Caiazzo. ‘Scoppio nella notte’: cede la condotta idrica appena ‘riparata’, pronto intervento degli operai locali
Presto e bene, com’è noto, non possono convivere sicché è comprensibile
che nella fretta, conseguente ai mesi perduti per pastoie burocratiche (e maggiori spese per i contribuenti, da ritenersi imputabili esclusivamente alla civica amministrazione ovvero a qualche suo “ligio” funzionario, qualcosa possa andare storto ovvero si verifichi qualche inconveniente.
Proprio come quello che, in piena notte, ha determinato il brusco risveglio dei residenti nell’area interessata dai lavori di riqualificazione del centro antico, nel contesto dei quali, in particolare, giovedì era programmata la sostituzione della condotta idrica, invero, fatiscente, con conseguente interruzione dell’erogazione sin dalle ore otto.
A causa di altri immaginabili contrattempi, però, il black out idrico ha interessato la zona solo dal primo pomeriggio sicché, inevitabilmente, i avori di sostituzione della condotta, peraltro parziali, si sono protratti fino a tarda sera.
Premesso un doveroso apprezzamento per il personale a ciò addetto, sostanzialmente locale, che si è prodigato così a lungo senza esitazioni per alleviare i disagi per i (concittadini) residenti, per la cronaca, intorno all’una di notte un boato seguito da un forte spruzzo ha risvegliato i residenti, molti dei quali sulle prime avevano pensato a un violento quanto repentino acquazzone preceduto da saette, rendendosi però ben presto conto di quanto era realmente accaduto, cioè che aveva ceduto proprio il punto in cui, temporaneamente, la nuova condotta era stata collegata alla vecchia, da sostituire in seguito, per non far restare ancora senza il prezioso liquido i residenti, molti dei quali affacciati o che scrutavano dai balconi cosa diavolo fosse accaduto, atteso che l’acqua fuoriuscita dalla condotta raggiungeva i piani alti delle contigue abitazioni.
In particolare, fra queste, proprio il palazzo in cui abita il sindaco, che però non si è visto, se non fugacemente ovvero, a orario d’ufficio, recarsi verso il vicino municipio con la borsa, in cui forse custodiva il “materiale” occorrente per “fare da sentinella”, come aveva assicurato in un apposito incontro, ma, vivaddio, durante l’esecuzione dei lavori, non certo in caso di improvviso incidente.
E meno male che la condotta interessata (stavolta) era quella idrica, non cioè quella del metano, come più di uno ha sottolineato nel conseguente chiacchiericcio, per contro bilanciato da notevole apprezzamento per gli operai, per fortuna locali, intervenuti in men che non si dica, in piena notte, per risolvere temporaneamente il problema, semplicemente chiudendo una “saracinesca” e, quindi, di buon mattino per risolvere il problema, almeno temporaneamente.
E la storia continua…