Caserta. ‘L’Unione Europea nelle aree interne e rurali’: dibattito con il direttore di Coldiretti e il presidente dei Campi Flegrei
Un importante incontro si è tenuto lunedì nella sede di Europe Direct di Caserta sul tema: “L’Unione Europea nelle aree interne e rurali”.
Moderati dal coordinatore del centro Ed Vincenzo Girfatti, sono intervenuti Giuseppe Miselli, direttore Coldiretti Caserta, e Franco Maisto, presidente del Parco Regionale Campi Flegrei.
«Un terzo del Pil italiano – ha affermato Miselli – è gestito ed è guidato dal settore agricolo. La pandemia da Covid da un lato e le guerre dall’altro ci hanno riportato ad una situazione sicuramente complessa, durante le quale ci sono state dei ritardi anche nella produzione di beni primari come il grano. Nonostante le grandi difficoltà, siamo riusciti ad uscirne fuori anche grazie alla legge sulle ‘pratiche sleali’, che consente ai produttori di poter difendersi ed evitare che ci sia l’acquisto di un prodotto al di sotto del costo minimo di produzione.
Questo ci consente di mantenere le aziende redditizie; in questo modo, riescono a sopravvivere sul territorio e a restare anche nelle zone interne. Ci troviamo dinanzi ad un’agricoltura sociale, che salva anche le popolazioni e le zone dove insistono.
Altro elemento di rilievo, ennesima battaglia di Coldiretti, è la legge contro la commercializzazione dei prodotti derivanti da cibi sintetici. Pensare alla produzione di carne o di latte senza allevamenti significa abbandonare i territori. Anche così difendiamo le aziende agricole e i consumatori. Per quanto riguarda lo sviluppo rurale diventa fondamentale la costituzione di distretti agro-alimentari di qualità».
Dal dibattito è emerso un elemento molto importante: esistono ancora norme provvisorie di salvaguardia e non piani calibrati sulle esigenze dei singoli territori. A sottolineare questo aspetto è stato il presidente del Parco Regionale Campi Flegrei Franco Maisto che ha aggiunto: «Dove non ci sono delle aree già dedicate all’agricoltura, i gestori dei terreni trovano degli evidenti problemi qualora volessero mettersi in regola. Sicuramente occorre trovare un rimedio a questa situazione; si potrebbe immaginare un sistema di concertazione, tramite un protocollo d’intesa per competenze territoriali. A volte siamo costretti a dire di ‘no’ a progetti importanti di insediamento agricolo, anche in terreni incolti con erbacce, semplicemente perché vanno contro alle norme assurde. E’ una falsa tutela dell’ambiente che fa male all’essere umano e all’ecosistema».
Il coordinatore del centro Europe Direct Girfatti ha concluso riferendo: «Per quanto riguarda le esigenze delle aree interne e protette è necessario che venga messa in campo una norma specifica. Il confronto tra una organizzazione come la Coldiretti e un Ente, come il Parco dei Campi Flegrei o quello del Matese, può creare delle risoluzioni a problematiche importanti che rendono la gestione di determinate aree ancora più complessa».
(Annabella Pavia – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)