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Arpaia (BN). Omicidio di Sara Viscusi, assolto Claudio D’Onofrio: grazie all’acume dell’avvocato Fucci

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Si è tenuto, innanzi alla Prima Sezione della Corte D’Appello di Napoli, il processo a carico di Claudio D’Onofrio, di 35 anni, di Arpaia, imputato dell’omicidio colposo aggravato della giovane Sara Viscusi.

La Corte D’Appello, accogliendo la tesi dellAvvocato Vittorio Fucci, ha riformato la sentenza del Tribunale di Benevento, che aveva condannato il D’Onofrio a un anno di reclusione e al risarcimento dei danni materiali e morali in favore delle parti civili, nonché alla refusione delle spese di costituzione e al pagamento di una provvisionale dell’importo di 25.000,00 euro per ciascuna delle tre parti civili costituite, ed ha assolto, con formula piena, il D’Onofrio.

Il D’Onofrio, era anche imputato del reato di rifiuto di sottoporsi ad accertamenti sanitari dello stato di ebbrezza alcolica.

In particolare, il D’Onofrio, il 14 settembre 2014 alle ore 5:40, viaggiando a bordo della vettura Citroen DS3, con a bordo De Simone Giuseppe, mentre percorreva la Via Napoli nel Comune di Montesarchio, in direzione Benevento, giunto all’altezza del km 242, avendo impegnato una curva sinistrorsa, avrebbe invaso la corsia di marcia opposta, entrando in collisione con l’autovettura Smart ForTwo, condotta da Ruggero Pasqualicchio e con a bordo Sara Viscusi.

Il Pasqualicchio, che era imputato in concorso per il reato di omicidio colposo aggravato, procedeva ad una velocità di 125 chimoletri orari nonché ometteva di mantenersi sul margine destro della carreggiata.

A seguito della collisione Sara Viscusi, che procedeva a bordo della vettura del Pasqualicchio, decedeva, e De Simone Giuseppe, che era a bordo della vettura del D’Onofrio, subiva varie lesioni.

Mentre Pasqualicchio Ruggero patteggiava la pena e veniva giudicato con separato giudizio, il D’Onofrio sceglieva di essere giudicato con rito abbreviato, all’esito del quale, in primo grado, veniva condannato.

La Corte D’Appello, invece, è stata di diverso avviso ed ha assolto Claudio D’Onofrio con formula piena.

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