S.Maria C.Vetere. Morto l’avvocato Aricò, autentico principe del Foro: ricordo sturggente di tre suoi degni colleghi
É venuto a mancare uno dei più eccelsi e illustri principi dell’avvocatura penale italiana: il grande maestro professor Giovanni Aricò (nella foto) così ricordato da Fabrizio Merluzzi, Giuseppe Cincioni e Raffaele Crisileo:
“Vogliamo ricordare a chi lo ha conosciuto, per motivi professionali o privati, una persona di grandissimo spessore, di eccelsa competenza e straordinaria umanità, di totale dedizione alla propria missione, di vera classe e altissima signorilità: un vero e indiscusso gentiluomo; fonte di immenso sapere, di non comune conoscenza e di altissimo senso etico.
Un vero maestro per noi e per una miriade di avvocati di tutta Italia.
Sicuramente un caposcuola e un maestro straordinario, punta di diamante dell’avvocatura italiana, una eccellenza nazionale per il sapere giuridico trasmesso che non ha mai temuto confronti formando intere generazioni di avvocati.
Ci ha lasciato il grande Giovanni Aricò. Chapeau.
Ci piace citare un frase del nostro grande maestro: “Io sono un artigiano che lavoro in trincea. Sono convinto che il rispetto che l’avvocato deve dare al magistrato nasce dalla polemica perché solo cosi può dare un contributo all’accertamento della verità“.
Ed allora riposa in pace, che la terra ti sia lieve, grande uomo, grande professore, grande avvocato che ora ritorni dopo cinquant’anni (da quando ti sei trasferito nella Capitale) nella tua città natale, Santa Maria Capua Vetere, che ha perso uno dei figli di cui andava fiera e che di te avrà memoria grata e sicuramente ti intitolerà una via o una piazza”.
(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
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