Matese. Comunità montana, anno nuovo, problemi vecchi: fa appello alla Regione il presidente Pepe
della Comunità Montana del Matese Fabrizio Pepe.
La drammatica situazione finanziaria che vive l’Ente montano da ormai quattro anni perdura tuttora e, nonostante il cambio di guida al vertice politico del Regione avvenuto a primavera dello scorso anno, l’andazzo non sembra essere murato più di tanto atteso che mancano all’appello i fondi relativi a diverse annualità.
E con il nuovo anno, si sono ripresentate le vecchie problematiche con la comunità montana che attende l’accredito di ingenti risorse, ed i dipendenti che scontano sempre un anno e più di ritardo nella riscossione dei loro stipendi, nonostante gli enormi sforzi sin qui profusi dall’amministrazione comunitaria per andare incontro alle legittime aspettative del personale, come dimostrato anche dalle assunzioni di responsabilità alle quali non si è mai sottratta la giunta presieduta da Pepe. Con una nota indirizzata alla dirigente regionale del settore Primario ed Interventi sul Territorio, Flora Della Valle, e al governatore della Campania, Vincenzo De Luca, il vertice dell’Ente montano ha comunicato l’avvio regolare delle opere di riforestazione e di manutenzione boschiva sul territorio del Matese, senza soluzione di continuità tra il vecchio ed il nuovo anno, da parte degli oltre 220 Baif a tempo indeterminato, in attesa dell’approvazione prima in giunta generale e poi dalla Regione stessa del piano di forestazione.
Interventi urgenti resisi necessari a seguito delle avverse condizioni atmosferiche, da realizzarsi nell’ambito degli alvei e della viabilità di servizio forestale, così come segnalato dai sindaci dei comuni del comprensorio, e che rientrano a pieno titolo tra i lavori finanziabili con i finanziamenti di cui al fondo sociale di coesione (Fsc).
Pepe, nel contempo, però, ha riaffermato “l’urgente necessità perché si dia corso ad ogni necessario e dovuto adempimento al fine di garantire l’erogazione delle risorse finanziarie relative sia alla parte residua del 2014, non ricompresa nell’iniziale insufficiente riparto, come più volte segnalato, che quelle relative all’intero esercizio 2015, per il quale nessuna anticipazione è stata erogata con gravi, preoccupanti e, talvolta, drammatiche conseguenze negative ricadenti sulle famiglie degli attuali 204 OTI ‘storici’ in servizio ed i 16 OTD altrettanto ‘storici’.
Senza contare che il trattamento di fine rapporto relativo all’anno 2012 deve ancora essere liquidato in favore della comunità montana, tanto che il presidente chiede alla Regione di “esperire ogni utile interessamento perché venga dato corso al pagamento del Decreto emesso già dal 2012 riferito allo stanziamento in favore di questo Ente per la corresponsione dei Trattamenti di fine rapporto (TFR)“.
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