Una discussione che forse si poteva evitare
e invece ha coinvolto – da attoniti spettatori – numerosi passanti, si è verificata giovedì mattina lungo via Roma quando l’assistente della polizia municipale Sergio De Luca e l’ausiliario Pierino Rolli hanno contestato a un’anziana residente la (presunta) occupazione abusiva di suolo pubblico.
“Rectius”: l’apposizione di alcune fioriere su uno slargo del marciapiedi, sembra non pavimentato dal Comune, prospiciente l’abitazione della donna, ove fino allo scorso anno insisteva una salumeria il titolare della quale, intanto defunto, del pari pare occupasse abitualmente quello spazio con espositori, veicoli, casse e quant’altro.
Ritenendo che si trattasse di suolo pubblico, pare anche a seguito di una segnalazione, come per legge, gli agenti hanno intimato alla donna, con modi pacati, di rimuovere senza indugi i vasi, essendo palese la violazione di legge.
Convinta invece che si trattasse di pertinenza abitativa, l’anziana avrebbe risposto “per le rime” agli agenti che, dopo animata e prolungata, ma vana discussione, alla presenza di numerosi passanti e perfino increduli automobilisti in transito, trattandosi comunque di addobbi che abbelliscono la strada, come altri presenti altrove, “pro bono pacis”, i due agenti hanno ritenuto opportuno ritirarsi, per poi relazionare però al responsabile dell’ufficio Tecnico Comunale, che avrà modo di accertare il reale titolo di proprietà e quindi, se trattasi come parrebbe di suolo comunale, attivarsi intimando epistolarmente alla donna la rimozione di quanto indebitamente apposto, ad evitare sanzioni che potrebbero essere anche notevoli.
Lecito però domandarsi, se questa è la procedura ottimale, perché non si è evitato il precedente “ambaradan”, che certo non fa onore a una città che vuole apparire accogliente e ospitale tanto da bandire anche concorsi, sia pure senza tangibile seguito, per indurre i cittadini ad abbellire i balconi proprio con ricche fioriere.
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