Piedimonte Matese. Comune: gestione discutibile ma non per questo sanzionabile: lo assicura il segretario Riccio

rispetto ai primi otto mesi dell’anno: è quanto emerge dalla relazione redatta dal segretario generale del Comune Sandro Riccio (nella foto a sinistra) all’esito dei controlli interni eseguiti sugli atti amministrativi posti in essere dagli uffici comunali nel terzo quadrimestre 2015.

Se a giugno, in prima battuta, furono rilevate determine prive di attestazione della copertura finanziaria della spesa, altre dove mancava in allegato lo schema di contratto con la ditta aggiudicataria che si approvava nel corpo dell’atto, mandati di pagamento sprovvisti dei riferimenti alle determine di liquidazione e ai contratti di servizi con i fornitori; se ad ottobre, in seconda battuta, si registrò un calo delle illegittimità, negli ultimi 4 mesi dell’anno appena trascorso la macchina comunale ha dato vita a sparute carenze dal punto di vista amministrativo e contabile.

Lo ha attestato il segretario Riccio che, all’esito del controllo cui sono stati sottoposti taluni atti, in primis le determine ed i mandati di pagamento, ha segnalato le irregolarità riscontrate a seguito delle verifiche espletate a campione su alcuni atti, nella relazione inviata al presidente del Consiglio Comunale Benny Iannitti, ai capigruppo consiliari Fabrizio Pepe, Daniele Ferrucci e Luigi Del Monaco, ai responsabili di settore, al revisore dei conti, al nucleo di valutazione e alla giunta comunale presieduta dal sindaco Vincenzo Cappello.

Nella fattispecie, seppure in misura minore rispetto alle prime due verifiche eseguite lo scorso anno, anche in questa tornata Riccio ha riscontrato carenze limitate a singoli atti amministrativi, come determine con impegni di spesa errati, altre prive della copertura finanziaria, atti senza gli estremi dei capitoli di spesa ed altro ancora.

Tali controlli interni, previsti dall’apposito regolamento comunale ai fini della regolarità amministrativa, hanno visto passare sotto la lente d’ingrandimento le determinazioni di impegno di spesa, in misura pari al 10%; i contratti di importo superiore a 10.000 euro, in misura pari al 15% e, infine, atti amministrativi (determinazioni diverse da quelle di impegno di spesa, mandati di pagamento e reversali di incasso) in misura pari al 5%.

I predetti atti sono stati sottoposti a selezione casuale, con l’ausilio dei dipendenti addetti all’ufficio di segreteria.

Alla luce di tanto, il segretario generale ha invitato i dirigenti firmatari degli atti carenti a fornire chiarimenti o elementi integrativi in merito alle carenze evidenziate entro 15 giorni dalla ricezione della relazione, pur sottolineando lo stesso Riccio che “non sono state comunque evidenziate irregolarità tali da perfezionare fattispecie penalmente sanzionate, per cui non ricorre l’obbligo di trasmettere la relazione all’ufficio competente per i procedimenti disciplinari, alla Procura presso la Sezione Regionale della Corte dei Conti e alla Procura presso il Tribunale“.