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‘re.qual.sol.’:

S.Lorenzello (BN). ‘RE.QUAL.SOL.’: concluso in modo eccellente il progetto regionale di ‘Agronomi senza frontiere’

I brillanti risultati scientifici e di indotto produttivo in agricoltura e allevamento ottenuti dal progetto “Re.Qual.Sol. – Recuperare e Salvaguardare la Qualità dei Suoli” dell’Associazione “Agronomi Senza Frontiere della Campania” sono stati presentati nell’evento conclusivo organizzato nella sala consiliare del comune laurentino.

I workshop del progetto si sono caratterizzati per le specifiche esercitazioni pratiche di analisi del suolo, svoltesi sul campo e coordinate dai professionisti agronomi dell’associazione. Sono state contestualmente rilevate e valutate le caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche dei campioni analizzati. Il programma è stato sostenuto dal Gal Alto Tammaro-Titerno e finanziato dalla Regione Campania, ed è stato attuato in accordo di partenariato con l’Associazione nazionale produttori agricoli, presieduta da Carlo Lavorgna, e con le aziende agricole di Giuseppe Antonio Colantone, Antonio Cusanelli, Dina Del Nigro, Giovanni Di Leone, Angelo Ialacci e Giuliano Maturo.

Nell’evento conclusivo, a fare gli onori di casa è stato il sindaco di San Lorenzello, Antimo Lavorgna, che ha espresso il suo plauso per l’iniziativa progettuale e per la scelta del comune laurentino come location del convegno divulgativo sui risultati del progetto, che ha coinvolto anche i comuni di Faicchio e Pietraroja.

Il simposio è stato moderato dal giornalista Michele Miky Di Maina.

La successione degli interventi scientifici è stata coordinata da Ettore Varricchio, presidente del corso di laurea magistrale presso l’Unisannio in Biologia-Risorse alimentari e nutrizione.

Sono intervenuti: Alessio Valente, docente di Geologia all’Unisannio e responsabile tecnico scientifico del progetto Re.Qual.Sol.; per l’associazione “Agronomi senza frontiere della Campania”, il presidente Massimo Palladino e i consulenti tecnici Michele Bucciero, Carmen Cenicola, Giuseppe Martuccio, Walter Nardone e Serafino Ranauro; per il Settore agricoltura della Regione Campania, Carlo Coduti; per il Gal Alto Tammaro-Titerno, il coordinatore Massimo Di Tocco e la componente del consiglio di amministrazione Antonella Cappella.

Il professor Valente ha sottolineato il concetto che la qualità dei suoli è strettamente correlata alla quantità e alla tipologia della materia organica presente. «In tal senso – ha precisato il docente dell’Unisannio – non sempre abbiamo trovato una situazione vantaggiosa per garantire produzioni di pregio, in riferimento ai campioni analizzati. Questo sia per quanto riguarda i suoli per l’agricoltura, sia relativamente alla zootecnia e al pascolo».

Il professor Valente ha inoltre argomentato che l’erosione areale lineare, favorita da una crescente aggressività delle piogge, incide negativamente sulle caratteristiche originarie dei suoli. «L’erosione idrica – ha spiegato il responsabile tecnico scientifico del progetto Re.Qual.Sol. – tende anche a causare la perdita di gran parte della porzione superficiale, ricca di nutrienti. Abbiamo comunque repertato molti campioni di terreno con significativi spessori di materia organica. Occorrono ‘buone prassi’ per migliorare le condizioni del suolo, specie laddove la suscettibilità all’erosione rappresenta un impedimento al suo utilizzo produttivo».

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Pietraroja (BN). ‘Re.Qual.Sol.’: riuscito ‘workshop’ sul suolo ad alta quota di ‘Agronomi senza Frontiere’

“Suolo ad alta quota”, tutela e produttività nel workshop del progetto “Re.Qual.Sol.” di “Agronomi Senza Frontiere della Campania”.
Il “suolo ad alta quota” per allevamento e pascolo presenta specifiche necessità di “buone pratiche” agricole, poiché esso è caratterizzato da aree sia qualitative che con tendenza ad un naturale degrado.
E’ il concetto portante emerso dal “workshop montano” del progetto “Re.Qual.Sol. – Recuperare e Salvaguardare la Qualità dei Suoli”, elaborato dall’Associazione “Agronomi Senza Frontiere” della Campania.
Tale evento si è svolto in località Pantanello di Pietraroja, in collaborazione con le aziende agricole partner del progetto Colantone Giuseppe Antonio, Cusanelli Antonio, Ialacci Angelo e Maturo Giuliano. Il programma è sostenuto dal Gal Titerno-Alto Tammaro e finanziato dalla Regione Campania.
Come nelle precedenti occasioni, anche questo workshop si è caratterizzato con specifiche esercitazioni pratiche di analisi del suolo, svoltesi sul campo e coordinate dai professionisti agronomi dell’associazione. Sono state contestualmente rilevate e valutate le caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche del suolo.
Successivamente, al simposio divulgativo in materia, coordinato dal giornalista Michele Miky Di Maina, sono intervenuti: Alessio Valente, docente di Geologia all’Unisannio e responsabile tecnico scientifico del progetto Re.Qual.Sol.; Ettore Varricchio, presidente del corso di laurea magistrale presso l’Unisannio in Biologia-Risorse alimentari e nutrizione; per l’associazione “Agronomi senza frontiere della Campania”, il presidente Massimo Palladino e i consulenti tecnici Michele Bucciero, Carmen Cenicola, Giuseppe Martuccio, Walter Nardone e Serafino Ranauro.
Il professor Valente ha riferito che dalle prime analisi visive dei campioni prelevati è emersa in modo inequivocabile la differenza tra i suoli, in questo ambiente montano in cui si pratica essenzialmente il pascolo.
«In un caso – ha precisato il docente dell’Unisannio l’erosione idrica ha causato la perdita di gran parte della porzione superficiale ricca di nutrienti; in un altro campione di suolo, invece, tale porzione si è caratterizzata per uno spessore significativo, anche se molto umido e con acqua in superficie.
Il calpestio degli animali ha compresso in taluni tratti le argille, impedendone la infiltrazione».
Il professor Valente ha contestualmente evidenziato che garantire il miglioramento della qualità dello stato dei suoli in tale area montana è piuttosto difficile, soprattutto in correlazione con l’incremento dell’aggressività delle precipitazioni atmosferiche dovute ai cambiamenti climatici.
«E’ quindi assolutamente necessaria una corretta gestione delle aree per il pascolo – ha aggiunto il responsabile tecnico scientifico del progetto Re.Qual.Sol. onde evitare il verificarsi di un peggioramento delle condizioni di questi suoli».
(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)