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'Se un uomo non ha il coraggio di difendere le proprie idee, o non valgono nulla le idee o non vale nulla l'uomo' (Ezra W.Pound)

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coraggio

Gmg 2023. Mons. Aguiar: “Dai giovani un grido di speranza. Forza e coraggio sono più grandi delle loro sofferenze”

“Speranza, una carica molto forte di speranza, speranza nel futuro”. Raggiunto telefonicamente dal Sir, così mons. Américo Manuel Alves Aguiar, vescovo ausiliare di Lisbona e presidente della Fondazione Gmg Lisbona 2023 descrive cosa ha trovato in Ucraina e cosa “porta a casa” dal martoriato popolo ferito dalla guerra. “È la fede”, aggiunge subito. “È la fede che ha fatto sì che questo David continui a sconfiggere i vari Golia, è la fede che dona loro la forza, è la fede che nutre la speranza nei loro cuori, e la speranza per loro e per noi è il Cristo vivente. Questa è la lezione, la lezione più grande che porto con me da questo amato popolo dell’Ucraina e dai giovani dell’Ucraina: la fede, la speranza e la forza del Cristo vivente nei loro cuori”. Il responsabile del Comitato organizzativo della Gmg di Lisbona si è recato in questi giorni in Ucraina per portare la vicinanza del Papa e di tutta la Chiesa ai giovani dell’Ucraina impossibilitati a partecipare alla Giornata mondiale della Gioventù a causa del conflitto, a quelli che si preparano invece a partire (circa 500) e a quelli che ad una Gmg non potranno mai più andarci perché morti durante il conflitto. Il vescovo portoghese – che nel prossimo Concistoro, che si terrà il 30 settembre 2023, sarà creato cardinale – ha avuto con loro due incontri: sabato 15 luglio presso il santuario mariano di Zarvanytsia, con i giovani della Chiesa greco-cattolica e domenica 16 luglio, presso il Santuario ucraino della Madre di Dio a Berdychev con i giovani della Chiesa cattolica latina. In questi giorni, ha potuto anche visitare a Leopoli il cimitero in cui sono sepolti alcuni soldati ucraini, incontrare i familiari delle vittime e visitare Bucha, cittadina a pochi chilometri da Kiev dove è stata rivenuta una delle più grandi fosse comuni, a testimonianza di un massacro che purtroppo sta facendo moltissime vittime anche tra i civili. Il Sir ha intervistato il vescovo Alves Aguiar.

(Foto Ugcc)

Quali le ferite avete visto nei giovani che ha incontrato in questi giorni? Cosa le hanno chiesto?
Questi giovani hanno vissuto degli eventi che non avrebbero dovuto vivere. L’umanità, la società in generale, avrebbe dovuto fare di tutto perché la guerra non colpisse questo paese né alcun altro paese del mondo, purtroppo quando eliminiamo Dio dal nostro cuore, la crudeltà, il male e la guerra trovano spazio. Quello che ci portano questi giovani è un grido di speranza, un grido di pace perché nulla di tutto questo torni a succedere, è anche un grido di speranza perché la vendetta non metta radici nei loro cuori, perché il futuro non sia un permanente vendicare, un permanente odio, un permanente distruggere, di quelle che sono state le ragioni della loro sofferenza. Vogliamo costruire un futuro con questi giovani, un futuro nuovo, che siano capaci di camminare insieme in mezzo alle loro difficoltà, ai loro problemi, perché questa sofferenza, queste ferite, li accompagneranno per tutta la vita.

Dobbiamo impedire che le nuove generazioni tornino a ripetere questa violenza, questa guerra e tornino a viverla di nuovo.

(Foto Ugcc)

Perché ha deciso di andare in Ucraina Cosa le ha chiesto Papa Francesco?
Il nostro amatissimo Papa Francesco ripete continuamente due cose: una, che l’invito alla Gmg deve raggiungere i giovani di tutto il mondo, il sogno missionario di arrivare a tutti, e quando diciamo tutti intendiamo tutti i fratelli e le sorelle, tutti i figli di Dio. E vogliamo che tutti quanti nel proprio paese, nella propria realtà, ascoltino questo invito a partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù. Poi il Papa aggiunge: dobbiamo raggiungere quelli che non possono partecipare alla Giornata, per ragioni economiche, per ragioni sociali, per la guerra e per molte altre circostanze, non dimenticare quelli che non possono andare a Lisbona. E quando Padre Valdemar e Padre Roman due settimane fa mi hanno lanciato questo invito, questa sfida, lo Spirito Santo ha fatto “click” nel mio cuore e mi sono ricordato del volto del Papa e del suo affetto per i giovani che non possono andare alla Giornata. Tra questi giovani che non possono andare alla Giornata hanno un posto speciale i giovani dell’Ucraina, che a causa della guerra non possono uscire dal proprio paese e alcuni sono stati uccisi, e per questa ragione ultima e fondamentale, non possono partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù. Per questo con lo Spirito Santo ho preso la decisione immediata, “tac-tac”, ed eccomi qui differente, con un cuore rinnovato, pieno di forza, pieno di speranza, pieno di fede, contagiato da questi giovani per un futuro trasformato.

(foto Ugcc)

Quale messaggio dai giovani ucraini porterà a Lisbona

Cristo vincerà, Cristo risorto vincerà!

Questi giovani vogliono essere un seme di pace, un seme per il futuro, anche se i loro cuori sanguinano, con le ferite ancora aperte, ma hanno forza e coraggio che sono più grandi delle loro sofferenze, più grandi dei ricordi tragici e violenti che abbiamo incontrato a Bucha e in tanti altri territori, e vogliono dirci che Cristo vince, Cristo nei cuori di questi giovani ucraini costruirà una nuova Ucraina, ma costruirà anche una nuova umanità. Cristo vince!

Pensate a qualche gesto di riconciliazione durante la Gmg, a un gesto di pace?
Stiamo lavorando da molto tempo perché questo possa succedere. Abbiamo ascoltato il cuore di Padre Valdemar e di Padre Roman e di tanti altri giovani, e sappiamo che ci vuole tempo. Il tempo che permetterà che i cuori feriti e le ferite aperte facciano il loro percorso. Per questo potrebbe sembrare facile, mediaticamente molto facile, mettere insieme tutti quanti in una festa di perdono e misericordia. Ma occorre tempo. E noi dobbiamo chiedere allo Spirito Santo di Dio come sarà, dove sarà e quando sarà il tempo opportuno e le circostanze opportune perché questo si possa fare. Ci stiamo lavorando, gesti estremi con questi fratelli dell’Ucraina e con i giovani di tanti altri paesi che purtroppo vivono la guerra.

(Fonte: AgenSIR – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Dopo più di 20 anni trova il coraggio di denunciare alla Polizia di Stato: allontanato dalla casa familiare e divieto di avvicinamento – Questura di Rovigo

Smantellata una rete di spaccio: riforniva locali in città e provincia.

La Polizia di Stato ha dato esecuzione nella giornata di venerdì scorso ad una misura cautelare di allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento alle persone offese richiesta ed ottenuta dalla Procura della Repubblica di Rovigo nei confronti di un indagato sessantenne, di cittadinanza tunisina, responsabile in ipotesi accusatoria del reato di maltrattamenti.

La 2^ Sezione della Squadra Mobile della Questura di Rovigo, specializzata in reati ai danni della persona, era stata delegata alle indagini dalla Procura della Repubblica di Rovigo in seguito a una segnalazione alla stessa fatta pervenire dal Consultorio di Rovigo e afferente alla situazione di un minore e della madre e pertanto, ricevuta delega rientrante nell’alveo nel cd. Codice Rosso (la nota procedura che prevede che la Procura della Repubblica direttamente o delegando la polizia giudiziaria quando riceve notizia di una serie di reati spia di una situazione di pericolo deve sentire entro tre giorni la persona offesa), gli investigatori della Squadra Mobile hanno subito convocato la donna.

La stessa, nel corso delle dichiarazioni rese, ha trovato il coraggio di esporre ai poliziotti fatti accaduti, che unitamente ad altre verifiche hanno portato la Procura a qualificare i fatti in ipotesi accusatoria nel reato di maltrattamenti; l’indagato negli ultimi mesi aveva inoltre, in ipotesi accusatoria, screditato la persona offesa, ex moglie, con condotte ritenute diffamatorie mediante l’utilizzo dei social networks.

Considerata la gravità e concordanza degli elementi indiziari raccolti nel corso delle indagini, la Procura della Repubblica di Rovigo ha quindi chiesto e ottenuto l’emissione della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alle persone offese oltre che di comunicazione attraverso qualsiasi mezzo con le stesse; per consentire un più adeguato monitoraggio e assicurare il pieno rispetto della stessa, è stato altresì disposto dal Gip su richiesta della Procura il braccialetto elettronico, così da consentire alle Forze dell’Ordine un immediato intervento in caso di violazione della misura irrogata; è stata inoltre eseguita su decreto della Procura di Rovigo dalla Squadra Mobile perquisizione personale e domiciliare a carico dell’indagato.

Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari.


(Fonte: Polizia di Stato – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

S.Tammaro. ‘Carditello Festival 2023’ a luglio Inno al coraggio e alla bellezza della ‘Campania Felix’

Sul palco De Gregori, Venditti, Barbarossa, Michielin, Ruggeri, Ranieri, Rivieccio, Buffa, Rice, Incudine.

Quarta edizione, da sabato 1 a giovedì 27 luglio nel Real Sito di Carditello, con 5 concerti, 2 storytelling-concert, uno spettacolo comico musicale e la prima opera popolare sulla rinascita della Reggia borbonica

Un vero e proprio inno alla bellezza della Campania Felix e una grande festa popolare per celebrare la rinascita della Reggia borbonica con tanti artisti e ospiti d’eccezione.

Il Real Sito di Carditello (Sam Tammaro, Caserta) è pronto ad ospitare la quarta edizione del Carditello Festival che, da sabato 1 luglio a giovedì 27 luglio 2023, animerà il suggestivo galoppatoio di Ferdinando IV con nove concerti e spettacoli live, integrando l’offerta culturale e i percorsi benessere per famiglie.

La rassegna musicale, tra le più attese e importanti a livello nazionale, conferma la vocazione del Real Sito di Carditello – prima fattoria agricola sperimentale e poi culla di contaminazioni artistiche – e rafforza le ambizioni della Fondazione.

“Una manifestazione fortemente voluta dal nuovo Consiglio di amministrazione – spiega il presidente della Fondazione Real Sito di Carditello, Maurizio Maddaloni – per ribadire la vitalità di questa straordinaria residenza reale, che intendiamo inserire sempre di più nel sistema dei siti borbonici da valorizzare e visitare in Campania e, in particolare, nella provincia di Caserta.

Stiamo lavorando alacremente per promuovere e tutelare l’identità del territorio, rilanciando le antiche funzioni agricole del Real Sito ed esaltando il binomio cultura e turismo, che può rappresentare un importante asset economico per il futuro.

Carditello ha tutte le potenzialità per affermarsi come location ideale per la grande musica, puntando anche su prodotti tipici ed eventi per famiglie, nel segno dell’ecoturismo, della sostenibilità e dell’inclusione sociale”.

Il programma, curato dal direttore artistico Antonello De Nicola, rappresenta una sfida culturale senza eguali che, narrando emozioni e sensazioni senza tempo, intende imprimere con coraggio una svolta e un rilancio dell’identità e dell’estro che contraddistinguono il territorio.

Dopo essere stato considerato per decenni il simbolo del degrado e dell’abbandono nella Terra dei Fuochi, e dopo aver resistito alle ferite del tempo e della criminalità organizzata, oggi Carditello è un modello di riscatto per l’intera comunità, aperto a famiglie, bambini e rifugiati.

Ad aprire il cartellone, l’artista Mario Incudine (1 luglio) con “Carditello – Opera popolare per la Campania Felix”, progetto inedito dedicato alla rinascita del Real Sito: un vero e proprio teatro di comunità, con la partecipazione speciale di cittadinanza attiva, giornalisti e associazioni locali, che hanno combattuto in prima linea per strappare la Reggia alla criminalità organizzata.

Secondo appuntamento con il tour 2023 del cantante irlandese Damien Rice (5 luglio) – uno dei più grandi cantautori del nostro tempo, definito dal Guardian “il poeta con la chitarra” – che non si esibisce in Italia dal 2018: Rice suona chitarra, piano, basso, clarinetto e percussioni, irradiando un’intensa energia positiva e comunicando una delicata sensibilità che rende il suo personaggio sincero e imprevedibile.

Terza data con lo storytelling-concert “La Milonga Del Fútbol” di Federico Buffa (7 luglio), giornalista di Sky Sport e commentatore sportivo che, secondo il critico Aldo Grasso, ha dimostrato di “essere narratore straordinario, capace di fare vera cultura, cioè di stabilire collegamenti, creare connessioni, aprire digressioni”: Buffa, con uno stile avvolgente ed evocativo, racconta le imprese dei più grandi mancini del calcio argentino (come Renato Cesarini, Omar Sivori e Diego Armando Maradona, con un cameo speciale nel finale), impreziosite dalla milonga di Alessandro Nidi al pianoforte e Mascia Foschi al canto.

Il nuovo spettacolo “Rimettetevi Comodi” di Gino Rivieccio (9 luglio), diretto da Enzo Liguori, in prossimità dei 45 anni di carriera dell’artista partenopeo: una vera e propria terapia comica, che racconta gli esordi nei cabaret napoletani e romani di Rivieccio – passando dalla commedia alla rivista, dal varietà alla pochade, senza contare i tanti anni in tv tra Mediaset e Rai – e ripercorre tanti generi musicali con Federica Avallone e la Minale Big Band sul palco, spaziando dalla canzone degli anni ’70 allo swing, dalle parodie alle armonie sudamericane, attraversando la satira di costume senza tralasciare i celebri personaggi del suo repertorio.

Dopo la straordinaria esibizione al Festival di Sanremo, la Reggia di Carditello si prepara ad accogliere Massimo Ranieri (14 luglio) con il nuovo spettacolo “Tutti i sogni ancora in volo”: un viaggio tra canto, recitazione, brani celebri, sketch divertenti e racconti, con un repertorio memorabile, il brano vincitore del Premio della critica a Sanremo 2022 “Lettera di la dal mare” e inediti scritti per Ranieri da alcuni grandi cantautori italiani (come Pino Donaggio, Ivano Fossati, Bruno Lauzi, Giuliano Sangiorgi).
Torna ad esibirsi dal vivo Enrico Ruggeri (18 luglio), dopo l’uscita lo scorso anno de “La Rivoluzione”, lavoro discografico caratterizzato da sonorità innovative, definito dalla critica uno dei migliori della sua lunga carriera: due volte vincitore del Festival di Sanremo, Premio Tenco 2021, in questo tour Ruggeri porta al pubblico le canzoni più recenti e i grandi successi che lo hanno reso celebre, riarrangiati e inseriti in una scaletta rinnovata, con una nuova band composta da personaggi chiave della scena rock milanese e non.

Gran finale con tre concerti in una settimana, a partire dal live “L’estate dei cani sciolti” di Francesca Michielin (20 luglio), dopo l’esperienza come conduttrice ad X Factor: la cantautrice e polistrumentista presenta il suo nuovo progetto discografico e i grandi successi che l’hanno resa una delle artiste più apprezzate della scena contemporanea italiana.

Protagonisti del format “La verità, vi prego, sull’amore”, gli artisti Stefano Massini e Luca Barbarossa (22 luglio): una indagine sull’amore – vissuto, frainteso, idealizzato, ferito, tradito e spietato – raccontato in scena da Massini e cantato da Barbarossa, cantautore e voce del programma radiofonico Radio 2 Social Club.

A chiudere la rassegna, “Il Tour 2023” di Antonello Venditti & Francesco De Gregori (27 luglio), che hanno registrato il tutto esaurito nella tournée 2022 e nel tour nei principali teatri italiani appena concluso: uno spettacolo unico ed emozionante, in cui gli artisti danno nuova veste ai loro più grandi successi, con canzoni che sono entrate nel cuore e nella storia della gente, fino a diventare la colonna sonora di intere generazioni.

Insieme a Venditti e De Gregori, una band che unisce i musicisti che da anni collaborano separatamente con i due artisti (Alessandro Canini batteria, Danilo Cherni tastiere, Carlo Gaudiello piano, Primiano Di Biase hammond, Fabio Pignatelli basso, Amedeo Bianchi sax, Paolo Giovenchi chitarre, Alessandro Valle pedal steel guitar e mandolino, Fabiana Sirigu violino e le coriste Laura Ugolini e Laura Marafioti).

Carditello Festival – Programma 2023

1 luglio
Mario Incudine
Carditello
Opera popolare per la Campania Felix;

5 luglio
Damien Rice
Tour 2023;

7 luglio
Federico Buffa
La Milonga Del Fútbol
Storytelling-concert;

9 luglio
Gino Rivieccio
Rimettetevi Comodi
Spettacolo comico musicale;

14 luglio
Massimo Ranieri
Tutti i sogni ancora in volo Tour;

18 luglio
Enrico Ruggeri
Tour 2023;

20 luglio
Francesca Michielin
L’estate dei cani sciolti

22 luglio
Stefano Massina e Luca Barbarossa
La verità, vi prego, sull’amore
Storytelling-concert;

27 luglio
Antonello Venditti & Francesco De Gregori – Tour 2023;

(di Vincenzo Carbone – Fonti: Antonello De Nicola – Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Docente accoltellata ad Abbiategrasso. Bruno: “I nostri ragazzi non hanno il coraggio di raccontarci le loro paure”

Non era sua intenzione fare una strage in classe, come ormai avviene di frequente nei college degli Stati uniti, tanto che ha fatto allontanare i compagni per proteggerli. Aveva un piano ben preciso: colpire l’insegnante che, a suo dire, ce l’aveva con lui. Che cosa si nasconde dietro il gesto dello studente che ieri ha accoltellato una sua professoressa in un istituto di Abbiategrasso, nel milanese? Vicenda che segue di pochi mesi il gravissimo gesto di bullismo, filmato e condiviso su TikTok, che ha visto lo scorso ottobre vittima un’insegnante di Rovigo, colpita in classe dai pallini di una pistola ad aria compressa. Lo abbiamo chiesto a Mara Bruno, responsabile con Michela De Luca dell’Area età evolutiva dell’ Itci (Istituto di terapia cognitivo interpersonale) di Roma.

Dottoressa, la violenza è ancora una volta entrata in classe. Come legge questo ultimo episodio? Che cosa sta accadendo ai nostri ragazzi?

Dobbiamo anzitutto considerare che i nostri adolescenti vivono in una società alienata, competitiva e accusatoria. Molto spesso noi adulti non riusciamo a dialogare con loro; tantomeno, purtroppo, ad ascoltarli. Soprattutto in questa fase conclusiva dell’anno scolastico vivono sotto pressione, tormentati dalla paura di fallire e sentendosi perennemente minacciati dal giudizio di una società in cui c’è posto solo per modelli di eccellenza. Una vera e propria pressione sociale che li porta ad alienarsi perché

si sentono costretti a tenere alta la propria reputazione e non hanno il coraggio di raccontarci le loro paure: è questo il vero problema.

Si sentono come ingabbiati senza via d’uscita. In questi giorni mi capita spesso di parlare con ragazzi alle prese con le ultime interrogazioni, vissute come una trappola. Ogni eventuale interrogazione andata male è la conferma di essere sbagliati e inaccettabili.

In questi ultimi tre anni è aumentato esponenzialmente il malessere psicologico e il conseguente uso di psicofarmaci tra i giovanissimi…

A volte dimentichiamo che siamo in un momento storico post pandemico, una fase nella quale gli studenti si dichiarano sempre più nervosi e disinteressati alla scuola. Forse non teniamo abbastanza conto del fatto che con il Covid molti ragazzi non hanno studiato mentre la didattica a distanza non ha fatto altro che comportare un calo delle loro competenze didattiche e capacità di sforzo. Se continuiamo ad ignorare questo aspetto, il disagio diventerà sempre più importante.

Come intervenire?

Occorre rieducare i nostri figli, più che alla didattica alla socialità, alla solidarietà, al rispetto del compagno e dell’insegnante.

Dobbiamo allenarli alla responsabilità, all’impegno, alla conoscenza di sé stessi.

Oggi gli adolescenti si conoscono poco: conoscono molto bene il loro io ideale, ma molto meno il loro io reale. Ciò comporta una non accettazione di sé, e senza validazione dell’autostima non ci può essere un processo maturativo.

Ma questo basta a giustificare un atto di violenza come quello di ieri?

Certamente no, ma può aiutarci a capirne un po’ di più. I ragazzi si sentono inadeguati, incapaci di tollerare qualsiasi tipo di frustrazione; di qui scatta il loro meccanismo difensivo verso la società. Il ragazzo che ieri ha ferito la sua insegnante non ha nulla a che fare con gli autori delle stragi nei campus americani, né con i bulli di Rovigo. Da giorni aveva iniziato a mandare importanti segnali – il gas puzzolente in classe, la lezione interrotta spegnando la lavagna luminosa – che sono stati probabilmente sottovaluti. Come spesso accade, non sono stati colti nella modalità giusta, ma letti come scarsa voglia di studiare. Invece

dobbiamo soffermarci su quei segnali muti, a volte ambivalenti, che però parlano di un profondo malessere.

Per circa due anni sono stati in stand-by ed hanno perduto anche le competenze relazionali, quella quotidianità di relazioni con i compagni che costituiva un grande punto di forza.

Che cosa consiglierebbe ai genitori?

È fondamentale che mantengano aperto il dialogo, che creino un clima positivo e sereno dando la possibilità ai figli di raccontarsi. Non possiamo soffermarci solo sul rendimento scolastico; dobbiamo andare oltre dando importanza ai loro segnali e, al tempo stesso, insegnare a tollerare gli insuccessi senza iperproteggerli evitando loro di misurarsi con la prova o con il problema da affrontare. Occorre fortificarli, supportarli facendo capire che ogni fallimento è un insegnamento, ci dà la possibilità di crescere. Invece vedo genitori che tendono ad assecondare i figli nel tentativo di preservarli dal disagio – scolastico e non -; ma questo alla fine non comporta altro se non una conferma e un rinforzo delle immagini negative che i ragazzi hanno già di se stessi.

(Fonte: AgenSIR – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

La storia di T.M. 43 ANNI . DA VITTIMA DI VIOLENZA A DONNA CORAGGIO DEL TEAM BOXIC DI MADDALONI

Caserta. Sembra uscire un raggio di sole nella vita di T.M , una donna di 43 anni vittima di maltrattamenti al punto che la stessa ,circa tre anni fa, decise di denunciare il suo compagno per lesioni e maltrattamenti . La ragazza ,subito dopo la denuncia, si  rivolse allo sportello anti violenza sulle donne dell’  Associazione Calatia Rosa di cui è Presidente Clemente De Crescenzo

Il team dell’ associazione si prese immediatamente cura di lei, mettendo a disposizione gratuitamente medici , avvocati e psicologi al punto che T.M., nel giro di poco tempo inizio’ a praticare boxe nella palestra della struttura stessa, guadagnandosi sul campo l’ appellativo di Donna Coraggio e mettendosi a disposizione volontariamente per allenare i giovani della boxe Maddalonese- team boxic per il progetto ko bullismo

Dopo due  rinvii ,nella mattinata di ieri ,giovedi 25 maggio 2023, la svolta , il Giudice ,dopo aver acquisito notizie più’ dettagliate anche dal figlio di T.M. ha fatto sapere che entro il prossimo 9 novembre emetterà la sentenza .

Lui sicuramente sarà condannato -ha dichiarato la donna – probabilmente usufruirà di un piccolo sconto di pena perchè incensurato . Volevo dire a tutte quelle donne che hanno paura di denunciare di non temere niente , il percorso ,anche se lungo, porterà sempre i risultati  sperati.  Finalmente vedo la luce in fondo al tunnel e soprattutto spero che chi ha sbagliato paghi” .

T.M. ha già fatto sapere che ,dopo la sentenza, si costituirà insieme al Presidente di Calatia Rosa Clemente De Crescenzo , parte civile e chiederà risarcimento dei danni fisici e morali.

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S.Maria a Vico. Estorsore beccato in flagranza e arrestato grazie al coraggio della scampata vittima

Nipote del ras della droga chiede estorsione al telefono; riscosso il pizzo di persona, trova i carabinieri che lo attendono all’uscita; arrestato 20enne.

E’ accaduto nella serata di domenica in Santa Maria a Vico (Caserta).

Un 20enne, P.A., nipote di noto ras della droga della provincia di Caserta, ha telefonato alla dipendente di una rivendita di tabacchi del luogo intimandole di consegnargli la somma di 300 euro,  minacciando di dar fuoco al locale qualora non avesse ottemperato alla richiesta.

La donna, compagna del proprietario del tabacchi, benchè intimorita dalle minacce, ha deciso comunque di rivolgersi ai carabinieri della locale Stazione.

Prima di recarsi presso il presidio dell’Arma ha avuto la freddezza e lucidità di guadagnare tempo chiedendo e ottenendo dall’estorsore alcune ore per racimolare il denaro.

Avuta notizia, i carabinieri della Stazione di Santa Maria a Vico si sono immediatamente attivati organizzando un servizio ad hoc.

Hanno quindi fotocopiato il denaro che la donna avrebbe dovuto consegnare all’estorsore e organizzato un servizio di appostamento all’esterno.

All’ora concordata il 20enne si è presentato presso il Tabacchi dove ha riscosso la somma di denaro richiesta; la sequenza della consegna è stata ripresa anche dalle telecamere di videosorveglianza.

Ad attenderlo all’uscita del tabacchi vi erano i militari dell’Arma che lo hanno bloccato e arrestato.

A seguito di perquisizione personale i carabinieri hanno rinvenuto le banconote fotocopiate.

L’arrestato è stato condotto presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere.

I carabinieri, nell’elogiare l’alto senso civico e il coraggio dimostrato dalla donna non cedendo alla richiesta estorsiva e rivolgendosi alle Istituzioni, invitano le vittime di tali ignobili reati a seguire il suo esempio.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Lunedì dell’Angelo: l’oscurità è frantumata

Al mattino si legge nel Vangelo di Luca. Non è un mattino qualsiasi quello che si sta aprendo dinanzi alle donne.

Tre donne all’alba che si dirigono verso una tomba. Quale il loro stato d’animo?

Boris Pasternak, che vede tutto con gli occhi del poeta credente, ne coglie il dolore, lo sgomento forse anche l’inquietudine:

Quanta oscurità notturna, ovunque.
C’è una tale luce antelucana sulla terra
che dal crocicchio fino all’ultimo cantuccio
la piazzetta si è distesa chi sa per quanto tempo,
alle prime luci, ai primi tepori
ancora ci vuole un millennio.

Oscurità di fuori, nel creato, oscurità di dentro, nel profondo sentire di Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo e anche le altre.

L’esperienza terribile vissuta ben poche ore prima si è incisa in loro. Se portano gli aromi che avevano preparato, è ben chiaro che si attendevano di trovare un cadavere cui dare degna sepoltura. Un cadavere. Non portavano una veste nuova, abbagliante, per Colui che attendevano Risorto.

Ma il libro della vita è giunto alla pagina
più preziosa d’ogni cosa sacra;
Ora deve compiersi ciò che fu scritto,
lascia dunque che si compia. Amen.

Eppure Gesù, il Nazareno, lo avevano seguito, in Lui aveva creduto e prestato fiducia.

Non possiamo negare che il loro stato d’animo non sia stato o sia ancora oggi il nostro. Ci abbandoniamo ad una realtà indiscutibile, fin che si vuole, ma di cui abbiamo smarrito il nocciolo profondo, quello trascendentale che muta la storia.

Ancora il poeta:

Il corso dei secoli, lo vedi, è come una parabola
e può prendere fuoco in piena corsa.
In nome della sua terribile grandezza
scenderò nella bara fra volontari tormenti.

Sceso certamente, volontari i tormenti. E allora

Chiuso e sigillato in un sepolcro. Certo ma non barricato:

La morte si potrà sconfiggere
Con lo sforzo della resurrezione.

Lo ricordavano le donne almeno come un remoto e silente richiamo? Quegli aromi non ci confermano che non ricordavano e stavano per andare incontro ad un cadavere?

La paura le scuote dal torpore della memoria, inchiodata dai chiodi sanguinanti del Morente. Immobilizzate, paralizzate.

La parola che irrompe, risveglia il ricordo delle parole: è una molla, uno scatto che fa riconoscere.Bisogna che il Figlio dell’uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno.

L’annuncio di Gesù era stato nitido:

Scenderò nella bara

Il dolore lancinante, la sconfitta, la relazione distrutta per sempre dal potere assoluto della morte, gettava fango nel loro animo e sommergeva tutto e soprattutto sommergeva Lui, Gesù.

Eppure aveva detto anche:

e il terzo giorno risorgerò.

L’interrogativo e le parole degli uomini in vesti sfolgoranti ridanno vita e coraggio

Perché cercate tra i morti colui che è vivo?

Ora le donne rivivono, gli aromi non contano più, non servono ad un Vivo, a Colui che è Risorto.

È il momento in cui la storia del cosmo, del nostro pianeta, dell’universo intero, muta di segno, tutto esce dalle tenebre:

Scenderò nella bara e il terzo giorno risorgerò
e, come le zattere discendono i fiumi,
in giudizio da me, come chiatte in carovana,
affluiranno i secoli dall’oscurità.

L’oscurità è frantumata, trapassata dalla Luce, dall’energia che emana dal Risorto. Qui la chiave di volta di ogni esistenza: la delusione di un progetto fallito e su cui è sceso un masso che rifiuta di ricordare, di riportare in vita le Sue Parole.

Siamo così, noi umani. Il masso grava e siamo incapaci di vedere, di riconoscere. Abbiamo bisogno di uscire dall’oscurità, risvegliati dall’annuncio: Ed esse si ricordarono delle sue parole.

Gioia vera che dimostra la sua autenticità perché non si crogiola e gode nel proprio microcosmo ma si scopre investita da uno slancio dapprima inesistente e, probabilmente, mai creduto possibile: tornate dal sepolcro, annunciarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri.

Queste donne hanno smosso i secoli, stanno guidando le carovane, stanno al nostro fianco e sorreggono i nostri passi che, forse, si stanno dirigendo ancora al sepolcro mentre dovrebbe avere ai piedi le ali infuocate dell’annuncio:

Egli è il Risorto.

(Fonte: AgenSIR – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)