Caiazzo. Toponimo ‘strambo’ e dalla sorte grama a 30 metri dalla chiesa (nella solita ‘frazione dei senza’)
Nuova denuncia del coraggioso quanto valente giornalista caiatino Giuseppe Sangiovanni, che più volte ha “bruciato sulla griglia mediatica” vari sindaci e amministratori, non solo concittadini, e che ora, dopo estenuante ricerca fra monnezza e sporcizia varia, è riuscito a ritrovare la tabella toponima, divelta dopo aver fatto brutta mostra di sè, ritorta, per qualche anno, senza che nessuno dei vari preposti si sia preso la briga di farla raddrizzare: in tutto nel centro storico, a pochi metri dalla chiesa parrocchiale di Santi Giovanni e Paolo, meglio nota, da qualche lustro, nonostante le chiacchiere, quale “frazione dei senza“:
Via Sciuliarella: “nomen omen”!
Un destino segnato dal nome!
Cominciando dal segnale curvo (che da un anno non si vedeva più, ora individuato, abbandonato tra le sterpaglie, proprio in Via Sciuliarella, che testimonia l’incuria, il degrado, l’abbandono di una comunità orfana del decoro urbano.
Dopo 300 metri, altro segnale che indica la stessa strada, storpiato come il primo, in occasione dei “bombardamenti” nella “Beirut caiatina”
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