l.;

CAMPANILE Michele, nato a Casagiove il 10.01.1964 e residente in Caserta alla via CatauH n. 1, amministratore della CIEMME Edil s.r.l.
MAROTTA Pasquale, nato a Caserta il 22.04.1979 e residente in Limatola alla via Fonte n. 1 accusati di:

CONCUSSIONE, CORRUZIONE, ABUSO DI UFFICIO, FALSO IDEOLOGIO E IN ATTO PUBBLICO, SCAMBIO DI VOTI, TUTTI IN CONCORSO TRA LORO/

Il provvedimento restrittivo è stato chiesto dalla locale Procura e le ordinanze di custodia cautelare sono state firmate dal Gip Daniela Vecchiarelli – 

Entro 5 gg ci saranno gli interrogatori di garanzia alla presenza dei difensori –

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Caserta. Corruzione al Comune, 5 arresti: tremano i ‘colletti bianchi’ in tutta la provincia?

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Caserta hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dall’Ufficio GIP del Tribunale di Santa Maria C.V., su richiesta della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di un assessore del Comune di Caserta, due Dirigenti ed un dipendente dello stesso Comune oltre ad un imprenditore operante nella provincia di Caserta, indagati per | reati di corruzione e falsità in atti pubblici.

Il citato provvedimento cautelare riflette gli esiti di un’attività investigativa coordinata dalla Procura Sammaritana e dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta e ha censito — nella fase delle indagini preliminari – un quadro caratterizzato da condotte delittuose che avrebbero alterato o turbato il normale e lecito andamento degli affidamenti di lavori pubblici del Comune di Caserta.

L’indagine ha consentito, altresì, di accertare (in fase meramente investigativa e in assenza di contraddittorio) un grave quadro indiziario in ordine agli affidamenti dei lavori pubblici del citato Comune.

Durante tutto l’arco temporale in cui gli indagati sono stati monitorati si è assistito a collusioni finalizzate a indirizzare l’esecuzione e la gestione di affidamenti di lavori in cambio di promesse o dazioni di utilità.

Si precisa che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e gli odierni indagati sono da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva e che la misura cautelare è stata adottata senza il contraddittorio ,che avverrà innanzi al Giudice che potrà anche valutare l’assenza di ogni forma di responsabilità in capo agli indagati.

Il contenuto dell’indagine, illustrato nel corso di conferenza stampa tenuta alle ore 9 di giovedì 13 giugno presso gli Uffici della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, sarà oggetti di ulteriore comunicato.

Per accedere a un video della brillante operazione giudiziaria, cliccare sulla foto oppure sul seguente link:

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(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Roma, scontri tra tifosi vicino allo stadio Olimpico prima del derby. Tre arresti: tra loro il capo ultras della Lazio Claudio Corbolotti/ BISOGNEREBBE CONIARE UN NUOVO AGGETTIVO DISPREGIATIVO PER DEFINIRE I PROTAGONISTI DI QUESTI GESTI INCONSULTI –






Roma, scontri tra tifosi vicino allo stadio Olimpico prima del derby. Tre arresti: tra loro il capo ultras della Lazio Claudio Corbolotti

Roma, scontri tra tifosi vicino allo stadio Olimpico prima del derby. Tre arresti: tra loro il capo ultras della Lazio Claudio Corbolotti

 

Scontri vicino allo stadio Olimpico, prima del derby, tra un gruppo di circa 200 tifosi laziali e un centinaio di supporter giallorossi. La polizia è intervenuta per separare i due gruppi, anche con un lancio di lacrimogeni. La polizia ha arrestato due persone: Claudio Corbolotti, capo degli Irriducibili Lazio, e Fabrizio Simula, sostenitore della Roma.

Claudio Corbolotti è stato arrestato per rissa aggravata e porto d’armi nel corso di manifestazioni sportive perché sarebbe stato trovato in possesso di un bastone. Corbolotti era già stato condannato a un anno per il blitz del 24 aprile del 2019 nel quale alcune decine di ultras laziali a due passi da Piazzale Loreto, a Milano, esposero uno striscione in “onore a Benito Mussolini”, gridando più volte il “presente” e facendo saluti romani. Nel 2008, all’età di 42 anni, venne assunto dall’allora sindaco Gianni Alemanno per essere inserito nello staff del suo capo segreteria. In tempi recenti è stato anche portavoce romano di Forza Nuova.

All’interno dello stadio nel pomeriggio è stata poi arrestata per resistenza a pubblico ufficiale una tifosa laziale. Sono invece sei i denunciati per possesso di fumogeni, si tratta di quattro romanisti e due laziali. Al vaglio della Polizia, inoltre, la posizione di due ultras romanisti. Gli scontri si sono verificati attorno alle 9.30, quando i tifosi laziali, a volto coperto, si sono spostati da Giusti della Farnesina verso il bar River. Il gruppo di romanisti li ha raggiunti e sono iniziati i tafferugli. A quel punto è intervenuto il personale della Questura per separare le due tifoserie. I poliziotti, che sono stati oggetto di lancio di bombe carte, hanno utilizzato i lacrimogeni per disperdere i tifosi. Le immagini della scientifica sono già al vaglio per identificare chi ha preso parte ai disordini. Nel corso dell’intervento sono stati sequestrati caschimazze, bastoni e cacciaviti.

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Aversa. Furti aggravati di apparecchi radio telefonici: sei arresti; diverse persone nei guai

All’esito di un’attività di indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Aversa hanno dato esecuzione a due ordinanze emesse dal G.I.P. del Tribunale di Napoli Nord, su richiesta di questa Procura.

In particolare, la prima ordinanza dispone la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di F.A., G.A., G.B., G.R.; la misura degli arresti domiciliari per G.B. e P.G. e l’obbligo di dimora nei confronti di G.L..

La seconda ordinanza, invece, dispone l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria per S.G. e G.B. – tutti cittadini italiani tra i 26 e i 55 anni di età.

L’attività investigativa ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti delle persone sottoposte alle indagini in ordine alla costituzione e partecipazione ad un’associazione a delinquere composta da otto persone e finalizzata alla commissione di un numero indefinito di reati contro il patrimonio, in particolare furti aggravati ai danni di apparecchi destinati alle telecomunicazioni e ricettazione, alcuni di questi commessi evadendo dagli arresti domiciliari.

La complessa attività d’indagine veniva avviata in seguito ai numerosi furti di cavi di rame verificatisi nella provincia di Caserta, tra i mesi di febbraio e agosto 2023, ai danni degli apparati di trasmissione di proprietà delle compagnie telefoniche e, in particolare, dei moduli RRU (Radio Remote Unit), installati presso le antenne degli operatori presenti sul territorio, con danni di decine di migliaia di euro per le aziende e di numerosi disservizi per l’utenza.

Le investigazioni, condotte attraverso le intercettazioni telefoniche, i servizi di osservazione, controllo e pedinamento, le analisi dei tracciati gps e la visione delle immagini dei sistemi di sorveglianza pubblici e privati, hanno consentito di raccogliere gravi elementi di colpevolezza nei confronti delle persone sottoposte alle indagini e indiziate di appartenere al gruppo criminale, nonché di raccogliere un grave quadro indiziario circa la loro partecipazione ai furti dei cavi di rame e di componenti elettronici sottratti agli apparati RRU.

II prosieguo dell’attività di indagine ha permesso di raccogliere gravi elementi circa l’esistenza di un accordo criminale tra i destinatari delle misure, i quali sono indiziati di essersi dotati di un proprio sistema organizzativo e di divisione dei ruoli, che gli ha consentito di raggiungere una notevole capacità criminale, considerato l’elevato numero di furti portati a termine.

Le indagini consentivano, inoltre, di raccogliere gravi indizi riguardo alla partecipazione ai furti di alcuni degli indagati i quali, nonostante fossero ristretti agli arresti domiciliari, più volte evadevano per prendere parte alle attività criminali del gruppo.

In data odierna, all’atto dell’esecuzione dei provvedimenti, in un terreno di proprietà di uno degli indagati – successivamente sottoposto a sequestro – sono stati rinvenuti pezzi di RRU in fase di semilavorazione.

Inoltre, presso l’abitazione di un altro indagato, sono stati rinvenuti oltre 30 Kg di TLE; pertanto si è proceduto ad autonomo arresto anche per tale titolo di reato.

Per video della brillante operazione giudiziaria, cliccare sulla foto oppure sul seguente link: [video_player file=”https://www.teleradio-news.it/wp-content/uploads/2024/03/Video-Operazione-Aversa-Logo-19032024-1.mp4″]https://www.teleradio-news.it/wp-content/uploads/2024/03/Video-Operazione-Aversa-Logo-19032024-1.mp4

(PROCURA DELLA REPUBBLICA presso il Tribunale di Napoli Nord, IL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA Dott.ssa Maria Antonietta Troncone – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

S. Nicola la Strada. Continua lo ‘spaccio’ alla Rotonda’: e continuano gli arresti, ancora di gambiani

Continuano in maniera serrata i servizi antidroga da parte dei carabinieri della Compagnia di Caserta nei pressi della villetta comunale di San Nicola la Strada, alle porte della città di Caserta.

I Carabinieri della Stazione di San Nicola la Strada, nella tarda serata di lunedì, hanno sorpreso e bloccato in largo rotonda tre gambiani di età compresa tra i 25 e i 31 anni, mentre stavano cedendo hashish ad alcuni avventori.

Il blitz dei carabinieri è scattato dopo pochi minuti di osservazione dei tre pusher, di cui due impegnati anche nell’attività di vedetta e indirizzamento degli acquirenti, ai quali, con movimenti rapidi e sincronizzati, previa corresponsione di denaro, consegnavano alcune dosi di hashish.

I gambiani, che non si erano accorti della presenza dei militari, sono stati sorpresi dal loro arrivo e, in quel frangente, uno di loro ha cercato di scappare a piedi venendo però rincorso e bloccato dopo un centinaio di metri. Durante la fuga l’uomo ha tentato di disfarsi, lasciandole cadere sull’erba, di alcune banconote da 10 euro provento dell’attività di spaccio.

Tutti e tre i fermati, già noti alle forze dell’ordine, sono stati bloccati e accompagnati in caserma dove sono stati arrestati. Dopo le formalità di rito sono stati tradotti presso la casa circondariale di Santa maria Capua Vetere. Dovranno rispondere di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.

Durante il servizio sono stati identificati anche tre giovani acquirenti, subito segnalati alla Prefettura di Caserta per le relative violazioni amministrative. Le dosi di hashish acquistate dagli stessi, per un totale di circa 6 grammi, sono state recuperate e sottoposte a sequestro.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

RICICLAGGIO PER IL CLAN DEI CASALESI, 8 ARRESTI: DUE IN CARCERE E 6 AI DOMICILIARI. OPERAZIONE TRA CALVI RISORTA E L’AGRO AVERSANO.






RICICLAGGIO PER IL CLAN DEI CASALESI, 8 ARRESTI: DUE IN CARCERE E 6 AI DOMICILIARI. OPERAZIONE TRA CALVI RISORTA E L’AGRO AVERSANO: SEQUESTRATI ANCHE OROLOGI E AUTO SUPERLUSSO OLTRE A QUOTE DI 6 SOCIETA’. AI RAGGI X SOCIETÀ E ATTIVITÀ DI RIFIUTI CON PRESTANOME GIÀ INTERDETTA IN PASSATO PER COLLEGAMENTI CON IL CRIMINE ORGANIZZATO VICINO A MICHELE ZAGARIA. 11 MILIONI IL VALORE DEI BENI SEQUESTRATI.

 

Blitz e sequestro da 11 milioni di euro, la scorsa notte, tra l’agro Caleno e l’agro Aversano, da parte dei militari del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza di Roma – con il supporto locale del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta – nell’ambito di una indagine della Procura antimafia partenopea che ha colpito otto persone indiziate di appartenere a una organizzazione dedita ai reati di riciclaggio di denaro, frode fiscale ed intestazione fittizia di beni, aggravati dalla finalità di agevolare il clan dei Casalesi. Il provvedimento firmato dal gip del tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, scaturisce da un’indagine che ha raccolto elementi ritenuti probatori «a carico di un gruppo di imprenditori, con base organizzativa in provincia di Caserta, dedito in modo sistematico alla commissione di reati tributari». Oltre a conti correnti, immobili, beni di lusso come orologi (Rolex, Cartier) e danaro in contanti, i finanzieri hanno anche sequestrato alcune potenti autovetture (Audi, Maserati, Ferrari, Lamborghini) nella disponibilità di un imprenditore, Nicola Iorio operante in passato nel settore dei rifiuti. E stata proprio la cucitura con la società di gestione e smaltimento di rifiuti fittiziamente – intestata a un «prestanome» ma, di fatto, riconducibile ad una compagine familiare vicina ad ambienti camorristici del clan dei Casalesi . a far scattare l’aggravante camorristica. Secondo gli inquirenti. gli ingenti flussi finanziari originati dalle attività illecite, venivano successivamente riciclati attraverso una rete di persone fisiche e giuridiche accomunate da una medesima regia.

Due persone sono finite in carcere Antonio Caliendo, 38 anni, di Casal di Principe, e Luca Antonio Iorio, 49 anni di Calvi Risorta. Domiciliari per Gaetano Marrapese, 49 anni, di Pastorano (prestanome di una società di Iorio); Ersilia Carano, 59 anni, di Casal di Principe; Nicola Ferri, 68 anni di San Marcellino; Nicolino Iorio, 79 anni padre di Luca Antonio; Alfonsina Russo, 34 anni di Casal di Principe e Silvana Delia Corvino, 68 anni di Casal di Principe, madre di Caliendo. I fatti si riferiscono ad un periodo che va dal 2020 al 2022 e coinvolge società di Iorio come l’Ambienta ritenuta la naturale continuazione della Casertana Recuperi (destinataria di interdizione antimafia in passato in quanto avrebbe avuto una compartecipazione il settantenne di San Prisco, V.A. ritenuto vicino al boss Michele Zagaria. Quest’ultimo non indagato nel procedimento, come Nicola Schiavone, detto «U’Russ» – ritenuto in affari con Caliendo – nipote dell’ex primula rossa Francesco Sandokan Schiavone detenuto da 25 anni. Una serie di false fatture, per un importo di 7 milioni e mezzo di euro emesse dalle società di Caliendo, secondo gli inquirenti, sarebbero servite per aumentare costi dell’Ambienta necessari per il riciclaggio. Si parla anche di prelievi in contanti per circa tre milioni di euro in tre annicon le società «cartiere» come Caliendo Appalti, Edil Scavi, Geca Costruzioni Scavi e Three Sister. Operazioni con trasferimento di flussi di danaro per oltre 900 mila euro anche su conti correnti esteri come Bulgaria, Regno Unito, Polonia, Germania, Belgio e Lituania. Sotto sequestro, con orologi e auto, anche le quote di partecipazione di 6 società. Le indagini tecniche e di tipo bancario hanno comunque consentito di appurare il rimpatrio di buona parte dei capitali di verosimile provenienza illecita, attraverso movimentazioni di denaro contante. Le operazioni di sequestro sono proseguite fino alla tarda serata di ieri.

In carcere sono finiti: Antonio Caliendo, 38enne di Casal di Principe, e Luca Antonio Iorio, 49enne di Calvi Risorta. Ai domiciliari, invece, Gaetano Marrapese, 49enne di Pastorano; Ersilia Carano, 59enne di Casal di Principe; Nicola Ferri, 69enne di San Marcellino; Nicolino Iorio, 79enne di Calvi Risorta e padre di Luca Antonio; Alfonsina Russo, 34enne di Casal di Principe; Silvana Delia Corvino, 68enne di Casal di Principe e madre di Antonio Caliendo.

FONTE: di Biagio Salvati – Il Mattino del 3 febbraio 24 

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

POLIZIA DI STATO: CONTROLLI PREVENTIVI SUL TERRITORIO LOCALE. ARRESTI, DENUNCE E MISURE DI PREVENZIONE. – Questura di Ravenna

POLIZIA DI STATO: CONTROLLI PREVENTIVI SUL TERRITORIO LOCALE. ARRESTI, DENUNCE E MISURE DI PREVENZIONE.

La Polizia di Stato in osservanza ai servizi disposti dal Questore Lucio Pennella ha intensificato durante la settimana i controlli preventivi sia in cento città che nelle località rivierasche ancora oggi affollate di turisti.

In particolare, con l’ausilio di pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine Emilia Romagna Orientale di Bologna, le Volanti hanno setacciato la zona dei giardini Speyer e stazione ferroviaria ove sono state identificate 350 persone e controllati n. 73 veicoli.

L’Ufficio Immigrazione è stato interessato per le verifiche dei presupposti di permanenza sul territorio nazionale, emanando 4 provvedimenti di espulsione nei confronti di altrettanti cittadini stranieri non aventi titolo.

Inoltre, il personale della Polizia di Stato è prontamente intervenuto presso uno stabilimento balneare, su richiesta di due ragazze, identificando e denunciando all’Autorità Giudiziaria un uomo che molestava le stesse con atteggiamenti inopportuni e riprendendole con il proprio cellulare. Allo stesso, in evidente stato di ubriachezza, è stata contestata anche la relativa violazione amministrativa e, in ragione della sua pericolosità il Questore ha emesso la misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno dal Comune di Ravenna.

Ancora, nella mattinata di venerdì è stata arrestata una 38enne con vari precedenti per reati contro il patrimonio che è stata fermata su richiesta dei titolari di un supermercato, dopo aver tentato di asportare varia merce, in specie le testine di ricambio degli spazzolini elettrici, per un valore di circa 250 euro, mentre nello stesso pomeriggio è stato controllato e deferito all’autorità Giudiziaria per possesso ingiustificato di arnesi atti allo scasso, un uomo che, a bordo di una bicicletta si aggirava con fare sospetto tra le numerose altre biciclette in sosta in questa piazza Anita Garibaldi, procedendo al sequestro di ben 15 attrezzi da scasso custoditi in una borsa di tela.


(Fonte: Polizia di Stato – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

POLIZIA DI STATO: CONTROLLI ESTIVI IN ZONA STAZIONE E GIARDINI SPEYER. ARRESTI, DENUNCE E MISURE DI PREVENZIONE – Questura di Ravenna

Proseguono a Ravenna servizi mirati straordinari di vigilanza e controllo predisposti dal Questore di Ravenna, Lucio Pennella, presso la stazione ferroviaria, le aree adiacenti a viale Farini e la zona dei giardini Speyer al fine di prevenire e contrastare i reati predatori ed il crimine diffuso.

Coinvolti in tale intensificazione del controllo del territorio equipaggi della Sezione Volanti, pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine di Bologna e della Squadra Mobile nonché un team di cinofili con cane antidroga.

Le attività, negli ultimi due mesi, hanno portato all’identificazione di ben 500 persone, a 10 denunce in stato di libertà per reati contro il patrimonio, nonché all’emissione di due decreti di espulsione con accompagnamento alla frontiera nei confronti di cittadini extracomunitari irregolari sul territorio nazionale e dediti alla commissione di reati.

Estrema attenzione è stata rivolta al fenomeno del consumo di droghe sempre più diffuso tra i giovani. A tal riguardo sono stati sequestrati 2 etti di hashish e sanzionati diversi trasgressori per l’illecita detenzione ad uso personale di sostanze stupefacenti.

Sono stati effettuati numerosi controlli di veicoli, circa 200, sia su strada che dinamici; lo scopo è quello di verificare la regolare copertura assicurativa, nonché la liceità del mezzo in uso e la legittimità della merce detenuta.

Nella giornata di mercoledì è stato tratto in arresto un cittadino italiano molesto ed in forte stato di alterazione alcolica, resosi responsabile del delitto di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.

Negli ultimi giorni, inoltre, è stato emessa dal Questore la misura di prevenzione personale del foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nel Comune di Ravenna per un periodo di tre anni nei confronti di un soggetto deferito all’autorità giudiziaria per reati contro la persona. Provvedimento di fondamentale importanza quest’ultimo per impedire la compromissione della sicurezza urbana a coloro che in determinati luoghi sono abitualmente dediti a traffici delittuosi.

L’obiettivo primario di tali attività è il contrasto di qualsivoglia fenomeno di illegalità e degrado, nonché il conseguente innalzamento del livello di sicurezza pubblica al fine di garantire la vivibilità e il decoro della città, mediante la costante presenza della Polizia di Stato al servizio della comunità.

(Fonte: Polizia di Stato – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Due arresti per esecuzione ordini di carcerazione, sono stati operati, nei giorni scorsi dalla Polizia di Stato del Commissariato P.S. di Vigevano. – Questura di Pavia

Nei giorni scorsi personale della Polizia di Stato del Commissariato di P.S. di Vigevano ha dato esecuzione a due ordini di carcerazione.

Nello specifico venerdì 7 luglio Z.A. cittadino italiano di 48 anni, è stato tratto in arresto in esecuzione ad ordinanza di carcerazione emessa dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica di Pavia, con la quale veniva disposta la condanna definitiva residua ad anni 3 e mesi 6 di reclusione per reati rapina, porto abusivo di armi e lesioni personali, commessi nell’anno 2019. Considerato che i reati per cui si è proceduto sono ostativi alla concessione di misure alternative alla detenzione, al termine delle formalità di rito il soggetto è stato tradotto presso la Casa di Reclusione di Vigevano.

Il giorno seguente, sabato 8 luglio, è stato tratto in arresto K.A.M.A, cittadino egiziano di anni 26, rintracciato presso il abitato di Vigevano. L’arresto è stato eseguito in esecuzione ad Ordinanza di carcerazione emessa dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica di Pavia, con la quale veniva disposta la condanna definitiva residua di anni 2 e mesi 1 e giorni 29 di reclusione per i reati estorsione, violenza privata, rapina e porto abusivo di armi, commessi nell’anno 2022. Anche in questo caso i reati per cui si è proceduto sono risultati ostativi alla concessione di misure alternative alla detenzione, pertanto al termine delle formalità di rito il soggetto è stato anch’esso tradotto presso la Casa di Reclusione di Vigevano.

Nei giorni scorsi personale della Polizia di Stato del Commissariato di P.S. di Vigevano ha dato esecuzione a due ordini di carcerazione.

Nello specifico venerdì 7 luglio Z.A. cittadino italiano di 48 anni, è stato tratto in arresto in esecuzione ad ordinanza di carcerazione emessa dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica di Pavia, con la quale veniva disposta la condanna definitiva residua ad anni 3 e mesi 6 di reclusione per reati rapina, porto abusivo di armi e lesioni personali, commessi nell’anno 2019. Considerato che i reati per cui si è proceduto sono ostativi alla concessione di misure alternative alla detenzione, al termine delle formalità di rito il soggetto è stato tradotto presso la Casa di Reclusione di Vigevano.

Il giorno seguente, sabato 8 luglio, è stato tratto in arresto K.A.M.A, cittadino egiziano di anni 26, rintracciato presso il abitato di Vigevano. L’arresto è stato eseguito in esecuzione ad Ordinanza di carcerazione emessa dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica di Pavia, con la quale veniva disposta la condanna definitiva residua di anni 2 e mesi 1 e giorni 29 di reclusione per i reati estorsione, violenza privata, rapina e porto abusivo di armi, commessi nell’anno 2022. Anche in questo caso i reati per cui si è proceduto sono risultati ostativi alla concessione di misure alternative alla detenzione, pertanto al termine delle formalità di rito il soggetto è stato anch’esso tradotto presso la Casa di Reclusione di Vigevano.

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Reati predatori nelle abitazioni e negli esercizi commerciali: un fermo e 2 arresti nei confronti di 3 persone gravemente indiziate dei reati di furto e rapina. – Questura di Roma

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Una nuova serie di interventi da parte della Polizia di Stato volti al contrasto dei reati predatori: 2 arresti in flagranza e un fermo di polizia giudiziaria.

Ha tentato la fuga in ascensore ma, aperte le porte al piano terra, ha scoperto i poliziotti che lo stavano aspettando: un tunisino 36enne è stato così arrestato dagli agenti della Squadra Volanti e del Distretto Aurelio. Il ragazzo, vistosi scoperto, ha provato a spintonare i poliziotti per darsi alla fuga ma è stato bloccato nell’androne del condominio. L’uomo è stato immediatamente riconosciuto dalle vittime e, nelle sue tasche, è stata ritrovata la refurtiva appartenuta ad una turista straniera che, in quel momento, dimorava presso un B&b all’interno della palazzina, in via M. Bragadin.

In zona Tor Marancia 2 addetti ad un supermercato di via A. Ambrosini hanno individuato un uomo che, nascosto tra le pedane del magazzino, aveva a tracolla un borsone con della probabile refurtiva. Si sono quindi precipitati nel locale e, dopo una colluttazione con calci e pugni, sono riusciti a bloccarlo fino all’arrivo degli agenti dell’VIII Distretto Tor Carbone, che hanno provveduto ad arrestare il 22enne di origine romene.

“Sbrigate a damme l’incasso e na siringa, calcola che in tasca c’ho na pistola, altrimenti ve sparo”, così si è rivolto al farmacista un 42enne romano che, in via delle Palme, zona Centocelle, ha tentato di “svuotare” la cassa dell’esercizio. Fuggito, è stato presto rintracciato dagli agenti del Reparto Volanti mentre tentava di nascondersi dietro la vegetazione di una via limitrofa. I poliziotti intervenuti lo hanno riconosciuto grazie alle descrizioni dei testimoni ed alle immagini della farmacia e lo hanno sottoposto  a fermo di indiziato di delitto. A seguito di perquisizione personale non è stata trovata nessuna arma.  

Ad ogni modo gli indagati sono da ritenersi presunti innocenti, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.


(Fonte: Polizia di Stato – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

TRE ARRESTI E UNA DENUNCIA ESEGUITI DAI CARABINIERI. DUE COPPIE TROVATE IN POSSESSO DI STUPEFACENTI, DENARO CONTANTE E AGENDA CONTABILE.





TRE ARRESTI E UNA DENUNCIA ESEGUITI DAI CARABINIERI. DUE COPPIE TROVATE IN POSSESSO DI STUPEFACENTI, DENARO CONTANTE E AGENDA CONTABILE.

Dovranno rispondere del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente le tre persone che, nella serata di ieri, sono stati sorpresi dai carabinieri della Compagnia di Marcianise con poco più di un kg di Hashish in auto.

I militari dell’Arma, durante servizio di controllo del territorio finalizzato al contrasto dei reati in materia di sostanze stupefacenti, hanno arrestato un 24enne di Santa Maria Capua Vetere, un 49enne e la sua compagna 46enne, di Marcianise.

I tre, a bordo di autovettura Fiat Grande Punto, in via Leonardo Da Vici di Marcianise, fermati per un controllo e sottoposti a perquisizione personale e veicolare sono stati trovati in possesso di 10 panetti di hashish del peso complessivo di gr. 1.011 ,00 e di 205,00 euro in denaro contante.

Lo stupefacente era nascosto sotto il sedile del conducente all’interno di una busta di plastica.

Nella vettura, i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato anche un’agenda con appunti manoscritti di vario genere, verosimilmente riconducibili alla gestione contabile dell’attività illecita.

A seguito di successiva perquisizione domiciliare, estesa anche all’abitazione del 26enne sono sati rinvenuti, nella disponibilità della 24enne, sua compagna convivente, 2 involucri in cellophane contenenti gr. 9,06 di Hashish e gr5,87 di polvere bianca, verosimilmente cocaina, oltre alla somma di euro 930,00 in denaro contante.

Ulteriori, 16 involucri in cellophane contenenti hashish per un peso complessivo di 92 grammi e una pistola a salve, priva di tappo rosso, marca Bruni, modello 92FS con caricatore inserito e priva di cartucce sono stati rinvenuti su un fondo agricolo adiacente la camera da letto la cui finestra, al momento dell’accesso di militari nell’appartamento perquisito avvenuto con non poche difficoltà, era aperta.

Il 49enne ed il 26enne sono stati tradotti presso casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, mentre la 46enne è stata sottoposta agli arresti domiciliari.

Solo una denuncia in stato di libertà per la 24enne.

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

MILAZZO. LA POLIZIA DI STATO ESEGUE MISURA CAUTELARE DEGLI ARRESTI DOMICILIARI CON BRACCIALETTO ELETTRONICO A CARICO DI UN TRENTASEIENNE PER MALTRATTAMENTI NEI CONFRONTI DELLA MOGLIE – Questura di Messina

Nella giornata dell’1 luglio scorso, i poliziotti del Commissariato di P.S. di Milazzo hanno dato esecuzione all’ordinanza applicativa di misura cautelare personale emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Barcellona Pozzo di Gotto, con la quale sono stati disposti gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico nei confronti di un uomo incensurato di trentasei anni residente a Barcellona Pozzo di Gotto. Il predetto è ritenuto presunto responsabile del delitto di maltrattamenti nei confronti della moglie, con l’aggravante di aver commesso il fatto alla presenza della figlia minore della coppia, nel territorio di Barcellona e di Milazzo, con condotte iniziate nel mese di agosto del 2021 e reiteratesi fino ai giorni nostri.

La misura scaturisce da serrate indagini espletate dal personale del Commissariato, sotto le direttive della Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, che permettevano di acclarare, con puntuali riscontri, la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico dell’odierno arrestato, in ordine a numerose e reiterate condotte vessatorie consistenti in minacce di morte e ingiurie, poste in essere sia in presenza che attraverso numerose telefonate con le quali chiedeva informazioni sui suoi spostamenti. L’uomo, inoltre, poneva in essere nei confronti della moglie anche aggressioni fisiche, consistite in pugni, schiaffi e calci alle costole, interrotte solo grazie all’intervento di terze persone.

Le condotte maltrattanti avvenivano sia durante la convivenza che dopo la fine della relazione, con il preciso fine, in questa ultima circostanza, di impedire alla donna il normale svolgimento delle sue relazioni personali. L’ultima condotta offensiva e violenta si verificava in pubblico, pochi giorni prima dell’emissione della misura de qua.

In particolare, secondo quanto emerso dalle prime ricostruzioni, la donna sarebbe stata aggredita fisicamente, per futili motivi, anche alla presenza della figlia piccola e di amici della coppia. Nel corso dell’attività espletata, sono state sentite persone informate sui fatti che hanno permesso di riscontrare la narrazione dei gravi fatti resa dalla vittima.

Dopo le formalità di rito, gli agenti del Commissariato di Milazzo hanno pertanto condotto il trentaseienne presso l’abitazione della madre a Barcellona Pozzo di Gotto, ove è stato posto ai domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente. 

(Fonte: Polizia di Stato – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

• Oramai da sei giorni la Francia è messa a ferro e fuoco. Dall’inizio delle rivolte si sono contate 4.500 automobili date alle fiamme, 800 edifici bruciati o danneggiati, inclusi 26 municipi e 24 istituti scolastici, 2.560 falò appiccati sulla pubblica via. Le camere di sicurezza delle caserme registrano il quasi tutto esaurito con 3.300 arresti. Un terzo dei fermati non ha nemmeno compiuto 18 anni • Emmanuel Macron, vista la situazione, ha rinviato una visita di Stato in Germania





LUNEDì 3 LUGLIO 2023
Clamoroso
Durante un live del British Summertime Festival di Hyde Park, uno spettatore ha lanciato sulla cantante Pink un sacchetto contenente le ceneri della propria madre. Il nome del tizio, identificato, non è stato reso noto. Pink, dopo aver palpeggiato il sacchetto, ha detto: «Questa è tua madre? Non so cosa pensare». Poi ha ricominciato a cantare [Stella Dibenedetto, ilsussidiario.net].In prima pagina

• Oramai da sei giorni la Francia è messa a ferro e fuoco. Dall’inizio delle rivolte si sono contate 4.500 automobili date alle fiamme, 800 edifici bruciati o danneggiati, inclusi 26 municipi e 24 istituti scolastici, 2.560 falò appiccati sulla pubblica via. Le camere di sicurezza delle caserme registrano il quasi tutto esaurito con 3.300 arresti. Un terzo dei fermati non ha nemmeno compiuto 18 anni

• Emmanuel Macron, vista la situazione, ha rinviato una visita di Stato in Germania

• Sabato alle 15 ci sono stati i funerali di Nahel. Dopo la preghiera alla moschea Ibn Badis di Nanterre,
• La rivolta ha iniziato a farsi strada fuori dai confini francesi. Bruxelles e Losanna contagiate
• Si riaprono i giochi per il controllo delle Generali di Trieste, i Del Vecchio salgono al 20%
• La premier Meloni si è detta soddisfatta dei risultati del Consiglio europeo. Dice che solo due dei 45 punti non sono andati a buon fine
• Dicono che Pier Silvio B. stia pensando di scendere in campo. Nella famiglia sta maturando l’idea di trasformare villa San Martino in un museo
• Salvini vuole che alle europee Ppe e conservatori si alleino con lui, Afd e la Le Pen. «No ai liberali e ai socialisti»
• Omicidio di Primavalle. Il ragazzo di 17 anni conferma di aver ammazzato Michelle per poche decine di euro. I funerali si terranno mercoledì. Oggi una fiaccolata
• Barbara D’Urso lascia Pomeriggio 5. Oggi la presentazione dei palinsesti Mediaset
• Elon Musk ha messo temporaneamente un tetto ai post su Twitter
• Barack Obama dà il suo appoggio a Biden per le presidenziali. Parlerà ai giovani
• Palio di Siena: ha vinto la Selva con Tittia
• Max Verstappen vince il Gp d’Austria davanti a Charles Leclerc e Sergio Perez. Quarto Carlos Sainz
• Larissa Iapichino ha vinto la gara del lungo donne della settima tappa di Diamond League con un salto di 6.69 metri
• Tour, seconda tappa a Lafay. Yates resta in maglia gialla
• Oggi inizia Wimbledon. Per l’Italia scendono in campo Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Marco Cecchinato, Lorenzo Sonego, Matteo Arnaldi, Matteo Berrettini, Martina Trevisan, Camila Giorgi ed Elisabetta Cocciaretto
• A Casal di Principe, due giovani hanno litigato per una ragazza, uno dei due ha accoltellato l’altro
• La cantante Annalisa si è sposata nella Basilica di Assisi
• È morto l’attore Alan Arkin, premio Oscar per la sua interpretazione del nonno sciroccato e cocainomane nel film Little Miss Sunshine
• Se ne è andato anche Francesco De Bartolomeis, decano dei pedagogisti italiani

Titoli
Corriere della Sera: «Fondi Ue, obiettivo vicino»
la Repubblica: Assalto a Generali
La Stampa: «Salario minimo, affare per lo Stato»
Il Sole 24 Ore: Aiuti alle famiglie / Welfare aziendale: via al maxi sconto, ma non per tutti
Il Messaggero: Alimentari, rincari alle stelle / L’ombra della speculazione
Il Giornale: Scrocconi rossi
Leggo: Meloni: «L’Italia torna a crescere»
Qn: Salario minimo a misura di territorio
Il Fatto: Santanché: 462 accertamenti / in Maserati e multe non pagate
Libero: Ecco perché FdI governa e il Pd no
La Verità: Il pd adora il salario minimo: propone il taglio a 6 euro
Il Mattino: Cibo e voli, stangata d’estate
il Quotidiano del Sud: Lotta dura a evasione fiscale e rendite
Domani: Il salario conveniente

IN TERZA PAGINA

Perché non arriva ancora la terza rata (Fubini)
I figli degli avvocati faranno i falegnami (M. Feltri)
Bocciare è bello (Zunino)
Il colore degli occhi (Pievani)

IN QUARTA PAGINA

NOSTRA SIGNORA DELLE SPIAGGE
Ritratto di Danielona Santanché
di Michele Masneri

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Disarticolata una delle principali organizzazioni criminali d’Europa – arresti tra Italia, Germania ed Olanda | Polizia di Stato

Nella prima mattina di giovedì 22 giugno, la Polizia di Stato ha eseguito 27 ordinanze di custodia cautelare in carcere, nell’ambito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Bologna – Direzione Distrettuale Antimafia – a carico di soggetti residenti in Italia e all’estero. Nel medesimo contesto operativo sono state effettuate perquisizioni ed eseguiti sequestri patrimoniali di appartamenti e denaro. Contemporaneamente, in Belgio, Germania e Olanda, sono stati eseguite ulteriori perquisizione e arresti. L’operazione, svolta congiuntamente tra Forze di Polizia e Magistrature di sei Paesi membri dell’Unione Europea, sotto il coordinamento di Europol e di Eurojust, ha smantellato più reti criminali composte prevalentemente da soggetti di origine albanesi, responsabili di aver importato sul continente e distribuito decine di quintali di cocaina per anni, avvalendosi di aziende del settore dell’autotrasporto operanti anche in Romagna.Le indagini sono state condotte dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato e delle Squadre Mobili delle Questure di Forlì e Modena che, a seguito del monitoraggio di un italiano dedito al commercio di stupefacenti, dimorante a Forlì, hanno ricostruito un’estesa e ramificata rete di trafficanti di cocaina e hashish, in grado di importare dal Belgio e dalla Spagna, avvalendosi di veicoli appositamente modificati, quintali di droga, poi distribuita a fornitori di livello intermedio dimoranti nel nord e nel centro Italia.Dalle indagini, coordinate inizialmente dalla Procura di Forlì, è emerso, infatti, che il cittadino italiano era in affari con due soci albanesi nel trasporto in Europa di ingenti quantità di cocaina, mediante l’utilizzo di una società forlivese di logistica.Il Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato Prefetto Francesco Messina ha dichiarato: “Un’indagine complessa, durata quasi tre anni, condotta in diverse parti del territorio nazionale e anche all’estero, che ha portato al sequestro di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti trafficati da organizzazioni transnazionali che sono state perseguite grazie alla cooperazione delle diverse Polizie e Magistrature coinvolte. Determinante è stata l’attività di valutazione e analisi delle comunicazioni criptate che gli indagati utilizzavano massivamente per realizzare il traffico internazionale di droga. Quanto all’azione di contrasto italiana, coordinata dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, è significativo ricordare i quantitativi di droga sequestrata (circa 120 kg di cocaina e 20 di cannabis) e l’ammontare dei sequestri di beni e denaro, eseguiti per un valore complessivo superiore al milione di Euro”.A riscontro di quanto ipotizzato, in data 19.08.2020, ad Aosta, la Squadra Mobile di Forlì ha sequestrato un carico di 28 chili di cocaina con il conseguente arresto di due corrieri.Le successive indagini hanno consentito di documentare la stabile presenza in Emilia-Romagna di almeno due associazioni per delinquere finalizzate al traffico internazionale di stupefacenti: una nella provincia di Modena e l’altra tra le provincie di Forlì-Cesena e Rimini, collegate tra loro e strutturate gerarchicamente disponendo di una moltitudine di uomini, armi, denaro, mezzi di trasporto e, soprattutto, di basi logistiche.Nella provincia di Forlì e Rimini è riscontrata la stabile presenza di aziende del settore della logistica che hanno trasportato per anni stupefacenti dal nord Europa. Nella provincia di Modena si è potuta riscontrare la presenza di 10 persone dei 27 indagati, che ha consentito di documentare il traffico di circa 320 kg di cocaina e dello scambio in un’occasione di 1 milione e 300 mila euro per l’importazione dal Belgio di un quantitativo pari a 43 kg di cocaina poi sequestrata come di seguito descritto. Fatti commessi ed accertati da dicembre a maggio 2020.Le persone catturate dalla Squadra Mobile di Modena, sono state individuate e tratte in arresto con il supporto delle Squadre Mobili del posto, nelle province di Genova, Bologna, Alessandria, Salerno e Lodi, grazie anche all’ausilio di personale del reparto prevenzione crimine e delle unità cinofile antidroga. Di particolare interesse la cattura di uno dei destinatari della misura cautelare, dimorante in Genova, individuato su un treno nei pressi della stazione ferroviaria di Salerno di ritorno dalla Calabria. Durante le contestuali perquisizioni nelle sopra indicate province, sono stati sequestrati 30 mila euro in contanti, telefoni cellulari e materiale per il confezionamento dello stupefacente. Delle 10 persone restano tuttora in corso le ricerche per la cattura di 3 cittadini albanesi non presenti sul territorio nazionale.Sul versante investigativo ed esecutivo, la Squadra Mobile di Forli-Cesena, ha operato, con l’ausilio delle locali squadre mobili, nelle province di Rimini, Frosinone, Teramo e Ravenna e Bari, catturando 10 persone, cui si aggiungono 1 arresto in Olanda ed 1 in Germania., ad esclusione di 5 persone che sono tuttora da ricercare in quanto non presenti sul territorio nazionale. Uno degli arrestati è stato fermato dalla Squadra Mobile di Bari su una nave di ritorno dall’Albania. Durante le attività esecutive sono stati rinvenuti e sequestrati numerosi beni di lusso (auto e preziosi) nonché 17 mila euro in contanti e  150 gr. di cocaina.La chiave di svolta che certifica l’esistenza di un’interconnessione delle due associazioni in argomento, è data appunto dal sequestro effettuato a Ravenna dalla Squadra Mobile di Forlì nel dicembre 2020, di oltre 40 kg di cocaina e dal conseguente arresto dei due corrieri coinvolti nella relativa importazione; quest’ultima è stata pianificata e portata a termine dalle due citate associazioni: quella modenese figurava quale acquirente e destinataria della partita, mentre quella romagnola era chiamata ad occuparsi materialmente del prelievo, del trasporto e della consegna della stessa.Successivamente, nel corso dell’attività di indagine, sono emersi ulteriori e preziosi riscontri che permettevano, nel complesso, di sequestrare kg 114 di cocaina, kg 37 di hashish, oltre un milione di euro in contanti ed arrestare 13 persone, due delle quali latitanti da anni ed in esecuzione di mandati di arresto europeo.Le operazioni svolte sul territorio nazionale dalle Squadre Mobili di Forli-Cesena e Modena per la cattura dei 27 indagati hanno visto l’impiego complessivo di 130 agenti della Polizia di Stato tra operatori delle varie Squadre Mobili in ausilio nelle province di dimora degli indagati, Reparti prevenzione crimine ed unità cinofile antidroga.Nella provincia di Modena in particolare nel corso dell’attività investigativa, è stato altresi individuato un ulteriore gruppo sempre di origine albanese, non direttamente collegato con gli indagati colpiti da misura cautelare, che ha permesso di arrestare in flagranza 5 persone nel marzo 2021 in possesso complessivamente di 11, 5 kg di cocaina, 37 kg di hashish e la somma in contanti di 160 mila euro.Complessivamente l’attività d’indagine ha permesso di documentare e raccogliere elementi probatori su 36 episodi di importazione transnazionale di sostanza stupefacente del tipo cocaina e di hashish, effettuati nel periodo compreso tra marzo 2020 e giugno 2021, per un peso totale pari a oltre una tonnellata di cocaina e una tonnellata di hashish per un giro di affari di oltre un miliardo di euro.L’intera attività d’indagine svolta simultaneamente alle ore 06.00 del 22 giugno 2023 in Italia, Germania, Olanda e Belgio alla presenza di personale di Europol ed Eurojust, ha visto l’impiego di 640 agenti di Polizia, 35 arrestati, 51 perquisizioni domiciliari.

(Fonte: Polizia – Questura – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Disarticolata una delle principali organizzazioni criminali d’Europa – arresti tra Italia, Germania ed Olanda

Nella prima mattina di giovedì 22 giugno, la Polizia di Stato ha eseguito 27 ordinanze di custodia cautelare in carcere, nell’ambito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Bologna – Direzione Distrettuale Antimafia – a carico di soggetti residenti in Italia e all’estero. Nel medesimo contesto operativo sono state effettuate perquisizioni ed eseguiti sequestri patrimoniali di appartamenti e denaro. Contemporaneamente, in Belgio, Germania e Olanda, sono stati eseguite ulteriori perquisizione e arresti. L’operazione, svolta congiuntamente tra Forze di Polizia e Magistrature di sei Paesi membri dell’Unione Europea, sotto il coordinamento di Europol e di Eurojust, ha smantellato più reti criminali composte prevalentemente da soggetti di origine albanesi, responsabili di aver importato sul continente e distribuito decine di quintali di cocaina per anni, avvalendosi di aziende del settore dell’autotrasporto operanti anche in Romagna.Le indagini sono state condotte dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato e delle Squadre Mobili delle Questure di Forlì e Modena che, a seguito del monitoraggio di un italiano dedito al commercio di stupefacenti, dimorante a Forlì, hanno ricostruito un’estesa e ramificata rete di trafficanti di cocaina e hashish, in grado di importare dal Belgio e dalla Spagna, avvalendosi di veicoli appositamente modificati, quintali di droga, poi distribuita a fornitori di livello intermedio dimoranti nel nord e nel centro Italia.Dalle indagini, coordinate inizialmente dalla Procura di Forlì, è emerso, infatti, che il cittadino italiano era in affari con due soci albanesi nel trasporto in Europa di ingenti quantità di cocaina, mediante l’utilizzo di una società forlivese di logistica.Il Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato Prefetto Francesco Messina ha dichiarato: “Un’indagine complessa, durata quasi tre anni, condotta in diverse parti del territorio nazionale e anche all’estero, che ha portato al sequestro di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti trafficati da organizzazioni transnazionali che sono state perseguite grazie alla cooperazione delle diverse Polizie e Magistrature coinvolte. Determinante è stata l’attività di valutazione e analisi delle comunicazioni criptate che gli indagati utilizzavano massivamente per realizzare il traffico internazionale di droga. Quanto all’azione di contrasto italiana, coordinata dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, è significativo ricordare i quantitativi di droga sequestrata (circa 120 kg di cocaina e 20 di cannabis) e l’ammontare dei sequestri di beni e denaro, eseguiti per un valore complessivo superiore al milione di Euro”.A riscontro di quanto ipotizzato, in data 19.08.2020, ad Aosta, la Squadra Mobile di Forlì ha sequestrato un carico di 28 chili di cocaina con il conseguente arresto di due corrieri.Le successive indagini hanno consentito di documentare la stabile presenza in Emilia-Romagna di almeno due associazioni per delinquere finalizzate al traffico internazionale di stupefacenti: una nella provincia di Modena e l’altra tra le provincie di Forlì-Cesena e Rimini, collegate tra loro e strutturate gerarchicamente disponendo di una moltitudine di uomini, armi, denaro, mezzi di trasporto e, soprattutto, di basi logistiche.Nella provincia di Forlì e Rimini è riscontrata la stabile presenza di aziende del settore della logistica che hanno trasportato per anni stupefacenti dal nord Europa. Nella provincia di Modena si è potuta riscontrare la presenza di 10 persone dei 27 indagati, che ha consentito di documentare il traffico di circa 320 kg di cocaina e dello scambio in un’occasione di 1 milione e 300 mila euro per l’importazione dal Belgio di un quantitativo pari a 43 kg di cocaina poi sequestrata come di seguito descritto. Fatti commessi ed accertati da dicembre a maggio 2020.Le persone catturate dalla Squadra Mobile di Modena, sono state individuate e tratte in arresto con il supporto delle Squadre Mobili del posto, nelle province di Genova, Bologna, Alessandria, Salerno e Lodi, grazie anche all’ausilio di personale del reparto prevenzione crimine e delle unità cinofile antidroga. Di particolare interesse la cattura di uno dei destinatari della misura cautelare, dimorante in Genova, individuato su un treno nei pressi della stazione ferroviaria di Salerno di ritorno dalla Calabria. Durante le contestuali perquisizioni nelle sopra indicate province, sono stati sequestrati 30 mila euro in contanti, telefoni cellulari e materiale per il confezionamento dello stupefacente. Delle 10 persone restano tuttora in corso le ricerche per la cattura di 3 cittadini albanesi non presenti sul territorio nazionale.Sul versante investigativo ed esecutivo, la Squadra Mobile di Forli-Cesena, ha operato, con l’ausilio delle locali squadre mobili, nelle province di Rimini, Frosinone, Teramo e Ravenna e Bari, catturando 10 persone, cui si aggiungono 1 arresto in Olanda ed 1 in Germania., ad esclusione di 5 persone che sono tuttora da ricercare in quanto non presenti sul territorio nazionale. Uno degli arrestati è stato fermato dalla Squadra Mobile di Bari su una nave di ritorno dall’Albania. Durante le attività esecutive sono stati rinvenuti e sequestrati numerosi beni di lusso (auto e preziosi) nonché 17 mila euro in contanti e  150 gr. di cocaina.La chiave di svolta che certifica l’esistenza di un’interconnessione delle due associazioni in argomento, è data appunto dal sequestro effettuato a Ravenna dalla Squadra Mobile di Forlì nel dicembre 2020, di oltre 40 kg di cocaina e dal conseguente arresto dei due corrieri coinvolti nella relativa importazione; quest’ultima è stata pianificata e portata a termine dalle due citate associazioni: quella modenese figurava quale acquirente e destinataria della partita, mentre quella romagnola era chiamata ad occuparsi materialmente del prelievo, del trasporto e della consegna della stessa.Successivamente, nel corso dell’attività di indagine, sono emersi ulteriori e preziosi riscontri che permettevano, nel complesso, di sequestrare kg 114 di cocaina, kg 37 di hashish, oltre un milione di euro in contanti ed arrestare 13 persone, due delle quali latitanti da anni ed in esecuzione di mandati di arresto europeo.Le operazioni svolte sul territorio nazionale dalle Squadre Mobili di Forli-Cesena e Modena per la cattura dei 27 indagati hanno visto l’impiego complessivo di 130 agenti della Polizia di Stato tra operatori delle varie Squadre Mobili in ausilio nelle province di dimora degli indagati, Reparti prevenzione crimine ed unità cinofile antidroga.Nella provincia di Modena in particolare nel corso dell’attività investigativa, è stato altresi individuato un ulteriore gruppo sempre di origine albanese, non direttamente collegato con gli indagati colpiti da misura cautelare, che ha permesso di arrestare in flagranza 5 persone nel marzo 2021 in possesso complessivamente di 11, 5 kg di cocaina, 37 kg di hashish e la somma in contanti di 160 mila euro.Complessivamente l’attività d’indagine ha permesso di documentare e raccogliere elementi probatori su 36 episodi di importazione transnazionale di sostanza stupefacente del tipo cocaina e di hashish, effettuati nel periodo compreso tra marzo 2020 e giugno 2021, per un peso totale pari a oltre una tonnellata di cocaina e una tonnellata di hashish per un giro di affari di oltre un miliardo di euro.L’intera attività d’indagine svolta simultaneamente alle ore 06.00 del 22 giugno 2023 in Italia, Germania, Olanda e Belgio alla presenza di personale di Europol ed Eurojust, ha visto l’impiego di 640 agenti di Polizia, 35 arrestati, 51 perquisizioni domiciliari.        

Scandalo post covd: due arresti ‘importanti’ nel ‘business’ delle mascherine importate

Inchiesta mascherine: arrestati l’ex capo dell’Agenzia delle Dogane Marcello Minenna e l’ex  parlamentare della Lega Gianluca Pini.

Secondo l’accusa Minenna facilitava lo sdoganamento delle merci in cambio di un posto nella Lega e della conferma del suo ruolo.

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)