Teleradio-News ♥ mai spam o pubblicità molesta

'Se un uomo non ha il coraggio di difendere le proprie idee, o non valgono nulla le idee o non vale nulla l'uomo' (Ezra W.Pound)

Teleradio-News ♥ mai spam o pubblicità molesta
AttualitàDalla CampaniaPolitica, economia, giustiziaTempo libero, sport, cultura, fede, salute, curiosità, eccetera.

Campania, Regione fa sempre più rima con carrozzone: muore il consorzio idrico; nasce l’Ente Idrico!

Teleradio News ♥ Sempre un passo avanti, anche per te!
oliviero-11x15-gennaro-11rubinetto-11x15-soldi-11Nel riordino del servizio idrico, votato lunedì in RegioneCampania tra sospensioni e proteste dei pentastellati,

-che predispone un nuovo assetto e definisce le funzioni sia di Palazzo Santa Lucia sia degli enti locali- sono i termini e gli eventuali limiti dell’autonomia decisionale dei sindaci a tenere banco nel dibattito sul territorio.
Se è certo che la provincia di Caserta avrà un proprio “ambito distrettuale” nel nuovo Ente Idrico Campano (Eic), resta aspro, però, lo scontro tra le forze politiche sul ruolo sostanziale che avrà il “Consiglio di distretto” (composto da 30 sindaci) rispetto a quello formale prospettato nel disegno di legge appena approvato.
Aspetto, quest’ultimo, cui si aggiunge la preoccupazione del presidente della Provincia di Caserta, Angelo Di Costanzo, relativa al “mantenimento dei livelli occupazionali in seno agli enti esistenti, come il Consorzio Idrico Terra di Lavoro (Citl), in attesa di capire nelle prossime ore di approfondire quali saranno le reali ripercussioni operative della nuova legge”.
Due punti -l’autonomia e il destino dei 44 dipendenti del Citl- su cui il consigliere regionale del Pd e presidente commissione Ambiente, Gennaro Oliviero (nella foto a sinistra – che ha illustrato in aula il ddl), non mostra dubbi:
“Nessun rischio su entrambi i fronti – sottolinea – perché l’istituendo Ente Idrico Campano dovrà comunque relazionarsi con i cinque consigli di distretto, che ricalcano la distribuzione territoriale dei precedenti ”Ato”, composti da 30 sindaci ciascuno, eletti proporzionalmente alla popolazione.
I primi cittadini, saranno i portatori delle istanze della popolazione.
Sul fronte occupazionale, inoltre, i dipendenti del Consorzio saranno riassorbiti dal nuovo gestore, che sarà scelto proprio dai sindaci.
E per Caserta si tratta di una novità perché, per la prima volta dopo 30 anni, avrà un proprio distretto”.
E mentre il padre comboniano Alex Zanotelli, anima dei comitati in difesa dell’acqua pubblica e dell’esito del referendum, protesta argomentando che “la legge approvata creerà un’agenzia unica che gestirà la governance e le fonti stesse dell’acqua”; tocca al presidente del Pd campano, Stefano Graziano, gettare acqua sul fuoco delle polemiche:
“Il referendum del 2011 è stato rispettato: l’acqua è e resterà pubblica, la gestione è affidata ai sindaci.
La legge dispone che sia regionale l’adduzione (il passaggio dai punti di prelievo dell’acqua potabile ai serbatoi, prima dell’immissione nella rete di distribuzione), mentre i sindaci potranno decidere su distribuzione e manutenzione del servizio attraverso i consigli di distretto.
Ora servirà una campagna di informazione tra i cittadini perché in giro ho sentito troppe imprecisioni”.
Critico il consigliere di Forza Italia, Gianpiero Zinzi, soprattutto su come si è arrivati all’approvazione della legge: “Altro che ”Keep calm e si lavora”, per il Pd da oggi lo slogan sarà ”Keep calm? ci pensano i 5 stelle”.
Noi abbiamo avuto un atteggiamento costruttivo fin dal primo momento, e in aula c’era l’opportunità di discutere gli emendamenti bocciati in Commissione.
Invece il Pd ha votato una legge strategica per il futuro della Regione in pochi minuti e senza dibattito, approfittando del caos generato dai pentastellati.
Di fatto, però, mentre noi proponevamo di dare poteri e autonomia ai territori, ci troviamo un Ato unico, diretta emanazione di De Luca che, nella sostanza,determinerà anche le scelte che verranno dagli ambiti distrettuali”. 
29 PAGINE E 26 ARTICOLI LA LEGGE NON CREA ENTUSIASMI
Arriva, seppur nella bagarre, il via libera alla legge regionale del sistema idrico integrato.
Il ddl disciplina da una parte il riordino del servizio idrico, dall’altra l’istituzione dell’Eic (Ente idrico campano).
Nelle 29 pagine e 26 articoli che compongono il testo, tra le altre cose, è previsto che “la Regione Campania e gli enti locali del territorio regionale perseguano il bilanciamento fra offerta e domanda idrica per uso civile, nel rispetto ecocompatibile con gli altri usi produttivi e ambientali”.
Riconoscano inoltre che “l’uso dell’acqua necessaria per i bisogni umani sia diritto inviolabile ed inalienabile della persona”.
La disciplina degli usi delle acque – si legge ancora nel testo – è finalizzata allo scopo di evitare gli sprechi e di favorire il rinnovo delle risorse; tutelare il diritto per le famiglie indigenti con l’erogazione del minimo giornaliero; tutelare la corretta utilizzazione delle risorse idriche secondo principi di solidarietà, di salvaguardia delle aspettative e dei diritti delle generazioni future. Con questa legge viene inoltre istituito l’Ente Idrico Campano, cui partecipano obbligatoriamente tutti i comuni del territorio regionale.
L’Eic predispone, adotta e aggiorna il “piano d’ambito, individua il soggetto gestore del servizio idrico integrato in ogni ambito distrettuale, predispone e approva le convenzioni con i gestori e relativi disciplinari”.
È previsto l’esercizio associato delle funzioni pubbliche mediante l’Ato, Ambito territoriale ottimale, suddiviso in quelli distrettuali (Napoli, Sarnese-Vesuviano, Sele, Caserta, Calore-Irpino) e la partecipazione dei cittadini ai processi decisionali dell’Eic, attraverso un Comitato consultivo.
Le funzioni di organizzazione del servizio idrico, della forma di gestione, di determinazione e modulazione delle tariffe all’utenza, di affidamento della gestione e il relativo controllo spetterà agli enti locali, ma sempre attraverso l’Ente idrico.
Le modalità di subentro dell’Eic, nei rapporti giuridici dei precedenti Ato sono definiti con delibera di Giunta regionale.
Un emendamento a firma di Casillo, Oliviero e Amabile (Pd) sottolinea come i “commissari nominati per la liquidazione degli Enti d’ambito, esercitano le funzioni di ordinaria amministrazione. Non possono comunque adottare gli atti disciplinati dal metodo tariffario idrico”.
Una legge che però non è piaciuta dalle parti di Palazzo San Giacomo e che diventa terreno di scontro politico tra Comune e Regione.
Per la prima volta infatti il sindaco Luigi de Magistris alza i toni rispetto ad una vicenda a strettamente amministrativa.

(Comunicato Stampa – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Teleradio News ♥ Sempre un passo avanti, anche per te!

Teleradio News

tel. (+39) 0823 862832; 333 148 1414 - 393 2714042 - 334 539 2935; mail to: info@tr-news.it - info@teleradio-news.it - http://teleradionews.info - web: www.tr-news.it - htps://www.teleradio-news.it e vari siti web collegati

Lascia un commento