Caiazzo. Addio mesto a Tommaso Sgueglia nel duomo gremito, con record di attestati
Un dolore incommensurabile per i familiari, in primis la vedova Mena De Sorbo e i figli Eleonora e Giovanni, ma anche una gran perdita per l’intera comunità, non solo caiatina, che aveva sempre potuto contare sul dottore Sgueglia, nelle circostanze più disparate, come attestato dai numerosi oratori che si sono succeduti al termine della concelebrazione, presieduta per la circostanza, sabato mattina nel duomo, dall’emerito parroco monsignor Antonio Chichierchia, come si è evinto dalla sua stessa omelia, da sempre amico ed estimatore del compianto.
Ma la grandezza dell’uomo è comprovata non solo dalle esternazioni di circa una decina di oratori, molti dei quali autorevoli, per l’occasione venuti anche da altre regioni, diversi sindaci non solo del comprensorio, ma anche da altri particolari che all’apparenza potrebbero sfuggire.
A partire dalla durata del rito, protrattosi fin verso le ore 13, proprio a causa dei tanti interventi che diverse personalità, estimatori, amici e congiunti hanno ritenuto di dover fare per comprovare, ove mai ce ne fosse stato bisogno, le esemplari doti del compianto, sempre prodigatosi, in tanti modi e su vari “fronti”, in esclusivo favore del prossimo.
Altra circostanza, a memoria umana, finora unica in Caiazzo, l’eccezionale numero di manifesti, dovuti non solo ad istituzioni, enti e autorità, ma anche a semplici cittadini, privati che hanno voluto onorare il compianti non solo con bouquet e corone floreali (altro “record”) ma anche con un pubblico “grazie”: tanto numerosi da risultare insufficienti non solo le apposite bacheche comunali, solitamente destinate ad ospitare molteplici necrologi di diverse persone, ma anche il vicino muro.
Grazie, allora, in particolare dalla comunità caiatina tutta, dottore, per tanti Tommaso, riposa in pace.
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