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RICICLAGGIO PER IL CLAN DEI CASALESI, 8 ARRESTI: DUE IN CARCERE E 6 AI DOMICILIARI. OPERAZIONE TRA CALVI RISORTA E L’AGRO AVERSANO.

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RICICLAGGIO PER IL CLAN DEI CASALESI, 8 ARRESTI: DUE IN CARCERE E 6 AI DOMICILIARI. OPERAZIONE TRA CALVI RISORTA E L’AGRO AVERSANO: SEQUESTRATI ANCHE OROLOGI E AUTO SUPERLUSSO OLTRE A QUOTE DI 6 SOCIETA’. AI RAGGI X SOCIETÀ E ATTIVITÀ DI RIFIUTI CON PRESTANOME GIÀ INTERDETTA IN PASSATO PER COLLEGAMENTI CON IL CRIMINE ORGANIZZATO VICINO A MICHELE ZAGARIA. 11 MILIONI IL VALORE DEI BENI SEQUESTRATI.

 

Blitz e sequestro da 11 milioni di euro, la scorsa notte, tra l’agro Caleno e l’agro Aversano, da parte dei militari del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza di Roma – con il supporto locale del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta – nell’ambito di una indagine della Procura antimafia partenopea che ha colpito otto persone indiziate di appartenere a una organizzazione dedita ai reati di riciclaggio di denaro, frode fiscale ed intestazione fittizia di beni, aggravati dalla finalità di agevolare il clan dei Casalesi. Il provvedimento firmato dal gip del tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, scaturisce da un’indagine che ha raccolto elementi ritenuti probatori «a carico di un gruppo di imprenditori, con base organizzativa in provincia di Caserta, dedito in modo sistematico alla commissione di reati tributari». Oltre a conti correnti, immobili, beni di lusso come orologi (Rolex, Cartier) e danaro in contanti, i finanzieri hanno anche sequestrato alcune potenti autovetture (Audi, Maserati, Ferrari, Lamborghini) nella disponibilità di un imprenditore, Nicola Iorio operante in passato nel settore dei rifiuti. E stata proprio la cucitura con la società di gestione e smaltimento di rifiuti fittiziamente – intestata a un «prestanome» ma, di fatto, riconducibile ad una compagine familiare vicina ad ambienti camorristici del clan dei Casalesi . a far scattare l’aggravante camorristica. Secondo gli inquirenti. gli ingenti flussi finanziari originati dalle attività illecite, venivano successivamente riciclati attraverso una rete di persone fisiche e giuridiche accomunate da una medesima regia.

Due persone sono finite in carcere Antonio Caliendo, 38 anni, di Casal di Principe, e Luca Antonio Iorio, 49 anni di Calvi Risorta. Domiciliari per Gaetano Marrapese, 49 anni, di Pastorano (prestanome di una società di Iorio); Ersilia Carano, 59 anni, di Casal di Principe; Nicola Ferri, 68 anni di San Marcellino; Nicolino Iorio, 79 anni padre di Luca Antonio; Alfonsina Russo, 34 anni di Casal di Principe e Silvana Delia Corvino, 68 anni di Casal di Principe, madre di Caliendo. I fatti si riferiscono ad un periodo che va dal 2020 al 2022 e coinvolge società di Iorio come l’Ambienta ritenuta la naturale continuazione della Casertana Recuperi (destinataria di interdizione antimafia in passato in quanto avrebbe avuto una compartecipazione il settantenne di San Prisco, V.A. ritenuto vicino al boss Michele Zagaria. Quest’ultimo non indagato nel procedimento, come Nicola Schiavone, detto «U’Russ» – ritenuto in affari con Caliendo – nipote dell’ex primula rossa Francesco Sandokan Schiavone detenuto da 25 anni. Una serie di false fatture, per un importo di 7 milioni e mezzo di euro emesse dalle società di Caliendo, secondo gli inquirenti, sarebbero servite per aumentare costi dell’Ambienta necessari per il riciclaggio. Si parla anche di prelievi in contanti per circa tre milioni di euro in tre annicon le società «cartiere» come Caliendo Appalti, Edil Scavi, Geca Costruzioni Scavi e Three Sister. Operazioni con trasferimento di flussi di danaro per oltre 900 mila euro anche su conti correnti esteri come Bulgaria, Regno Unito, Polonia, Germania, Belgio e Lituania. Sotto sequestro, con orologi e auto, anche le quote di partecipazione di 6 società. Le indagini tecniche e di tipo bancario hanno comunque consentito di appurare il rimpatrio di buona parte dei capitali di verosimile provenienza illecita, attraverso movimentazioni di denaro contante. Le operazioni di sequestro sono proseguite fino alla tarda serata di ieri.

In carcere sono finiti: Antonio Caliendo, 38enne di Casal di Principe, e Luca Antonio Iorio, 49enne di Calvi Risorta. Ai domiciliari, invece, Gaetano Marrapese, 49enne di Pastorano; Ersilia Carano, 59enne di Casal di Principe; Nicola Ferri, 69enne di San Marcellino; Nicolino Iorio, 79enne di Calvi Risorta e padre di Luca Antonio; Alfonsina Russo, 34enne di Casal di Principe; Silvana Delia Corvino, 68enne di Casal di Principe e madre di Antonio Caliendo.

FONTE: di Biagio Salvati – Il Mattino del 3 febbraio 24 

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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