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Nordio esclude l’Anac dalla Conferenza Onu contro la corruzione.

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Nordio esclude l’Anac dalla Conferenza Onu contro la corruzione

GIORGIA LIBERA TUTTI – Il Guardasigilli sarà da domani negli Usa per guidare la delegazione che, per la prima volta, non comprende l’Autorità

DI MARCO PALOMBI

10 DICEMBRE 2023

Ieri Giuseppe Busia, che di mestiere dal 2020 fa il presidente dell’Anac, ha celebrato la Giornata mondiale contro la corruzione, cioè esattamente il tema di cui si occupa la sua Authority: “Guai a smobilitare la lotta”, ha spiegato, specie con le decine di miliardi di appalti connessi al Pnrr che l’Italia sta gestendo e “ingolosiscono la malavita, anche organizzata”. Busia, però, non sarà alla decima Conferenza Onu dei 190 Stati che hanno firmato la convenzione anticorruzione, la CoSP10, che si tiene da domani a venerdì ad Atlanta, in Georgia (Usa): l’Autorità anticorruzione italiana, che pure ha variegati rapporti internazionali, è stata esclusa dal governo dalla delegazione italiana che partecipa alla Conferenza Onu, il più grande incontro globale sul tema che si tiene ogni due anni.

La cosa parrebbe bizzarra per evidenti ragioni logiche, tanto più che è la prima volta che accade da quando l’Anac è entrata in funzione nel 2014: il precedente della CoSP8 del 2019 non rileva, visto che Anac all’epoca era in attesa della nomina dei nuovi vertici. Basti dire, a questo proposito, che ogni Stato dotato di un’Autorità anticorruzione la include nella sua delegazione alla Conferenza Onu, dedicata a come migliorare la cooperazione internazionale sul tema. Se non altro stavolta la delegazione italiana c’è, a differenza del convegno anti-riciclaggio di maggio ad Abu Dhabi, quando Nordio non rispose proprio all’invito…

L’Anac ha preferito non commentare la vicenda e chiarito che il presidente Busia parteciperà da remoto a un evento co-organizzato dalla stessa Autorità e che coinvolge la società civile. Se in pubblico la cosa è stata gestita senza alcun clamore, più fonti di governo hanno raccontato al Fatto Quotidiano che l’esclusione dalla delegazione italiana ha innescato una protesta formale dell’Autorità: una lettera è stata inviata ai due ministeri competenti, quelli della Giustizia e degli Esteri.

La decisione però non è cambiata, nel senso che il governo ritiene di non avere alcun obbligo di includere l’Anac nella delegazione che sarà guidata dal Guardasigilli Carlo Nordio, il primo ministro a partecipare da ben 12 anni: l’invito dell’ente Onu che organizza la Conferenza – è la tesi – è rivolto ai governi dei Paesi firmatari della Convenzione e la delegazione è dunque governativa; lo stesso ente (che si chiama Unodc) può invitare a partecipare anche altri soggetti indipendenti come membri del Csm, magistrati della Direzione antimafia e la stessa Anac, cosa che ha fatto.

Al di là del merito – l’esecutivo ha il potere e il diritto di fare quel che ha fatto – è interessante notare come il rapporto tra Nordio e l’Anac non sia proprio idilliaco: non è infatti il primo sgarbo istituzionale che riserva all’Autorità, visto che l’ha di fatto estromessa dalle interlocuzioni sulla nuova direttiva europea contro la corruzione proposta dalla Commissione Ue.

Più in generale il presidente dell’Autorità anticorruzione, nominato ai tempi del governo Conte-2, è da tempo nel mirino della maggioranza di destra: le critiche alla riesumazione della vecchia gara per il Ponte sullo Stretto di Messina (un regalo di Matteo Salvini a Webuild) e ancor più quelle al nuovo codice degli appalti pubblici gli hanno alienato le simpatie della Lega, che arrivò a chiederne addirittura le dimissioni.

Nordio, dal canto suo, non è mai entrato in polemica diretta con Busia, ma di certo non ha gradito l’audizione parlamentare in cui il presidente dell’Anac – era il 5 settembre – ha criticato il suo disegno di legge che, tra le altre cose, abolisce l’abuso d’ufficio: “L’abrogazione non è conforme al progetto di direttiva europea e va in direzione diversa rispetto alle convenzioni del Consiglio d’Europa e dell’Onu”; di più “si creerebbero vuoti in casi di violazione di legge e favoritismi in cui non vi è scambio di denaro: ad esempio l’affidamento diretto, assegnando un lucroso contratto a un amico”.

Parole che, unite alle critiche dell’Associazione magistrati, hanno messo in difficoltà il Guardasigilli, di fatto accusato di indebolire proprio la legislazione contro la corruzione: “Su questo non bisogna abbassare la guardia o peggio fare passi indietro”, ha detto ieri il presidente dell’Anac in occasione della Giornata mondiale contro la corruzione. Nordio si sarà convinto ancor di più che è meglio non averlo accanto ad Atlanta.

FONTE:

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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