Caserta, vergogna. Non trova posto riservato: disabile caiatina mulata per sosta prolungata con grattino nelle strisce blu

Prima di sottoporsi a visita medica, una persona disabile dovrebbe recarsi dal veggente,

evidentemente, secondo politicanti e burocrati del Comune casertano, per cercare di capire quanto lunga potrà essere l’attesa e quindi acquistare l’esatto numero di grattini da apporre sotto il parabrezza dell’auto che è costretta a parcheggiare nelle strisce blu in difetto di spazio dedicato come per legge.

É questa la deprimente sintesi della storia raccontata da un’artista caiatina, residente nei pressi della stazione Carabinieri, costretta da circa vent’anni sulla sedia a rotelle e quindi a sottoporsi a una periodica (inutile) trafila di visite imposta per confermare la persistenza di una disabilità purtroppo irreversibile; il tutto alla via Mantegna, dove insiste un centro specializzato ma, evidentemente, ciò nonostante, non sufficienti spazi riservati al parcheggio delle persone diversamente abili.

Incongruenza ancor più amara se è vero che proprio nella città della Reggia i politicanti si sono sciacquati la bocca pubblicizzando “urbi et orbi” l’istituzione di parcheggi riservati alle donne incinte, senza però riflettere, evidentemente, allorché chissà quale mente eccelsa (secondo un addetto, addirittura l’ex commissario prefettizio Maria Grazia Nicolò) ha deciso di disporre, ad esclusivo beneficio della ditta appaltatrice, l’obbligo di pagamento anche per le persone disabili se, come nella fattispecie, costrette a parcheggiare in uno spazio blu.

Fermo restando che una “multa” da ben 41 euro “comminata” da un ausiliario della sosta per grattino scaduto, come fa notare un esperto lettore, equivale a carta straccia, in quanto non prevista dal Codice Stradale, la vittima di tale mostruoso “burosauro” sarebbe costretta a proporre ricorso al giudice di pace o meglio allo stesso prefetto se, come auspichiamo, un rigurgito di orgoglio non dovesse indurre il neo sindaco, il comandante della polizia locale, la delegata provinciale alle pari opportunità o chi per loro a un intervento “auto censorio” cioè in sede di autotutela, dandone tempestiva comunicazione alla malcapitata almeno per lenire la sua disillusione, che traspare tutta dalla seguente denuncia:

“Caserta non è una città a misura di persone disabili.

Farmacie, Asl, pullman, tutte situazioni che sono precluse a chi come me è costretta sulla sedia a rotelle.

Non è vivere questo, neanche i marciapiedi sono a misura di chi è gravato dalla non mobilità come me!

Ma costretta a pagare la multa perché non sono garantiti i parcheggi per i diversamente abili e per essermi recata ad effettuare una visita specialistica, rappresenta una vera e propria beffa”.

Intanto un esperto professore caiatino assicura alla malcapitata, tramite la nostra redazione, la propria disponibilità e assistenza gratuita per approntare un circostanziato ricorso.

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