Caiazzo dimentica (ancora) le 20 vittime del bombardamento fatto per errore dagli alleati americani il 27 gennaio 1944?

Se il buon vivere è sempre più da dimostrare (e sempre meno dimostrabile),

sembra purtroppo evidente che il morire per Caiazzo sia incattivito dalla distrazione, dimenticanza, faciloneria, superficialità, leggerezza o inadeguatezza, si vorrebbe sperare non per disinteresse istituzionale, ma sta di fatto che dal 1944, tranne estemporanee giornate della presunta memoria, con sfilate o parate, anche con conclamati malavitosi, finalizzate a rivangare l’eccidio di monte Carmignano, mai nessuno si sia prodigato per ricordare (e rivendicare) un maledetto errore dei neo alleati americani che il 27 gennaio, poco dopo il voltafaccia che sancì la rottura dell’intesa coi tedeschi, proprio mentre il paese faceva i primi passi verso la ripresa, bombardarono ripetutamente il centro caiatino, seminando morte e terrore fra la gente che ignara si trovava per la strada o nelle case crollate in seguito alla micidiale, reiterata raffica aerea.

Venti le vittime che si contarono al momento: Antonietta Biggiero (6 anni); Anna Ciccarelli (15 anni); Margherita Ciccarelli (38 anni); Alessandrina Eligio (10 anni); Angelo Raffaele Reveglia (3 anni); Giovanni Anzalone (12 anni); Elettra Bruno (41 anni); Maria Buonomo (mesi 4) Rosa Cocco (22 anni); Carmela D’Agostino (14 anni); Giuseppina Di Giovanni (4 anni); Maria Rachele Di Iorio (7 anni); Giovanna Di Rienzo (76 anni); Angelina Insero (14 anni); Vera Lamberti (11 anni); Giuseppe Santabarbara (44 anni); Raffaela Savocchia (38 anni); Luisa Buonomo (4 anni); Antonio Rolli (63 anni); Vittorio Isotti (4 anni).

A tali  innocenti vittime, anche quest’anno ufficialmente ignorate nella ricorrenza, pare se ne siano aggiunte altre nei giorni successivi, per i postumi, ma tali episodi non saranno stati ritenuti degni di indagini, accertamenti, tam tam mediatici o altro, dai vari preposti, tanto che perfino le cause del bombardamento non sono state mai chiarite, essendosi vociferato solo di un improbabile errore degli alleati, che avrebbero scambiato il Volturno per il Garigliano e il castello di Caiazzo per l’abbazia di Monte Cassino (come dire un moscerino per un aquilone: altro che lucciole per lanterne)!

Né mai nessuno, pure avendone tutti i poteri istituzionali, si è mai preoccupato di chiedere motivazioni e scuse ufficiali al governo americano, circostanza che forse avrebbe determinato clamore mediatico non inferiore a quello delle varie “comparsate” mediatiche fatte nel nome del presunto buon vivere o altre amenità.

Vano anche il nostro sforzo di ribadire da tanti anni le dolenti note, cui si aggiunge, per quanto è dato sapere, il suono a distesa delle campane, disposto annualmente dal parroco monsignor Antonio Chichierchia e si spera reiterato nella ricorrenza anche su iniziativa del successore, don Antonio Di Lorenzo, a mezzogiorno esatto del 27 gennaio, in ricordo del tragico evento, anche se ovviamente saremmo lietissimi di apprendere che non di dimenticanza si è trattato, ma solo di slittamento, magari alla domenica successiva, per dare maggiore risalto alla ricorrenza, anche se qualcuno non ha dimenticato che l’attuale sindaco, circa l’anniversario della morte del giornalista William Stoneman, dopo aver dichiarato enfaticamente tramite Facebook, ove era stato sensibilizzato: “Ricorderemo Stoneman, non lo abbiamo dimenticato!“, improvvidamente il 28 aprile, in occasione della ricorrenza, tutti sembrano essersene dimenticati, sindaco in primis!