Caiazzo. Monte Carmignano: appello per realizzare finalmente il Museo di un ‘sopravvissuto per caso’

Un accorato appello affinché, finalmente, venga presa di petto la questione del monumento da realizzare nei luoghi in cui il 13 ottobre 1943 fu perpetrato l’eccidio di Monte Carmignano è stato indirizzato a numerose autorità dal signor Vincenzo D’Aversa, originario di Castel Morrone, residente a Formia, ma che all’epoca viveva nei pressi dei casolari in questione, ove solo per un caso fortuito non si trovò, con i suoi familiari, al momento dell’efferata strage.

Di seguito il testo della missiva, indirizzata a: Presidente dei Consiglio del Ministri, Giorgia Meloni; Ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Gennaro Sangiuliano; Borgomastro della città gemellata di Ochtendung, Germania; sindaco del Comune di Caiazzo, Stefano Giaquinto, associazione Familiari Vittime di Monte Carmignano, associazione Monte Carmignano per l’Europa, associazione Pro Loco Caiazzo “Nino Marcuccio”, Direttore del Gazzettino-Caserta, Direttore del Corriere della Sera, Milano.

Oggetto: Ristrutturazione Masserie “Albanese” e “Marseglia” in Monte Carmignano, Comune di Caiazzo (CE), luoghi dove avvenne l’eccidio di ventidue innocenti, soprattutto bambini, ad opera della furia nazista, il 13 ottobre 1943.

In riferimento a quanto riportato in oggetto, la presente vuole essere un appello ai fini del recupero e della
valorizzazione dei “luoghi della memoria”, ricordando l’importanza storica e culturale delle Masserie “Albanese” e  “Marseglia” in Monte Carmignano, nel comune di Caiazzo (CE), luoghi dove avvenne una delle più violente stragi ad opera della furia nazista.

Mi chiamo Vincenzo D’Aversa, maresciallo della Guardia di Finanza in congedo, nato a Castel Morrone il 3 marzo 1936.

Ho vissuto a Caiazzo (CE) e la mia infanzia è stata purtroppo segnata dal periodo bellico.

Il 13 ottobre 1943, le truppe tedesche in ritirata verso la linea Gustav, massacrarono a Monte Carmignano ventidue innocenti tra cui sette donne, undici bambini e quattro uomini (adulti), inumanamente ed al di fuori di ogni logica.

Miracolosamente scampato alla strage con la mia famiglia solo perché quel giorno decidemmo di cambiare direzione anziché raggiungere a Monte Carmignano i nostri compaesani ai quali eravamo affettivamente molto legati, mi reputo fortunato ma allo stesso tempo mi sento in dovere di appellarmi alla Vostra autorità affinchè possa finalmente trovare realizzazione il progetto, ufficialmente già da tempo approvato, di ricostruzione delle Masserie “Albanese” e “Marseglia” come Monumento storico e di realizzazione con lo spazio antistante del “Parco della memoria”.

Tutto questo per onorare la memoria di vittime innocenti e per preservare i luoghi della nostra storia valorizzando la memoria collettiva, dovere imprescindibile per tutti noi.

Mi permetto di citare la frase dei premio Nobel losè Saramago “Noi siamo la nostra memoria e la responsabilità che ci assumiamo. Senza memoria non esistiamo e senza responsabilità forse non meritiamo di esistere“.

Speranzoso di un Vostro riscontro, Cordiali saluti.

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