Ruviano. ‘Festa dei Cornuti’: tornano di attualità gli storici reportage professionali di Giuseppe Sangiovanni
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Réportage, curiosità, costume e tradizione: un mix d’ironia, goliardia e puro divertimento (di Giuseppe Sangiovanni).
Orgogliosi di esserlo, sfileranno in processione cantando l’inno, mostrando il prodotto tipico del posto: le corna.
Siamo becchi, felici e contenti! Cornuti ruvianesi, fenomeno antropologico, sorprendentemente saliti in cattedra in due università italiane, in un convegno a Berlino, ed in volumi universitari.
“Cornuto è bello! Siamo felici e contenti”. A gridarlo in coro un nutritissimo gruppo di cornuti doc, riunitisi anche quest’anno a Ruviano, arcinoto in Italia e nel mondo come “il paese dei cornuti”! Una leggenda, divenuta “realtà”, alla fine degli anni settanta, quando alcuni giovani pieni di entusiasmo ed ardenti d’amore per la terra natia, vollero dare seguito alla leggenda, tramandata da secoli di generazione, in generazione. Per diventare cornuti doc! Una presa di coscienza sulla necessità di difendere il “marchio” in via d’estinzione. Per non dimenticare il curioso e bizzarro rito, verosimilmente già presente in era pagana, nel minuscolo paesino della provincia di Caserta: interrotto negli anni anche per lunghi periodi, e di tanto in tanto ripreso – che ormai, da 44 anni, si celebra, puntualmente ogni anno.
Tutto iniziò come uno scherzo. Il cupo mese di novembre. Si riunirono, si dettero da fare, spesero la loro baldanza giovanile, ma anche i pochi spiccioli che avevano da parte, affrontarono diffidenze ed incredulità, freddezze ed assenteismi, decisi a celebrare la Festa dei Cornuti, collocata l’undici novembre (quest’anno per le condizioni meteo, verosimilmente spostata), in onore di San Martino, noto protettore dei portatori d’aculei. Andò tutto per il meglio.
Sfilando coraggiosamente in processione per le strade del paese, con mastodontiche corna sulla testa, in una sorta di “autoflagellazione collettiva”. “Furono premiati da applausi e da lodi esterne, ma anche dalla soddisfazione intima che la coscienza del bene regala agli uomini di buona volontà”- racconta Pasquale Petrazzuoli, segretario dell’Associazione Cornuti Ruvianesi.
E fu sull’eco del successo della festa, che l’anno dopo i cornuti organizzati, diventati per l’occasione una ventina, tornarono all’assalto. Decisi a dare soluzione di continuità alla tradizionale festa. La fine dell’estate di quell’anno fu il preludio alla nascita di un’associazione. L’ACR: Associazione Cornuti Ruvianesi. Sodalizio presieduto da Paolo Nicolella, che conta centinaia di soci anche oltre Oceano. Associazione cresciuta negli anni, per l’arrivo di nuovi adepti, ogni anno in fila chi per cominciare il noviziato, chi per ricevere il “battesimo” e la conseguente patente di becco.
GRANDE IRONIA
Cornuto è bello. I duemila abitanti del paesino casertano sono orgogliosi di esserlo e l’undici novembre di ogni anno si ritrovano, provenienti dall’intera penisola (qualcuno anche dall’America) per festeggiare il loro patrono, sfilando in processione, con gioia e “speranza”- con tanto di stendardo, santo, monaco, chierichetto e presidente, tutti in costume tipico, accompagnati dalla banda per cantare il caratteristico inno dei cornuti: processione che si conclude con l’incendio del fantoccio di pezza, naturalmente munito di grossi aculei. Uniti dalle armi portate sulla testa, “mimetizzati” per gioco con buona dose d’ironia. “Terapia” per allontanare lo spettro di “pesi” veri sulla fronte, per dribblare ed esorcizzare l’incombente pericolo: l’anamnesi di qualche “antropologo”del luogo. In passerella becchi di tutti i tipi, con corna lunghissime, personalizzate, tecnologiche.
LA PROCESSIONE
Goliardia, ironia, folklore per valorizzare il “prodotto tipico ruvianese”. Le corna Processione, inno, battesimo nuovi adepti, discorso del Presidente dell’Associazione, che anche quest’anno elencherà le dieci buone regole del cornuto doc.
“E’ un momento di allegoria, ironia, spensieratezza e puro divertimento- dichiara sorridendo-il presidente Nicolella. La nostra associazione- è nata con lo scopo di far valere i propri diritti, per alleviare le sofferenze delle persone colpite dalla sindrome dei bernoccoli, per aiutarle in modo corretto sul piano neuro-riabilitativo, tramite un sereno confronto con le altre vittime”.
Quest’anno, purtroppo, è mancato il cuore pulsante della nostra Associazione, il caro farmacista, dottor Pietro La Prova: perdita che ci ha profondamente addolorati.
CORNUTI FENOMENO ANTROPOLOGICO FINITI IN DUE UNIVERSITA’ ITALIANE e ALL’ESTERO
Ruviano, patria dei cornuti, che sorprendentemente sono saliti in cattedra (almeno in due università italiane, in un convegno a Berlino, ed in volumi universitari. A quando la festa nazionale? Festa terapizzante per milioni d’italiani spesso alle prese con il fastidiosissimo peso sulla testa: un buon metodo per alleviare il doloroso carico pendente!
La professoressa Rita Giuliani dell’Università La Sapienza, ne ha parlato pure in un convegno a Berlino.
LA FESTA DEI CORNUTI DI RUVIANO SBARCA NEL MONDO
Il tradizionale evento finito in due volumi dell’Università di Padova e in Russia Ruviano, il paese dei cornuti finisce nel mirino dell’Università’ La Sapienza di Roma. E non solo.
Un fenomeno sottovalutato nella città della Reggia, diventato oggetto di ricerca e studio da parte della professoressa Rita Giuliani, titolare della II Cattedra di Lingua e Letteratura russa, presso l’importante polo universitario romano.
Non uno dei tanti docenti universitari italiani, ma una figura di grande spessore: membro della redazione della rivista internazionale di studi russistici e rappresentante in Italia di “Vsemirnoe slovo”, edizione russa di “Lettre Internationale”. Membro della “Società Teatrale M. Bulgakov” di San Pietroburgo. Coordina il Dottorato di ricerca in Slavistica. Frenetica l’attività di ricerca, che ha prodotto più di quaranta pubblicazioni, privilegiati i seguenti temi: L’opera letteraria di L.Andreev e M. Bulgarkov, scrittori russi del 900 (Leonid Andreev, 1977; Michail Bulgarkov, 1981; L’opera postuma di Ribellino (è stata allieva), di cui ha pubblicato saggi inediti di letteratura russa) L’arte della fuga, 1987; Per Anna Karenina, 1995.
Da tempo si occupa di letteratura italiana nell’opera di autori russi (della Roma dell’800) dedicando all’argomento i volumi Vittoria Caldani Lapcìenko: “La fanciulla di Albano”, nell’arte nell’estetica e nella letteratura russa (1995), la miscellanea internazionale di studi Obraz Rimav Russkoi literature (l’immagine di Roma nella letteratura russa) Roma-Samara 2001 e la monografia la “meravigliosa” Roma di Gogol(2002).
Questa in sintesi Rita Giuliani, monumento della cultura mondiale, che ha scritto al giornalista freelance Giuseppe Sangiovanni, autore di diversi articoli sui cornuti di Ruviano: “Egregio dottor Sangiovanni, insegno Letteratura russa alla ‘Sapienza’ di Roma e sto pubblicando un articolo sulla descrizione di una ‘festa dei cornuti’ fatta da un grande scrittore russo dell’inizio del 900: Leonid Andreev. Nell’articolo cito abbondantemente il Suo articolo del 2003 sulla festa dei cornuti a Ruviano. Ne ho anche parlato a un convegno a Berlino nel luglio 2005 e in quella sede ho proiettato le immagini di commento al Suo testo. Siccome sto pubblicando l’articolo in un volume dell’università di Padova, vorrei sapere da Lei, detentore del copyright, se potesse autorizzarmi a pubblicare news e foto tratte dal Suo articolo.
Siccome i miei lavori vengono sistematicamente saccheggiati o scopiazzati senza indicazione delle fonti, io detesto fare altrettanto. Spero l’anno prossimo di riuscire a venire a Ruviano per l’11 novembre, credo che ne valga la pena. Cordialmente – Rita Giuliani.
E di recente, la docente della Sapienza ha scritto nuovamente a Sangiovanni : “Nell’approssimarsi della Festa (n.d.r.dei cornuti di Ruviano), mi è gradito confermarVi che il testo dell’intervento è stato pubblicato, con tanto di foto (per le quali avevo chiesto e ottenuto l’autorizzazione dall’autore dell’articolo che citavo) in una miscellanea dell’Università di Padova e, questa non ve l’aspettavate!, anche in russo in un volume uscito nel 2006 ad Orel (Federazione russa).
Un motivo di orgoglio in più per i festeggiati, per definizione “cornuti e contenti”!
(Anna Aiossa – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)
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