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Da Casal di Principe a Bruxelles ‘Coordinamento Bufalino’ fa rimbalzare buone nuove per gli allevatori

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Trapela tutto l’entusiasmo del Coordinamento unitario in difesa del patrimonio bufalino dalla seguente nota-stampa divulgata dopo la coferenza Stampa tenuta giovedì mattina presso la sede della Comunità Europea:

Ottime notizie da Bruxelles: le lancette del conto alla rovescia per il piano fallimentare corrono più veloci

Si è tenuta come previsto giovedì mattina l’incontro della delegazione del Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino con la Commissione Petizioni del Parlamento  Europeo. Francesco Di Tella (responsabile del Soccorso Contadino di Caserta, uno dei co-proponenti la Petizione Europea) si è rivolto con un appello forte (vedi il testo in allegato) alla Commissione Europea ed ai Parlamentari del Parlamento Europeo, ponendo i due obiettivi che il Coordinamento si è posto per la giornata: la petizione (che ha l’obiettivo di raccogliere decine di migliaia di firme in Italia e in Europa) diventi lo strumento e l’occasione per fare chiarezza su quanto sta accadendo in Campania e l’Europa intervenga per chiedere conto alla Regione Campania ed al Governo Italiano del disastro che sta colpendo il territorio casertano arrivando a mettere in campo tutti gli strumenti utili come l’apertura di una procedura di infrazione per ottenere il rispetto degli ordinamenti e delle regole comunitarie.

In risposta all’appello dell’Avvocato Di Tella, ancora una volta, per bocca di Laslo Kuster (funzionaro della Unità Salute Animale della Commissione Salute) ha riproposto la tesi “ufficiale” dalla Commissione Europea: “Noi non possiamo intervenire perchè gli Stati e le Regioni hanno l’autonomia per decidere, la questione non è di competenza della Commissione Europea“.

Evidentemente, qualcosa sta cambiando se, invece, gli interventi dei parlamentari della Commissione Peti intervenuti hanno espresso tutt’altro orientamento. Impietosi e realistici gli interventi degli europarlamentari italiani intervenuti che da tempo seguono la vicenda: Piernicola Pedicini e Rosa D’Amato hanno sottolineato come, invece sia urgente e necessario mettere fine allo scandalo di un Piano disastroso rispetto cui la Commissione e il Parlamento Europeo non possono chiudere gli occhi.

Sorprendente l’intervento di uno dei parlamentari di peso e di esperienza della Commissione, il Tedesco Peter Jahr (Democratici Cristiani – Gruppo del Partito Popolare Europeo) che, smontando tutta l’impostazione proposta dal funzionario della Commissione Salute e dimostrando di conoscere nei dettagli la vicenda fino ad arrivare a citare diversi dei documenti inviati dal Coordinamento a corredo della Petizione, ha sottolineato come “sia arrivato il momento che la Commissione Europea chieda conto alla Regione Campania su quanto sta avvenendo esprimendo un giudizio fortemente negativo“.

E’ cosi che su proposta dell’Europarlamentare tedesco e con la sottoscrizione degli Europarlamentari Pedicini e D’Amato. La Commissione Peti ha approvato la risoluzione che impegna la Commissione Europa ad intervenire per richiamare la Regione Campania ed ha autorizzato la raccolta delle firme alla petizione nei prossimi mesi.

Il commento di Gianni Fabbris (nella foto): “Un altro passo in avanti verso la soluzione di un problema che sembrava insolubile ed un altro segnale: non ci sono intoccabili. Il tempo per chi ha voluto finora fare finta di niente continuando a produrre disastri si sta rapidamente consumando. Il conto alla Rovescia per il Piano che si concluderà inevitabilmente con il suo ritiro da oggi corre più veloce. Nei prossimi giorni con l’avvio della Commissione di Indagine al Senato avrà un’altra accelerazione. Cosa aspetta la Regione Campania e quanti la stanno sostenendo fin dentro il Governo ha capire che è l’ora di ritirare le deleghe alla task force e di sedersi con gli allevatori per trovare una soluzione?

Alle ore 12 è iniziata la  conferenza stampa da Bruxelles degli Europarlamentari Pedicini e d’Amato con la delegazione del Coordinamento (Di Tella, Noviello e D’Agostino); Gianni Fabbris è intervenuto in streaming.

Di seguito una sintetica cronistoria

Oggi, 23 marzo 2023, una delegazione del Movimento Salviamo le Bufale, è impegnata a Bruxelles in due appuntamenti importanti per confrontare con la Commissione PETI del Parlamento Europeo la proposta di Petizione avanzata nei mesi scorsi e registrata circa quindici giorni fa sulla piattaforma online con il numero 1042/2022 (vedi in allegato il testo)

Nella Petizione (primo firmatario e propoponente, Gianni Fabbris portavoce del Coordinamento Unitario e Presidente Onorario di Altragricoltura) si chiede alla Commissione ed al Parlamento Europeo di intervenire per ottenere che la Regione Campania e lo Stato Italiano rispettino e applichino  gli ordinamenti comunitari in materia di trattamento della Brucellosi e della TBC Bovina e Bufalina e in particolare che rispettino il merito e il contenuto della Dirtettiva Comunitaria 689/20.

La petizione (con un importante corpo di allegati in via di ulteriore arricchimento) documenta come il fallimento delle strategie della regione falliscono proprio perchè evadono o eludono l’applicazione delle regole comunitarie.

Segue il testo della sintesi operata dal segretariato della Commissione per presentare la petizione:

Il firmatario è allarmato dalla situazione della brucellosi bufalina in Campania e, in particolare, nella provincia di Caserta e dall’andamento dell’infezione da Mycobacterium tuberculosis complex (MTBV), che si è deteriorata particolarmente nell’ultimo triennio, e denuncia come la delibera della regione Campania n. 104/22 non risolverà i problemi, anzi li aumenterà. Si stigmatizza l’inadeguatezza degli attuali piani di profilassi che andrebbero immediatamente modificati, e si lamenta il fatto che i piani di azione messi in campo dalla regione Campania negli ultimi quattro anni (DGR n. 207/2019, DGR n. 104/2022 per il controllo e l’eradicazione della brucellosi e della TBC Bovis nei bufali campani), si sono tradotti in un micidiale sistema di distruzione dei bufali del casertano. Si chiede pertanto un intervento per ottenere il rispetto del trattato e della normativa dell’UE, in particolare, delle procedure e del dettato del regolamento delegato (UE) 2020/689 della Commissione, del 17 dicembre 2019, che integra il regolamento (UE) 2016/429. Si sottolinea la scarsa capacità di risanare gli allevamenti, a causa dell’assenza di un sistema di sorveglianza che consenta di individuare le fonti di infezione e le modalità di diffusione, e si indica che sono stati vaccinati solo 72 allevamenti dei 356 presenti, ovvero appena il 20 %. Il firmatario contesta fortemente lo strumento utilizzato dalla regione Campania, cioè il ricorso alla macellazione totale degli effettivi degli allevamenti (stamping-out) che ha prodotto, su oltre centomila animali avviati all’abbattimento per brucellosi, solo l’1,4 % di casi di positività sulla base delle analisi post-mortem e nel caso della TBC meno dell’1 % di capi con lesioni da MTBC e/o isolamento del batterio. Un’altra conseguenza disastrosa consiste nel fatto che numerosissimi allevamenti sono stati dichiarati infetti senza che in essi sia stato individuato un solo “caso confermato” di infezione. Il firmatario indica che da quando la regione Campania ha riacquisito la responsabilità della gestione delle attività di eradicazione, affidandone il coordinamento e la responsabilità a una task force da essa stessa nominata, in dieci anni, la prevalenza della BRC in provincia di Caserta è tornata a circa il 18 % rispetto all’1 % del 2011. Si chiede pertanto alle istituzioni europee di intervenire stante i conflitti inconciliabili della delibera 104/22 della regione Campania con il disposto dell’articolo 9 del regolamento (UE) 2020/689.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

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