No alla svendita della nostra memoria: basta abbattimenti nel centro storico di Caserta

E’ lento ma inarrestabile l’impoverimento del tessuto urbano storico della città capoluogo. A sostenerlo e a lanciare l’allarme la sezione di Caserta di Italia Nostra. Abbattendo i palazzi, come avvenuto per la posta vecchia a piazza Vanvitelli, lo stesso palazzo Castropignano, gli edifici in via Vico, via Tanucci,via San Carlo, anche seguendo le norme indicate nel Piano di Recupero approvato dall’Amministrazione nel dicembre 2000, si perde un pezzo della storia della città. Risanamento conservativo significa lotta all’indecente spreco edilizio che ci devasta e ci fa perdere un patrimonio insostituibile, mentre il recupero dell’esistente si presenta come l’unico intervento utile economicamente, socialmente e urbanisticamente. In un incontro pubblico il 23 giugno alle 17 presso la Biblioteca Diocesana di Caserta in Piazza Duomo 11 sarà possibile sapere di più su “Fermare gli abbattimenti della città storica per ridisegnare il futuro di Caserta”. Sono previsti gli interventi della prof.ssa Rosa Carafa dell’Università di Napoli Federico II e dell’arch. Gennaro Leva, Soprintendente SABAP di Caserta e Benevento. Oltre il dualismo tra “conservazione” e “innovazione” tout court è urgente un dibattito vero su nuove regole o soluzioni per affrontare le innumerevoli e complesse problematiche dei “centri storici”, facendo proprio riferimento al perimetro concettuale del “recupero”, della “riqualificazione”, della “rivitalizzazione” o della “rigenerazione” del patrimonio edilizio esistente.
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