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Formicola. Immigrati pretendono subito tutti i diritti italiani e bloccano l’ambulanza per 4 ore: rivolta sedata dalla Benemerita

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Ore di follia, paura, aggressione, “sequestro” di ambulanza con inferma da ricoverare e blitz dei Carabinieri

si sarebbero vissute nella notte fra sabato e domenica presso il lussuoso villaggio turistico multi piscina che da tempo ospita centinaia di extracomunitari approdati in Italia con barconi, per voce di popolo, gestiti da sodalizi criminosi internazionali e poi “sbolognati” ovunque vi siano strutture pronte ad accoglierli, quali resunti rifugiati politici, in cambio del denaro quotidianamente sganciato (e di recente “raddoppiato”) dalla comunità europea, cioè anche da noi contribuenti italiani.

A quanto riferito infatti alcuni esagitati stranieri avrebbero in buona sostanza impedito il ricovero di un’assistente sociale intervenuta per aiutarli ma brutalmente “aggredita” dagli stessi, trattenuto per ore anche l’ambulanza e i sanitari intervenuti per prestarle soccorso e, dulcis in fundo, intavolato una serrata trattativa con dei Carabinieri, pare così “intrattenuti” quasi fino all’una di notte.
Il tutto dopo che, sempre a quanto riferito, nella serata di sabato 16 maggio dallo stesso villaggio turistico, che da tempo pare ospiti centinaia di immigrati, era stata allertata la postazione 118 di Caiazzo affinché intervenisse con urgenza a Formicola, presso un struttura per prestare un presunto malore occorso ad un’assistente sociale presso una cooperativa evidentemente pagata per aiutare gli extracomunitari giunti in provincia di Caserta.
Recatasi sul posto insieme a un collaboratore per sincerarsi che gli “ospiti” fossero regolarmente curati e la situazione fosse nella norma, nel corso del sopralluogo l’operatrice sarebbe stata quasi accerchiata da decine di ospiti extracomunitari che avrebbero preteso con insistenza e senza ulteriori indugi carta d’identità e permesso di soggiorno, pressandola al punto da farla sentir male, tanto da indurre il collaboratore ad allertare il 118.
Prontamente, quindi dalla postazione caiatina sarebbe stato disposto l’invio di un equipaggio composto dal dottore Pontecorvo coadiuvato dagli assistenti Pannone e Riello.
Una volta visitata la donna e ritenutone necessario il trasporto urgente presso una struttura ospedaliera, ciò sarebbe stato fermamente impedito da cotanti ospiti con frasi del tipo: “Amico tu non uscire se non arrivare carta di identità e permesso di soggiorno!” esclamavano alcuni di questi facinorosi.
Neanche le insistenze del medico sarebbero valse a calmare i facinorosi che anzi si sarebbero fatti minacciosi al punto da indurre un assistente italiano a chiamare i Carabinieri che, una volta sul posto, avrebbero dovuto lungamente prodigarsi per indurre a più miti pretese gli esagitati che intanto avrebbero continuato a impedire il trasferimento dell’inferma, intanto distesa su una barella e assistita dai sanitari, pertanto distolti molto più del tempo strettamente necessario da altre eventuali urgenze.
Questo perché alcuni esagitati “ospiti” avrebbero preteso l’immediato attestato dei loro presunti diritti, di cittadinanza e identità del “bel paese”, alcuni asserendo anche, sempre secondoq uanto trapelato, che avrebbero avuto urgente bisogno di cure specialistiche, a carico della sanità italiana, in quanto affetti da epatite,  tubercolosi e perfino Aids, circostanze ovviamente tutte da verificare.
Solo verso l’una di notte, grazie alla “mediazione” congiunta di militari e sanitari, questi ultimo avrebbero potuto finalmente accompagnare l’inferma al pronto soccorso nosocomio casertano.
Secondo uno dei presenti si sarebbe trattato di una “esperienza… davvero terrificante: per un momento abbiamo pensato al peggio, mentre per tutto il periodo che siamo stati chiusi nel villaggio alla mercé di centinaia di extracomunitari abbiamo avuto la consapevolezza che lo Stato ha abbandonato a se stessi sia noi che viviamo in queste zone e sia gli stessi ospiti giunti dall’Africa.
Grazie al sangue freddo dei Carabinieri, almeno loro non ci hanno abbandonato, ne siamo venuti fuori, ma abbiamo realizzato tutti che se questa orda di extracomunitari avesse voluto alzare gli animi, ci avrebbero letteralmente macinato.
‘Amico tu di qua non esci se non arrivano documenti!’ non le dimenticherò mai più queste parole che rimbombano nella mia testa.
Quattro ore in balia di questa gente”.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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