Castel Campagnano. ‘Contratto di Fiume’: assemblea (venerdì 17) partecipata, ma non basta?

Grande partecipazione dei cittadini  all’incontro di Castel Campagnano sul “Contratto di Fiume”, ma c’è ancora tanto da fare.

La tappa di Castel Campagnano degli incontri preparatori alla “Carovana Volturno, tenuta presso la casa comunale il 17 novembre e presieduta dal sindaco Gennaro Marcuccio ha visto la presenza dei vari rappresentanti del comune ospitante, del sindaco di Ruviano Angelo Coppola, accompagnato dal presidente del consiglio comunale Giuseppe Izzo e dal consigliere comunale di Alvignano Santino Altieri; assente l’amministrazione comunale di Gioia Sannitica.

Per quanto riguarda la partecipazione delle associazioni e dei cittadini c’è stata una notevole affluenza di quelli di Castel Campagnano, singolarmente o riuniti nella associazioni “Arte e Cultura”, la più rappresentata, Pro Loco, e associazione “Silla” (della frazione Squille, che più risente, nel bene e nel male (allagamenti) dell’ambito fluviale.

Hanno anche partecipato la Pro Loco Raiano e il C.S.I. sezione di Alvignanello, per Ruviano, l’associazione Cubulteria Bike per Alvignano e la Pro Loco Gioiese per Gioia Sannitica.

Il capo progetto dell’ente capofila, la Provincia di Caserta, dottor Gianni Solino, coadiuvato dal responsabile della segreteria tecnica di contratto, Raffaele Zito, ha illustrato ai presenti le finalità del Contratto di fiume, lo scopo dell’incontro e l’importanza della “Carovana Volturno” per sensibilizzare le popolazioni dei territori lambiti dal fiume, nelle provincie di Caserta, Benevento e Isernia, nonché per acquisire in loco idee, esigenze, criticità e necessità da inserire in specifici progetti da allegare al Contratto che, in base alle priorità, saranno proposti per ottenere futuri finanziamenti, propedeutici alla realizzazione. Fin qui la cronaca.

Gli esempi di buone pratiche emerse negli incontri precedenti dove, ad esempio, le associazioni di Castel Volturno si sono presentate all’incontro con le idee chiare e con proposte di massima; dove, ad esempio, il consiglio comunale di Capua era presente in larga parte ed ha assunto la responsabilità della futura tappa capuana della Carovana, preannunciando una settimana di eventi; dove, ad esempio, il sindaco di Caiazzo, allo stesso modo di Capua, si è assunto la responsabilità di organizzare la tappa locale della Carovana, coinvolgendo da subito varie associazioni locali, sono da tener ben presenti.

Se l’obiettivo delle tappe della Carovana è quello di raggiungere più persone possibili, singole o associate, per sensibilizzarle sul problema fiume che deve diventare una risorsa, non è certamente raggruppando più comunità in una tappa (della Carovana) che si raggiunge l’obiettivo.

Si è visto, infatti, in questa riunione preparatoria, così come nelle precedenti, organizzate giocoforza dalla Provincia raggruppando più enti locali per evitare 42 incontri preparatori (con dispendio di risorse e tempo) a 42 tappe che dovranno invece essere organizzate dai comitati locali, perché la grande affluenza della comunità di Castel Campagnano, ospitante l’incontro, non ha fatto scopa con quella degli altri luoghi invitati, dove varie associazioni non sono intervenute, per non parlare poi dell’assenza, o quasi, di rappresentanza pubblica dei comuni di Alvignano e Gioia Sannitica.

Poco male: è ovvio che c’è ancora molto da fare nella sensibilizzazione di chi dovrebbe sensibilizzare (gli enti pubblici, primi destinatari del Contratto di fiume) e qui non possiamo non lodare il comune di Castel Campagnano che per l’occasione ha fatto degli inviti pubblici alla partecipazione che, come detto, hanno sortito l’effetto sperato.

Tornando alle tappe della Carovana, è stata timidamente ventilata l’ipotesi di una unica iniziativa in accordo tra i comuni (almeno Castel Campagnano e Ruviano se abbiamo ben capito).

Ripetendo quando affermato da Raffaele Zito in ogni incontro finora fatto, la tappa può farsi, non farsi, farne una per comune, una per più comuni insieme: tutto è lasciato alla volontà delle amministrazioni locali.

É opportuna però una riflessione.

A parte la difficoltà di dividere equamente gli impegni tra le associazioni che normalmente operano nei rispettivi comuni (perché secondo gli amministratori locali saranno loro ad essere i motori delle manifestazioni), non è che unendo si finisce invece con l’escludere forze locali che giocoforza non sarebbero coinvolte? Non è che il risultato diventi quello di una attività di facciata che non avvicini le singole persone del territorio al problema fiume e alle potenzialità dello stesso?

(Michele Russo (foto di repertorio) -News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)