Caiazzo. ‘La Maddalena’, perplessità sulla qualità della pseudo fiera: 120.000 euro per il mercato del trash?

Fiera della Maddalena: più o meno come un mercato settimanale (non quelli caiatini, che l’inettitudine politica e, dicono, la malcelata smania di favorire qualche “iper”, hanno grdualmente relegato nell’albub dei ricordi.

Ma di questo passo, per alcuni, anche la fiera-non-fiera “è destinata a morire”, non conta se viene molta gente ed i politicanti “consumati” conoscono bene la differenza, anche se anche la loro faccia di bronzo è… consunta…

Una tre giorni (in sostanza ridotti a poco più di uno), dove a farla da padrona sarà la gastronomia.

Espositori sempre meno presenti negli anni. Ma, in compenso, anche sempre meno qualificati, cioè più dequaliificanti per una fiera degna del nome.

Da più parti emergono perplessità sul livello della manifestazione, qualitativamente considerata sempre più “scadente”, perché evidentemente organizzata non solo da incapaci, ma anche in pochi giorni e forse solo per telefono o via social.

Anni fa la Fiera della Maddalena era un evento di spessore: centinaia gli espositori (veri), ma negli anni l’evento è andato scadendo, anche a causa della scarsa qualità della merce messa in vendita.

Il mercato del trash: manifestazione ridotta a un bancarellificio di venditori tutti uguali, tutti con le stesse cose.

Un’iniziativa culturalmente modesta, fin troppo modesta.

Nonostante questo, la Regione Campania ha sborsato 120 mila euro!

L’unica star presente riguarda, come anticipato, la gastronomia.

Chiamato a far da specchietto per le allodole, il maestro di fama mondiale Franco Pepe, che sicuramente attirerà migliaia e migliaia di persone, che verosimilmente accorreranno per gustare la mitica pizza, famosa ormai in tutti i continenti, ma che, con pari certezza, della fiera resteranno totalmente delusi.

Può essere che una fiera (mercato) non sia in grado di generare altri contenuti?

Capisco l’esigenza degli organizzatori di far cassa e quindi vendere più stand possibili, ma perché non si richiede agli espositori una qualche specializzazione, tematica o merceologica? Qualche unicum che li differenzi?

Anche negli stessi loro interessi, altrimenti rimangono in concorrenza l’un contro l’altro e l’unica arma competitiva rimane il solito prezzo più basso.

Alla luce di quanto si è visto nelle ultime edizioni, sepre più scadenti, per il “mercato della Maddalena” 120 mila euro sembrano decisamente troppi a meno che, per il segmento dello spettacolo, non arrivino a Caiazzo: Annalisa, Venditti, Chemical Rosa, Blanco, Baglioni, Amadeus e non i soliti musicisti e cantanti napoletani, “affiliati” a De Luca, quindi alla Regione Campania.

Vuolsi così colà dove si puote!…

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