Pontelatone. La più grande porte megalitica europea è a Treglia, ma quanti la conoscono?
Pochi sanno che la più grande porta megalitica ancora esistente in Europa si trova in Campania, nel comune casertano di Pontelatone, più precisamente nei pressi della frazione di Treglia, piccolo centro abitato alle falde dei Monti Trebulani.
A poche centinaia di metri dal centro abitato si trova una delle più imponenti testimonianze storiche attestanti l’importanza di cui quest’area godeva già in epoca preromana, grazie alla sua posizione strategica tra Capua e Alife.
Complice la particolare fertilità delle campagne, già decantata da Plinio il Vecchio che l’apprezzò per la qualità del vino, a partire da IX secolo a.C vi fu una intensa frequentazione da parte di popolazioni italiche, Osci e Sanniti, che edificarono la città che, a partire dal II secolo a.C., in epoca romana, venne chiamata Trebula Balliensis, dopo essere entrata nell’orbita romana dopo la sconfitta di Pirro.
È molto verosimile che i due protagonisti della II Guerra Punica, Annibale e Quinto Fabio Massimo il Temporeggiatore, siano passati per Trebula facendovi ingresso proprio attraverso la porta megalitica
riscoperta solo in epoca recente, la cui costruzione è databile alla seconda metà del IV secolo a.C.
Il centro abitato era costituito da una rocca, l’acropoli e, più in basso, l’abitato sannitico-romano. Nella parte sud-occidentale della città sono stati ritrovati i resti del teatro e si presume che nei suoi pressi si trovasse anche il foro.
Diverse statue e iscrizioni riportate alla luce sono oggi custodite nel Museo Campano di Capua.
Quel che lo scorrere dei secoli ha conservato meglio fino ai giorni nostri sono la possente cinta muraria con la porta megalitica e i resti delle terme romane.
L’imponente cinta muraria che delimitava e difendeva il centro abitato aveva una lunghezza complessiva di 1800 metri e venne realizzata con grandi blocchi di pietra calcarea di cui la zona è molto ricca.
La grande porta, che spicca nettamente tra altri varchi d’accesso, si trova sul versante occidentale e stupisce per il suo aspetto monumentale e la sua profondità, ricordando non poco la grande porta d’ingresso della città di Micene, in Grecia. Con ogni probabilità all’epoca era protetta da un grande bastione.
Oggi questa grande struttura in pietra si trova immersa nella lussureggiante campagna collinare, da cui emerge all’improvviso come testimonianza incancellabile di un glorioso passato.
A poca distanza, proprio di fianco alla strada, si trovano i resti delle terme romane di epoca tardo-imperiale che la cui presenza dà testimonianza del fatto che la città godette di prosperità per diversi secoli prima di essere abbandonata.
Sono ben visibili le strutture relative agli spogliatoi, al frigidarium e al calidarium, come era in uso in tutti gli impianti termali.
Nel corso degli scavi vennero trovate anche diverse tombe sia di età imperiale, sia sannitiche, con ricchi corredi ancora inviolati.
La porta megalitica venne scoperta durante una campagna di scavi effettuati negli anni 2007-2009. Fino a quell’epoca non era stata individuata perché completamente sommersa da terra e vegetazione
Il sito, purtroppo scarsamente segnalato e ancor meno conosciuto, non è mai stato scavato se non a tratti e meriterebbe una robusta opera di recupero.
Il suo fascino è tuttavia notevole e regala una sicura emozione quando si passa al di sotto della grande porta che ha protetto e allo stesso tempo accolto per secoli gli abitanti della sua città.
(Fonte: RosmarinoNews – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
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