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Caiazzo. Centro storico: nuovo ‘look’ affidato a ‘pivelli’? gravi denunce dell’ex sindaco Giaquinto

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giaquinto-sgueglia-tiempe belle-11Caiazzo-Piazza-15x10-Lavori-6135Giudica un grave, quanto banale errore l’aver iniziato i lavori da piazza Porta Vetere

l’ex sindaco Stefano Giaquinto -professionista del settore- anche perché in tal modo i grossi mezzi d’opera saranno costretti a calpestare la nuova pavimentazione per procedere nei lavori verso l’altra estremità del decumano da dove, invece, a suo avviso, sarebbe stato opportuno iniziare l’opera anche per non compromettere (oltre alle fiere settimanali, da subito)  il terziario durante le imminenti festività varie (patrono, defunti, Immacolata, S.Lucia, natalizie…): peccato solo che non abbia sollevato il problema a tempo debito, anche durante il recente pubblico incontro ad hoc, anziché “a cose fatte”, come si evince dalla seguente missiva:
…In merito ai lavori di Riqualificazione del Centro storico, una mia considerazione in qualità di cittadino e di consigliere comunale del gruppo “Uniti per Caiazzo”.
Sarebbe stato meglio avviare i lavori da Via Castello, Via Severino e proseguire per via D’Ettorre, Via Federico di Svevia, Vico Ferrara e Via A.A. Caiatino anziché già bloccare l’ingresso del Centro Storico e vietare il mercato settimanale che rivedremo forse nel 2016 sopratutto in considerazione delle prossime festività natalizie, festa patronale e tenendo conto anche che cosi ora i mezzi d’opera dovranno transitare sui lavori realizzati.
Ma forse iniziare da Piazza Porta Vetere serve a mettere in mostra all’ingresso della città l’operato di questa amministrazione ribaltonista che non tiene conto della volontà popolare espressa con il voto di maggio, evidente che e stato più esaltante di quello che deve essere l’interesse della collettività, in considerazione inoltre dell’attesa proroga a cui tutti noi auspichiamo i lavori potevano essere anche avviati anche dalle aree esterne al centro storico a partire da Foro Boario, Parco Santo Stefano in Via Cattabeni ove dovranno essere realizzate opere di sistemazione e miglioramento previste dal progetto esecutivo, nonchè da Largo Fossi con i vicoli.
Il tutto sarebbe servito anche a non esporre l’amministrazione ad un eventuale e non sia mai revoca del contributo concesso e quindi al pagamento in proprio delle opere realizzate.
Il progetto di “Riqualificazione del Centro Storico con relativi sottoservizi” parte da lontano dall’amministrazione 2012/2013, quando la Giunta Giaquinto, Sgueglia, De Biasio, Di Sorbo, Chichierchia, De Matteo e Fasulo Angelo approvò il progetto preliminare e lo candidò al finanziamento, fino a giungere all’approvazione del contributo da parte della Giunta Regionale con delibera n. 496 del 22/11/2013.
La convenzione sottoscritta con la Regione, il 18 luglio 2014, prevede la chiusura dei lavori entro il 31 dicembre 2015, cosa che sarebbe stata fattibile se nelle procedure di gara sia di affidamento dei lavori che di Direzione dei Lavori non fossero intervenuti due ricorsi al Tar, cui il Comune e stato chiamato a difendersi, risultando vincitore nel primo ossia affidamento dei lavori e soccombente nel secondo affidamento incarico Direzione dei Lavori.
Quest’ultima controversia, avviata nel mese di maggio 2015 e conclusasi a settembre 2015, giusto il tempo perso necessario, che sarebbe servito ad avviare i lavori in primavera ed arrivare ad oggi praticamente con i lavori realizzati all’80%, senza timore di revoca o proroga, non fosse altro perché lavorare nei mesi estivi avrebbe agevolato la velocità di esecuzione dei lavori, evitando di andare incontro alla stagione invernale che sta facendo il suo ingresso.
Certo ora gli amministratori diranno che non e compito loro decidere da dove iniziare, che i lavori devono essere conclusi entro il 31 dicembre e quindi si doveva partire dal centro storico come se qualcuno potesse credere realmente che tutte le opere possono essere finite entro tale data, che l’amministrazione non entra nel merito delle scelte organizzative ecc ecc. ma se l’amministrazione non e capace o non e in grado di indirizzare conoscendo la realtà, le esigenze, la quotidianità dei propri cittadini o anche se volete di imporsi a chi ha sottoscritto un contratto con l’ente pubblico, beh! allora poveri noi cittadini, questo non è il Bene Comune.
(Grazie – Stefano Giaquinto – Lettera Aperta – Archiviata in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
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