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Parcheggi, negozi, B&B: il Piano casa senza case.

IL “PINQUA”

Il Pnrr prevede 2,8 miliardi per la “qualità dell’abitare”: solo 16mila nuovi alloggi, spazio ai privati e un occhio al business.

Il programma prevedeva Progetti Ordinari, per un finanziamento massimo di 15 milioni di euro per singola richiesta, e Progetti Pilota ad Alto Rendimento, per un finanziamento massimo di 100 milioni di euro per singola richiesta. Oltre 140 amministrazioni pubbliche, tra Comuni capoluoghi di provincia o con oltre 60.000 abitanti (119 su 137), Città Metropolitane (12 su 14) e Regioni (13 su 19), hanno presentato i loro progetti. Nel 2021 ne sono stati approvati 151 “ordinari” e 8 “pilota ad alto rendimento”, in base a indicatori quali l’apporto economico di risorse private, la rispondenza alle politiche territoriali regionali, la sostenibilità ed efficienza energetica e la premialità al consumo di suolo zero, per un totale, appunto, di 2,8 miliardi.

Le procedure di assegnazione dei fondi si stanno completando e i molti cantieri stanno partendo ora, altri sono in ritardo e si sta spingendo sull’acceleratore, come con tutto il Pnrr, per portare a termine i lavori con semplificazioni e accordi quadro.

Cantieri che, però, a conti fatti, dovrebbero immettere sul mercato un totale di 16.550 unità abitative, riqualificate o create in spazi preesistenti: comprese 1000 dedicate ai turisti, e 5 mila da affittare a canone concordato.

Il resto dei soldi dove vanno?Vanno a riqualificare “almeno 800.000 mq di spazi pubblici, siano essi al chiuso o all’aperto” secondo il recente resoconto nel Documento di Economia e Finanze di aprile, seguendo 5 linee di intervento: riqualificazione e riorganizzazione del patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale e incremento dello stesso; rifunzionalizzazione di aree, spazi e immobili pubblici e privati; miglioramento del- l’accessibilità e della sicurezza dei luoghi urbani e della dotazione di servizi; rigenerazione di aree e spazi; incremento della qualità ambientale resilienza ai cambiamenti climatici; individuazione e utilizzo di “modelli e strumenti innovativi di gestione, inclusione sociale e welfare urbano nonché di processi partecipativi”.

Edilizia sociale ma anche edilizia convenzionata, coinvolgendo capitali e partnership private. La lista dei progetti approvati è lunga e ogni amministrazione si suppone abbia fatto del suo meglio per ottenere fondi per progetti utili al vivere urbano.

Ma la varietà è enorme, per cui abbiamo il “progetto pilota” da 100 milioni di Milano che prevede 175 nuove unità abitative e un piano di riqualificazione nella periferia ovest (San Siro, Giambellino) già nel mirino della speculazione immobiliare, e quello di Bari, sempre 100 milioni, che prevede 0 unità abitative, puntando a riqualificare l’area della stazione con un nuovo “nodo verde”.

Ad Ascoli Piceno il progetto prevede invece “housing sociale, silver housing, convivenze intergenerazionali, residenze per giovani studenti e ricercatori, ma anche sostegno alla coesione lavorativa e imprenditoriale del territorio”: il tema di attrarre nuove attività economiche ritorna in molti dei progetti. A Lamezia Terme c’è invece spazio per un lotto di parcheggi e uno di ricezione turistica, ma la casistica è amplissima.

Otto progetti sul totale che non prevedono nessuna nuova abitazione, e decine che ne prevedono 20, 30, 40, ma anche 5 o 8. I soldi serviranno per giardini, musei, biblioteche, passerelle pedonali, piste ciclabili, aree gioco, centri culturali, auditorium, residenze per la terza età, ma anche parcheggi, spazi ricettivi turistici, spazi di co-working, aree commerciali.

Auspicando che tutti questi progetti vadano incontro alle principali necessità di città e territori coinvolti, certo è che l’Italia si sta presentando alla sfida del peggior caro-affitti degli ultimi anni non con un piano casa ma con un programma per migliorare la “qualità dell’abitare”: per chi potrà permetterselo.

( DI LEONARDO BISON – Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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