Nel frattempo il titolo decollava in Borsa da 0,2 sino a 0,95 euro (quasi +400%) di metà luglio. Poi frenava e crollava a 0,38 lunedì 7 agosto, prima seduta dopo la morte di Ruffino.

Poi volava di nuovo sino a 1,94 euro il 23 agosto, con un rialzo stellare dell’870% da giugno (è cresciuto di 9 volte). Infine martedì è piombato a 0,66 euro, in calo del 66% dal 23 agosto. Montagne russe fermate ieri, quando l’azione è stato sospesa in Borsa.

Nel frattempo Ruffino (che aveva ottenuto l’esenzione dall’Offerta pubblica di acquisto sulle azioni per via della ristrutturazione della società) ha violato le regole sulle comunicazioni obbligatorie di acquisti titoli e sul superamento delle soglie di azionariato rilevanti. Spetta a Consob e a Borsa Italiana indagare e comminare eventuali sanzioni a eredi e Sif.

La domanda irrisolta è: perché? Quali tasche hanno guadagnato da questi acquisti forsennati? Chi ha venduto?

Il rastrellamento e il suo nascondimento non hanno apparenti spiegazioni razionali: la società era già saldamente in mano a Ruffino.

Il quale, impegnato nel piano di rilancio presentato in Procura a Milano per sventare la richiesta di fallimento, poche settimane fa fu descritto come “turbato” dalla scoperta che, secondo le relazioni tecniche dei pm (che indagano per falso in bilancio e bancarotta, ipotesi che sta scemando) i conti di alcune società del gruppo Visibilia erano truccati da anni per nascondere un patrimonio negativo.

Un dato che, se fosse stato reso noto, avrebbe costretto gli amministratori alla ricapitalizzazione immediata o alla responsabilità penale.

Ora l’inchiesta sul rastrellamento nascosto delle azioni di Visibilia si aggiunge a quelle per istigazione al suicidio di Ruffino, a quelle sul falso in bilancio, nelle quali Santanchè è indagata con altre 5 persone tra cui la sorella Fiorella Garnero e il compagno Dimitri Kunz, al filone sull’ipotesi di truffa ai danni dello Stato per l’utilizzo fraudolento della Cassa integrazione Covid e all’inchiesta sul fondo Negma.