Campania. Trasporto pubblico locale, altro che agevolato: le vicissitudini di un utente
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Spettabile redazione, dopo aver letto gli elogi del consigliere regionale Giovanni Zannini in merito al funzionamento del trasporto pubblico regionale, per amore di verità, ho deciso di raccontarvi le mie traversie da pendolare di trasporti locali, con aziende promiscue, da trenitalia a bus riconosciuti dalla regione campania e treno “metropolitano” EAV Piedimonte Matese-Napoli.
Il tutto con abbonamento mensile denominato Unico Integrato, poichè consente di viaggiare su tutti i mezzi pubblici riconosciuti dal consorzio unico, senza dover acquistare altri titoli di viaggio.
Avvalendomi della Legge di Stato nota come Bonus Trasporti, previo accesso al portale del Ministero e inserimento dei dati necessari, ho ricevuto e stampato il documento con “codice QR” corrispondente al ticket utile per tutto il mese di settembre all’abbonamento unico, o 60 euro di bonus, ma ne pago altri 30 mensili per la tratta Santa Maria Capua Vetere-Caserta, appartenente alle Ferrovie dello Stato.Quando però volevo rinnovare il tutto per il mese di ottobre presso la stazione ferroviaria Caserta, mi è stato negato il beneficio previsto dal citato bonus poichè, secondo l’addetto, se si fosse trattato di un titolo “Trenitalia” avrei potuto rinnovare l’abbonamento con bonus nella stazione Caserta, ma, essendo un abbonamento di tipo “Unico” (che viene venduto in tutti i punti stazione, punti lotto eccetera), per il rinnovo sarebbe stato necessario recarsi a Napoli.
Ho allora pensato di esporre le mie perplessità alla regione Campania – ufficio trasporti pubblici, ma non hanno neanche risposto alla mia lettera: stesso esito per le doglianze indirizzate al presidente De Luca.
Ho quindi scritto una PEC al Consorzio Unico e finalmente ho ricevuto una risposta, peraltro quando gia il bonus era scaduto, confermativa della mancanza di una convenzione fra la stazione ferroviaria di Caserta (Trenitalia) ed il servizio “Unico” Bonus.
In buona sostanza tutti vendono biglietti o abbonamenti “Unico” ma, per avvalersi del “bonus”, bisogna andare solo a Napoli dove ovviamente bisugna mettere in conto attese e code estenuanti.
Dalle informazioni acquisite in varie stazioni di partenza e di arrivo, tutti coloro che vendono questi titoli sarebbero propensi ad aggiornarsi per poter vendere i citati titoli col bonus, ma dal COnsorzio nessuno li avrebbe mai contattati per proporlo.
Per accedere al bonus “Unico Campania”, quindi, ciascun viaggiatore deve recarsi solo a Napoli, stazione centrale, oppure on line pagando però altri cinque euro per una smart card, da ritirare sempre a Napoli.
Una cattiva gestione ed amministrazione regionale, insomma, che causa disservizi al cittadino pendolare costretto a prendersi un giorno di ferie per poter ottenere il suo abbonamento mensile, oppure annuale, per recarsi a Napoli.
E così, mentre dalla regione Campania continuano a non dare risposte, a riprova di tracotanza e mala amministrazione, molti viaggiatori che usano l’abbonamento unico sono stati costretti a rinunciare al bonus perchè stufi di queste angherie.
Tutto questo forse lo ignora il consigliere regionale Zannini che invece ha magnificato tale “servizio”?
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